Un viaggio tra Germania e Italia a Palazzo Reale
Cari
lettori,
oggi,
per la nostra rubrica “Consigli artistici”, vi racconto una
mostra che ho recentemente visitato a Palazzo Reale, dal titolo Dürer
e il Rinascimento italiano.
L’esposizione
si concentra principalmente sul 1400-1500 tedesco ed italiano, e
l’intento dei curatori è quello di dimostrare come il famoso
pittore ed incisore tedesco Albrecht Dürer
si sia più volte ispirato ai più importanti artisti rinascimentali
italiani, che per lui erano colleghi ed amici.
Cerchiamo
di capire insieme perché!
Il
soggiorno a Venezia
Fin
dalla prima sala, la mostra mette in luce quanto un lungo soggiorno
veneziano sia stato importante per Dürer.
Gli artisti con i quali egli è entrato maggiormente in contatto (e
con i quali ha, in un certo senso, collaborato) sono Giorgione e
Tiziano.
Impossibile
non riscontrare alcuni tratti compositivi dei colleghi italiani nella
pala che ritrae la Sacra Famiglia, o nel grande quadro della Madonna
del Rosario (che, tra l’altro, ritrae un oggetto di devozione
tutto nostrano).
È
però nell’opera Gesù Cristo tra i dottori che c’è una
perfetta fusione tra ritrattistica italiana e tedesca. Se il giovane
Cristo potrebbe sembrare dipinto da uno degli amici veneziani
dell’artista, i vecchi dottori, dall’aspetto fortemente
caricaturale, rimandano decisamente all’arte nordica. La tela è
dunque un perfetto esempio delle “due anime” di Dürer.
Le
geometrie e l’anatomia
Un
aspetto del Rinascimento che l’artista fa sicuramente suo è
l’attenzione per le scienze, dalla geometria all’architettura,
dalla biologia alla medicina.
Per
questo motivo non sorprende l’accostamento di alcune piccole tele
di Dürer, che ritraggono
uomini in età avanzata, al celebre San Girolamo di Leonardo
da Vinci, un’opera incompiuta ma comunque molto famosa.
Entrambi
gli artisti, infatti, dedicano una speciale attenzione al corpo umano
ed alla sua conformazione, riproducendo con esattezza muscoli,
espressioni facciali ed altri dettagli.
La
mostra espone anche dei codici illustrati di architettura e tecniche
artistiche, da Vitruvio a Leon Battista Alberti, ai quali sicuramente
Dürer si è ispirato.
La
natura, tra soggetti sacri e pagani
L’osservazione
dal vero della natura e la sua riproduzione nei dettagli è un’altra
importante caratteristica della pittura rinascimentale.
La
mostra dedica una sala anche a questo aspetto, sottolineando come
spesso, in alcune tele di questo periodo, il paesaggio sembri
prevalere sulla figura umana, che non è più protagonista, ma
diventa uno dei tanti elementi di un’armonica composizione.
Davvero
notevole, in questo senso, un quadro di Tiziano che ritrae Orfeo
ed Euridice, ed altre tele che rappresentano fauni, ninfee ed
altri soggetti mitologici all’interno di paesaggi boschivi.
Se in Italia, però, l’attenzione per la natura va spesso a braccetto con l’interesse per i personaggi della tradizione classica, non è certo così per Dürer, che preferisce ritrarre San Girolamo (un santo, come si evince, molto amato in periodo rinascimentale) immerso nella natura insieme al suo fedele leone.
La
tela è molto piccola, ma l’attenzione per i particolari
naturalistici è incredibile.
La
ritrattistica
Uno
dei ritratti più famosi di Dürer
è quello di una bella e ricca nobildonna, con un vestito
dall’elegante scollatura ed una collana molto preziosa.
Il
dipinto risale al periodo veneziano dell’artista, ma presenta già
molte delle caratteristiche di Dürer
ritrattista, come la tendenza a dipingere busti a tre quarti,
l’attenzione per i particolari del viso, la delicatezza dei colori.
Oltre
ai già citati Tiziano e Giorgione, un altro modello italiano per
questo ed altri ritratti può essere Lorenzo Lotto.
La mostra,
infatti, ospita un ritratto di fanciulla di questo artista che
sicuramente Dürer conosceva, ed
al quale ha forse reso omaggio dipingendo a sua volta un’opera
simile.
Le
incisioni, tra Passione ed Apocalisse
Dürer
ha dedicato gli ultimi anni della sua attività artistica a quelle
tra le sue opere che, forse, hanno maggiormente contribuito alla sua
fama: le incisioni in bianco e nero.
Due
sono i cicli monumentali che ospita la mostra: la Passione di Cristo,
dal tradimento di Giuda alla Resurrezione, e l’Apocalisse di San
Giovanni.
Del
primo ciclo colpiscono la forza espressiva ed il pathos
sui volti, che,
considerato il soggetto, costituiscono una vera e propria novità per
il tempo.
L’Apocalisse,
invece, è notevole perché, nonostante la complessa simbologia
dell’opera scritta, le immagini riescono ad essere, ad un tempo,
analitiche e sintetiche, coniugando la chiarezza del messaggio ai
tanti particolari rappresentati.
Dürer,
scrivendo a proposito della sua attività nella pittura e
nell’incisione, quasi si pente di non essersi dedicato quasi
esclusivamente alla seconda, perché sente di riuscire ad esprimersi
meglio. Personalmente, non credo che un tale risultato sarebbe stato
possibile senza lo studio pittorico ed i contatti con gli artisti
italiani.
L’esposizione,
dunque, si rivela un vero e proprio viaggio alla scoperta di un
artista che non ha avuto paura di mettersi in gioco e di
reinventarsi, anche grazie allo spirito di conoscenza e condivisione
che ha caratterizzato il Rinascimento.
È
il momento dei vostri commenti!
Conoscete
questo artista? Avete altre mostre sul Rinascimento da consigliarmi?
Verrete
a fare un giro a Milano?
La
mostra resterà a Palazzo Reale fino al
24 giugno!
Con un po' di ritardo, ringrazio la mia amica Francesca/Ariel del blog "L'angolo di Ariel" per la nomina "Blog fantasiosi"!
Le regole del gioco prevedono che io nomini a mia volta 5 blog, così ecco le mie scelte:
- Al paradiso dei libri
- Daily Connor
- Nel dì di Demetra e delle Muse
- Volevo essere Jo March
- Furbizia e tanti libri
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Con un po' di ritardo, ringrazio la mia amica Francesca/Ariel del blog "L'angolo di Ariel" per la nomina "Blog fantasiosi"!
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- Al paradiso dei libri
- Daily Connor
- Nel dì di Demetra e delle Muse
- Volevo essere Jo March
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Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Cara Silvia, questo post è veramente interessante, per la storia e cultura, non passo che ringraziarti di cuore che lo ai condiviso con tutti noi.
RispondiEliminaCiao e buona settimana santa con un forte abbraccio, e provo a sorridere:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Sono contenta che il post ti piaccia! :-) Ti faccio i miei migliori auguri per la settimana pasquale!
EliminaCara Silvia mi associo a Tomaso per dirti un grazie di cuore per le belle cose che ci hai raccontato, la mostra deve essere davvero bella e corposa, insomma da visitare, intanto tu ci hai offerto una ricca introduzione. Buona serata e grazie.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Spero di averti dato un'idea di com'è la mostra :-) Buona serata anche a te!
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