lunedì 19 marzo 2018

LE STORIE DELLA CASA DI RINGHIERA

Francesco Recami ed i suoi "non-gialli"




Cari lettori,
oggi la nostra rubrica “Letture... per autori” si tinge nuovamente di giallo, un genere che, come molti di voi avranno capito, mi piace particolarmente.
Il protagonista odierno è Francesco Recami, lo scrittore che ha dato vita all’originale serie della “casa di ringhiera”.


Siamo in un quartiere milanese non lontano dal centro, ma che dà l’impressione, in tutto e per tutto, di una squallida periferia. In una via di cui l’autore non fa mai il nome c’è un cancello che introduce una corte ed una vecchissima palazzina di ringhiera.
Gli inquilini del palazzo si frequentano quotidianamente e si considerano, a modo loro, una grande famiglia, ma fanno decisamente a gara in quanto a stranezze.


C’è l’ottantenne Luis De Angelis, ex tassista che si occupa soltanto della sua adorata auto; c’è l’ex professoressa Angela, una donna affascinante e probabilmente troppo ricca per vivere lì; c’è la signorina Mattei-Ferri, che, dalla sua sedia a rotelle, ha come unica occupazione quella di spiare chiunque; ci sono Antonio ed Erika, due giovani sposi poveri, piuttosto ignoranti e chiassosi; c’è la famiglia Giorgi, composta da padre alcoolista, madre lavoratrice precaria e due ragazzini fin troppo svegli.


Il vero protagonista dei gialli “di ringhiera”, però, è Amedeo Consonni, vedovo e tappezziere in pensione, che, quando non bada al nipotino Enrico, si occupa di collezionare in un archivio tutti gli articoli riguardanti casi di cronaca nera.
Quando gli viene offerta la possibilità di partecipare alle indagini in prima persona, egli, ovviamente, non resiste.


Quello che rende questi gialli così particolari è il fatto che il “mistero” al centro della scena sia, ogni volta, moltiplicato per tutti gli inquilini della casa. Quando accade un delitto, Consonni fa le sue supposizioni, ma, grazie ad una serie di equivoci e malintesi, ogni abitante della casa di ringhiera si costruisce una sua personale visione della realtà. Si tratta, in definitiva, di romanzi corali, il cui affascinante intreccio tiene il lettore con il fiato in sospeso.


Questo post è il mio omaggio alla Festa del Papà 2018: Amedeo Consonni, infatti, non è solo un nonno appassionato di gialli, ma anche un papà molto paziente.


Ho già parlato del primo libro delle serie in questo post.
Oggi vi parlo dei capitoli successivi!



GLI SCHELETRI NELL’ARMADIO



Amedeo Consonni ha aiutato le forze dell’ordine a risolvere il caso della “Sfinge di Lentate” ed il suo nome inizia a comparire sui giornali locali.

È per questo motivo che un giorno viene contattato dal Barzaghi, mobiliere, suo amico ed ex collega. Egli gli porta un dono davvero discutibile: una bellissima angoliera vintage, all’interno della quale ci sono...tre scheletri. Il Barzaghi li ha trovati nell’intercapedine della casa di campagna della sua famiglia e vuole assolutamente che sia Consonni a risolvere il mistero.

Il mobiliere, in cuor suo, ha paura di rivolgersi alla polizia perché teme un coinvolgimento familiare, dal momento che il defunto padre collaborava con i fascisti.
Il Consonni non sa nulla delle paure dell’amico ed inizia ad indagare, facendo riferimento ad un “cold case” risalente all’inizio degli anni ‘90.

Nel frattempo, Angela ha deciso di raccontare ad Amedeo la sua storia, e sta scrivendo una lettera che inizia ad assomigliare ad un romanzo; Luis De Angelis ottiene in custodia dal nipote una bellissima macchina sportiva; il piccolo Enrico piange la scomparsa del suo amato orsacchiotto…


Gli scheletri nell’armadio è un giallo grottesco, che porta il lettore a seguire differenti piste, una diversa per ogni personaggio della storia.
Per scoprire che cosa rappresentino davvero i resti umani nell’angoliera di Consonni, non resta che leggere!



IL CASO KAKOIANNIS - SFORZA



Amedeo Consonni è in un momento davvero delicato della sua vita: ha litigato sia con l’amata Angela, sia con la figlia Caterina, che gli ha impedito di vedere il nipotino.

Sentendosi solo ed un po’ perso, decide di accettare un cospicuo assegno da Luisa Kakoiannis - Sforza, ricca vedova di un imprenditore e personaggio clou del gossip milanese, che gli chiede di aiutarla a ritrovare la figlia Marilou, che, per quanto irrequieta ed inaffidabile, è scomparsa da un po’ troppi giorni.
Le indagini, coadiuvate dalla signorina Mattei-Ferri, grande lettrice di riviste di pettegolezzi, sembrano indicare il coinvolgimento di altri due personaggi: Ricky Goffi, ex calciatore playboy ed amante della bella vita, ed Olga Cislaghi, promessa sposa di Goffi e rivale storica della Kakoiannis-Sforza. Come muoversi in questo mondo di falsità e lustrini?


Nel frattempo Angela, nonostante le perplessità della figlia Giulia (che teme che la madre abbia un disturbo senile), si ritrova a collaborare col mondo dell’editoria; Enrico, senza la custodia del nonno, provoca delle vere e proprie risse ai giardinetti; il signor Giorgi, cacciato via di casa dalla sua stessa famiglia, tenta in ogni modo di rientrarvi.

Al lettore non resta che chiedersi se sia più difficile, per Amedeo, risolvere il caso o porre un freno alle pazzie dei suoi vicini.



L’UOMO CON LA VALIGIA



Amedeo Consonni viene attirato in una trappola: una sera, infatti, si ritrova tutto solo in un appartamento di periferia, dopo aver ricevuto una lettera misteriosa.

Non appena entra nella casa, però, nota subito con orrore una ragazza morta nella vasca da bagno, con un coltello piantato in mezzo al petto. Completamente atterrito, Consonni agisce d'istinto e prova ad estrarre il coltello dal torace della donna, ma si rende conto che non solo ella è già morta, ma anche che, avendo toccato l'arma del delitto, egli rischia di essere incriminato per il delitto.

Ormai in preda al panico, il nostro protagonista si organizza in modo da darsi alla macchia: cambia abiti e taglio di capelli, inizia a girare Milano dormendo in un alberghetto scadente diverso ogni notte... e intanto cerca di far luce sull'inquietante mistero al quale ha assistito.

L'unica persona disposta ad aiutarlo è il De Angelis, che mette a disposizione la sua nuova e bellissima automobile.

Nel frattempo, la Casa di Ringhiera corre il rischio di finire nelle mani di una coppia di architetti tanto alla moda quanto infidi e maligni, che cercano a convincere gli inquilini a vendere loro gli appartamenti.


In questo originale capitolo della serie di Recami Amedeo Consonni vive la singolare esperienza di essere un fuggitivo, scappando da una vicenda che gli fa comprensibilmente paura.

In definitiva, egli finisce per mancare moltissimo agli altri abitanti del palazzo, che rischiano di perdere la loro casa, con essa, la sensazione di essere una "famiglia allargata".



MORTE DI UN EX TAPPEZZIERE



L’inizio di questo romanzo è davvero triste. Tutti gli inquilini della casa di ringhiera, infatti, si trovano a quello che sembra proprio essere il funerale di Amedeo. Ma come è possibile? Come si è arrivati a questo punto? È necessario tornare a qualche settimana prima…


Il Consonni è in “pausa di riflessione” con Angela, che è andata dalla figlia Giulia a Bruxelles. Egli inizia a fare colazione ogni mattina nel medesimo bar, ed è lì che conosce una giovanissima ragazza dell’Est, del quale ben presto si invaghisce. La ragazza, però, ha strane frequentazioni dopo il lavoro, inizia a sparire per alcuni giorni, è molto evasiva. Amedeo, preso dal desiderio di aiutarla e di farle del bene, inizia a capire che ella è invischiata in un giro di prostituzione.


Nei medesimi giorni, un panetto di hashish cade nel cortile della casa di ringhiera. Gli spacciatori che l’hanno perso, due ragazzi tunisini, lo cercano ovunque, ma non sanno che esso è finito in mano ad alcuni insospettabili inquilini.

Di chi si tratta? Non certo del signor Giorgi, che, pur di avere uno stipendio, ha accettato di fare il “badante” alla Mattei-Ferri. E nemmeno del De Angelis, in lotta con un cagnolino che fa i suoi bisogni quotidiani sulla sua macchina… come se la caverà il Consonni in mezzo a tutti questi misteri?




Che dite?
Vi è venuta voglia di farvi un giro nella Casa di Ringhiera...oppure è meglio di no?
Scherzi a parte, i personaggi di Recami, forse, non si fanno amare subito. Quello della Casa di Ringhiera è un piccolo mondo di frustrazioni, delusioni quotidiane, imprevisti. Dopo un po’ di pagine, però, sono certa che vi saranno entrati nel cuore.

Qualcuno di voi conosce già Amedeo Consonni ed i suoi improbabili vicini?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

10 commenti :

  1. Ciao Silvia, non conosco l'autore ma dalle tue parole penso potrebbe piacermi :-)

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  2. Cara Silvia non conosco questo autore ma tu ne hai parlato così bene che mi sono incuriosita, grazie.
    sinforosa

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  3. L'uomo con la valigia è forse l'unico che ho sentito nominare. Gli altri non li conosco, ma devo dire che sembrano interessanti

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    1. Ciao Susy! Per me questi gialli sono stati una sorpresa positiva :-)

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  4. Ciao Silvia! Sicuramente farò un giro anche io nella Casa di Ringhiera perché adoro i gialli e poi perché mi hai incuriosito troppo :) Segno subito in wish list!

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  5. Il genere mi piace tantissimo, quindi conoscerei volentieri questo autore :)

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    1. Ciao Angela! Sono dei gialli un po' originali, ma davvero scorrevoli e simpatici :-)

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