Francesco Recami ed i suoi "non-gialli"
Cari
lettori,
oggi
la nostra rubrica “Letture... per autori” si tinge nuovamente di
giallo, un genere che, come molti di voi avranno capito, mi piace
particolarmente.
Il
protagonista odierno è Francesco Recami, lo scrittore che ha dato
vita all’originale serie della “casa di ringhiera”.
Siamo
in un quartiere milanese non lontano dal centro, ma che dà
l’impressione, in tutto e per tutto, di una squallida periferia. In
una via di cui l’autore non fa mai il nome c’è un cancello che
introduce una corte ed una vecchissima palazzina di ringhiera.
Gli
inquilini del palazzo si frequentano quotidianamente e si
considerano, a modo loro, una grande famiglia, ma fanno decisamente a
gara in quanto a stranezze.
C’è
l’ottantenne Luis De Angelis, ex tassista che si occupa soltanto
della sua adorata auto; c’è l’ex professoressa Angela, una donna
affascinante e probabilmente troppo ricca per vivere lì; c’è la
signorina Mattei-Ferri, che, dalla sua sedia a rotelle, ha come unica
occupazione quella di spiare chiunque; ci sono Antonio ed Erika, due
giovani sposi poveri, piuttosto ignoranti e chiassosi; c’è la
famiglia Giorgi, composta da padre alcoolista, madre lavoratrice
precaria e due ragazzini fin troppo svegli.
Il
vero protagonista dei gialli “di ringhiera”, però, è Amedeo
Consonni, vedovo e tappezziere in pensione, che, quando non bada al
nipotino Enrico, si occupa di collezionare in un archivio tutti gli
articoli riguardanti casi di cronaca nera.
Quando
gli viene offerta la possibilità di partecipare alle indagini in
prima persona, egli, ovviamente, non resiste.
Quello
che rende questi gialli così particolari è il fatto che il
“mistero” al centro della scena sia, ogni volta, moltiplicato per
tutti gli inquilini della casa. Quando accade un delitto, Consonni fa
le sue supposizioni, ma, grazie ad una serie di equivoci e malintesi,
ogni abitante della casa di ringhiera si costruisce una sua personale
visione della realtà. Si tratta, in definitiva, di romanzi corali,
il cui affascinante intreccio tiene il lettore con il fiato in
sospeso.
Questo
post è il mio omaggio alla Festa del Papà 2018: Amedeo Consonni,
infatti, non è solo un nonno appassionato di gialli, ma anche un
papà molto paziente.
Ho
già parlato del primo libro delle serie in questo post.
Oggi vi
parlo dei capitoli successivi!
GLI
SCHELETRI NELL’ARMADIO
Amedeo
Consonni ha aiutato le forze dell’ordine a risolvere il caso della
“Sfinge di Lentate” ed il suo nome inizia a comparire sui
giornali locali.
È per questo motivo che un giorno viene contattato
dal Barzaghi, mobiliere, suo amico ed ex collega. Egli gli porta un
dono davvero discutibile: una bellissima angoliera vintage,
all’interno della quale ci sono...tre scheletri. Il Barzaghi li ha
trovati nell’intercapedine della casa di campagna della sua
famiglia e vuole assolutamente che sia Consonni a risolvere il
mistero.
Il mobiliere, in cuor suo, ha paura di rivolgersi alla
polizia perché teme un coinvolgimento familiare, dal momento che il
defunto padre collaborava con i fascisti.
Il
Consonni non sa nulla delle paure dell’amico ed inizia ad indagare,
facendo riferimento ad un “cold case” risalente all’inizio
degli anni ‘90.
Nel
frattempo, Angela ha deciso di raccontare ad Amedeo la sua storia, e
sta scrivendo una lettera che inizia ad assomigliare ad un romanzo;
Luis De Angelis ottiene in custodia dal nipote una bellissima
macchina sportiva; il piccolo Enrico piange la scomparsa del suo
amato orsacchiotto…
Gli
scheletri nell’armadio è un
giallo grottesco, che porta il lettore a seguire differenti piste,
una diversa per ogni personaggio della storia.
Per scoprire che cosa
rappresentino davvero i resti umani nell’angoliera di Consonni, non
resta che leggere!
IL
CASO KAKOIANNIS - SFORZA
Amedeo
Consonni è in un momento davvero delicato della sua vita: ha
litigato sia con l’amata Angela, sia con la figlia Caterina, che
gli ha impedito di vedere il nipotino.
Sentendosi solo ed un po’
perso, decide di accettare un cospicuo assegno da Luisa Kakoiannis -
Sforza, ricca vedova di un imprenditore e personaggio clou del gossip
milanese, che gli chiede di aiutarla a ritrovare la figlia Marilou,
che, per quanto irrequieta ed inaffidabile, è scomparsa da un po’
troppi giorni.
Le
indagini, coadiuvate dalla signorina Mattei-Ferri, grande lettrice di
riviste di pettegolezzi, sembrano indicare il coinvolgimento di altri
due personaggi: Ricky Goffi, ex calciatore playboy ed amante della
bella vita, ed Olga Cislaghi, promessa sposa di Goffi e rivale
storica della Kakoiannis-Sforza. Come muoversi in questo mondo di
falsità e lustrini?
Nel
frattempo Angela, nonostante
le perplessità della figlia Giulia (che teme che la madre abbia un
disturbo senile), si ritrova a collaborare col mondo dell’editoria;
Enrico, senza la custodia del nonno, provoca delle vere e proprie
risse ai giardinetti; il signor Giorgi, cacciato via di casa dalla
sua stessa famiglia, tenta in ogni modo di rientrarvi.
Al lettore non
resta che chiedersi se sia più difficile, per Amedeo, risolvere il
caso o porre un freno alle pazzie dei suoi vicini.
L’UOMO
CON LA VALIGIA
Amedeo Consonni viene attirato in una trappola: una sera, infatti, si ritrova tutto solo in un appartamento di periferia, dopo aver ricevuto una lettera misteriosa.
Non appena entra nella casa, però, nota subito con orrore una ragazza morta nella vasca da bagno, con un coltello piantato in mezzo al petto. Completamente atterrito, Consonni agisce d'istinto e prova ad estrarre il coltello dal torace della donna, ma si rende conto che non solo ella è già morta, ma anche che, avendo toccato l'arma del delitto, egli rischia di essere incriminato per il delitto.
Ormai in preda al panico, il nostro protagonista si organizza in modo da darsi alla macchia: cambia abiti e taglio di capelli, inizia a girare Milano dormendo in un alberghetto scadente diverso ogni notte... e intanto cerca di far luce sull'inquietante mistero al quale ha assistito.
L'unica persona disposta ad aiutarlo è il De Angelis, che mette a disposizione la sua nuova e bellissima automobile.
Nel frattempo, la Casa di Ringhiera corre il rischio di finire nelle mani di una coppia di architetti tanto alla moda quanto infidi e maligni, che cercano a convincere gli inquilini a vendere loro gli appartamenti.
In questo originale capitolo della serie di Recami Amedeo Consonni vive la singolare esperienza di essere un fuggitivo, scappando da una vicenda che gli fa comprensibilmente paura.
In definitiva, egli finisce per mancare moltissimo agli altri abitanti del palazzo, che rischiano di perdere la loro casa, con essa, la sensazione di essere una "famiglia allargata".
MORTE
DI UN EX TAPPEZZIERE
L’inizio
di questo romanzo è davvero triste. Tutti gli inquilini della casa
di ringhiera, infatti, si trovano a quello che sembra proprio essere
il funerale di Amedeo. Ma come è possibile? Come si è arrivati a
questo punto? È necessario tornare a qualche settimana prima…
Il
Consonni è in “pausa di riflessione” con Angela, che è andata
dalla figlia Giulia a Bruxelles. Egli inizia a fare colazione ogni
mattina nel medesimo bar, ed è lì che conosce una giovanissima
ragazza dell’Est, del quale ben presto si invaghisce. La ragazza,
però, ha strane frequentazioni dopo il lavoro, inizia a sparire per
alcuni giorni, è molto evasiva. Amedeo, preso dal desiderio di
aiutarla e di farle del bene, inizia a capire che ella è invischiata
in un giro di prostituzione.
Nei
medesimi giorni, un panetto di hashish cade nel cortile della casa di
ringhiera. Gli spacciatori che l’hanno perso, due ragazzi tunisini,
lo cercano ovunque, ma non sanno che esso è finito in mano ad alcuni
insospettabili inquilini.
Di
chi si tratta? Non certo del signor Giorgi, che, pur di avere uno
stipendio, ha accettato di fare il “badante” alla Mattei-Ferri. E
nemmeno del De Angelis, in lotta con un cagnolino che fa i suoi
bisogni quotidiani sulla sua macchina… come se la caverà il
Consonni in mezzo a tutti questi misteri?
Che
dite?
Vi è venuta voglia di farvi un giro nella Casa di
Ringhiera...oppure è meglio di no?
Scherzi
a parte, i personaggi di
Recami, forse, non si fanno amare subito. Quello della Casa di
Ringhiera è un piccolo mondo di
frustrazioni, delusioni quotidiane, imprevisti. Dopo
un po’ di pagine, però, sono certa che vi saranno entrati nel
cuore.
Qualcuno
di voi conosce già Amedeo Consonni ed i suoi improbabili vicini?
Fatemi sapere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Ciao Silvia, non conosco l'autore ma dalle tue parole penso potrebbe piacermi :-)
RispondiEliminaCiao! Credo che Recami ti piacerebbe :-)
EliminaCara Silvia non conosco questo autore ma tu ne hai parlato così bene che mi sono incuriosita, grazie.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Contenta di averti incuriosita :-)
EliminaL'uomo con la valigia è forse l'unico che ho sentito nominare. Gli altri non li conosco, ma devo dire che sembrano interessanti
RispondiEliminaCiao Susy! Per me questi gialli sono stati una sorpresa positiva :-)
EliminaCiao Silvia! Sicuramente farò un giro anche io nella Casa di Ringhiera perché adoro i gialli e poi perché mi hai incuriosito troppo :) Segno subito in wish list!
RispondiEliminaCiao Maria! Se li leggi, fammi sapere il tuo parere :-)
EliminaIl genere mi piace tantissimo, quindi conoscerei volentieri questo autore :)
RispondiEliminaCiao Angela! Sono dei gialli un po' originali, ma davvero scorrevoli e simpatici :-)
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