I capolavori del Museo di Belle Arti di Budapest arrivano a Milano
La mostra “Da Raffaello a
Schiele” , che ho visto un po' per curiosità ed un po' per caso la
scorsa settimana, è il classico esempio di come ad un'esposizione non
serva un grande battage pubblicitario per essere pregevole e
di gran valore.
Questa mostra, che si trova a
Palazzo Reale, si presenta come la prima di una serie di esposizioni
che avranno per oggetto “i tesori”, ovvero le opere artistiche
più preziose (molte delle quali italiane) provenienti dai musei
d'Europa e del mondo.
Questa volta la scelta è
ricaduta su Budapest. Non vi sono mai stata ed i miei amici mi hanno
dato opinioni molto discordanti in merito, ma, se dovessi giudicare
Budapest dalla raccolta di opere che ho appena visto, potrei tranquillamente
affermare che ora sono curiosissima di scoprirla.
Ecco a voi tutti i motivi per
cui vi consiglio di visitare la mostra:
1) L'esposizione soddisfa i
gusti di tutti. Non importa che siate amanti del Rinascimento,
appassionati del Barocco, cultori del Romanticismo: qualunque sia la
vostra passione, lì sarete felici di ritrovarla.
Il percorso della mostra,
infatti, parte dal 1500, fino ad arrivare agli inizi del XX secolo.
Una simile varietà è rara da trovare, soprattutto se considerate
che, di solito, la maggior parte delle esposizioni si concentra su un
artista o su un movimento.
Se avete una particolare
predilezione, sono certa che alla fine della mostra avrete trovato la
vostra sala preferita.
2) La mostra, proprio per
questa sua caratteristica, costituisce un preziosissimo ripasso della
storia dell'arte attraverso i secoli.
Da Raffaello a Leonardo, da
Tiepolo ad Artemisia Gentileschi, da Monet a Cézanne: ogni opera di
questa mostra appartiene a qualche artista conosciuto ed amato dal
grande pubblico.
Un grande regalo per chi, come
me, non ha occasione di studiare arte da qualche tempo. Una buona
mostra ci istruisce, ma un'ottima mostra è in grado di farci
riscoprire, con la bellezza e l'intensità delle sue opere, delle
conoscenze già acquisite che avevamo dimenticato.
3) Un'osservazione collegata
alla precedente: gli autori sono noti, le opere in sé molto meno.
Che cosa c'è di più emozionante dello scoprire qualcosa che non si
conosceva di un grandissimo artista? Personalmente, quando mi
succede, mi sento un po' come un archeologo o un restauratore davanti
ad un nuovo tesoro appena portato alla luce. La statuetta di epoca
tardiva di Leonardo o la curiosa opera Maiali neri di Gauguin
sono due ottimi esempi, anche se non ne mancano altri.
4) Quanti di voi, durante una
visita ad una mostra, si sono meravigliati, formulando pensieri come:
“La prospettiva era così perfetta nel Rinascimento! È incredibile
come poi il concetto di spazio sia cambiato...”?
Con questa esposizione è
possibile scoprire fin da subito, semplicemente tramite il passaggio
da una sala all'altra, come si sia evoluto il modo di pensare, di
immaginare e di raffigurare nell'arte.
Si tratta di una sorta di
straordinario viaggio nel tempo, che ci consente di attraversare
correnti culturali, rivoluzioni storiche e notevoli cambiamenti
artistici.
5) Ultimo ma non meno
importante: la parola “Budapest” può sviare il visitatore,
perché la mostra è, di fatto, fornitissima di capolavori italiani.
Come spesso accade, anche in questo caso l'Italia ha lasciato la sua
impronta nel mondo, anche se a volte noi italiani non ne siamo del
tutto consapevoli. Questa mostra costituisce un passo in più per
quello che riguarda la conoscenza delle tracce che l'arte italiana ha
sparso al di fuori dei nostri confini.
La mostra resterà a Palazzo
Reale fino al 7 febbraio.
Se questa recensione vi ha
incuriosito, fate un salto!
Personalmente, vi consiglio di
passare anche se i miei commenti vi hanno annoiato, perché ne vale
davvero la pena. :-)
Qualcuno di voi è già stato?
Che cosa ne pensate?
Sentitevi liberi di lasciare
un commento nello spazio sottostante.
Grazie per la lettura e
l'attenzione, alla prossima!
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