martedì 25 agosto 2015

CONSIGLI IN ROSA

I romanzi al femminile davvero da non perdere


I mesi estivi e le immancabili rubriche di “consigli per letture sotto l'ombrellone” riportano alle luci della ribalta il romanzo rosa. Si tratta di un genere molto amato, e per svariati motivi.


Innanzitutto, il romanzo rosa permette di trattare in maniera leggera e spesso ironica tanti problemi personali e relazionali che smettono di essere qualcosa che affligge soltanto noi per diventare invece oggetto di discussione o addirittura fonte di una risata liberatoria.


Inoltre, molti di questi romanzi presentano situazioni come feste, vacanze ed appuntamenti che nella vita di tutti i giorni capita di vivere di rado ed in forma molto più ridotta. Proprio per questo motivo, che c'è di male nel sognare un po'?


Tuttavia, il motivo di successo principale di questa tipologia di romanzi risiede nel fatto che, come anche molte autrici hanno sottolineato, il numero delle lettrici supera di molto quello dei lettori. Non solo, infatti, gli uomini che leggono sono in minoranza, ma molti di loro prediligono letture non-fiction, come raccolte di articoli di giornale, saggi o biografie di personaggi famosi.

Può darsi che sia questa componente ad avere spesso e volentieri relegato in un angolo i romanzi rosa, accusati di essere un genere minore e poco impegnativo.


Dal momento che questo cosiddetto “genere minore” sta però vivendo un momento d'oro, anche grazie alle numerose fanfiction sdoganate di recente dalle piattaforme on-line per diventare libri a tutti gli effetti, mi sembra giusto dedicargli un piccolo spazio. 
 

Chi mi conosce sa che ho sempre divorato moltissimi romanzi rosa, e che li ho (quasi) tutti apprezzati.

In questo post, però, mi piacerebbe indicare quelli che, a buon diritto, posso ritenere i miei preferiti. Consiglio i libri di cui a breve parlerò non soltanto agli amanti del genere, ma anche (e soprattutto) agli scettici.





- Innamorarsi a New York, di Melissa Hill.  


 
La prima osservazione da fare a proposito di questo romanzo è questa: il titolo non mi convince affatto. Come ho detto più di una volta ai miei (spero non troppo annoiati) amici, il vero titolo di questo romanzo dovrebbe essere Innamorarsi nuovamente della vita. Forse, però, andrebbe bene anche il titolo originale, che è Before I forget, ovvero Prima che io dimentichi. Memoria e voglia di vivere sono, infatti, il cuore del romanzo.


Abby, ragazza irlandese, a quasi trent'anni non si è resa conto di aver dedicato troppo tempo a due cose che la rendono infelice: un lavoro che è più un'abitudine ossessiva che un reale interesse ed un ragazzo metodico, pedante e paternalista che le ha condizionato la vita e poi l'ha abbandonata. Abby non fa che restare chiusa tra casa ed ufficio, concede poco tempo alla famiglia ed agli amici ed ha paura di qualsiasi nuova esperienza, compreso assaggiare qualche nuovo tipo di cibo.

Un importante incidente, però, causa in lei un trauma cranico, con un conseguente danneggiamento della sua memoria a lungo termine. Costretta dalle circostanze a non lavorare ed a stare vicino ai suoi cari, Abby si lascia convincere a costruirsi una nuova vita, fatta di ricordi così belli da restare impressi per sempre nella sua memoria. In questo modo la ragazza riscopre tutti i piaceri dell'esistenza che, troppo presa dai suoi doveri, aveva dimenticato: le amicizie, le nuove esperienze, una ritrovata leggerezza… e forse la capacità di svoltare in amore.


Non so ancora se si tratti del mio romanzo rosa preferito in assoluto, anche se è un ottimo candidato. Ciò che è certo è che è la storia in cui mi sono rivista di più.





- La compagna di scuola, di Madeleine Wickham (meglio nota come Sophie Kinsella). 



L'autrice è nota a tutti, così come i romanzi della serie I love shopping. Meno conosciuti sono forse i romanzi che riportano sulla copertina il suo vero nome, appartenenti ad un periodo anteriore al suo successo. 

La compagna di scuola narra la vita di tre grandi amiche che lavorano allo stesso giornale e sono solite confidarsi davanti ad un cocktail nel loro bar preferito, ostentando una sicurezza ed una serenità che non possiedono affatto. Maggie, la direttrice, sta per avere un figlio, ma è terrorizzata dall'idea di abbandonare il lavoro per dei mesi per restare da sola con il bambino in un'enorme casa di campagna. Suzanne, giornalista freelance, apparentemente libera sotto ogni punto di vista, ha un unico grande amore: il suo redattore… ahimé sposato.

Candice, infine, la vera protagonista del romanzo, conduce un'esistenza apparentemente tranquilla, ma tutto quello che fa è dettato dal suo profondo senso di colpa e di inferiorità, sia sul lavoro che nella vita privata.

La comparsa di Heather, una ex compagna di scuola di Candice, ribalterà tutti gli equilibri costruiti e costringerà le tre donne a buttare le loro maschere. 
 

Una storia che fa riflettere molto sul senso della famiglia, dell'amicizia, dell'amore. Questo romanzo ci insegna che esistono più sfumature di un unico sentimento, e che non ci si deve mai vergognare nel cercare la felicità.




- La trilogia di Monica (Mi piaci da morire; L'amore non fa per me; L'amore mi perseguita) di Federica Bosco.





Monica, trentenne italiana, vive e lavora a New York. È fuggita da Roma e dalla sua giovinezza tutt'altro che esemplare e divide un appartamento con due amici. È stanca della sua vita: il suo sogno di diventare scrittrice sembra irrealizzabile, e le sue vicende sentimentali sono una collezione di disastri. Un giorno, nel negozio in cui lavora entra una persona speciale... E questo è solo l'inizio delle sue avventure! 

In tre libri, Monica trova e perde lavori, si sente tra le stelle e poi nel baratro della disperazione, viene delusa da persone in cui crede ed accolta da altre che non si sarebbe aspettata, si fa carico del dolore altrui per poi imparare a mettersi al primo posto, rischia di vedere distrutto il suo mondo e poi ricomincia in modo del tutto sorprendente. La sua ironia e la sua capacità di non arrendersi fanno sì che lei riesca ad imparare ad amare, ad abbandonare le sue insicurezze, a trasformarsi in una persona matura e consapevole. 
 

Questa trilogia di romanzi è terapeutica. Non c'è davvero un'altra parola che possa descriverla con altrettanta efficacia.





- Al diavolo piace dolce, di Lauren Weisberger.




L'autrice è conosciutissima per via del libro Il diavolo veste Prada, diventato poi un film. Il titolo italiano di questo romanzo potrebbe far pensare alla continuazione della medesima storia, ma quello originale (Everyone worth knowing, cioè “Vale la pena che ognuno sappia”) rivela un contenuto differente. 

La domanda che potrebbe porsi il lettore è: che cosa vale la pena che ognuno sappia? La risposta è: quello che Bette, la protagonista, giovane ragazza residente a New York, ignora all'inizio del romanzo. Quest'ultima, infatti, si è appena licenziata dall'ufficio nel quale lavora come impiegata, perché si ritiene logorata dalla vita monotona che conduce. Tramite un ricco e mondano zio conosce poi un'organizzatrice di eventi, una donna carismatica e piena d'energia che le offre subito un posto all'interno della sua azienda. Bette viene catapultata in un vortice di feste, capi firmati, viaggi e vita notturna, ma ben presto si accorgerà di essere stata troppo ottimista e di aver iniziato a perdere di vista quello a cui tiene davvero.


Questo romanzo è, a mio parere, una lettura molto più interessante di Il diavolo veste Prada. Quest'ultimo, infatti, presenta un “cattivo” assolutamente individuabile: la temutissima Miranda, capo della protagonista. Di conseguenza, è molto semplice, per il lettore, associare ogni sentimento negativo a quel personaggio e quindi intuire qual è la scelta che l'eroina del romanzo dovrebbe compiere. In Al diavolo piace dolce, invece, non c'è nulla di tutto questo, perché la nuova vita di Bette è in apparenza straordinaria, quasi la realizzazione di un sogno. Non ci sono né buoni né cattivi, ma soltanto persone che compiono delle scelte e, di conseguenza, ne gioiscono o ne soffrono. Per questo motivo è compito della protagonista scegliere la sua personalissima strada. 
 

Ultimo ma non meno importante: la lettura è agevolata dallo stile di scrittura della Weisberger, graffiante, scorrevole ed in assoluto tra i miei preferiti.





- AAA Cercasi disperatamente un lieto fine, di Ariel. 



Per gli amanti del romanzo rosa meno conosciuto e degli e-book online, mi sento di consigliare questa piacevolissima lettura. Il romanzo non è particolarmente voluminoso, quindi bastano un paio di serate di relax per poterselo gustare appieno. 

Al centro della storia c'è Jennifer, ragazza povera, abbandonata da famiglia ed amici, costretta dalle circostanze alle convivenza con una coinquilina antipatica ed a un poco simpatico impiego alle pompe funebri. Erroneamente convinta di aver vinto la lotteria, si accorge troppo tardi del suo sbaglio: si ritrova senza lavoro, in un immenso attico che non è in grado di pagare ed ancora più piena di guai. È solo l'inizio di una serie di godibilissimi colpi di scena, alcuni dei quali davvero inaspettati.


Lo stile è fresco e leggero, e l'ambientazione milanese – lo ammetto – non poteva non sedurmi.






Con l'augurio che questa piccola top five vi sia interessata e, perché no, vi sia stata di aiuto, resto in attesa di un vostro parere.

Avete letto uno dei libri che ho citato? Che cosa ne pensate?

Avete altri romanzi da consigliare (se la risposta è sì, fatelo senza indugi!)?

Grazie mille, come sempre, a tutti coloro che leggono questo blog o che lo stanno visitando in questo momento.

Auguro un buon rientro dalle vacanze a chi, come me, è appena tornato, ed una buona continuazione ai fortunati che si stanno ancora godendo le ferie!

2 commenti :

  1. Ciao come letture rosa da ombrellone (ma anche da divano o da qualsiasi altro posto ) ti consiglio i romanzi di Kristan Higgins , sono carinissimi e con un leggero senso dell'humor che non questa mai .
    Ciao
    Gabri

    RispondiElimina