I romanzi al femminile davvero da non perdere
I
mesi estivi e le immancabili rubriche di “consigli per letture
sotto l'ombrellone” riportano alle luci della ribalta il romanzo
rosa. Si tratta di un genere molto amato, e per svariati motivi.
Innanzitutto,
il romanzo rosa permette di trattare in maniera leggera e spesso
ironica tanti problemi personali e relazionali che smettono di essere
qualcosa che affligge soltanto noi per diventare invece oggetto di
discussione o addirittura fonte di una risata liberatoria.
Inoltre,
molti di questi romanzi presentano situazioni come feste, vacanze ed
appuntamenti che nella vita di tutti i giorni capita di vivere di
rado ed in forma molto più ridotta. Proprio per questo motivo, che
c'è di male nel sognare un po'?
Tuttavia,
il motivo di successo principale di questa tipologia di romanzi
risiede nel fatto che, come anche molte autrici hanno sottolineato,
il numero delle lettrici supera di molto quello dei lettori. Non
solo, infatti, gli uomini che leggono sono in minoranza, ma molti di
loro prediligono letture non-fiction, come raccolte di articoli di
giornale, saggi o biografie di personaggi famosi.
Può
darsi che sia questa componente ad avere spesso e volentieri relegato
in un angolo i romanzi rosa, accusati di essere un genere minore e
poco impegnativo.
Dal
momento che questo cosiddetto “genere minore” sta però vivendo
un momento d'oro, anche grazie alle numerose fanfiction sdoganate
di recente dalle piattaforme on-line per diventare libri a tutti gli
effetti, mi sembra giusto dedicargli un piccolo spazio.
Chi
mi conosce sa che ho sempre divorato moltissimi romanzi rosa, e che
li ho (quasi) tutti apprezzati.
In
questo post, però, mi piacerebbe indicare quelli che, a buon
diritto, posso ritenere i miei preferiti. Consiglio i libri di cui a
breve parlerò non soltanto agli amanti del genere, ma anche (e
soprattutto) agli scettici.
La
prima osservazione da fare a proposito di questo romanzo è questa:
il titolo non mi convince affatto. Come ho detto più di una volta ai
miei (spero non troppo annoiati) amici, il vero titolo di questo
romanzo dovrebbe essere Innamorarsi
nuovamente della vita. Forse,
però, andrebbe bene anche il titolo originale, che è Before
I forget, ovvero Prima
che io dimentichi. Memoria
e voglia di vivere sono, infatti, il cuore del romanzo.
Abby,
ragazza irlandese, a quasi trent'anni non si è resa conto di aver
dedicato troppo tempo a due cose che la rendono infelice: un lavoro
che è più un'abitudine ossessiva che un reale interesse ed un
ragazzo metodico, pedante e paternalista che le ha condizionato la
vita e poi l'ha abbandonata. Abby non fa che restare chiusa tra casa
ed ufficio, concede poco tempo alla famiglia ed agli amici ed ha
paura di qualsiasi nuova esperienza, compreso assaggiare qualche
nuovo tipo di cibo.
Un
importante incidente, però, causa in lei un trauma cranico, con un
conseguente danneggiamento della sua memoria a lungo termine.
Costretta dalle circostanze a non lavorare ed a stare vicino ai suoi
cari, Abby si lascia convincere a costruirsi una nuova vita, fatta
di ricordi così belli da restare impressi per sempre nella sua
memoria. In questo modo la ragazza riscopre tutti i piaceri
dell'esistenza che, troppo presa dai suoi doveri, aveva dimenticato:
le amicizie, le nuove esperienze, una ritrovata leggerezza… e forse
la capacità di svoltare in amore.
Non
so ancora se si tratti del mio romanzo rosa preferito in assoluto,
anche se è un ottimo candidato. Ciò che è certo è che è la
storia in cui mi sono rivista di più.
L'autrice
è nota a tutti, così come i romanzi della serie I
love shopping. Meno
conosciuti sono forse i romanzi che riportano sulla copertina il suo
vero nome, appartenenti ad un periodo anteriore al suo successo.
La
compagna di scuola narra
la vita di tre grandi amiche che lavorano allo stesso giornale e sono
solite confidarsi davanti ad un cocktail nel loro bar preferito,
ostentando una sicurezza ed una serenità che non possiedono affatto.
Maggie,
la direttrice, sta per avere un figlio, ma è terrorizzata dall'idea
di abbandonare il lavoro per dei mesi per restare da sola con il
bambino in un'enorme casa di campagna. Suzanne,
giornalista freelance, apparentemente
libera sotto ogni punto di vista, ha un unico grande amore: il suo
redattore… ahimé sposato.
Candice,
infine, la vera protagonista del romanzo, conduce un'esistenza
apparentemente tranquilla, ma tutto quello che fa è dettato dal suo
profondo senso di colpa e di inferiorità, sia sul lavoro che nella
vita privata.
La
comparsa di Heather, una ex compagna di scuola di Candice, ribalterà
tutti gli equilibri costruiti e costringerà le tre donne a buttare
le loro maschere.
Una
storia che fa riflettere molto sul senso della famiglia,
dell'amicizia, dell'amore. Questo romanzo ci insegna che esistono più
sfumature di un unico sentimento, e che non ci si deve mai vergognare
nel cercare la felicità.
-
La trilogia di Monica (Mi piaci da
morire; L'amore non fa per me; L'amore mi perseguita) di Federica
Bosco.
Monica, trentenne italiana, vive e lavora a New York. È fuggita da Roma e dalla sua giovinezza tutt'altro che esemplare e divide un appartamento con due amici. È stanca della sua vita: il suo sogno di diventare scrittrice sembra irrealizzabile, e le sue vicende sentimentali sono una collezione di disastri. Un giorno, nel negozio in cui lavora entra una persona speciale... E questo è solo l'inizio delle sue avventure!
In tre libri, Monica trova e perde lavori, si
sente tra le stelle e poi nel baratro della disperazione, viene
delusa da persone in cui crede ed accolta da altre che non si sarebbe
aspettata, si fa carico del dolore altrui per poi imparare a mettersi
al primo posto, rischia di vedere distrutto il suo mondo e poi
ricomincia in modo del tutto sorprendente. La sua ironia e la sua
capacità di non arrendersi fanno sì che lei riesca ad imparare ad
amare, ad abbandonare le sue insicurezze, a trasformarsi in una
persona matura e consapevole.
Questa
trilogia di romanzi è terapeutica. Non c'è davvero un'altra parola
che possa descriverla con altrettanta efficacia.
L'autrice
è conosciutissima per via del libro Il
diavolo veste Prada, diventato
poi un film. Il titolo italiano di questo romanzo potrebbe far
pensare alla continuazione della medesima storia, ma quello originale
(Everyone worth
knowing, cioè
“Vale la pena che ognuno sappia”) rivela un contenuto differente.
La domanda che potrebbe porsi il lettore è: che cosa vale la pena
che ognuno sappia? La risposta è: quello che Bette, la protagonista,
giovane
ragazza residente a New York, ignora
all'inizio del romanzo. Quest'ultima, infatti, si
è appena licenziata dall'ufficio nel quale lavora come impiegata,
perché si ritiene logorata dalla vita monotona che conduce. Tramite
un ricco e mondano zio conosce poi un'organizzatrice di eventi, una
donna carismatica e piena d'energia che le offre subito un posto
all'interno della sua azienda. Bette viene catapultata in un vortice
di feste, capi firmati, viaggi e vita notturna, ma ben presto si
accorgerà di essere stata troppo ottimista e di aver iniziato a
perdere di vista quello a cui tiene davvero.
Questo
romanzo è, a mio parere, una lettura molto più interessante di Il
diavolo veste Prada.
Quest'ultimo,
infatti, presenta un “cattivo” assolutamente individuabile: la
temutissima Miranda, capo della protagonista. Di conseguenza, è
molto semplice, per il lettore, associare ogni sentimento negativo a
quel personaggio e quindi intuire qual è la scelta che l'eroina del
romanzo dovrebbe compiere. In Al
diavolo piace dolce, invece,
non c'è nulla di tutto questo, perché la nuova vita di Bette è in
apparenza straordinaria, quasi la realizzazione di un sogno. Non ci
sono né buoni né cattivi, ma soltanto persone che compiono delle
scelte e, di conseguenza, ne gioiscono o ne soffrono. Per questo
motivo è compito della protagonista scegliere la sua personalissima
strada.
Ultimo
ma non meno importante: la lettura è agevolata dallo stile di
scrittura della Weisberger, graffiante, scorrevole ed in assoluto tra
i miei preferiti.
Per
gli amanti del romanzo rosa meno conosciuto e degli e-book online, mi
sento di consigliare questa piacevolissima lettura. Il romanzo non è
particolarmente voluminoso, quindi bastano un paio di serate di relax
per poterselo gustare appieno.
Al centro della storia c'è Jennifer,
ragazza povera, abbandonata da famiglia ed amici, costretta dalle
circostanze alle convivenza con una coinquilina antipatica ed a un
poco simpatico impiego alle pompe funebri. Erroneamente convinta di
aver vinto la lotteria, si accorge troppo tardi del suo sbaglio: si
ritrova senza lavoro, in un immenso attico che non è in grado di
pagare ed ancora più piena di guai. È solo l'inizio di una serie di
godibilissimi colpi di scena, alcuni dei quali davvero inaspettati.
Lo
stile è fresco e leggero, e l'ambientazione milanese – lo ammetto
– non poteva non sedurmi.
Con
l'augurio che questa piccola top
five vi
sia interessata e, perché no, vi sia stata di aiuto, resto in attesa
di un vostro parere.
Avete
letto uno dei libri che ho citato? Che cosa ne pensate?
Avete
altri romanzi da consigliare (se la risposta è sì, fatelo senza
indugi!)?
Grazie
mille, come sempre, a tutti coloro che leggono questo blog o che lo
stanno visitando in questo momento.
Auguro un buon rientro dalle vacanze a chi, come me, è appena tornato, ed una buona continuazione ai fortunati che si stanno ancora godendo le ferie!
Ciao come letture rosa da ombrellone (ma anche da divano o da qualsiasi altro posto ) ti consiglio i romanzi di Kristan Higgins , sono carinissimi e con un leggero senso dell'humor che non questa mai .
RispondiEliminaCiao
Gabri
Ciao Gabriella, grazie per il consiglio!! :-)
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