giovedì 12 giugno 2025

UN GIRO A...SONCINO - SUMMER COUNTDOWN 2025 #2

 Vi racconto la mia gita fuori porta



Cari lettori,

eccoci al secondo appuntamento con il nostro “Summer countwdown”, in attesa del Solstizio d’estate!


Come già fatto lunedì, anche oggi vi racconto una mia gita fuori porta. Lo scorso post è stato dedicato al giretto fatto tra Melegnano e Lodi in data 2 maggio, e lo trovate a questo link.


Oggi vi parlo invece più nel dettaglio della gita fatta il giorno dopo, sabato 3 maggio, approfittando del ponte. Sempre con la mia famiglia, sono stata a Soncino, una bellissima cittadina vicino a Crema, che conserva ancora moltissimi beni culturali e storici che risalgono prevalentemente al Medioevo.


Con un solo biglietto cumulativo – che, a dirla tutta, è poco più della metà di quanto potrebbe costare una singola mostra a Milano – vi è possibile visitare tutto ciò che offre la cittadina, impostando il percorso come meglio preferite, a seconda del giro che volete fare. Vi mostro che cosa ho visto io!



La rocca sforzesca


L’attrazione principale della cittadina, quella intorno alla quale – credo – sono sorte tutte le altre, è il castello medioevale in pieno centro città. Una rocca che è stata abitata da regnanti appartenenti alla famiglia Sforza per diverse generazioni e che presenta uno straordinario stato di conservazione.



Non solo si sono conservate le mura e le torri, ma anche alcuni dei ponti levatoi che separavano il castello dal resto della città. Se si sale su uno di essi, la visuale è davvero uno spettacolo: si scopre la profondità del fossato che divideva la rocca da quello che c’era tutt’intorno, e ci si rende conto di quanto dovevano sentirsi “in alto” (in vari sensi…) i nobili che abitavano il castello.



I cortili interni sono perfettamente conservati ed il cotto rosso dà proprio la sensazione di essere in un’altra epoca. A destra vedete il pozzo davanti al quale ho fatto una foto anche io!



Non so voi, ma io resto sempre un pochino… delusa e ammirata allo stesso tempo, quando visito gli interni dei castelli medioevali. Già, perché si pensa sempre ai castelli delle favole, enormi, barocchi, pieni di stanze arredate… e spesso si finisce per trovarsi davanti delle rocche fortificate il cui cuore erano le mura e le torri, che dovevano essere alte e ben difese. Gli interni spesso sono scarsi ed essenziali. Questa, per esempio, è la camera personale del capitano delle guardie. Considerato che comunque stiamo parlando di Medioevo, tuttavia, qualche piccolo lusso c’è.



Ad essere sincera, ci sono più sotterranei che ariose camere dentro le torri. La stanza in questa foto sembra essere parte dell’alloggio della servitù: o una sala da pranzo dove si riuniva il personale di servizio, oppure una cucina dove le pietanze per i padroni del castello venivano preparate e poi portate al piano di sopra.



Una delle torri sembra essere stata la cappella di famiglia, e forse è per questo che è l’unica riccamente affrescata (o meglio, era, visto che è rimasta solo una parte dei dipinti). Spicca il simbolo della famiglia Sforza…



e questo candido levriero, simbolo del popolo di Soncino, che aveva dimostrato di essere un popolo leale e fedele, senza che gli Sforza dovessero utilizzare il pugno di ferro che spesso li aveva contraddistinti.



Questo bassorilievo ha per protagonista Ezzelino da Romano, un signore medioevale tristemente noto per la sua crudeltà: chi di voi ha letto/visto le sue gesta nella serie di romanzi di Alessia Gazzola che ha per protagonista la studiosa Costanza? Adesso c’è anche la serie tv…



I musei del Castello


Alcuni interni del Castello, a piano terra, sono stati ristrutturati in stile moderno e trasformati in musei. Il Museo Archeologico custodisce soprattutto quei reperti che sono stati trovati intorno a Soncino.



Non sapevo che la zona fosse così ricca dal punto di vista archeologico, ma lo è eccome. In poche stanze si va dalla scoperta del ferro da parte degli uomini primitivi alle ceramiche rinascimentali, ed è davvero incredibile quanto si sia potuto trovare in una zona così circoscritta. Senz’altro la presenza del Castello – un tempo queste rocche fortificate creavano dei micro mondi intorno a loro – ha fatto sì che ci fosse un significativo aumento della popolazione.



Il Museo dei Combattenti, invece, è una sola grande stanza, ricchissima di oggetti, foto, lettere, testimonianze varie che sono appartenute a tutti coloro che, volenti o nolenti, si sono trovati coinvolti nei due conflitti mondiali. Ci sono borracce, borse, scarpe, vestiti; ma anche immagini, attestati, medaglie al valore.



Alcuni di questi oggetti sono stati donati anche da sopravvissuti ai lager, che hanno voluto lasciare così la loro testimonianza.



In giro per Soncino


Anche una semplice passeggiata per il centro di Soncino può rivelare delle sorprese. Una piazza situata poco prima della via che conduce al Castello, per esempio, è dedicata all’artista novecentesco Piero Manzoni.



I portici si trovano sia in centro che appena fuori, nella zona residenziale.



Il municipio è sovrastato da una torre con l’orologio e da una campanella “suonata” da due personaggi in ferro.



Compreso nel prezzo del biglietto c’è anche la “Sala di usi e costumi medioevali”, all’interno di un piccolo chiostro. Tra suppellettili per la tavola e strumenti musicali antichi, banchi a cui si sedevano gli amanuensi e prime pratiche mediche, c’è davvero di tutto!



Questa riproduzione di una “S” istoriata da un amanuense è particolarmente bella!



L’arte sacra


Come già successo a Lodi, anche qui ho trovato tantissima arte sacra. Gli esterni delle chiese sono tutti di epoca romanica, ma gli interni non hanno niente a che fare con la semplicità di quei secoli… sono di epoca successiva e, lasciatemelo dire da persona che preferisce altre forme d’arte: sono bellissimi.



Questa è San Giacomo, la chiesa a fianco del municipio: lascio giudicare a voi…!



La chiesa che però merita più di tutte è la Pieve: un trionfo di oro e blu che io penso mi ricorderò sempre.



La porzione di soffitto corrispondente alla posizione dell’altare presenta questo bellissimo affresco con i quattro Evangelisti.



Al di fuori della cerchia delle mura medioevali di Soncino, tra mucche e campi (perché sì, appena si esce dal centro ci si trova in aperta campagna) c’è la chiesa antica di Santa Maria delle Grazie. È stata l’ultima tappa del nostro viaggio e ci siamo arrivati un po’ stanchi, ma vi assicuro che appena abbiamo visto la chiesa abbiamo cambiato idea. Anche qui gli affreschi sono stupefacenti.



Vi lascio anche la foto di un dettaglio per farvi capire la bellezza ed il realismo di ogni singolo dipinto.



Museo della Seta e Casa degli Stampatori


La vecchia Filanda di fronte al Castello di Soncino è stata riconvertita in una struttura moderna con un piccolo Museo della Seta. Nei giorni in cui l’abbiamo visitata c’era anche una mostra fotografica tutta dedicata alle persone che abitavano quelle zone quando la Filanda dava lavoro a tanti di loro. Fotografie di vita semplice, tra matrimoni, gruppi di amici e famiglie intere che si mettevano in posa.



Il Museo della Seta è costituito da due stanze ricchissime, che – con tanto di video – raccontano in che cosa consisteva il lavoro in Filanda, dalla coltura dei bachi all’estrazione della seta.



Alcuni strumenti sono gli originali dell’epoca e sembra incredibile pensare che sia passato così poco tempo da allora… e, allo stesso tempo, così tanto. Anche io vi avevo raccontato qualcosa sul lavoro delle donne in Filanda, ricordate? Lo trovate a questo link.



Soncino è stata anche sede di lavoro e di produzione per un’importantissima famiglia di stampatori. Di origine ebrea, perché all’inizio il cattolicesimo rifiutava tutto ciò che non era scritto con sudore e fatica dagli amanuensi, e la stampa era considerata un mezzo troppo “povero e veloce”. Oggi la Casa degli Stampatori è un museo dove è possibile osservare le prime macchine da stampa ed anche avere in omaggio un foglio stampato con la tecnica dell’epoca (nel nostro gruppetto per la visita non lo voleva nessuno, quindi indovinate chi se l’è portato a casa?).



Anche le prime macchine da scrivere hanno trovato alloggio in questa Casa – Museo tutta dedicata alla scrittura!



Pranzetto in campagna


Come lunedì, non può mancare il consiglio gastronomico, no?

Dal momento che il centro non offriva molto, a parte il bar vicino al castello, quello del municipio e poco altro, siamo usciti – di pochi passi, davvero! - dalla cerchia delle mura e ci siamo trovati in un attimo nei campi coltivati. Così abbiamo deciso di mangiare in un agriturismo lungo una delle stradine.



A sorpresa, aspettandoci affettati e formaggi come nella gita del giorno precedente (che comunque abbiamo molto apprezzato), abbiamo scoperto che c’era un menù di pesce (a prezzi che lungo la Riviera non trovi sempre, devo ammettere). Personalmente ho preso il classico polpo e patate – più olive taggiasche e rucola – e degli ottimi cannelloni di pesce (con baccalà, crema di patate e porri e bottarga).



Sono stata l’unica golosa a prendere il dolce ma a questa mousse di cioccolato bianco non ho potuto dire di no :-)




Un bellissimo viaggio nel passato, vero?

Personalmente sono stata contentissima, mi piacciono molto queste gite e sono felice di essere riuscita a farne due in un unico ponte.

Fatemi sapere se siete già stati a Soncino e se vi è piaciuto!

Spero di avervi incuriosito… se siete della zona, secondo me ne vale davvero la pena!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


Nessun commento :

Posta un commento