lunedì 28 ottobre 2024

THRILLER PER LA SPOOKY SEASON

 Due romanzi per la settimana di Halloween




Cari lettori,

siamo arrivati all’ultima settimana di ottobre (non si sa bene come… un altro mese volato, direi) e il ponte lungo di Halloween/di Ognissanti e morti è alle porte!


Come già fatto l'anno scorso, anche oggi vorrei proporvi un paio di letture che richiamino le atmosfere di questa settimana un po’ spooky. Nel 2023 avevo scelto La libreria dei gatti neri, un noir agghiacciante con un detective per caso immerso in un’ambientazione autunnale, e Oscura e celeste, un giallo storico “notturno” con un protagonista d’eccezione: Galileo Galilei.


Probabilmente avrete notato che mediamente le mie letture sono un po’ diverse da quelle di altri bravissimi blogger/bookstagrammer/tiktoker che da inizio ottobre stanno consigliando romanzi horror ed opere di letteratura gotica. Così anche quest’anno ho escluso romance, storici e storie di narrativa generale che trattavano tutt’altro ed ho puntato su due thriller/noir dalle atmosfere buie ed inquietanti.


Il primo è sempre di Pulixi, lo stesso autore de La libreria dei gatti neri, ed è l’ultima – per ora – indagine di Vito Strega, personaggio che vi avevo raccontato un po’ in questo post. Il secondo è di Maurizio De Giovanni, autore di cui ormai non vi dico più nulla perché sapete che è uno dei miei preferiti.


Partiamo insieme per questo viaggetto spooky!



Per un’ora d’amore, di Piergiorgio Pulixi



Maria Donata è una donna di trent’anni fuggita al Nord per lavorare, e dopo tante traversie si è sistemata in una grande azienda ed in un appartamento da sola con il figlioletto. Maria Donata è affascinante, tenace e determinata. E qualcuno la sta uccidendo. Chiusa in casa sua, costretta ad indossare un abito da sposa, agonizzante sul letto, la donna ripensa con intensità a dei momenti di felicità con il padre, i più belli della sua infanzia.


Poche ore dopo, il signor Italo, viticoltore nel Sud della Sardegna, riceve la tragica notizia. Egli è molto anziano, in difficoltà economiche perché la sua vigna è ormai un relitto del passato, a stento autonomo, ma niente conta di fronte alla morte della figlia ed alla solitudine del nipotino: in un attimo egli è a Milano. Il piccolo Filippo gli viene affidato dai servizi sociali, che però hanno molti dubbi a proposito dell’anzianità e delle disponibilità economiche dell’uomo.


L’indagine viene invece commissionata a Vito Strega ed alla sua squadra, composta dalla riservata Eva Croce, dal simpatico Bepi Pavan e dalla “rinunciataria” Mara Rais, che si è sentita tradita da Vito – di cui era innamorata – per non essere stata messa a conoscenza di alcuni segreti professionali, e ha deciso di uscire dalla squadra, almeno momentaneamente. In generale, tra la defezione di Mara, il dolore rinnovato di Eva (che ha appena venduto la casa in cui viveva con l’ex marito e la figlia, morta di malattia) e la recente decisione di Bepi di mollare nutrizionisti e centri di dimagrimento a favore di una spietata psicologa che lo sta facendo digiunare a furia di sensi di colpa, l’umore del gruppo non è al top.


L’incontro con Italo, però, scuote le coscienze di tutti, in particolare quella di Bepi, che è un padre di famiglia un po’ maldestro ma di cuore, ed entra subito in confidenza con quell’uomo semplice, che si ritrova ad essere l’unico genitore di un piccolo quando ai suoi tempi c’era ancora l’idea che il padre provvedesse al lavoro e la madre a pannolini, nutrizione a quant’altro.


Tra ottime referenze lavorative e grande amore materno, c’è purtroppo una zona oscura nella vita di Maria Donata: il padre di Filippo, un uomo violento da cui ella si è separata in modo burrascoso. L’uomo, però, ha un alibi di ferro: una serie di controlli medici in una clinica proprio nel giorno del delitto.


Un alibi troppo clamoroso per non puzzare di montatura. Soprattutto considerando che l’indagato era vicino a gruppi dalle idee conservatrici, per non dire pericolose.


Mentre tenta di risolvere il mistero legato alla morte di Maria Donata, Vito Strega deve affrontare un altro problema: una misteriosa stalker che lo controlla con dei device informatici consentiti soltanto a chi fa parte delle forze dell’ordine… e di cui non è ancora riuscito a scoprire l’identità.



Per un’ora d’amore indaga in quella che, se me lo chiedete, per me è una delle fogne più pericolose degli ultimi anni: i gruppi social/Telegram o anche di deep web di “uomini che odiano le donne”. Troppo a lungo questo problema è stato minimizzato, persino quando questi soggetti sono passati dall’odio online ad atti di bullismo o vere e proprie aggressioni. Con il tempo, però, sia le forze dell’Ordine che le autorità giudiziarie si sono rese conto di ciò che tanti attivisti e giornalisti sostenevano da tempo: questi gruppi non sono solo estremamente pericolosi per tutte le donne (e i figli di donne) che hanno avuto a che fare con uno dei componenti – e già solo questo basterebbe – ma possono fungere anche da serbatoio di voti per correnti politiche estremiste, da “luogo virtuale” per reclutare picchiatori e criminali, ed altro ancora.


La cosa peggiore è che secondo me tanti italiani non si sono resi conto della gravità di questi gruppi: tra persone di una certa età che pensano ancora che il virtuale non abbia importanza rispetto alla “vita vera” ed altre che banalizzano la questione dicendo alle donne coinvolte di “ignorarli perché sono solo bulletti”, va a finire che le vittime spesso si trovano sole. E il numero di Maria Donata cresce ogni giorno.


Apprezzavo già Pulixi come autore, leggevo già i suoi romanzi per vari altri motivi, ma devo dire che stavolta gli sono veramente grata per aver scelto di trattare questo tema. Credo che ci sia sempre bisogno di un uomo con una voce pubblica che si espone condannando queste pericolose realtà. Lui e Massimo Carlotto – di cui presto vi riparlerò – sono due scrittori “sempre sul pezzo” di cui leggerei volentieri anche il punto di vista su tante questioni di attualità. Sono sicura che nei prossimi romanzi non mi deluderanno…


Anche questa volta Vito Strega riuscirà a scoperchiare un brutto affare, ma le sue tribolazioni personali e professionali non sono finite qui. Vedremo che cosa gli succederà nelle sue prossime avventure…



Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone, di Maurizio De Giovanni



Non è usuale che a Napoli piova così tanto, ma da giorni e giorni l’acqua cade incessantemente. In un appartamento lussuoso dei quartieri alti, il quasi ottantenne Leonida Brancato, un tempo penalista di grido, oggi pensionato come tanti, è costretto a lasciare il suo letto caldo per andare in bagno. Non ha alcuna voglia di alzarsi, soprattutto perché da tempo le giornate per lui hanno perso ogni senso – specie quelle di pioggia -, è solo costretto dalle circostanze a farlo. Ma non fa in tempo nemmeno a terminare la sua routine quotidiana: qualcosa, qualcuno lo colpisce. Non resta altro che un bagno disordinato, un cadavere sul pavimento ed il rumore incessante della pioggia, parzialmente coperto da una radio che va a tutto volume.


È questa la scena che si trovano di fronte i Bastardi di Pizzofalcone, che occupano il commissariato di uno dei più particolari quartieri di Napoli: una striscia verticale che taglia la città, dal centro alle periferie. La conformazione della loro zona dà loro la possibilità di occuparsi sia dei più bisognosi che dei lavoratori di classe media, sia degli uomini d’affari che dei più ricchi della città, e stavolta è proprio il caso di questi ultimi.


Tutto, nella casa di Leonida Brancato, testimonia opulenza: ovunque ci sono tracce di ricchezza. E di solitudine. Dopo la scomparsa della moglie, l’uomo era rimasto solo in una casa troppo grande, in un palazzo parzialmente composto da uffici e parzialmente vuoto per via di alcuni lavori di ristrutturazione. L’unica sua interazione quotidiana era con la portiera. I suoi parenti rimasti in vita sono la nipote, alla quale ha lasciato lo studio, una donna pratica che ha rilevato con successo l’attività di famiglia ma di certo non provava grande affetto per il defunto, ed il figlio, che si era dimostrato, a detta del padre, poco ambizioso ed inadatto alla direzione dello studio. Il litigio tra padre e figlio potrebbe essere l’unico elemento di interesse nel presente della vittima, ma Lojacono ed i suoi non sono convinti.


Se il presente non soddisfa, occorre allora guardare al passato. Nella sua lunga e soddisfacente carriera, Leonida Brancato ha difeso i peggiori criminali, dai trafficanti di droga agli esponenti della criminalità organizzata, tirando fuori dal carcere persone che avrebbero meritato di marcirci ed invece, pagando il principe del foro, erano riusciti ad uscirne ben prima del previsto. A quanto pare, però, uno di questi “gentiluomini” non è stato contento del trattamento riservato al figlio, ed ha preferito interpellare ancora una volta il vecchio ex avvocato piuttosto che la nipote. Che sia questa la pista giusta?



Pioggia pone al centro della scena un elemento che sembra essere caro a Maurizio De Giovanni: la pioggia scrosciante che sconvolge una città come Napoli, abituata al mare, al sole ed al cielo azzurro che si staglia dietro il profilo del Vesuvio. Già due romanzi della serie del commissario Ricciardi, Il giorno dei morti e Serenata senza nome, erano ambientati nel corso di “una maledetta settimana di pioggia”.


In questo romanzo lasciamo gli anni ‘30 e le malinconie di Ricciardi per tuffarci nei problemi e nella frenesia della quotidianità, che la pioggia ininterrotta sembra avvolgere in un’atmosfera ovattata. Sembra, perché si tratta solo di un’illusione. Questa è una storia di “danni collaterali”, di vittime di cui nessuno si ricorda, di rancori sopiti per anni ma mai spenti.


Anche le vite dei Bastardi, nonostante la pioggia inviti a stare a casa, non potrebbero essere più movimentate. Lojacono ha perso sia l’ultima compagna che l’amica fidata, ma si ritrova ad affrontare il dolore della figlia Marinella, che è profondamente triste ma non vuole dargli nessuna spiegazione. Romano non può più negare di essere innamorato della dottoressa Susy, ma se cedesse a questo sentimento non potrebbe più adottare la piccola Giorgia insieme alla moglie che non ama più. Alex Di Nardo accetta un incontro con la madre, temendo che ci saranno altre cattive notizie dalla sua famiglia. Pisanelli, in pensione “per modo di dire”, ed il giovane Aragona continuano la loro tragicomica convivenza, e sembrano sempre più padre e figlio. Ottavia ed il vicequestore Palma non riescono a dimenticarsi l’uno dell’altra, anche se la donna non riesce ad immaginare di separarsi dal marito e di creare un trauma a Riccardo, il suo unico figlio, affetto da disabilità mentali. La piccola Vittoria, infine, figlia del viceispettore Elsa Martini, ha capito da tempo che suo padre è il pm Diego Buffardi e lo incontra all’oscuro della madre; l’uomo, però, insiste per chiarire la situazione.


I romanzi dei Bastardi si leggono in un attimo: ogni volta sembra di incontrare nuovamente dei vecchi amici. In particolare Pisanelli e Aragona, che insieme fanno proprio spaccare dalle risate, e meno male, visto che altri componenti della squadra stanno vivendo dei veri e propri drammi. Forse c’è un nuovo incontro all’orizzonte per il nostro sfortunato Lojacono, ma è presto per dirlo. Anche Vittoria, una ragazzina delle medie che è più sveglia di madre e padre messi insieme, è un personaggio a cui ci si affeziona facilmente.


A differenza di quanto l’autore ha scelto di fare con il commissario Ricciardi, chiudendo la serie (e poi riaprendola dopo un’ellissi temporale di qualche anno), non penso che saluteremo presto i Bastardi. Per fortuna!





Queste sono le mie letture “spooky”, a prova di fifoni (spoiler: sono io la fifona) e dedicate soprattutto agli appassionati di gialli e noir. Tra travestimenti spaventosi, delitti efferati ed atmosfere uggiose, spero comunque di aver reso giustizia all’atmosfera del periodo.

Consigliatemi voi qualche lettura a tema Halloween! Tanto per il prossimo mese si può restare ancora nel mood. Io di solito aspetto l’ultima settimana di novembre per cambiare completamente atmosfera…

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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