Cari lettori,
benvenuti all’appuntamento di aprile con la rubrica “L’angolo vintage”!
Per questo mese ho deciso di puntare su un genere che mi piace sempre molto, il suspense romance. Oggi vi parlerò di due romanzi nati dalla penna di due scrittrici italiane che mi piacciono molto e che sono finite già più volte su questi schermi.
Ultimamente ho recuperato due loro volumi che “mi mancavano” ed avevo in mente da un po’. Vediamoli meglio insieme!
Il grido della rosa, di Alice Basso
È piena estate, a Torino, ma negli anni ‘30 sono ben pochi coloro che hanno deciso – e possono permettersi – di andare in villeggiatura, comprese le autorità e le persone benestanti. A casa Bo la tabaccheria è sempre aperta e si lavora a pieno regime, anzi, fin troppo, dal momento che la madre Mariele si lamenta di non riuscire più a gestire casa e lavoro contemporaneamente e chiede al marito di assumere una cameriera.
Da qualche settimana, ella non può più contare su sua figlia: Anita, la protagonista di questa serie, è ben contenta del suo impiego come dattilografa presso la Casa Editrice Saturnalia. Insieme a Sebastiano Satta Ascona, uno dei suoi due capi, non solo lavora piacevolmente alla traduzione di interessanti racconti gialli arrivati dall’America, ma ha anche condotto un’indagine “non autorizzata”. Spinti dal desiderio di dare giustizia ad una povera donna che aveva perso la figlia ed era stata messa a tacere dal regime, essi hanno scoperchiato una brutta faccenda e, non potendo parlarne apertamente, ne hanno scritto in un racconto sulla loro rivista, ovviamente con uno pseudonimo.
La paura della censura fascista è grande, ma il desiderio di opporsi al regime e di praticare un libero esercizio della scrittura lo è ancora di più, e così Anita e Sebastiano si sono avvicinati molto, forse fin troppo. Purtroppo nessuno dei due può ammettere di provare un sentimento nei confronti dell’altro: Anita è fidanzata con Corrado, un “buon partito” locale, e gli ha promesso che lavorerà per sei mesi e lo sposerà a fine anno; Sebastiano è fidanzato da tempo con Maria Vittoria “Mavi” Bonatti, figlia del gerarca fascista locale, e da anni porta avanti una doppia vita, facendo finta di essere uno scrittore di regime. Anita non rompe il suo fidanzamento perché pensa di star facendo ciò che viene richiesto ad una signorina perbene; Sebastiano prosegue la sua farsa per tenere al sicuro il padre, fervente antifascista; fatto sta che tra loro c’è una situazione di stallo difficile da definire.
Una sera d’agosto Sebastiano e Mavi sono in una villa di ricchi per celebrare un’adozione: i proprietari hanno dato una festa per accogliere il bimbo che diventerà loro figlio. Il problema è che il bambino ha già una madre: Gioia, una ragazza sola e sordomuta che vive in una casa famiglia gestita dalle suore e dalle dame di carità, alla quale il piccolo è già stato di fatto sottratto.
La festa si tramuta ben presto in tragedia: Gioia viene trovata morta appena dentro la cancellata, come se avesse cercato di scavalcare e fosse caduta battendo la testa. Tuttavia il suo corpo mostra segni di percosse, e Sebastiano ha notato il confabulare di due personaggi che non gli sono piaciuti per niente.
Pochi giorni dopo la tragedia, Anita, grazie all’amica del cuore Clara ed alla sua ex professoressa Candida, che è dama di carità, conosce Diana, una ragazza incinta, molto amica di Gioia, e raccoglie le sue confessioni disperate.
Sebastiano ed Anita decidono di unire nuovamente le forze per indagare su quello che è sicuramente un omicidio e scoprire la verità.
Dopo aver letto l’inizio della serie, Il morso della vipera, e quello che al momento è l’ultimo volume, Una stella senza luce, mi mancava proprio il romanzo di mezzo. Il tema de Il grido della rosa è la difficile condizione delle donne negli anni ‘30, in pieno regime. Già le fanciulle perbene come Anita, Clara e Mavi devono sottostare a mille regole e vedersi limitate moltissime libertà, ma finché non escono dal seminato possono continuare ad avere un’esistenza agiata. Ci sono realtà in cui le cose non stanno così. Innanzitutto nella casa famiglia, dove ragazze madri abbandonate dalla famiglia e/o vittime di violenza sono costantemente denigrate, sfruttate come forza lavoro gratuita, private persino dei loro figli. Persone come Candida cercano di cambiare il sistema dall’interno, ma è una lotta contro i mulini a vento. E poi ci sono le case chiuse, luoghi in cui la vita delle donne è difficilissima, e che rivestiranno un ruolo importante in questa indagine.
Devo essere sincera: parlando dei romanzi di Alice Basso, in generale, Vani Sarca ed il commissario Berganza mi sono rimasti nel cuore, e difficilmente si schioderanno. Però questa serie mi piace molto e pone al centro dell’attenzione moltissimi temi di mio interesse: l’evoluzione del racconto giallo e del mondo dell’editoria, la lotta contro la censura, l’opposizione al regime.
Quanto alla nascente storia tra Sebastiano e Anita, credo che dovremo aspettare il quarto volume per saperne di più!
Gli amanti di Brera, di Rosa Teruzzi
La fredda e piovosa estate del 2014 è terminata ed ha lasciato il posto ad un autunno inaspettatamente mite. Le tre “donne del casello” sono ad un punto di svolta delle loro vite. Vittoria, la più giovane, è sempre più assorbita dal suo lavoro di poliziotta, ma è anche un po’ cupa, sfuggente e misteriosa, al punto che le altre due iniziano ad avere dei sospetti.
Iole, la nonna di Vittoria, solitamente libera ed allegra, è in crisi: è tornato a Milano Diego, uno dei suoi amori di gioventù, che potrebbe essere il padre di sua figlia Libera. Per di più, egli non è tornato proprio da libero cittadino, ma è indagato per una serie di rapine avvenute in zona.
Quanto a Libera, figlia di Iole e madre di Vittoria, fioraia e detective nel tempo libero, la protagonista di questa serie, ella sta finalmente coronando il suo sogno d’amore con Gabriele, capo di Vittoria e vecchio amico del marito (del quale è rimasta vedova molto presto). Gli ostacoli, però, sono tanti: lui si è lasciato da poco e piuttosto malamente con una giovane collega, lei ha paura che la sua passione per le indagini dia fastidio a lui.
Un giorno, lo chef Furio, amico di Libera e suo corteggiatore non del tutto rassegnato, si fa sentire chiedendo di poter parlare sia con lei che con i suoi “collaboratori nelle indagini”, cioè con la giornalista Irene, detta Smilza, ed il capo di lei. Egli è molto preoccupato per una faccenda che a Milano ha dato scandalo di recente: la fuga di una professoressa d’inglese in un liceo in zona Brera, Viviana, insieme ad un suo studente, Davide. Il problema è che Viviana è un’amica intima di Furio, che non si capacita di come lei abbia potuto piantarlo in asso così, e teme che ci sia qualcuno che vuole fare del male ad entrambi gli amanti.
Per le “Miss Marple del Giambellino” ha inizio una lunga ricerca in giro per la Lombardia…
Gli amanti di Brera è, per ora, l’ultimo volume della serie di Rosa Teruzzi che ha per protagoniste le donne del casello, e leggendolo, a costo di essere ripetitiva, ho pensato di dovermi proprio togliere un sassolino dalla scarpa. Ci sono pagine del romanzo in cui Libera fa lunghi e complicati discorsi su Viviana, e sinceramente credo che ella tirerebbe in ballo tutti i teoremi psicologici di questo mondo pur di non ammettere una pura e semplice verità: è gelosa.
Già, perché è stato un po’ troppo facile dare per scontato Furio, che c’è sempre, è di buonumore 24 ore su 24, le fa compagnia nei momenti no, cucina per lei, le porta il cagnolone da spupazzare, accompagna lei e la madre alle sagre, si fida di lei al punto di chiederle aiuto. Se lei avesse detto subito di sì a Furio, Viviana (o chi per lei, visto che è chiaramente un’amicizia senza impegno) non ci sarebbe mai stata. Ma no! Molto meglio struggersi per Gabriele, costantemente muto e tenebroso, che aveva da pensare prima all’ex moglie e poi alla ragazza che ha messo incinta, e che nemmeno approva le sue “indagini”. Bah! Chi la capisce è brava!
A parte questo, il romanzo è carinissimo e scorrevole, ricco di colpi di scena, come gli altri della serie. Aspettiamo il prossimo capitolo!
Ecco le mie due letture vintage di questo mese!
Che ne dite? Conoscete queste autrici?
Avete letto questi romanzi? Che cosa ne pensate?
Vi ricordo di leggere anche i post delle mie "compagne di avventura" di questo mese!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Ciao Silvia, come sai anch'io ho letto e apprezzato questi due romanzi e sono curiosissima di leggere i seguiti di entrambe le serie, che penso usciranno a breve! E per quanto riguarda Libera... team Furio tutta la vita!!! :-)
RispondiEliminaCiao! Eh, so bene che tu sei "Team Furio"! Aspettiamo maggio per le nuove uscite di entrambe le serie, ormai manca poco :-)
EliminaGrazie Silvia, mi hai incuriosito.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Grazie, sono contenta che il post ti sia piaciuto :-)
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