giovedì 13 maggio 2021

KING&TIMELESS

 Due romanzi di Jenny Anastan




Cari lettori,

oggi, per la nostra rubrica “Letture… per autori”, torniamo ad occuparci di romance, ed in particolare di un’autrice self che ho già avuto modo di apprezzare mesi fa: Jenny Anastan.


Se ricordate, qualche mese fa vi avevo raccontato le mie impressioni positive su una coppia di suoi romanzi, Con te non ho paura e Con il cuore a pezzi. Protagoniste erano due sorelle, Calliope e Grace, in cerca della loro felicità sentimentale e non solo, tra New York ed il Brasile (trovate il post qui).


Oggi vi parlo di altri due romanzi dell’autrice che, proprio come quelli dello scorso post, vanno a braccetto. Protagoniste sono Thea e Gwen, due amiche del cuore provenienti da Salem, la città vicino a Boston famosa per le sue leggende a tema “streghe”. Anche oggi vi confermo le mie impressioni sull’autrice, che trovo davvero abile nel suo genere: ella, ogni volta, porta il lettore in un “mondo romantico” del tutto diverso, con passione e cura per i dettagli. 

Vi lascio alle recensioni!



King


Alexander King è uno dei calciatori più popolari d’Inghilterra, una vera star. In patria, dove il calcio è molto seguito, ha ottenuto grandissime soddisfazioni professionali, ma è stato anche inseguito troppe volte dai paparazzi, che gli hanno reso la vita impossibile e in alcune circostanze hanno spaventato la figlioletta Sophie.


Alexander, esausto e preoccupato, ha deciso di lasciare l’Inghilterra e la sua squadra e di accettare un ingaggio in America. Si è trasferito a New York da ormai qualche mese e la sua vita è molto più tranquilla: la paga di un calciatore è buona anche negli States, ma il suo sport è poco seguito rispetto al football ed al baseball, quindi nessuno lo infastidisce. Purtroppo, però, egli ha ancora due problemi da affrontare: il rapporto problematico con la ex moglie, una modella che ha messo lei e Sophie in secondo piano per fare carriera, e la necessità di trovare una nuova tata per la figlia.


Un giorno, portando Sophie a pattinare, egli si scontra con Thea, una ragazza che viene subito presa in simpatia dalla figlia. A fine giornata, si è già scordato di quel casuale incontro, ma non sa che prestissimo rivedrà quella ragazza che ha trattato tanto freddamente: Thea, infatti, è la candidata più promettente per il posto di tata di Sophie, ed è stata anche consigliata da un amico comune.


Nonostante Alexander non sia convinto di far entrare a casa sua una ragazza giovane e bella, egli comprende che la sintonia tra Thea e Sophie è stata immediata, e decide di fidarsi.


Thea è tutto l’opposto di lui: è una ragazza aperta, solare, che vive giorno per giorno e cerca di non preoccuparsi troppo del futuro. Nell’ultimo anno, prima di stabilirsi a New York, ha girato l’America con il suo fidanzato, ma una brutta delusione l’ha convinta a ricominciare da capo. Ella ha anche lasciato l’Università e non sa bene quale potrebbe essere il lavoro della sua vita, ma, grazie alla pratica nel Bed and breakfast dei suoi genitori, sa cucinare e gestire bene una casa, ed essere cresciuta con tre fratelli le ha regalato una passione per lo sport (almeno come spettatrice).



Alexander, Thea e Sophie, in poche settimane, diventano un affiatato terzetto. Con la sua nuova tata, il divo del pallone King riscopre una serenità quotidiana che credeva dimenticata ed impara ad essere meno apprensivo nei confronti della figlia. L’attrazione fisica tra i due protagonisti è innegabile e la nascita di un nuovo sentimento è dietro l’angolo, ma, ogni volta che essi provano a guardare al futuro insieme, il passato sembra inseguirli…



King è forse il primo “sport romance” che leggo. Non mi sono mai accostata a questa particolare branca del rosa per il semplice motivo che tutti gli sport che non siano appartenenti al mondo della danza in genere mi fanno sbadigliare. Il calcio, poi, non ne parliamo! L’esperimento, però, in questo caso è riuscito. Il mestiere di Alexander è un elemento che fa parte della narrazione, ma non ne è il cuore: non ci sono tecnicismi o approfondimenti, quindi la storia è più che godibile anche per chi, come me, di calcio non capisce niente.


Quanto ai personaggi, Thea è davvero adorabile: desiderosa di mettersi in gioco e di reinventarsi, in grado di mettere a proprio agio gli altri e di creare un clima familiare, ottimista e sorridente (anche se una seria ed inaspettata svolta nella seconda parte del romanzo metterà a durissima prova la sua allegria). Decisamente meno simpatico è Alexander, che ad inizio romanzo è fin troppo freddo con le sue conquiste post-divorzio e soprattutto esagera nel voler tenere Sophie sotto una campana di vetro. È il classico papà solo, ferito in amore e protettivo, ma l’amore di Thea, fortunatamente, gli consentirà di cambiare.


Avevo già avuto modo di apprezzare lo stile di Jenny Anastan, ma nel caso di questo romanzo (e di Timeless) le pagine sono davvero volate via in un attimo.

Una lettura davvero consigliata per gli amanti del romance!



Timeless


Conosciamo più da vicino Gwen Parrish, la migliore amica di Thea, diversa da lei come lo sono il giorno e la notte. Studi in Economia, un lavoro impegnativo in banca, cellulare sempre alla mano, ritmi quotidiani intensi, look eleganti e poche concessioni alla sua dieta: Gwen fa di tutto per dare l’impressione di essere una ragazza determinata, ma anche sulle sue.


In realtà, ella ha dovuto difendersi fin da piccola dai soprusi delle bulle della sua scuola, che la chiamavano “strega” solo perché il suo cognome è quello di una delle fattucchiere che a Salem, suo paese natale, sono entrate nella leggenda. In più, il fatto di avere una madre bipolare ed un padre che spesso ha dovuto occuparsi da solo del negozio di famiglia non l’ha certo aiutata. Da bambina e da adolescente, il suo unico sfogo erano i suoi diari, nei quali ella raccontava tutto quello che era costretta a subire: le umiliazioni, la paura di andare a scuola… ed il suo amore non corrisposto per Thomas, il fratello maggiore della sua migliore amica Thea, diventato l’ennesima, dolorosa pagina da dimenticare.



Gwen è cresciuta, vive e lavora da sola a Boston, ha conosciuto uomini con cui è stata bene (anche se finora nessuno è rimasto) e torna a Salem solo per passare del tempo con i suoi genitori durante qualche weekend. Thomas continua ad essere una spina nel fianco per lei: pur essendo in ottimi rapporti con il resto della famiglia di Thea, ella si ostina ad evitarlo. Per questo motivo, quando egli si presenta proprio nella sua banca a chiedere un finanziamento per ristrutturare il suo pub, il Timeless, Gwen si sente a disagio e lo tratta in modo scostante.


Con pazienza e determinazione, Thomas le spiega quanto i suoi progetti lavorativi siano importanti per lui e la convince a passarlo a trovare nel corso del suo prossimo weekend a Salem, in modo che lui possa mostrarle il Timeless e convincerla a diventare la sua consulente finanziaria.


Gwen, con riluttanza, cede, ma quando arriva a Salem si rende conto che l’amica del cuore di Thomas (amica “with benefits”, ovviamente) è proprio la leader delle bulle che l’hanno tormentata da piccola. Ella si pente subito di aver ricominciato a dare confidenza al ragazzo, anche solo al lavoro, e cerca di allontanarsi facendo uso della “corazza” che l’ha sempre protetta. Quando però la malattia della madre la mette in crisi, quando Thea parte per le vacanze insieme ad Alexander e Sophie, quando si ritrova con una forte influenza da sola in città… ogni volta che, in definitiva, Gwen si sente persa e un po’ abbandonata, Thomas è lì per lei. Egli ha sempre nutrito un forte sentimento per la migliore amica di sua sorella, anche se in questi anni ha cercato di negarlo a se stesso ed agli altri, e questo riavvicinamento potrebbe essere per entrambi una buona occasione di vivere un sentimento rimasto sopito troppo a lungo. Gwen, però, ha ancora tante difficoltà da superare prima di chiudere definitivamente il suo vecchio dolore in un cassetto insieme ai suoi diari.



Come già successo leggendo Con te non ho paura e Con il cuore a pezzi, lo spin-off mi è piaciuto ancor di più del romanzo “principale”. Credo che, in entrambi i casi, l’autrice si sia mossa in modo più disinvolto all’interno del mondo che lei stessa ha creato, e che di conseguenza anche io, come lettrice, mi sia sentita più coinvolta.


Gwen mi è piaciuta moltissimo: ho apprezzato il fatto che, al di là dell’apparenza di ragazza in carriera, interessata ai numeri ed a poco altro, sempre in controllo di se stessa e rigorosa, ci sia un mondo emotivo incredibilmente ricco: senso di libertà nell’essere sola ma anche paura di impegnarsi, affetto per la famiglia e per gli amici, preoccupazione per i propri cari se qualcosa non va, un difficile percorso di costruzione della propria autostima e di rimozione delle persone tossiche… un personaggio davvero ben pensato.


Anche Thomas/Tommy è un ottimo ragazzo, semplice ed alla mano, divertente e premuroso al tempo stesso, appassionato e gran lavoratore. Il suo unico difetto, purtroppo, è la cieca fiducia nei confronti del prossimo, che porta altri personaggi ad approfittarsi di lui e che gli creerà vari problemi, anche con Gwen.



Infine, ho davvero apprezzato il fatto che la storia sia romantica, ma non troppo. C’è una buona dose di pungente ironia, forse perché si racconta il progressivo avvicinamento di due individualisti che sono sempre stati abbastanza bene da soli, non hanno mai creduto troppo nella vita a due e innalzano barricate se all’improvviso qualcosa li emoziona.


Se vi è piaciuto King (ma non solo…), Timeless di sicuro vi conquisterà!





Ecco i miei personali “consigli in rosa” per questo periodo!

Conoscete l’autrice? Avete letto qualcosa di suo?

Che ne pensate? Mi consigliereste qualche suo altro romanzo?

Aspetto i vostri pareri!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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