giovedì 11 dicembre 2025

NATALE... IN GIALLO O IN ROSA? - CHRISTMAS COUNTDOWN 2025 #2

 Due romanzi di Emanuela Marra e di Cristina Cassar Scalia


...mancano 13 giorni a Natale!



Cari lettori,

inaugurato il nostro “Christmas Countdown” lo scorso lunedì con uno dei più classici booktag, ora passiamo a quel che ho letto di natalizio negli ultimi tempi e che vi consiglio!


Oggi, per le nostre “Letture… a tema”, accostiamo due generi diversi sotto il segno del Natale: un giallo di Cristina Cassar Scalia, la creatrice di Vanina Guarrasi (a questo link la recensione dei primi due volumi della serie), che però qui ci propone un nuovo personaggio, e un contemporary romance dai toni cozy, che ha come trope la perdita della memoria.


Sono due letture che ho trovato tempo fa, quando le temperature erano ben altre… e non mi aspettavo questa ambientazione prenatalizia! Per questo oggi ve le racconto: non soltanto perché mi sono piaciute, ma anche perché il Natale sullo sfondo potrebbe sfuggirvi.


Vediamole meglio insieme!



Delitto di benvenuto, di Cristina Cassar Scalia


Scipione Macchiavelli è un giovane commissario nato e cresciuto negli agi della Roma degli anni ‘60. Purtroppo egli si è fatto contagiare un po’ troppo dall’atmosfera spensierata della “dolce vita” di felliniana memoria, e non solo ha trascurato il lavoro a favore di serate mondane e conoscenze femminili, ma ha finito per intraprendere una relazione con la donna sbagliata.


Alla fine i suoi superiori non hanno potuto più chiudere un occhio a favore dell’agiata famiglia di appartenenza del commissario, e si sono decisi per un trasferimento punitivo. È così che Scipione, pochi giorni prima dell’inizio delle festività natalizie, si ritrova su un treno che lo porterà in Sud Italia, e poi su una nave per la Sicilia.


Noto, negli anni ‘60, non è la meta turistica odierna. È un paese dove il boom economico di quel decennio non è ancora arrivato, una realtà piuttosto provinciale, specie se si arriva da Roma.


Scipione si ritrova in una pensioncina gestita da una coppia, tra il marito che fa il professore ed aiuta la moglie per risparmiare sul personale ed una padrona di casa la cui cucina non è proprio il massimo (nonostante tutte le voci sulle ottime pietanze siciliane). Le case sono vecchiotte, il freddo pungente, l’impianto di riscaldamento non proprio adeguato. Appena arrivato in ufficio, gli vengono assegnati come subalterni degli esponenti delle forze dell’ordine volonterosi ma un po’ vecchia maniera.


Il commissario si sente spaesato, ma per sua fortuna egli ha un amico a Noto: Beppe, suo compagno di studi e bisbocce a Roma, che è dovuto tornare in Sicilia per portare avanti la professione legale del padre.


Egli vorrebbe avere qualche giorno di tempo per ambientarsi – e per rimpiangere la sua lontananza da Roma in un periodo di feste e divertimenti, ora che nemmeno suo padre vuole parlargli -, ma si verifica subito un grave avvenimento.


Il direttore della banca della città è misteriosamente scomparso e non dà notizie di sé da troppo tempo. La moglie, madre di una famiglia numerosa, è disperata e non sa darsi una spiegazione. In paese tutti sapevano che l’uomo non fosse un uomo proprio fedele, ma egli era sempre tornato a casa, e comunque aveva sempre fatto sapere dov’era. Probabilmente c’è un’altra spiegazione, qualcosa che potrebbe avere a che fare con il suo lavoro o con la buona società di Noto.


Spiegazione che potrebbe dare lo scomparso, sempre ammesso che egli sia ancora vivo…



Delitto di benvenuto ci riporta in Sicilia, ma non è quella di Vanina Guarrasi, bensì quella dei film che la nostra poliziotta consuma abitualmente: quella di età neorealista, tra il bello e il difficile degli anni ‘60.


Come già detto, Noto è ancora ben lontana dall’essere una meta conosciuta, ma il commissario Macchiavelli, con qualche anno di anticipo, scopre le bellezze architettoniche e naturalistiche locali, la cucina tipica (fortunatamente molto migliore di quella della sua padrona di casa) e anche il calore delle persone, che lo accolgono come uno di loro nonostante egli abbia tutt’altra storia alle spalle.


Nonostante i suoi scivoloni, Scipione è bravo nel suo lavoro, ed è così che, con l’aiuto della sua squadra – che pian piano si rivela più valida di quel che immaginava – egli fa luce su una vicenda piuttosto intricata.


Non mancherà l’interesse amoroso – Giulia Marineo, una farmacista molto sveglia – ma in questo romanzo il nostro protagonista è ancora troppo scottato dal passato.


Continuo a preferire, almeno per ora, l’universo di Vanina, però questo nuovo personaggio promette bene. Penso che ci saranno altri volumi dedicati alle sue indagini… e credo che li leggerò!



AAA Memoria cercasi, di Emanuela Marra


La storia ha inizio con il peggior giorno della vita di Francesca, giovane scrittrice: quello in cui torna a casa prima del previsto e trova il suo fidanzato Paolo insieme ad un’altra donna.


Un anno dopo, Francesca è ancora nella casa da cui ha cacciato Paolo, e gli sembra di rivederlo ad ogni angolo. Non ha scritto una riga, il lavoro naviga in cattive acque ed il suo Golden Retriever Bacon è più stufo di lei di vederla triste.


Al ritorno da alcune commissioni, ella prova ad accendere il PC per l’ennesima volta, convinta di buttare via un altro pomeriggio, e invece si imbatte in un annuncio insolito: l’affitto di una baita in montagna, a poca distanza da un paesino di poche anime. È così che Francesca comprende che l’aspirazione non le arriverà mai in un posto che le ricorda il giorno più brutto della sua vita, e che un luogo idilliaco dove passare prima l’autunno e poi la stagione prenatalizia potrebbe aiutarla.


Con grande sconcerto della sua famiglia e della migliore amica Ginevra, che vive in una sorta di castello, decide di affittare la baita per qualche mese e di portare con sé l’inseparabile Bacon.


Appena arrivata lì, ella si ambienta prima del previsto, anche grazie all’aiuto di un medico, Alberto, incontrato quasi per caso. Il padrone di casa è gentile, il paesino è piccolo ma funzionale e le giornate alla baita la aiutano, finalmente, ad iniziare un nuovo romanzo, anche se piuttosto diverso dai suoi precedenti.


Un giorno, però, ella trova un uomo in mezzo alla neve. È vestito con abiti firmati, ma è del tutto solo ed ha subito un trauma cranico. Alberto visita il paziente e non lo trova grave da un punto di vista clinico; l’uomo, però, ha dimenticato del tutto chi è e che cosa fa.


Francesca decide di provare a mettere in giro annunci di ritrovamento e ad ospitarlo per un po’, in attesa che qualcuno si faccia vivo a reclamare lo scomparso. L’uomo si fa ribattezzare “Olaf” perché è stato ritrovato in mezzo alla neve, e, a dispetto delle apparenze, si dimostra una persona semplice e alla mano. Ma alcune sue abitudini svelano che si tratta di un ragazzo di città, e che probabilmente c’è già una donna nella sua vita. E Francesca, più passa il tempo con lui, più si sente coinvolta…



AAA memoria cercasi è uno dei romanzi che ho trovato con la promozione gratuita “Stuff your Kindle Day” di giugno. Per questo motivo ero convinta di trovare soprattutto storie dal sapore estivo (come per esempio quelle che trovate a questo link…) e invece, a sorpresa, mi sono ritrovata in una baita innevata!


Certo, per gustare appieno questa storia ci vuole una piccola “sospensione dell’incredulità”. Per quanto Francesca abbia il costante supporto del padrone di casa e dell’amico Alberto, nessuno dei due dorme con lei, ed è un po’ ottimistico pensare che una donna sola e molto isolata dia ospitalità prolungata ad un uomo di cui non sa niente, anche se è solo ed in difficoltà.


Comunque, ecco, provando ad immaginare un mondo in cui finalmente le donne non devono più avere paura, questa è una storia molto dolce, una bella coccola prenatalizia.


La scrittura è scorrevole ed è una lettura ideale per un paio di pomeriggi in relax tra tempo uggioso e lucine accese. C’è anche l’amico animale, il simpaticissimo Bacon, il che non guasta mai.


Penso che, se capiterà, leggerò altri libri di questa autrice!




Questi sono i miei consigli “in giallo e in rosa” per queste vacanze di Natale!

Fatemi sapere se conoscete queste autrici, se avete letto qualcosa di loro, che cosa ne pensate.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 8 dicembre 2025

DELIZIE DI NATALE BOOKTAG - CHRISTMAS COUNTDOWN 2025 #1

 Un libro per ogni specialità natalizia



...mancano 17 giorni al Natale!

Cari lettori, 

è con grande gioia che vi do il benvenuto al Christmas Countdown di quest'anno! 

Anche quest'anno ci terremo compagnia con consigli di letture, poesie, fotografie, racconti e altro ancora... in attesa di questa festa che ci fa tornare un po' bambini. 

L'appuntamento di oggi è il tradizionale booktag a tema prenatalizio. Quest'anno mi è venuta l'idea di creare da me più contenuti natalizi, compreso il Calendario dell'Avvento a tema libri che sto proponendo ogni giorno su Instagram (se vi va, seguitemi qui).


Anche il booktag di oggi è stato creato da me e spero che vi piacerà! Ho cercato di abbinare i piatti invernali della tradizione ai miei romanzi natalizi preferiti: spero di esserci riuscita!



Cioccolata calda


Un libro molto dolce


Cosa c’è di più dolce di una favola contemporanea?


Chloe di Leila Awad è un romance tra il contemporary e il fiabesco, la storia di una modella che si vede costretta a tornare nella sua piccola nazione d’origine per un’insolita settimana della moda.


I suoi legami con la famiglia reale – dei quali i suoi amici e conoscenti non sapevano nulla – le schiuderanno di nuovo le porte del palazzo, ma riapriranno anche una ferita mai del tutto rimarginata.


Link recensione



Panettone


Un libro per un Natale a Milano


Circa due anni fa ho scoperto le raccolte di racconti Natale a Milano a cura di Fiorenza Pistocchi: piccoli volumi di storie e ricette a cura di scrittori (più un cuoco) lombardi. Racconti che narrano sogni, passioni e desideri dei milanesi, tra un passato pieno di storia e la frenesia della metropoli di oggi.


Link primo post


Link secondo post



Tisana arancia e cannella


Un libro con tante emozioni forti


A Bari sta arrivando il Natale, ma il sole è ancora estivo. 

Il Bed and Breakfast gestito da Nunzia e Carmela, la madre e la sorella di Lolita Lobosco, ha un ospite d’onore: Enrico Fasulo, uno scrittore il cui soggiorno si sta prolungando più del previsto per via di un flirt con Carmela.


Una mattina, però, l’uomo viene trovato morto in camera sua, dopo aver consumato uno scammaro (frittata di spaghetti) contenente peperoni al botulino. La sorella di Lolita rischia di essere incriminata per omicidio… e questa volta per la commissaria sono guai seri!


Lo scammaro avvelenato di Gabriella Genisi contiene anche un fornito ricettario pugliese… utile per le feste, se siete un po’ più bravi a cucinare di me (le ricette che pubblico solitamente sono più semplici, vi avviso).


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Pandoro


Un libro che ha per protagonista Babbo Natale o i suoi elfi


L’anno scorso ho letto un romanzo e una novella di Chiara Grimaldi di genere romantasy, che sono ambientate a Peakysnowy, un magico villaggio che pensa al Natale tutto l’anno, e hanno per protagonista proprio la famiglia di Babbo Natale!


Santa Claus is coming to town è la storia di Nick, l’erede dell’anziano Babbo Natale, che è stato lontano per anni e non sembra molto motivato a prendere la strada del padre, perché prendere residenza a Peakysnowy significherebbe avere di nuovo a che fare con Emily, la ragazza con la quale ha avuto un amore giovanile e che non è mai riuscita a dimenticare…


Twinkle ha invece per protagonisti l’omonima sorella di Nick, anima natalizia di Peakysnowy, e Nathan, un ragazzo che è stato affidato da giovane alla famiglia di Babbo Natale, ma non ama le festività ed ha scelto di lavorare in città, nell’azienda di giochi del suo “padre affidatario”. I due, tra i quali non corre troppa simpatia, dovranno unire le forze quando qualcuno cercherà di rovinare il Natale a Peakysnowy.


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Bombardino


Un libro con due opposti che si attraggono


Tutta colpa di New York di Cassandra Rocca è una piacevole commedia romantica che inizia proprio in quel periodo che, in America, è comunemente considerato “di transizione” tra autunno e inverno: il Giorno del Ringraziamento.


Da una parte Clover, la protagonista, commessa esperta di “personal shopping” e assistenza alla clientela durante le feste, gioca in cortile con i figli dei suoi amici, vestita da tacchino gigante.


Dall’altra il suo nuovo vicino, Cade, attore in “pausa di riflessione”, si nasconde dalla folla dopo una delusione d’amore con conseguente scandalo, deciso a trascorrere qualche settimana in completa solitudine.


I due non potrebbero essere più diversi, soprattutto in prospettiva della stagione invernale e natalizia che si apprestano a vivere: Clover, che pure ha difficoltà in famiglia e tante buone ragioni per non sentirsi dello spirito giusto, freme e non vede l’ora di trasformare il suo appartamento nella casa di Babbo Natale; Cade, invece, anche se ad occhi esterni non avrebbe nulla di cui lamentarsi, si sente più solo del Grinch.


Eppure il loro incontro sarà solo l’inizio di un Dicembre speciale…


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Torrone


Un libro con una storia di Natale un po’ difficile


Soledad ha inizio nel Natale del ‘39, il primo di guerra, e per tutti l’atmosfera di festa è soppiantata dal senso di solitudine. C’è chi ha paura per i propri figli, chi per la moglie di origini ebraiche, chi osteggia da sempre il regime, e chi invece lo aveva sostenuto e ora è deluso; chi vuole fuggire da Napoli e chi, persino dall’Argentina, vorrebbe tornarvi perché ha troppa nostalgia.


Ad un’esistenza di solitudine, insieme alla madre malata, era forse condannata anche Erminia Cascetta, una donna di trent’anni che invece ha urlato al suo assassino “Egoista, lasciami vivere”.


Solo il commissario Ricciardi può sentire queste parole, a causa della sua maledizione… e solo lui può dare giustizia alla vittima.


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Gingerbread latte


Un libro natalizio con bambini o cuccioli


Il cane che arrivò per Natale di Megan Rix è la storia vera di una coppia conosciutasi e sposatasi in età già matura, che, dopo aver affrontato varie difficoltà tra percorsi di maternità assistita e tentativi di adozione, sceglie di dare una mano ad un’associazione allevando cani per ciechi e disabili, e trova una nuova ragione per essere felice.


Una storia dolce che racconta i tanti pro e contro della vita quotidiana con i cuccioli!


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Tartine al salmone


Un libro con una storia natalizia ambientata nei paesi freddi


Le incredibili luci delle stelle di Karen Swan è un romance natalizio, un genere che adoro in questo periodo.


Protagonista di questa storia è Bo Loxley, una famosa influencer che, insieme al fidanzato Zach, ha creato un popolarissimo profilo Instagram di viaggi. La sua sembrerebbe la vita dei sogni, ma non è tutto oro ciò che luccica.


Un viaggio prenatalizio in Svezia, tra neve e fiordi, le darà l’occasione di conoscere persone lontane dal suo mondo ma autentiche, di scoprire una dolorosa storia del passato e di ripensare ai suoi sogni per il futuro.


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Tortellini in brodo


Un libro che è una certezza per le feste


Sophie Kinsella è una delle mia autrici preferite dagli anni dell’Università, e la serie di Becky Bloomwood è per me sempre gioia e conforto, oltre che un divertimento.


Per questo, vedere Becky alle prese con le festività in I love shopping a Natale è stato un vero piacere. Come al solito, la compratrice compulsiva più famosa d’Inghilterra combinerà dei grandi pasticci pur di raggiungere i suoi obiettivi: ordinerà cibo in quantità eccessive, si intrufolerà in circoli per soli uomini, resterà chiusa in negozi di notte, si inventerà di tutto pur di riuscire a vendere la merce del negozietto di souvenir in cui lavora.


Il suo ottimismo e la sua determinazione, però, sono quelli che il lettore ha imparato a conoscere e ad amare.


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Panettone gastronomico


Una raccolta di racconti per un Natale… per tutti i gusti


Questa raccolta di racconti della Sellerio è una mia scoperta di qualche anno fa e da allora è rimasta tra le mie letture prenatalizie preferite.


Gli autori sono quelli di punta della Casa Editrice (compreso Camilleri), ma i personaggi presentati sono nuovi e spesso sorprendenti. Anche i paesaggi descritti sono molto vari e talvolta onirici. Sono storie bellissime, non vi garantisco che non vi scappi una lacrima.


Ognuno di questi autori ha scelto il suo modo di vivere e raccontare il periodo natalizio!


Link recensione




Che ne dite dei miei abbinamenti? 

Spero di avervi consigliato delle buone letture natalizie! 

Fatemi sapere se avreste scelto qualche altro romanzo, e quali sono i vostri classici del periodo! Aspetto i vostri commenti... 

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 4 dicembre 2025

IL MERCANTE DI VENEZIA

 Recensioni classiche: Shakespeare #6




Cari lettori,

per il nostro “Momento dei classici”, benvenuti all’ultimo appuntamento del nostro percorso alla ri-scoperta di Shakespeare!


È stato un percorso bimestrale, quindi relativamente breve, ma per me intenso! Come sapete, ho scelto questo progetto letterario per il 2025 perché mi sono resa conto di non aver letto quasi nessuna opera per intero di questo autore, che non ha davvero bisogno di presentazioni. Ho visto rappresentati alcuni suoi drammi o commedie, ne ho letti altri “a pezzi” a scuola, altri ancora sono stati una completa novità per me.


Oggi concludiamo il percorso con una black comedy che avevo studiato per bene quando andavo a scuola e che sono stata felice di riprendere per intero: Il mercante di Venezia.


Prima di parlare insieme dell’opera, però, vi lascio i link alle “puntate precedenti”:


1) Gennaio/febbraio: Romeo e Giulietta, a questo link;


2) Marzo/aprile: La tempesta, a questo link;


3) Maggio/giugno: Molto rumore per nulla, a questo link;


4) Luglio/agosto: Re Lear, a questo link;


5) Settembre/ottobre: Le allegre comari di Windsor, a questo link.


E ora, senza altre chiacchiere, passiamo all’ “ultima puntata” del percorso!



Un ricco mercante in difficoltà


Antonio è un ricco mercante veneziano, noto a tutti in paese per la sua generosità. Egli presta soldi senza interesse e senza un vero e proprio termine, così che molti si rivolgono a lui, sapendo che ha grande disponibilità finanziaria e non solo. Quello che per lui è un servizio “di carità cristiana” si attira le ire del vicino quartiere ebraico, ed in particolare di chi pratica usura. Uno tra tutti, Shylock, il più noto tra gli strozzini della città, non fa altro che litigare con Antonio e prenderlo a male parole ogni volta che i due si incrociano per strada. Shylock, che è avido e pensa molto più ai soldi che alle persone, ignora che la sua stessa figlia Jessica non ne può più di stare sola in casa con lui e sta pensando di fuggire con il suo giovane fidanzato Lorenzo, un ragazzo cristiano della cerchia di amici di Antonio.


Il nostro protagonista, però, è una persona che ha due debolezze, due “difetti fatali” che, messi insieme, gli causano una grandissima malinconia (appartiene all’archetipo teatrale dell’uomo “malinconico”, esattamente come un importante personaggio di Molto rumore per nulla ed altri shakespeariani).


La prima è una certa spregiudicatezza negli affari, che si traduce in una scelta che potremmo considerare folle: Antonio ha messo tutte le sue ricchezze in mare, nella speranza di scambi ed investimenti che lo possano ripagare due o anche tre volte tanto. Purtroppo egli non ha avuto l’accortezza di conservare quasi nulla per le emergenze, e le notizie che arrivano da lontano non sono tra le più confortanti: le barche rischiano seriamente di affondare.


La seconda è il suo amore, che egli è molto bravo a mascherare con l’amicizia, per il giovane Bassanio, un nobile di Venezia. Egli, considerati i tempi, non può, ovviamente, vivere questo sentimento, e così, per dimostrargli il suo amore, non riesce a far altro che aiutarlo ad essere felice con la donna che ha scelto.


Per aiutarlo a corteggiare Portia, la dama di Belmonte, egli ha però bisogno di liquidità, di cui non dispone più. E quindi a chi chiedere aiuto? Chi è l’unico più ricco di Antonio in città? Purtroppo si tratta dell’odiato Shylock…



Un nemico in cerca di vendetta


Il mercante di Venezia è un’opera shakespeariana che, inaspettatamente, dà molto spazio all’antagonista.


In Romeo e Giulietta i veri nemici sono i genitori dei due ragazzi, con il loro “farsi la guerra” a vicenda, eppure sono in scena pochissimo; Re Lear può essere moralmente grigio, ma non c’è alcun dubbio che le sue prime due figlie e uno dei generi siano crudeli fino al midollo, e dicono poche battute che li qualificano subito; nelle commedie gli antagonisti sono buffi o comunque perdonabili, visto che tutto finisce bene.


Invece questa è una “commedia nera” che indaga le differenze tra bene e male e lascia anche – secondo me giustamente – aperta qualche questione.


Shylock è senza dubbio un personaggio negativo, un uomo che quando l’unica figlia fugge pensa alle gemme che ha portato con sé, una persona che non spende nemmeno un ricordo per la moglie venuta a mancare, un usuraio che non ha nessuna compassione delle persone che stringe nella sua morsa.


Eppure Antonio, che già era nel mirino di Shylock per la sua molto apprezzabile generosità che gli faceva concorrenza, non può fare a meno di aizzarlo ancora di più con insulti ed offese, soprattutto su base discriminatoria. A quel tempo era tristemente normale essere razzisti nei confronti di persone di altre etnie o religioni, ma Shakespeare, che come tutti gli artisti era molto previdente, comprende e fa sapere al lettore che questo è sbagliato, un atteggiamento che porterà solo altro male.


Da qui il notissimo monologo in cui Shylock si chiede se gli ebrei siano poi così strani, perché se hanno fame mangiano, se hanno sonno dormono, se vengono feriti sanguinano, se vengono offesi soffrono… esattamente come tutte le altre persone.


E così, la difficoltà di Antonio, unita alla sua incapacità di dire di no a Bassanio (che ammette candidamente di aver già sperperato troppi soldi, e avrebbe potuto anche evitare, no?), diventano il casus belli perché Shylock possa vendicarsi.


L’uomo, in modo del tutto inaspettato, non chiede la restituzione di un’enorme somma di denaro. Egli si appiglia ad una legge caduta in disuso ma mai del tutto cancellata – l’equivalente dei codicilli legali che scovano oggi i nostri avvocati – e sceglie, come pattuito, una libbra della carne di Antonio. Ed è ovvio che punterà al cuore, uccidendo così l’odiato rivale.



Due donne che tornano protagoniste della loro storia


Mentre Antonio firma il patto che potrebbe costargli la vita, Bassanio, insieme al suo inseparabile servo Graziano, parte per Belmonte, deciso a conquistare Porzia.


La donna, orfana di padre, non solo non può muoversi dal castello di famiglia, ma il caro genitore le ha lasciato in eredità un gioco crudele: un indovinello che i suoi corteggiatori devono risolvere per poterla sposare.


Tre piccoli forzieri, con altrettanti lucchetti; uno d’oro, uno d’argento, uno di ferro. Soltanto uno dei tre contiene il ritratto di Porzia, solo uno consentirà al corteggiatore di sposare la ragazza (ovviamente senza nemmeno considerare la sua volontà). E c’è un ulteriore vincolo: chi perderà la gara non potrà corteggiare o sposare altre donne, ma dovrà “lasciare il cuore lì”.


È un’impresa rischiosissima, ma Bassanio non è amico di Antonio per niente, e condivide con lui la stessa spregiudicatezza. Chi è prudente e saggia, invece, è Porzia, che segretamente spera di restare da sola, perché trova che l’indovinello lasciato da suo padre attiri solo prepotenti e sbruffoni. Quando incontra Bassanio, però, per la prima volta ella vede anche qualche pregio, come la bontà d’animo di fondo e l’importanza data ai sentimenti.


Bassanio riesce a risolvere l’indovinello dei tre forzieri e c’è un doppio matrimonio, sia quello suo con Porzia che quello di Graziano con Nerissa, serva a cui la padrona è legatissima. Proprio mentre si sta organizzando il matrimonio, però, arriva la notizia che le navi di Antonio sono affondate, e soprattutto che i termini dell’accordo con Shylock sono scaduti.


Bassanio, pochi minuti dopo il matrimonio, parte alla disperata, deciso a salvare l’amico. E ancora non lo sa, ma sarà la novella moglie, insieme alla cara Nerissa, a prendere in mano le redini della situazione, dopo tanti anni di reclusione e di sottomissione alle scelte altrui.



Un legal thriller prima del tempo


Porzia e Nerissa si travestono da uomini e arrivano a Venezia presentandosi come “un giovane giudice e il suo segretario”.


Tutti cascano nel tranello (e qui il dramma si fa di nuovo commedia), ma più di tutti ci casca Shylock, che accoglie con gioia un giudice “straniero e fresco di studi”, perché egli sa bene che sia il Doge che tutti i notabili di Venezia sono apertamente a favore di Antonio.


E in effetti, all’inizio, “il giudice Porzia” sembra dare tutte le ragioni a Shylock, perché se c’è scritto che la libbra di carne dev’essere, così sarà. Ma… c’è un ma: sul contratto non c’è nessuna menzione del sangue. Se Shylock farà cadere anche solo una goccia di sangue, passerà dalla parte del torto. E così, l’uomo che sperava di vincere con l’applicazione indiscutibile della legge si ritrova beffato dalla legge stessa…


E c’è ancora un altro appiglio contro Shylock: egli è un cittadino straniero e ha attentato alla legge di un veneziano, quindi sarebbe punibile con la pena di morte. Ma Antonio non vuole versare sangue, così chiede due condizioni alternative: la consegna dei beni di Shylock a Jessica e Lorenzo, che sono ufficialmente marito e moglie, e la conversione dell’uomo al cristianesimo.


Che dirvi? Non so voi, ma a me un po’ di amarezza resta. Il passaggio dei beni a figlia e genero avrebbe potuto essere anche una richiesta ragionevole (lasciando però almeno qualcosa all’uomo per sopravvivere), ma la conversione al cristianesimo significa che Shylock non potrà far parte né della comunità ebraica – che era casa sua – né di quella cristiana – che comunque lo disprezza. 

Sarà un indigente respinto da tutti per tutta la vita (anche se possiamo supporre che la figlia avrà pietà di lui). È di fatto un’uccisione dell’anima: sarebbe bastata la restituzione dei beni ottenuta tramite usura.


E poi l’opera si conclude con uno “scherzo” che Porzia e Nerissa fanno ai novelli mariti a proposito degli anelli nuziali. Bassanio e Graziano ci cadono come due pere cotte e non fanno proprio la parte degli sposi affidabili.


In definitiva, c’è una risoluzione serena e senza spargimento di sangue (persino le ricchezze per mare di Antonio si salvano miracolosamente), ma tutti sono ingranaggi di una società comunque corrotta, e la serenissima Venezia non fa proprio la migliore delle figure, anzi, mostra tanti dei suoi punti deboli.


Forse è questo il motivo principale per cui quest’opera, insieme a Measure for measure (che dovrei ancora leggere), è considerata, come già dicevo, “commedia nera”…




E così siamo alla fine!

Mi dico sempre che questo genere di post è abbastanza impegnativo per me… ma ad essere sinceri, una volta che mi concentro, mi sembra quasi che si scrivano da soli. Ogni tanto è proprio un sollievo tornare nella propria “comfort zone” di quel che si è studiato, visto che per lavoro dobbiamo tutti reinventarci, chi poco e chi tanto.

Non ho ancora pensato a un progetto letterario che potrebbe farci compagnia l’anno prossimo… per ora sono contenta di aver concluso questo!

Vi ringrazio moltissimo per avermi seguito fin qui e vi invito a scrivermi tutto quello che mi va.

E da settimana prossima… si parte con i post prenatalizi!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)