giovedì 11 settembre 2025

UN'ESTATE... TRA TOSCANA ED AMERICA LATINA

 Due romance self dalle vibrazioni estive




Cari lettori,

come lo scorso giovedì, ecco un nuovo appuntamento con le nostre “Letture...a tema”!


Quando il 1 settembre ho fatto un recap delle letture estive (lo trovate a questo link) vi ho promesso di fare al più presto la recensione di due ebook di altrettante autrici self, che avevano in comune l’ambientazione estiva.


Ho trovato questi due romanzi grazie allo “Stuff your Kindle day”, una giornata di promozione gratuita organizzata dalle blogger dello spazio online "Romance book" che si è tenuta in giugno.


Come vedrete, uno dei due romanzi mi è piaciuto più dell’altro. Ho pensato di racchiuderli in un’unica pubblicazione perché, come dicevo nel post relativo alle mie letture estive, entrambi hanno le vibes giuste per aiutarci a chiudere l’estate (sigh) prima di tuffarci nell’autunno a partire dall’Equinozio.


Senza ulteriori chiacchiere, vi lascio alle recensioni!



La scrittrice senza tempo, di Monica Brizzi


Bianca è una scrittrice famosa, nonché sicuramente una delle più apprezzate dalla critica, e sono in tanti a chiederle quando uscirà il suo prossimo best seller.


Ella ha però una storia personale molto particolare e vorrebbe prendersi un momento di riflessione. Bianca e la sorella Carolina, legatissime, hanno dovuto far fronte comune per poter trovare l’una nell’altra il reciproco punto di riferimento: i loro genitori, presi dalle rispettive carriere e da progetti che sembravano sempre più importanti della famiglia, le hanno sempre portate in giro per il mondo, per i primi tempi insieme, poi anche da separati.


Quando entrambe hanno raggiunto la maggiore età, messi via un po’ di risparmi, hanno deciso di andare a studiare insieme in Europa, in modo da poter restare nel medesimo posto per un po’ di anni. Carolina ha poi conosciuto Giampiero, che ha sposato, trovando così la sua stabilità. Bianca, invece, ha continuato a scrivere ed a viaggiare per il mondo, cambiando città ogni volta che iniziava un nuovo romanzo.


Questo è forse il motivo per cui, proprio nel culmine di quell’estate, mentre tutti si aspettano da lei qualche annuncio importante, Bianca si è ritirata in un piccolo appartamento a San Gimignano, decisa a restare? Che debba ancora scrivere il suo tanto atteso romanzo?


La risposta è… sì e no. Bianca, forse per la prima volta in vita sua, sta scrivendo in modo apertamente autobiografico, e sta cercando di ricapitolare sulla carta la sua personalissima storia d’amore, prima di prendere una decisione che forse cambierà la sua vita per sempre.


La nostra protagonista, quando era ancora una ragazza, ha conosciuto Ian, ragazzo di Lisbona, e da allora i due non si sono mai dimenticati del tutto.

Ci sono stati tanti momenti difficili, altrettanti allontanamenti, ma, anche in giro per il mondo, la voglia di tornare insieme ha sempre prevalso su tutto. Almeno fino all’ultima rottura, che ha lasciato Ian in Portogallo, ad insegnare agli adulti stranieri, mentre Bianca ha messo in atto quella che potrebbe sembrare una fuga ma è una vera pausa di riflessione, cercata e voluta.


Per la prima volta, ella prova a restare in un luogo, trovando nuovi amici, legando con i padroni di casa ed i vicini, riscoprendo l’Italia (un po’ trascurata, con tutti questi viaggi per il mondo), facendo nuove esperienze ed imparando ricette inedite. E chissà che questo non le dia il coraggio di prendere quella decisione che sta rimandando da tempo…



Come già vi ho detto, La scrittrice senza tempo è stato uno di quei romanzi che ho scaricato per primi durante lo “Stuff your Kindle Day”, perché l’autrice mi era stata consigliata. Purtroppo sono rimasta un po’ tiepida.


Di sicuro, tra quel che mi è piaciuto, ci sono l’ambientazione nel cuore dell’estate, l’atmosfera rilassante da “cozy romance”, l’innegabile romanticismo, il fatto che la protagonista sia una scrittrice che ci svela la sua “vita segreta”.


Ci sono però due annotazioni che devo fare, per essere del tutto onesta con voi.


La prima è che lo stile mi ha convinto solo fino ad un certo punto. È un romanzo scorrevole, perfetto per i vostri momenti di leggerezza, quindi dire che lo stile è troppo complesso sarebbe una falsità. Però ci sono un po’ troppe ripetizioni, in particolare nei momenti in cui Bianca riflette. Mi sembra che spesso si riprendano gli stessi concetti, ed in particolare il nome del protagonista maschile è ripetuto tantissime volte, spesso anche con lo spelling, creando un “effetto invocazione” forse eccessivo… è un uomo, non è un santo, per dirlo con parole non mie!


La seconda è che, proprio perché ci troviamo di fronte ad un cozy romance, mi sarei aspettata che la tranquillità delle sue atmosfere durasse dall’inizio alla fine. Invece, dopo tante scene quiete relative alle nuove esperienze di vita che sta vivendo Bianca… negli ultimi capitoli tutto precipita, arrivando alla conclusione anche fin troppo in fretta. 

Certo, mi rendo conto che un motivo di fondo c’è: la nostra protagonista ha un rapporto molto free con lo spazio e il tempo, e poi, all’improvviso, si rende conto che praticare in modo eccessivo questo atteggiamento significa non avere una casa propria e rimandare importanti decisioni… e così, ad un certo punto, ella non vuole più aspettare. Comprendo la logica che ci sta dietro e la trovo anche azzeccata. Ma il cambio marcia mi è sembrato comunque un pochino troppo netto.


Quindi sì, una lettura leggera e piacevole, ma avrei voluto che mi regalasse qualche emozione in più…



Palm Inn, di Manuela Lorenzi


Diamante, detta Dia, è una ragazza italiana che, dopo una laurea in marketing, era riuscita ad entrare subito – anche se a tempo determinato – in un’importante agenzia di eventi. Ma la sera in cui ha dovuto assistere Ben, cantante latino americano di fama internazionale, e la sua fidanzata del momento, è stata l’ultima della sua carriera.


Dia si è fatta in quattro per la coppia, ma l’uomo era in stato di visibile alterazione, e la ragazza era incontentabile. Così, il giorno successivo, alla scadenza del contratto, Dia ha dovuto salutare il rinnovo.


Sono passati dei mesi da quella brutta giornata e da tempo Dia ha cambiato vita. Ella ha seguito Olly, la sua migliore amica, in Puerto Rico. Entrambe lavorano al Palm Inn, il resort della nonna di Olly, e, anche se la nostalgia della famiglia è tanta, tutto sembra procedere per il meglio. Dia non sente più il terribile stress della vita aziendale milanese e si occupa con piacere dei turisti in vacanza.


Almeno finché Olly non conclude quello che sembra un “buon affare” per il resort. Palm Inn sarà, per pochi giorni, il set del nuovo video musicale di un cantante locale. Il luogo sarà chiuso ai turisti, ma solo per poco, ed il guadagno sarà grande per quello che è comunque un resort a conduzione familiare.


Quello che purtroppo Dia ancora non sa è che il cantante che sta per arrivare al Palm Inn è proprio Ben. Il ragazzo non è quello che era quando ha conosciuto Dia a Milano: ha lasciato la capricciosa fidanzata perché si è reso conto che non era la persona giusta per lui, si è reso conto di aver esagerato con l’alcool e le amicizie sbagliate, ed ora si fida solo del suo manager e amico Smith. Quando però egli e Dia si incontrano, la ragazza rivede in lui tutti i fantasmi che aveva lasciato a Milano ed ha una reazione (giustamente) arrabbiata.


La tentazione di lasciare addirittura Palm Inn è forte, ma in Italia cosa la aspetta, a parte dei genitori preoccupati nel vederla tornare nuovamente delusa e ferita? Tanto vale stringere i denti ed attendere che passi l’infernale settimana.


Chissà mai che la vicinanza forzata non porti con sé delle sorprese…



Palm Inn è un romanzo che ho letto proprio i primissimi giorni di agosto: un momento perfetto! Tra palme, spiagge, corse con i kart, cocktail a bordo piscina e musica latino americana, non ci sarebbe stato periodo migliore per questa lettura.


Ambientazione a parte, questo è un celebrity romance (che in genere mi piace abbastanza), enemies to lovers (il più classico dei trope, per me sempre ben accetto) e forced proximity (che bisogna saper gestire bene).


Il mix nel complesso mi è piaciuto, così come ho apprezzato anche l’altra storia d’amore del romanzo, ovvero quella che nasce tra Olly e Smith. Ad essere sincera, nonostante tutto questo discorso sulle vibes estive e compagnia, i capitoli che ho trovato meglio scritti ed emotivamente efficaci sono quelli in cui si parla di burnout, di aziende da incubo, del mondo della musica che diventa l’equivalente di uno schiacciasassi umano, di pentimenti e desiderio di rifarsi una vita. Penso che siano state queste pagine a fare la differenza, per quanto i capitoli più romantici siano comunque ben riusciti.


Quanto alla tipologia di “music” romance, so per esperienza che tante persone non sono proprio appassionate di musica latino americana, soprattutto di quei personaggi che fanno tormentoni estivi in spagnolo… a me piace (oltre alla mia scuola di danza di sempre, per due anni ho fatto anche salsa), ma vi avviso che è presente in modo massiccio nel romanzo, anche con citazioni in spagnolo. Vedete voi, de gustibus…


Comunque, a parte questa sua particolarità, trovo che il romanzo sia una lettura estiva davvero carina. Se non vi siete ancora rassegnati all’imminente arrivo di foglie cadenti e zucche, potrebbe essere la lettura che fa per voi in questi giorni!




Come promesso, ecco le mie opinioni su queste due storie!

Che ne dite? Le conoscete? Avete letto qualcosa di queste autrici?

Fatemi sapere che ne pensate e se siete d’accordo con me…

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 8 settembre 2025

RICETTE DI FINE ESTATE

 Due primi e due secondi dal sapore ancora estivo




Cari lettori,

come va la prima settimana di settembre? Un po’ trafficata, vero?


Riepilogate le nostre letture delle vacanze, ho pensato di restare nel mood “fine estate” (che penso ci accompagnerà fino all’Equinozio) e di proporvi un nuovo post per la rubrica “Menù e ricette”!


Per essere sincera, non è stata un’estate in cui ho cucinato poi molto: tra giornate in famiglia, piatti pronti, cene estive a base di verdura o poco più, altre cene o pranzi fuori e sfizi vari, non mi sono proprio messa di frequente ai fornelli… e sappiamo che il caldo non aiuta. Però mi sono accorta di avere quattro foto di piatti che mi sono particolarmente piaciuti e che ho cucinato per me stessa ad inizio estate, prima di partire, oppure che abbiamo preparato insieme al mare.


Spero che vi possa piacere quest’ultima incursione nei piatti della bella stagione… prima di “arrenderci” a zucca e funghi!



Insalata di riso venere con ceci, carote e prosciutto



Ingredienti:


- 300 gr di riso venere

- 2 carote (o in alternativa una confezione di carotine snack da 150 gr)

- Una lattina di ceci precotti da 150 o 200 gr

- Una confezione di dadini di prosciutto da circa 200 gr

- Sale

- Olio


Preparazione:


- Far bollire abbondante acqua salata in una pentola grande, poi versare il riso venere. La cottura media è di 40-45 minuti. In caso abbiate preso una confezione di riso venere a cottura rapida, vi consiglio comunque di assaggiare.

- Scolare il riso e lasciare raffreddare nello scolapasta (aggiungere subito gli ingredienti li farebbe “bollire”).

- Mentre il riso raffredda, fare a tocchetti le carote e sciacquare i ceci.

- Versare in una ciotola grande i ceci, le carote a pezzetti ed i dadini di prosciutto.

- Aggiungere il riso venere e mescolare bene.

- Aggiungere olio a piacere.


- Se volete servire l’insalata di riso fredda: lasciatela nella ciotola, coprite con pellicola o un piatto, mettetela in frigorifero e tiratela fuori solo 20/30 minuti prima di servire.


- Se volete servire l’insalata di riso tiepida: trasferitela in una teglia rettangolare (quella dove di solito fate le lasagne, per intenderci), coprite con pellicola o un vassoio, mettetela in frigorifero. Prima di servire, prendete la teglia e fate intiepidire il riso in forno (il mio è vecchio e lento, ma con 20 minuti circa a 150° era già caldo. Se lo volete solo tiepido, forse è meglio portare il forno a quella temperatura, spegnere e poi inserire la teglia. Valutate voi secondo i vostri gusti ed il vostro forno...)



Spaghetti con trito di zucchine e Philadelphia al salmone



Ingredienti a persona:


- 100 gr di spaghetti

- Olio

- Sale

- Misto soffritto surgelato (cipolle, carote, sedano)

- Una zucchina scura

- Un Philadelphia al salmone da 25 gr


Preparazione:


- Lavare e pulire la zucchina, poi tritarla nel mixer.

- Versare il trito di zucchina in una padella antiaderente insieme all’olio ed al misto di soffritto. Far cuocere a fuoco lento.

- Nel frattempo far bollire dell’acqua salata in una pentola e buttare gli spaghetti.

- Quando gli spaghetti sono pronti (più o meno al dente a seconda dei gusti), scolarli e farli saltare in padella insieme al trito di zucchine.

- Spegnere la fiamma, aggiungere il Philadelphia al salmone e mescolare il tutto per bene finché il formaggio non si è sciolto.

- Servire e mangiare subito!



Parmigiana di melanzane “a crudo” (no fritto)


Ingredienti per una tenda da 28x18:


- 2 melanzane grandi (o 3 piccole)

- Olio

- Cipolla surgelata a cubetti

- 5/6 grosse foglie di basilico

- 500 gr di ciliegini e/o datterini

- Due mozzarelle (Fiordilatte o bufala a seconda dei gusti)

- Parmigiano a piacere


Preparazione:


- Iniziare dal sugo: lavare i pomodorini e frullarli nel mixer, poi versare il composto ottenuto in una padella antiaderente con olio, cipolla e foglie di basilico a pezzetti. Accendere la fiamma bassa e farlo cuocere.

- Nel frattempo, lavare e pulire le melanzane e tagliarle a fette longitudinali, né troppo spesse né troppo sottili.

- Tagliare a fette le mozzarelle.

- Una volta preparati tutti gli ingredienti, comporre la parmigiana! Iniziare mettendo un pochino di sugo alla base della teglia, e poi alternare melanzane, sugo, mozzarella e parmigiano.

- Dovrebbero venire circa tre strati. Aggiungere altro parmigiano in cima per gratinare.

- Cuocere in forno a 200° per circa 30 minuti.

- Servire calda o tiepida, a seconda dei gusti, con pane fresco o focaccia.



Acciughe al forno


Ingredienti:


- Acciughe pulite e aperte “a libro”, ovvero senza testa, intestini e lisca (circa 300 gr a persona)

- Pangrattato

- Prezzemolo fresco

- Fettine di limone a piacere


Preparazione:


- Prima di procedere con la ricetta, pulire bene il prezzemolo, lavarlo ed asciugarlo con la carta da cucina.

- Lavare bene le acciughe e disporle su una teglia (per due o tre persone va bene la stessa della parmigiana, circa 28x18). Meglio chiuderle che disporle “a libro” per far sì che l’esterno sia croccante, ma l’interno resti tenero.

- Coprire le acciughe con pangrattato e prezzemolo fresco.

- Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20-25 minuti.

- Servire con fettine di limone a piacere, insieme a pane fresco o focaccia.




Come mio solito quando vi propongo un mix di piatti e non un vero e proprio menù, ho cercato di inserire ricette di carne (prosciutto in questo caso), di pesce o vegetariane. Se preferite primo e secondo, vi consiglio di abbinare la parmigiana light all’insalata di riso venere con il prosciutto, e le acciughe alla pasta zucchine e salmone, ma tutte e quattro le ricette possono essere dei piatti unici, specie con un buon pane/panfocaccia.


Se vi va, condividete le vostre ricette estive del cuore… o qualche piatto a cui amate tornare quando ritorna l’autunno! Fatemi anche sapere se avete provato a casa vostra qualcosa di simile o se qualcuna di queste ricette vi ispira…


Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 4 settembre 2025

PAROLE AL FEMMINILE

 Due libri dalla rassegna varazzina




Cari lettori,

iniziamo la settimana con le prime recensioni dopo la pausa per ferie ed il recap veloce delle letture estive (che trovate a questo link).


Il post di oggi fa parte delle nostre “Letture...a tema”, ed il filo conduttore è per me davvero interessante: la rassegna “Varazze Cult Fest - Parole al femminile” che si è tenuta a Varazze, la mia casetta estiva ligure. È stato un ciclo di sei incontri, tutti dedicati ad autrici che hanno appena pubblicato un libro, ognuna delle quali molto diversa dalle altre.


Sono riuscita a presenziare a quattro di questi incontri e devo dirvi che trovo sempre super rigenerante poter passare una serata a parlare di libri dopo una giornata di sole, mare e passeggiate. È come se tutto ciò che mi piace fosse racchiuso in un’unica giornata!


Una breve panoramica della rassegna, tanto per darvi un’idea. Gli incontri ai quali non ho potuto essere presente sono stati quello di Alessandra Selmi con La prima regina e quello di Erica Cassano con La grande sete. Poi c’è stata Lorenza Gentile con Tutto il bello che ci aspetta: ho ascoltato la sua presentazione, ma non ho letto il romanzo. Sono comunque tre titoli che mi incuriosiscono, quindi chissà, potrebbero finire su questi schermi più avanti.



Ho letto invece gli altri tre libri che sono stati presentati. Come le lucciole di Francesca Pongiluppi, ve lo anticipo già, sarà parte del post dei preferiti di settembre, perché credo che ci sia tanto da raccontare su questo romanzo. Oggi vi parlo invece di Racconti al faro di Susy Zappa e Degna sepoltura di Cristina Rava.


Vi accorgerete che si tratta di due titoli accomunati certamente dalla mano di un’autrice e dall’amore per il mare (due mari ben diversi, per la verità), ma che per il resto stiamo parlando di due libri ben diversi, tutti da scoprire.

Senza altre chiacchiere, vi lascio alle recensioni!



Racconti al faro – Memorie e leggende dell’isola di Batz”, di Susy Zappa


Bretagna, giorni nostri. In una terra battuta costantemente dal vento freddo e dal mare in tempesta, costellata da isole, il faro è sempre stato una costruzione fondamentale.


Senza il faro, i navigatori non saprebbero dove andare, e così non ci sarebbero pesca e turismo, non esisterebbero i fiorenti commerci che hanno consentito una vita più che dignitosa a tante persone, e soprattutto ogni bretone sarebbe molto più isolato.


È un tempo in cui la leggendaria figura del guardiano del faro viene sempre più sostituita da sistemi informatizzati ed automatici: non sono tante le persone che vogliono passare la loro vita su un’isoletta sperduta, circondati dal mare che è quasi sempre tempestoso, raggiungendo la civiltà solo per fare un po’ di spesa e commissioni ogni tanto e con l’orologio in mano, perché bisogna approfittare della bassa marea.


Eppure c’è ancora qualcuno, principalmente ex guardiani ormai anziani che sono in pensione ma desiderano comunque passare gli ultimi anni della loro vita al faro, perché ormai la loro vita è questa. Tra coloro che invece lavorano ancora c’è Yannick, il guardiano dell’isola di Batz, in compagnia del suo cane Tom.


Yannick ha la passione della lettura. Così, al termine di una giornata in cui ha scrutato il mare in cerca di eventuali naviganti da aiutare ed ha lavorato da operaio perché il faro ha costante bisogno di manutenzione, egli si ritira nelle sue stanze con Tom e legge le memorie dei guardiani che ci sono stati prima di lui, o le raccolte di leggende della zona, o ancora i libri storici sulla Bretagna. E quando riesce a tornare sulla terraferma, o a visitare le altre isole della zona, occupate da altri fari ed altrettanti colleghi, ritrova tutti i luoghi di cui si svolgono le vicende che legge ogni sera.



È questa la cornice narrativa per questo libro di non-fiction: potremmo associarlo ad una raccolta di racconti, ma sarebbe un po’ improprio. Ogni capitolo di Racconti al faro è incentrato, come dice il titolo, sulla storia o sulla leggenda: un particolare settore della storia locale, oppure racconti che si tramandano sia oralmente che per iscritto.


Un capitolo è dedicato a quello che è considerato il santo patrono di Batz ed ai miracoli che si dice abbia compiuto; un altro a chi ha contribuito a rendere vitale l’isola, tra verde pubblico e monumenti; un altro ancora alle tradizioni della città di Roscoff, il paese di terraferma dove Yannick va a fare rifornimento.


E poi ci sono le storie di alcuni guardiani del faro che sono vissuti nel passato e sono diventati quasi mitici, le peculiarità degli attuali colleghi di Yannick, racconti di terribili naufragi e di salvataggi miracolosi, le imprese di chi secoli prima partiva dalla Bretagna per andare a pescare merluzzo al Nord e naturalmente le leggendarie scorribande di pirati e corsari. Ogni capitolo, anche il più ricco di leggende, mantiene comunque una forte impronta storica.


L’autrice Susy Zappa, che è in parte italiana ed in parte bretone, conosce moltissimo questa terra così particolare, che legalmente appartiene alla Francia ma che ha in comune molto di più con i paesi nordici. Durante la presentazione sono stati trasmessi alcuni video dei luoghi della Bretagna, e soprattutto dei fari: ella stessa ha avuto un permesso speciale ed ha soggiornato per un mese in uno di essi, provando a fare la vita che facevano i guardiani anni fa. Non è stato facile; personalmente l’ho trovata una donna davvero coraggiosa.


Racconti al faro non è l’unico libro che Susy Zappa ha scritto sulla Bretagna e sul suo piccolo mondo, ma io ammetto che non la conoscevo.

È stata davvero una scoperta interessante!



Degna sepoltura, di Cristina Rava


La coppia composta dal commissario in pensione Bartolomeo Rebaudengo, piemontese, e dal medico legale ligure Ardelia Spinola, è tornata ad essere tale anche nella vita, dopo che una crisi li ha portati a rompere. Indagare insieme su qualche caso spinoso, però, ha fatto rinascere la vecchia complicità.


I due sono d’accordo per una relazione “a mezza distanza”: Bartolomeo resta in Piemonte, con la sua casa di campagna e la sua governante; Ardelia rimane ad Albenga, visto che sta ancora lavorando, lì vive l’amica di entrambi Norma e soprattutto non può fare a meno del mare. La distanza tra le due case è poca e può essere attraversata più volte nel corso della settimana, quindi la soluzione, per il momento, regge.


Meno idilliaca è invece la situazione di Umberto, un ragazzo che appartiene ad una ricca famiglia ligure e sta cercando senza troppo successo di finire le scuole superiori. Umberto è un figlio adottivo e non riesce a togliersi dalla testa l’idea che il padre, ingegnere informatico di successo, lo consideri un “cattivo investimento”; avrebbe tanto desiderato crescere una versione più giovane di se stesso, in modo da lasciargli in eredità anche il lavoro, invece si ritrova con un ragazzo che si fa bocciare e bighellona. La madre non è di grande aiuto alla gestione familiare: cerca di mediare tra i due, ma i suoi tentativi si concludono quasi sempre con una crisi di pianto.


Rimasto senza motorino, ma deciso ad andare comunque ad una festa sulla spiaggia, Umberto decide di fare un pezzo di strada a piedi e poi incontrarsi con l’unico suo amico che non fa parte della sua cerchia benestante e non lo giudicherebbe: Silvio, un ragazzo che ha lasciato la scuola per mantenere se stesso e la nonna, sua unica parente, con lavoretti da artigiano e da operaio. Mentre si avvia verso il luogo dove incontrerà Silvio ed il suo pick-up, Umberto, purtroppo, vede qualcosa che non dovrebbe vedere…


Una decina di giorni dopo, un professore piemontese, vicino alla pensione ed ottimista di natura, contatta un agente immobiliare perché ha visto una “casina che potrebbe diventare carina” (in realtà un rudere abbandonato con un terreno incolto). I due arrivano sul luogo, ma fanno una scoperta agghiacciante: nel seminterrato c’è il cadavere del povero Umberto, ormai morto da giorni, e “sepolto” in maniera inquietante: con un rosario tra le mani, un panno sul volto, un vaso di fiori secchi, un lumino.


Per Ardelia, anche se il suo lavoro lo prevede, è penoso occuparsi delle spoglie di un minore. Né lei né il pubblico ministero, con la quale ha già lavorato in un’altra occasione, sanno darsi una spiegazione del perché sia di un assassinio così efferato che di un tentativo di sepoltura che sembra quasi rituale.


Per di più Silvio, l’amico che sarebbe dovuto venire a prendere Umberto lungo la via che li avrebbe portati alla festa, è reticente e cambia più volte la sua versione. Ardelia non crede che sia lui l’assassino, perché sente affetto e dolore sincero, ma avverte anche un’inspiegabile paura. Come potrebbero essere andate le cose?


L’aiuto di Bartolomeo, che è in pensione solo in teoria, è ancora una volta prezioso. Ma questa volta anche l’amica Norma, di professione pianista e maestra di musica, decide di aiutare i due amici, forse perché ora sa cosa si prova ad essere la principale indiziata per omicidio da innocente…



Cristina Rava è un’autrice di cui ho già letto tre romanzi: Il pozzo della discordia e Il tessitore (a questo link le recensioni) e Il sale sulla ferita (che trovate qui).

Mi manca il volume di mezzo tra quest’ultimo e Degna sepoltura, ovvero Dalla parte del ragno, che è quello sulla storia di Norma e sulla sua falsa accusa. Comunque qui non ho trovato spoiler sull’assassino, quindi credo che tutto sommato i vari volumi della serie si possano leggere separatamente.


Pur avendo letto i suoi romanzi, non l’avevo mai, però, incontrata di persona, e sono rimasta piuttosto sorpresa, perché è davvero spiritosa, un po’ tranchant come tanti liguri in età matura, ma super ironica. È stata una serata divertente.


La coppia Rebaudengo-Spinola secondo me andrà avanti ancora un po’ ad intrattenerci: io ho letto solo qualche romanzo, ma ho visto che sono già molti. 

Degna sepoltura è sicuramente un buon capitolo delle loro avventure: resterete sorpresi!




Tra mare della Bretagna e Mar Ligure, eccoci arrivati alla conclusione!

Conoscete queste autrici? Avete letto qualcosa di loro?

Che ne pensate? Fatemi sapere!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 1 settembre 2025

QUESTIONS ABOUT SUMMER 2025

 Un riepilogo delle letture estive




Cari lettori,

bentrovati e buon settembre!


Un mese atteso e temuto al tempo stesso, lo so. Ognuno di noi prova sensazioni contrastanti quando arriva il primo di settembre.


Da giovedì scorso il blog ha ripreso la sua programmazione post-ferie, e, almeno per un po’, prima che l’Equinozio bussi alla porta, parleremo ancora dell’estate che si sta concludendo.


Oggi iniziamo il mese con un TAG che è ormai tradizione: le “Questions about summer”, ovvero una sorta di recap delle mie letture estive!


Come le altre volte, ho risposto alle domande non solo mixando i generi, ma anche alternando romanzi già recensiti nei mesi estivi ad altri che sono stati proprio le mie letture sotto l’ombrellone e dintorni, e di cui vi devo ancora parlare bene.


Vi lascio al TAG senza ulteriori chiacchiere!



Miglior romanzo letto nell’estate


Ho già inserito i tre romanzi di cui vi volevo parlare di più nei tre post dei preferiti di giugno, luglio ed agosto. Dovendo sceglierne però un quarto, vi parlerei di Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti.


Siamo a Londra nel 1914. Cate è una madre single che ha sempre lavorato negli ospedali, ed ora che è scoppiata la guerra presta i suoi servizi di chirurgia e ginecologia nelle zone più malfamate per mantenere se stessa, la figlia e la coppia di anziani che le ha adottate entrambe.


Un giorno ella viene raggiunta da due famose dottoresse che vorrebbero coinvolgerla in una storica impresa: un albergo a Parigi trasformato in un ospedale per soccorrere i soldati, con un organico del tutto al femminile. Cate è molto combattuta, ma, pensando soprattutto al beneficio economico per la sua bambina, finisce per accettare e parte.


A poca distanza dal neonato ospedale, Alexander, un giovane capitano inglese, è stremato dalla guerra e da un ruolo di comando che non ha mai voluto; non sa ancora che sarà un incidente a cambiargli la vita…


Link recensione



Peggior romanzo letto nell’estate


La scrittrice senza tempo di Monica Brizzi è uno dei miei tanti acquisti del 29 giugno, giornata in cui c’è stata la bellissima iniziativa dello “Stuff your Kindle Day” (tantissimi ebook romance e fantasy gratis per 24 ore), organizzata dal blog "Romance book".


Ad essere sincera questo è stato uno dei primissimi titoli che ho scaricato perché mi era stato consigliato, però sono rimasta un po’ delusa. Dire che non mi è piaciuto non sarebbe vero, perché la storia di questa scrittrice in giro per il mondo, che si stabilisce in Italia per aspettare il suo grande amore, alla quale è legata da una storia lunga e piuttosto travagliata, mi ha comunque rilassato ed intrattenuto. È un piacevole romance per un weekend sotto l’ombrellone o tra i monti.


Però qualcosa non mi ha convinto nello stile e la storia, che prometteva di essere complicata, forse si è risolta in modo troppo breve e veloce. Spero di potervi scrivere la recensione a breve, così riuscirò a spiegarvi meglio perché per me è stato un nì.



Un bel romanzo letto a giugno


Il romanzo che ho scelto per i preferiti di giugno è Se i gatti potessero parlare di Piergiorgio Pulixi.


La libreria Les chat noirs di Marzio Montecristo è uscita dal momento di crisi, ma ora deve affrontare una nuova sfida. L’ex maestro è stato invitato dalla Casa Editrice Polpicella per una crociera letteraria intorno alla Sardegna, durante la quale verrà promosso – e venduto in esclusiva – il nuovo romanzo giallo di Aristide Galeazzo, scrittore di punta della CE. Dovendo lasciare la sua dipendente in libreria, Marzio si imbarca con l’ispettore Caruso, che è già stato al suo fianco in un’altra disavventura.


La prima sera a bordo sembra andare bene, ma poi si conclude con un imprevisto litigio tra Marzio e Galeazzo, che hanno idee molto diverse sul mondo dell’editoria.


La mattina dopo, però, Galeazzo viene trovato morto alla scrivania della sua cabina: un avvelenamento. Marzio ha paura di essere indagato, ma le circostanze lo scagionano subito. Non gli resta che aiutare l’ispettore Caruso ad affrontare questo “assassinio sull’Orient Express” in versione marittima…


Link recensione



Un bel romanzo letto a luglio


Maria-Nata per la libertà di Amalia Frontali è la mia scelta per i preferiti di luglio, la storia vera di Maria Peron, una donna di trent’anni che fino al 1944 ha lavorato come infermiera al Niguarda.


Un giorno, all’improvviso, l’eroico sotterfugio del personale ospedaliero, che da mesi sta “registrando la morte” di ebrei ed altri perseguitati, agevolando invece la loro fuga, viene scoperto. Maria si ritrova a fuggire disperatamente dal suo posto di lavoro ed a rifugiarsi a casa di un’amica. Non può tornare in campagna dai suoi genitori, è troppo pericoloso sia per lei che per la sua famiglia.


C’è però la possibilità di seguire il marito della sua amica, che è partigiano, in montagna, ed unirsi ad uno dei tanti gruppi che si nascondono tra monti e paesini. Un’infermiera serve “come il pane” e Maria non sarebbe l’unica donna. Convinta che sia l’unica strada possibile, la ragazza parte.


Il libro è la storia, solo parzialmente romanzata, del suo anno da partigiana, delle sue imprese, dello scardinamento di tutto quello in cui credeva, dei nuovi amici e nemici e dell’incontro con l’uomo che diventerà suo marito. Da non perdere, davvero!


Link recensione



Un bel libro letto ad agosto


Ho riaperto il blog giovedì scorso con i preferiti di agosto e con Le ventisette sveglie di Atena Ferraris di Alice Basso.


Atena è una trentenne che vive a Torino e lavora da sola ad una rivista di enigmistica online. Metodica e solitaria, si sente compresa solo dalla sua famiglia, ma la madre è scomparsa da poco. Le restano il padre e il gemello, Febo, uno scrittore che si mette sempre nei guai al fine di ritrovare l’ispirazione.


È proprio una delle trovate del fratello a farle vivere un’inaspettata avventura. Febo si iscrive ad una scuola di magia, con grande diffidenza della sorella, ma una sera si ritrova ad assistere ad una strana scena da una porta chiusa, che gli sembra un delitto ai danni dell’assistente dell’insegnante. Terrorizzato, egli chiede ad Atena di iscriversi a sua volta alla scuola di magia ed aiutarlo a risolvere questo mistero.


Atena, piuttosto malvolentieri, accetta di frequentare i corsi, e insieme a Febo finisce per conoscere Giada, una brillante psicologa, e Jacopo, un attore dal passato complesso. Nel frattempo accade un incidente anche all’insegnante della scuola di magia. Che cosa sta succedendo?


Alice Basso è tornata con una nuova protagonista… e sono felice di “partire con lei” per una nuova avventura!


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Un libro letto o terminato sotto l’ombrellone


Vi ho parlato degli incontri della rassegna “Parole al femminile” a cui ho assistito mentre ero in Liguria. Sono riuscita a leggere tre dei sei libri presentati, e penso proprio che ve ne parlerò entro settembre.


Tra questi, il più “marittimo” è sicuramente Racconti al faro di Susy Zappa. È un libro di non-fiction, una raccolta di leggende e fatti storici sulla Bretagna, sulle sue tradizioni, sulla sua natura e soprattutto sui suoi fari.


L’autrice ha portato con sé alla presentazione anche dei video e devo dire che alcune immagini erano davvero impressionanti, anche per un’amante del mare come me!



Un libro che fa parte di una saga o di una serie


Anche Degna sepoltura di Cristina Rava ha fatto parte della rassegna “Parole al femminile”.


Il commissario piemontese Bartolomeo Rebaudengo ed il medico legale ligure Ardelia Spinola, coppia impeccabile nel lavoro ma un po’ travagliata nella vita, sono personaggi che accompagnano ormai da anni tanti lettori di giallo e noir.


Io ho letto tre romanzi dell’autrice, quattro con questo, e devo dire che ogni volta ci sono state pagine che mi hanno fortemente sorpreso, anzi, qualcosa mi ha lasciato anche senza fiato. Ma oltre all’intreccio giallo ci sono anche amore, amicizia, bei luoghi da visitare e tanta buona cucina. A breve vi racconterò meglio!



Un colpo di fulmine estivo


L’amore non è mai a prima vista di Anna Premoli è uno dei romanzi che ho scelto per il nostro “Summer countdown” di giugno, ed è un contemporary romance che parla proprio di un colpo di fulmine – non esattamente istantaneo – sullo sfondo delle belle ville sulla costa californiana.


Benjamin Waters è un uomo di grande successo: è il creatore di Zero, una delle piattaforme social più popolari. A neanche trent’anni è un miliardario, eppure non ne può più: sono mesi che ha lasciato l’azienda in mano al suo vice e gira per il mondo, disgustato da cosa è diventata la sua “creatura” (una vetrina per egocentrici, invece di uno spazio per fare amicizia come sperava lui). Non troppo soddisfatto della sua scelta di vita itinerante, egli decide di comprare una villa in California.


Ignora però che la casa disabitata al suo fianco è appena stata comprata da Ava Fisher, la popstar più famosa del momento, che ovviamente non perde l’occasione di organizzare feste con i suoi rumorosi amici.


Tra Benjamin e Ava parte una vera e propria guerra: dispetti per rovinarsi casa e giardino a vicenda e reciproco disturbo della quiete. Ma i due potrebbero avere più cose in comune di quanto credano…


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Una lettura leggera


Sempre tra gli ebook trovati in promozione per lo “Stuff your Kindle day” ho trovato Palm Inn, di Manuela Lorenzi, un romanzo che ho trovato davvero piacevole per i primi giorni di agosto, soprattutto per via dell’ambientazione.


Si tratta di un contemporary romance ambientato in un resort di Puerto Rico. Protagonisti sono Diamante detta Dia, una ragazza italiana fuggita dall’Italia e dal mondo delle grandi aziende per seguire la sua migliore amica in una nuova avventura lavorativa (il resort è della nonna dell’amica) e Ben, una star della musica latino americana un po’ in crisi e desideroso di dare nuova linfa alla sua arte.


Cercherò di pubblicarvi la recensione in settembre, prima che le “vibes” stagionali cambino!





Che ne dite di questa prima occhiata alla mia “estate in libri”?

Una piccola precisazione: per questo post ho scelto di inserire o romanzi che ho già recensito (con link allegati), o libri che ho in programma di raccontarvi bene a settembre, perché ha più senso inserirli in questo mese dell’anno, prima di abbracciare le vibes autunnali: i due titoli cartacei di Susy Zappa e Cristina Rava fanno parte di una rassegna estiva della mia “seconda casa” ligure, mentre i due ebook sono ambientati nei mesi più caldi dell’anno.

Mi rendo conto di avervi fatto lo stesso discorso un anno fa, ma, considerato il mese di pausa del blog e il maggior tempo per la lettura in estate, ho accumulato un po’ di titoli di cui pian piano vi parlerò… nel corso dell’autunno. Preferisco raccontarvi tutto con calma, piuttosto che fare un wrap up lunghissimo ora con due parole per libro, e poi magari rischiare di lasciarvi senza post o con poche pubblicazioni nel cuore dell’autunno, quando sarò decisamente più impegnata di quanto non lo sia stata in agosto. Spero che piaccia anche a voi questa scelta di “tempi lenti”.

Nel frattempo, raccontatemi quali romanzi vi hanno fatto compagnia quest’estate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)