giovedì 18 aprile 2024

RACCONTI GIALLI

 Le storie degli autori noir



Cari lettori,

nuovo appuntamento con la rubrica “Letture… a tema”!


Oggi torniamo sul genere giallo con due letture invernali che per vari motivi non ero ancora riuscita a recensirvi. Il primo è l’ultima disavventura del vicequestore Rocco Schiavone, nato dalla penna di Antonio Manzini: più che un giallo, una sorta di resoconto di un viaggio avventuroso; un racconto lungo che dona un epilogo ad una vicenda importante per il protagonista. Il secondo è una raccolta di racconti che ha già qualche anno ma ho trovato in biblioteca soltanto di recente.


Oggi ve li racconto meglio!



Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente

scomparso in Sudamerica?, di Antonio Manzini


L’amicizia tra il vicequestore Rocco Schiavone ed il bandito Sebastiano, iniziata in piena infanzia, sembra essere finita per sempre.


Da quando Rocco, grazie alla soffiata dell’ex amante Caterina, ha scoperto che Sebastiano faceva parte da sempre della banda di narcotrafficanti che hanno ucciso l’amatissima moglie Marina, Sebastiano è fuggito, non si sa dove.


Non è il solo ad essere deluso ed arrabbiato: con lui ci sono i due amici che completano il quartetto, Furio e Brizio. Rocco cerca di tenere in piedi più che può l’amicizia con i due, alla quale tiene tantissimo, ma dopo tanto tempo e svariate disavventure il rapporto è piuttosto logoro e basato più che altro sulla rabbia nei confronti di Sebastiano.


Quando, però, da Roma arrivano voci sempre più insistenti a proposito di una fuga dell’amico latitante in Sud America, Furio, senza consultarsi con gli altri due del gruppo, parte di corsa, ed ovviamente armato. A Brizio e Rocco non resta altra scelta che imbarcarsi a loro volta, cercando di trovare Sebastiano prima che lo trovi l’amico assetato di vendetta.



Rocco e Brizio inseguono Furio, il quale a sua volta insegue Sebastiano: una sorta di continua queste che ricorda molto da vicino il poema cavalleresco di Ariosto. Questo romanzo, che è di meno di cento pagine ed è più che altro un racconto lungo, non è la classica storia gialla a tinte noir a cui Rocco Schiavone ci ha abituato.


È la storia di una lunga ricerca di un amico perduto. Non so se questa è la sensazione che hanno avuto anche gli altri lettori, ma io non ho mai creduto fino in fondo che Furio fosse partito per vendetta, e certo il tentativo di intercettarlo non è l’unico motivo per cui Rocco e Brizio si sono accodati al viaggio.


Chi come me ha letto tutta la serie sa bene quanto l’amicizia dell’inusuale quartetto sia stata importante per tutti i componenti, ed in particolare per Rocco, che si è trovato dall’altra parte della barricata rispetto agli altri tre (“giocando a guardie e ladri, come da bambini”, come scrive l’autore) e che continua a voler loro un bene immenso, anche e soprattutto dopo la perdita di Marina, che lo ha gettato in un abisso di depressione. L’impressione che ho avuto io è che almeno lui sperasse in un lieto fine, in un equivoco, in un rovescio della sorte che avrebbe dimostrato che a sbagliarsi era Caterina, magari di proposito, dal momento che si era già rivelata inaffidabile una volta.


Come già vi ho fatto notare altre volte, però, la penna di Manzini non sempre regala l’epilogo dei sogni, anzi, spesso la disillusione finisce per farla da protagonista. Ed allora la parte più leggera ed a suo modo divertente di questo libretto è il ritrovarsi degli altri tre, che cercando Sebastiano ritrovano il senso della loro antica amicizia. Le disavventure, tra Argentina e Messico, sono davvero molte: alcune sono piccole ed esilaranti, altre invece sono più serie e li porteranno ad avere a che fare con la criminalità locale.


Riusciranno i nostri eroi… è un volumetto che consente al vicequestore di prendere una pausa, per quanto faticosa, dall’asse Aosta-Roma, dalle indagini, da una questura che è il suo unico rifugio ma tante volte è anche un peso da portare sulle spalle.


Speriamo che d’ora in avanti il carico che si porta dietro il nostro protagonista sia un po’ più leggero!



Crimini, autori vari


Il protagonista del racconto di Ammaniti è uno dei più quotati chirurghi estetici delle star, ma la sua dipendenza da cocaina lo mette in un guaio serio. Egli cercherà di cavarsela e di salvare almeno il suo preziosissimo bottino con un incredibile escamotage, ma il rimedio si rivelerà peggio del problema.


Camilleri racconta una storia d’amore nata quasi per caso tra un tecnico ed una sua cliente. Un caso di omonimia ed una telefonata a cui i due rispondono per scherzo saranno le premesse di un vero e proprio incubo, dal quale sarà difficile uscire.


Le storie di poliziotti e di criminali si intrecciano nel racconto di Massimo Carlotto: la morte di un confidente, gestore di una pizzeria, e di sua moglie, infileranno il protagonista, esponente delle forze dell’ordine, in una brutta storia di mala dell’Est Europa.


Dazieri presenta un comico che da tempo si è ritirato dalle scene, ma si ritrova ad assistere agli spettacoli amatoriali del figlio della donna che sta frequentando. Nel frattempo, un misterioso omicidio avviene nel suo giro.


La storia di De Silva è davvero surreale: come può la casa di Teresa, una donna napoletana di mezza età, diventare un covo per un latitante?


De Cataldo, che è anche il curatore di questa raccolta, crea un intreccio i cui protagonisti sono due extracomunitari che vivono da reietti ma hanno il cuore buono. Intorno a loro ci sono degli italiani che potrebbero fare una figura migliore ed invece si rivelano il più delle volte deboli o opportunisti.


Riccardo, “zio simpatico” protagonista del racconto di Faletti, parte per Miami con la nipote Sara, giovanissima ma molto sveglia, per inseguire un personaggio del mondo dello spettacolo che ha a che fare con il lavoro di lui ed il cuore di lei. Il viaggio cambierà entrambi.


Il commissario Curreli, personaggio principale della storia di Fois, è sempre in cerca di un dettaglio, di “qualcosa che manca”. La carriera non è soddisfacente, ma forse questa volta egli si porterà a casa un piccolo risultato.


Lucarelli, infine, racconta la storia di una poliziotta che ha sentito uno sparo di troppo e che inizia a sospettare che dietro ad una rapina finita male per gli assalitori ci sia invece una brutta storia di corruzione.



Crimini è una raccolta di racconti del 2005: molti degli autori che vi hanno partecipato, scrittori che mi piacciono e dei quali vi ho parlato più volte su questi schermi, erano molto più “alle origini”. Non sapevo così che cosa aspettarmi. Devo dire però che sono rimasta soddisfatta, nel complesso, di tutti i racconti che ho letto. 


Certo devo essere sincera con voi (sapete che quando posso cerco di esserlo sempre): è un libro che ho letto in tarda sera, per non dire notte, durante un periodaccio, e forse questo ha aumentato il senso di inquietudine. Non sono esattamente delle favole della buonanotte, però sono sicuramente delle storie coinvolgenti che non si dimenticano facilmente. 

Io comunque consiglio la raccolta, magari “compensando” subito dopo con qualcosa di più leggero!




Ecco le mie considerazioni su queste storie!

Ultimamente, come presto scoprirete, mi sono data un po’ ai racconti, sia gialli che classici. Mi hanno aiutato sia a recuperare concentrazione che a leggere un pochino sempre, piuttosto che lasciare perdere del tutto nei momenti in cui non me la sentivo di affrontare volumi interi. 

La sensazione che spesso ho in primavera – stanchezza mista a troppi impegni mista a voglia di fare altro e stare più all’aperto – c’è, non ve lo nego. Ma preferisco proporvi post su altro, perché la mia vita in questo periodo è anche questo, e leggervi e recensirvi quello che effettivamente mi va, piuttosto che trasformare anche la lettura in un dovere performativo, tendenza perniciosa che vedo un po’ ovunque e nella quale cerco di non cadere.

Nel frattempo, fatemi sapere se avete letto questi due volumi e che cosa ne pensate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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