giovedì 24 febbraio 2022

DISNEY: L'ARTE DI RACCONTARE STORIE SENZA TEMPO

 Un giro alla mostra del Mudec



Cari lettori,

benvenuti al primo appuntamento del 2022 con i “Consigli artistici”!

Tra novembre e dicembre sono riuscita a visitare un paio di mostre, poi, tra le vacanze di Natale in Liguria ed il nuovo picco di contagi, sono stata lontano da Milano per un po’. Proprio all’ultimo momento, tuttavia, io e la mia amica Mara abbiamo deciso di passare un sabato pomeriggio in zona Porta Genova/Navigli per visitare la mostra del Mudec “Disney: l’arte di raccontare storie senza tempo”. È un’esposizione che è stata super visitata in questi mesi e ci ispirava molto, così all’ultimo momento, proprio nel weekend di chiusura, siamo riuscite a prenotare due posti. Mi spiace che questo post avrà più la valenza di visita virtuale che di consiglio per i vostri weekend, perché l’esposizione ha chiuso domenica 13 febbraio, ma noi siamo uscite davvero entusiaste, io ho fatto tante belle foto ed ho pensato che avrei proprio voglia di parlarvene.

Grazie, quindi, a chi vorrà fare questa “passeggiata virtuale” insieme a me!



Una scelta narratologica


La mostra non si dipana per molte sale, ma ognuna di esse è riservata ad una tipologia di storia che il mondo Disney ha trasposto sul grande e piccolo schermo.


Il primo, grande spazio è riservato alla mitologia. Il protagonista è Hercules, tra bozzetti preparatori e disegni definitivi: stupisce constatare come nei primi disegni il protagonista assomigliasse molto di più alle statue greche, con un’aria molto più atletica e meno “simpatica”, mentre Ade sembrava ancor più cattivo e sicuramente meno ironico. Ci sono però anche opere molto meno conosciute, come una serie di “canti pastorali” degli anni ‘30 e ‘40.



Un’altra sezione, più breve, è quella delle favole, intese come storielle con morale. In questa parte della mostra ci sono gli amatissimi Topolino e Paperino, il primo con gli abiti da sarto medioevale, il secondo nei duplici panni di angelo/coscienza buona e diavolo/coscienza cattiva. Non mancano i tre porcellini, che per una volta riescono a salvarsi dal terribile lupo.



Una saletta singola è dedicata a Pinocchio, nato dal romanzo di Carlo Collodi e per tanti versi un unicum nel panorama Disney.



La mia sezione preferita è quella delle leggende, che ospita i miei due classici Disney preferiti di sempre: Robin Hood e La Spada nella Roccia. Queste due storie non mi stancano mai: anche adesso, se mi capita di rivederle, mi emoziono!



Un’ultima parte dell’esposizione, la più estesa e corposa (ben tre ampie sale), è dedicata alle fiabe, le storie che iniziano con C’era una volta… e contengono elementi fantastici come streghe, fate, folletti. Le protagoniste di questa sezione sono le amatissime principesse, dalle veterane Biancaneve e Cenerentola alle new entries come Frozen.



Mi è molto piaciuta questa divisione per generi narrativi, l’ho trovata piacevole e funzionale!



Opere Disney meno note…


L’universo Disney è un mondo che tutti noi pensiamo di conoscere, visto che da piccoli abbiamo visto buona parte dei classici più amati. Io, poi, amo i cartoni animati e negli ultimi anni ho recuperato anche i film più recenti, compresi quelli con animazione digitale della Pixar.


Visitando la mostra, però, ho dovuto constatare che ci sono alcune opere che io proprio non conoscevo. Da brava studiosa dei classici, sono rimasta molto colpita dalle produzioni della sezione mitologia. The Queen of Spring, per esempio, è la storia di Ade e Persefone: la fanciulla è ritratta con un’iconografia che secondo me è stata d’ispirazione per la successiva Biancaneve, tra abiti lunghi, fiori, dolce voce canterina e amici animali. Altre due serie di disegni sono dedicate al mito di Re Mida e ad una storia che ha per protagonisti Bacco ed un asinello.



Penso anche di non conoscere tutti i cartoni che hanno per protagonisti Topolino e Paperino: sicuramente non ho mai visto L’eroico Ammazzasette, film del ‘38 in cui il topo più celebre del mondo, a causa di un equivoco, deve affrontare un terribile gigante, ma alla fine verrà premiato con l’amore della principessa Minnie.



Non sapevo, infine, che La Sirenetta, prima della versione ufficiale dell’89 (mio anno di nascita, tra l’altro!) fosse stata concepita, decenni prima, con altre modalità. La prima idea, infatti, era stata quella di un biopic di Andersen, con alcune immagini animate, molto più drammatiche e cupe. Personalmente sono felice che poi la scelta sia ricaduta su una storia più leggera, romantica ed a lieto fine!



e classici indimenticabili


Se le opere meno conosciute incuriosiscono ed affascinano, i classici preferiti dell’infanzia, rivisti “in fase di costruzione”, emozionano davvero.


La mostra propone tanti dettagli inediti dei film che tutti noi pensiamo di conoscere: statuette in 3D preparatorie, primi disegni con grafica differente da quella definitiva, studi preparatori a matita nei quali sembra di vedere i nostri personaggi preferiti di sempre che prendono forma, riproduzioni dei “libri di lettura” che spesso, accompagnati dalla voce narrante, introducono i film più vecchi e famosi.


Come già detto, ho apprezzato particolarmente i disegni ed i quadri con le due coppie Robin Hood&Little John e Merlino&Semola (anche se io e la mia amica abbiamo sentito la mancanza di Lady Cocca e di Anacleto).



Anche le altre sezioni, però, sono molto interessanti. Biancaneve, per esempio, è ispirata ad Audrey Hepburn, la diva di Hollywood di quei tempi. Malefica inizialmente doveva essere vestita di nero e rosso, poi si è preferito optare per il viola. Ci sono pure degli studi sui costumi di Anna ed Elsa, i cui abiti diventano progressivamente più scuri per la prima (in segno di maturità) e più chiari per la seconda (ad indicare la liberazione da sofferenze passate).



Ci sono anche dei filmati che ricostruiscono i vari passaggi da disegno ad animazione (sia in cartaceo che in digitale).



La mostra interattiva per i più piccoli… e non solo


Come già mi è capitato di notare visitando altre mostre, anche qui è possibile, per i più piccoli (e per gli adulti curiosi), compiere alcune simpatiche attività.



Si possono scegliere i colori giusti per comporre riproduzioni digitali, utilizzare alcuni cubetti in inchiostro ed imprimerli su carta una volta scelti i personaggi della nostra fiaba ideale, comporre la copertina del nostro libro di favole ed altro ancora.


Ho trovato i banchi per queste attività abbastanza ampi (a prova di assembramento…) e davvero ben organizzati! 



L'ultima sala, infine, è davvero spettacolare: si tratta di uno spazio in cui è stato ricreato il cielo pieno di cristalli che vede Elsa in Frozen 2!




Ecco il resoconto della mia visita alla mostra Disney!

Come avrete capito, sono davvero felice di averla visitata, anche se last minute.

Voi invece l’avete vista? Vi è piaciuta?

Vi sarebbe interessata un’esposizione di questo tipo?

Fatemi sapere che ne pensate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


2 commenti :

  1. Interessante mostra e interessante tour virtuale che ci hai offerto, grazie Silvia un abbraccio Angelo.

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    1. Ciao Angelo! Sono contenta che tu abbia apprezzato il post :-)

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