giovedì 1 luglio 2021

LA MILANO NERA DELL'HACKER RADESCHI

 Due romanzi di Paolo Roversi



Cari lettori,

iniziamo insieme il mese di luglio con nuovi consigli di lettura per l’estate!

Ne “L’angolo vintage” del mese di giugno, che trovate a questo link, vi avevo parlato per la prima volta di un autore per me nuovo, Paolo Roversi, facendovi la recensione del romanzo L’ira funesta, una sorta di giallo surreale ambientato in un paesino della bassa del Po chiamato “Piccola Russia”.


Oggi cambiamo location e sottogenere di giallo, e vi racconto due romanzi che hanno per protagonista il personaggio forse più noto dell’autore, l’hacker Enrico Radeschi. Ci spostiamo a Milano, che, come sapete, è la “mia” città (anche se abito nell’hinterland), ed è molto cara anche all’autore, per esplorarla meglio insieme ad un uomo che ha più di un segreto ed è fuggito troppo a lungo da un passato difficile.

Vediamo meglio insieme i due romanzi che ho letto!



Cartoline dalla fine del mondo


Il giornalista esperto di informatica Enrico Radeschi insegue da otto anni una nuova vita: dopo aver subito un evento traumatico a causa di un nemico pericoloso che l’ha più volte minacciato, egli è stato costretto prima a girare il mondo, poi a stabilirsi in Grecia, acquistando una nuova identità. Lì svolge “lavori” al limite della legalità ed ha fatto amicizia con “Il Danese”, un personaggio discutibile ma a modo suo onesto (e con l’inquietante iguana che lo accompagna sempre), che lo protegge dai guai veri.


La nostalgia di Milano c’è, ma egli riesce a combatterla… almeno finché il suo vecchio amico, il vicequestore Loris Sebastiani, non gli fa sapere di avere assoluto bisogno delle sue competenze informatiche.


In una serata milanese d’inverno, un uomo appartenente all’alta società meneghina, diretto verso una festa esclusiva al Museo del Novecento, ha fatto a malapena in tempo ad arrivare di fronte al quadro de Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo… ed è caduto a terra, morendo istantaneamente. L’ipotesi di un infarto o di un ictus è stata ben presto scartata, perché l’uomo porta tutti i segni di avvelenamento da serpente.


Il delitto viene rivendicato da un misterioso criminale informatico, che si presenta con il nickname di Mamba Nero (un velenosissimo serpente), lancia i suoi messaggi da un canale social che sembra criptato e, a quanto pare, quella sera ha preso anche il controllo delle telecamere del Museo.


Sebastiani comprende che, come dicono gli americani, it takes one to know one, e per battere un formidabile criminale hacker c’è bisogno di un professionista altrettanto esperto di informatica.


Radeschi ha parecchi dubbi, ma il desiderio di tornare “operativo” nella sua città, unito alla curiosità di poter studiare da vicino un altro nerd come lui (per quanto criminale) alla fine ha la meglio. Seguito dal Danese che è sempre il suo angelo custode, egli si stabilisce dalla cugina, adottandone subito il suo trascurato cagnolino (che fa subito amicizia con l’iguana di cui sopra), ed inizia a cercare indizi a bordo del suo inseparabile Giallone, una Vespa d’epoca.



Protagonista silenzioso di Cartoline dalla fine del mondo è Leonardo Da Vinci, artista che sembra essere profondamente odiato dal Mamba nero, perché non solo egli continua ad uccidere, ma cerca in tutti i modi di distruggere, o perlomeno danneggiare, i più importanti simboli della Milano leonardesca. Il duello tra lui e Radeschi spesso è all’ultimo byte, fatto di intuizioni di carattere informatico e spettacolari salvataggi last minute. L’autore è stato bravo a tratteggiare un personaggio a tutto tondo, che ha un lato ironico e scanzonato che sicuramente in passato lo ha aiutato a scrivere articoli di giornale al vetriolo, una capacità di adattamento ai cambiamenti che lo spinge a cambiare vita senza rimpianti se necessario, ed un grande senso della giustizia che non gli fa mai dire di no alle richieste della polizia.


Risulta invece un po’ stereotipato il vicequestore Sebastiani, il classico uomo divorziato di mezza età meneghino che veste Armani e frequenta solo ragazze troppo giovani per lui. Anche alcune considerazioni relative ai personaggi femminili ed alla vita privata dei protagonisti mi sono sembrate mosse da un’ironia un po’ superata per il 2021… ma al di là di questo il romanzo risulta ben scritto e coinvolgente.

Il finale, poi, crea aspettative per il capitolo successivo!



Alle porte della notte


Settima indagine di Enrico Radeschi, Alle porte della notte inizia dove il precedente Cartoline dalla fine del mondo si era concluso. Milano è sempre stretta nella morsa dell’inverno e in via Montenapoleone, il cuore del “quadrilatero della Moda”, ci sono i negozi sempre aperti, tra acquisti natalizi e saldi.


Una rinomata gioielleria del luogo subisce una spaventosa rapina a mano armata, con tanto di fuga su un furgone e lunga serie di incidenti e tamponamenti lungo le vie del centro. Un colpo decisamente “vecchio stile”, che sembra voler colpire di proposito la sensibilità dei milanesi.


Il vicequestore Loris Sebastiani, che ha evitato per un pelo una temuta vacanza in Portogallo con una donna con la quale ormai si stava lasciando, convoca subito il fido Radeschi, perché ha un sospetto che necessita di essere confermato. Con l’esperienza dell’hacker, i due trovano delle inquietanti analogie tra la rapina appena avvenuta ed uno storico caso europeo, il colpo di quindici anni prima al Diamond Center di Anversa.


La cosa più incredibile è che nella gioielleria di via Montenapoleone sono state trovate le impronte di un rapinatore di Anversa… un uomo, che però, è stato ucciso quindici anni fa proprio dai suoi complici. Le impronte sono su una collana di smeraldi e diamanti, un pezzo preziosissimo che ricorda la tipica fattura dei gioielli rubati anni fa.


Sebastiani contatta l’Interpol, che invia due preziosi elementi: un dirigente che coordini le indagini e l’ispettore Juliette de Vos, con la quale il vicequestore instaura subito un rapporto speciale.


Nel frattempo, Enrico Radeschi si trova coinvolto suo malgrado, “grazie” al Danese ed alle sue discutibili amicizie, a svolgere un difficile compito per conto di alcuni malviventi russi. La faccenda è delicata e rischia di essere un vero banco di prova per i due amici, che forse per la prima volta si rendono conto di avere idee diverse su alcune questioni importanti.



In Alle porte della notte Enrico Radeschi si reinventa più e più volte: aiutante della polizia, giornalista d’assalto, esperto informatico, scienziato. La sua attività di supporto per le forze dell’ordine è in totale contrasto con le storie pericolose in cui lo trascina il suo amico Danese. Il nostro protagonista è forse più fragile di quanto non sia in Cartoline dalla fine del mondo, soprattutto perché su di lui pesano sia una delusione sentimentale che tanti dubbi in materia di amicizia.


Un romanzo, a mio parere, scritto ancora meglio del precedente, molto coinvolgente e ricco di colpi di scena.


Il misterioso e letale nemico da cui Radeschi fugge, però, è ancora sulle sue tracce… e chissà, forse prima o poi lo incontreremo insieme tra le pagine di un altro romanzo!




Ecco le mie prime impressioni su questa serie che non mi dispiacerebbe proseguire! 

Voi che ne pensate? Conoscete l’autore?

Avete letto questi romanzi? Vi sono piaciuti?

Fatemi sapere il vostro parere!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

2 commenti :

  1. Grazie per i consigli di lettura. Buona estate.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Grazie a te per la lettura e buona estate! :-)

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