lunedì 31 agosto 2020

I PREFERITI DI AGOSTO 2020

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese



Cari lettori,
bentrovati! Che meraviglia tornare a scrivere sul blog dopo una pausa che è durata quasi tutto il mese di agosto :-)

Ogni anno le settimane che trascorro a Varazze volano… e stavolta ancora di più, perché, come credo tutti noi, avevo un forte desiderio di stare all’aria aperta e di passare un’estate serena dopo una primavera che è stata complicata per tutti noi.


Com’è ormai consuetudine, “riapro” il blog ricapitolando con voi i preferiti di agosto… ecco tutto quello che mi è piaciuto in queste settimane, dai libri ai film, dalla musica alla poesia, dalle foto ai ricordi delle vacanze!



Il libro del mese


Sarah Bane è una ragazza nata in Inghilterra all’inizio del XIX secolo e, come tutte le fanciulle dell’epoca regency, sogna di conoscere un galantuomo nel corso della stagione dei balli e di fare un buon matrimonio che la porti a diventare proprietaria di un’elegante tenuta, non troppo lontano dalla madre vedova e dagli affezionati zii, e che le consenta di vivere con le rendite del marito per il resto della sua vita.

Ella ha già individuato un pretendente, e l’uomo sembra ricambiarla, ma un giorno, all’improvviso, la sua vita va in frantumi: suo zio le annuncia di non poter più mantenere né lei né la madre e di aver già negoziato un vantaggioso contratto di matrimonio con un archeologo italiano. Lo zio, che svolge attività per conto dell’ambasciata e che da tempo fa la spola tra Inghilterra ed Egitto, dopo una lunga ricerca ha accettato la sfida di un intrepido esploratore di origini venete, Giovanni Belzoni, che ha recuperato la statua gigante di un faraone pur di poter sposare Sarah.


Sentendo quel nome, la ragazza si spaventa, perché riconosce in quel coraggioso archeologo un suo antico corteggiatore, un uomo italiano fin troppo alto e dai vestiti fuori moda con il quale si era scontrata per caso durante la stagione dei balli e che pochi giorni dopo si era presentato a casa sua dicendo di “essere stato colpito da un dardo di Cupido” e di “voler sposare la ragazza azardosa (avventurosa)”. Al tempo, tutti, lei compresa, avevano riso di quello stravagante personaggio… ma ora Sarah comprende di non aver altra scelta: deve partire per Il Cairo insieme alla madre e, dopo il matrimonio, imbarcarsi con Belzoni sul Nilo ed assisterlo nelle sue imprese di egittologo.


La chioma di Berenice è un romanzo che avevo acquistato in primavera in formato digitale grazie alle promozioni legate all’iniziativa #Ioleggoacasa. Non conoscevo l’autrice, Amalia Frontali, ma, dopo aver letto questa storia, posso affermare con sicurezza che questa non sarà la mia unica lettura di questa scrittrice.

Sono rimasta davvero colpita da questo romanzo, che viene presentato come un romance di tipo regency, ma è una vera e propria commistione di generi: il rosa, lo storico, l’avventura. In un capitolo sembra di essere tra le eroine austeniane (e Sarah, a suo modo, assomiglia loro un po’), in un altro ci si sente in compagnia di un archeologo dell’avventura (e Giovanni Belzoni è un Indiana Jones ante litteram), in un altro ancora si lascia spazio al sentimento che, giorno dopo giorno, nasce tra i protagonisti. Giovanni non sbaglia nel definire Sarah “avventurosa”: ella, all’inizio del romanzo, fa il possibile per obbedire ai dettami della società, e crede di essere felice, ma le basta passare qualche settimana sul Nilo per rendersi conto di quanto fossero limitati i suoi orizzonti, di quali pregiudizi ella avesse nei confronti di ciò che semplicemente non conosceva, della grettezza e meschinità degli uomini che sulla carta le erano sembrati ottimi partiti.


Oltre all’intreccio, ai personaggi ben delineati ed all’ambientazione davvero affascinante (specie per i fan dell’Antico Egitto), segnalo altre due grandi qualità del romanzo.

Il primo è lo stile dell’autrice: forbito ma scorrevole, armonioso nonostante il mix di generi, ricco di descrizioni ma tutt’altro che prolisso, appassionato nel raccontare l’amore tra i protagonisti ma mai volgare (una caratteristica che purtroppo nei romance non si riscontra sempre).

Il secondo è l’accurato lavoro di documentazione: le tante note a piè di pagina forniscono al lettore tante informazioni sulla figura storica di Giovanni Belzoni, che è un egittologo realmente esistito, così come Sarah (anche se forse la storia di lei è un po’ più romanzata), e su tanto altro ancora, come la storia antica, la conformazione dell’Egitto, le usanze del XIX secolo.


Una lettura davvero consigliata, soprattutto per i fan dell’historical romance, ma non solo!



Il film del mese


Come vi ho già raccontato in altri post, questi mesi di cinema chiusi e di poche occasioni per visionare le novità cinematografiche mi hanno fatto scoprire per la prima volta tante pellicole che avevo trascurato, comprese alcune saghe fantasy che avevo sempre giudicato piuttosto lunghe ed impegnative.


Nei preferiti di maggio vi ho parlato di tutto quello che mi è piaciuto della trilogia de "Il Signore degli Anelli" di Peter Jackson. Oggi, invece, analizziamo insieme l’altra serie tolkeniana, quella tratta da Lo Hobbit, che ho visto poco prima di partire per le vacanze (perché ammetto che ad agosto faccio una pausa non solo dal blog, ma anche, se riesco, da social e tv, preferendo serate tipicamente estive fuori casa a passeggiare).


Lo Hobbit è un prequel de Il Signore degli Anelli: questi film, infatti, raccontano una storia differente rispetto all’altra trilogia, con personaggi di cui già vi avevo parlato nell’altro post ed altri del tutto nuovi, ma pongono anche le basi di vicende che avverranno successivamente.

Il protagonista è Bilbo Baggins, zio di Frodo, hobbit curioso e determinato, ma anche amante della tranquillità e dei piaceri della vita, come tutti i suoi simili. Egli è legato a Gandalf da una lunga amicizia, perché lo Stregone passa spesso dalla Contea degli Hobbit, ma non ha mai avuto il coraggio di lasciare la sua terra e di seguire l’amico in qualche avventura. Una sera come tante, però, la sua lenta quotidianità viene sconvolta dall’irruzione di una dozzina di caotici ed allegri nani, che si autoinvitano a cena e si rivelano essere amici di Gandalf.

Sono stati guidati fin lì dallo Stregone perché quest’ultimo vuole aiutarli a riconquistare della mitica grotta da cui erano stati cacciati, ponendo fine alla loro vita da nomadi e consentendo loro di riprendere possesso dei tesori che il luogo conserva. Ci sono però due gravi problemi: il luogo è occupato da uno spaventoso drago parlante e per riuscire nell’impresa c’è bisogno proprio di un hobbit.

Bilbo, sulle prime, ritiene la proposta di aggregarsi ai nani una follia, sia perché non si sente portato per l’avventura, sia perché non stima molto la razza dei nani: tuttavia, alla fine, si convince ad iniziare un incredibile viaggio nella Terra di Mezzo. Giorno dopo giorno, egli è sempre più meravigliato dalla bellezza della natura e dal coraggio che sente crescere in sé, ma non può dimenticare i pericoli ed i molti nemici: la mostruosa creatura Gollum, nascosta nel profondo delle montagne; gli Elfi, rivali storici dei nani per via di una vecchia ruggine, con i quali Gandalf tenta una difficile alleanza; Azog, il capo degli Orchi, che vuole vendicarsi del leader del gruppo dei Nani, l’erede al trono Thorin; un misterioso “Negromante” che sembra incrociare il loro percorsi (e che altri non è che l’ombra di Sauron, il Signore Oscuro de Il Signore degli Anelli).


Ho iniziato questa trilogia di film con un po’ di scetticismo, perché Il Signore degli Anelli mi era stato consigliato davvero da tutti, mentre queste pellicole, a quanto pare, dividono maggiormente il pubblico. Più di una persona mi ha detto che la storia era stata tirata “per le lunghe” e che avrei rischiato di annoiarmi.

Invece, con mia grande sorpresa, mi sono ritrovata a vedere la pellicola con gli stessi occhi di Bilbo nel primo film: meravigliati ed emozionati. Rispetto all’altra trilogia, questa lascia meno spazio ad aspetti come la politica, il potere, la guerra (che pure ci sono) e molto di più agli elementi puramente fantasy che ha creato Tolkien nel concepire il suo mondo fantastico. Tra creature mitiche, boschi fatati, aquile giganti, incredibili avventure, lo spettatore, a mio parere, non può non sentirsi affascinato.


Inoltre, anche se si parla di nani, orchi ed elfi, in tre film emerge l’affresco di un’umanità davvero varia: lo stregone eremita senza ambizioni che si occupa solo della natura, come una sorta di ambientalista; l’elfa ed il nano che si innamorano, ma sono un po’ come Romeo e Giulietta; l’uomo solo con tre figli che assume il comando in situazioni d’emergenza e difende la sua città; Legolas e suo padre che non riescono a parlare della morte della madre/moglie perché le circostanze sono state troppo tragiche; le vecchie rivalità che non hanno più ragione di esistere e che si annullano di fronte ad un nemico comune e molto più pericoloso.


A mio parere, però, la tematica predominante sembra essere quella della follia derivante dal desiderio di potere, già ampiamente presente ne Il Signore degli Anelli, ma qui raccontata in modo forse meno simbolico e più concreto. Torna nuovamente il personaggio di Gollum, che suscita la pietà di Bilbo Baggins, così come accadrà a Frodo. La figura più rappresentativa di questo tema è però Thorin, figlio e nipote di re, tormentato dal ricordo dei suoi avi che erano caduti in preda alla follia e spaventato all’idea di fare la medesima fine. Malinconico e silenzioso, egli si sente costantemente diviso tra le aspettative dei suoi amici, la volontà di vendicare la famiglia e il desiderio di dimenticare un passato difficile, ma sarà l’amicizia con Bilbo ad aiutarlo e sostenerlo.


Sono davvero felice di aver scoperto questi film, specie perché, come sapete, non sempre sono un’amante del fantasy. E voi, che ne pensate di questa trilogia?



La musica del mese


Solitamente, la sezione musicale dei preferiti di agosto è dedicata al resoconto degli eventi di musica (classica e leggera) dal vivo ai quali mi è capitato di partecipare nel corso di queste settimane di vacanza.


Questo è stato un periodo particolare: di conseguenza quest’anno c’è stata meno della metà delle attività serali che solitamente il Comune e le Associazioni programmano. Il liscio del martedì sera, le “notti bianche”, i fuochi d’artificio di Ferragosto ed altri eventi sarebbero stati causa di assembramento e di conseguenza non sono stati organizzati. 

Ho comunque apprezzato quelle poche che si sono potute svolgere in sicurezza.


Innanzitutto, non è stato possibile organizzare i consueti venerdì sera di Varazze è lirica perché la chiesetta in cui di solito si tenevano è decisamente troppo angusta, ma la sera di domenica 23, nel “duomo” di Varazze, c’è stata una serata di musica lirica in ricordo di Federica Repetto, una soprano che ha partecipato più volte a questa manifestazione e che purtroppo ci ha lasciato troppo presto. Il repertorio era piuttosto malinconico, come l’occasione richiedeva: dal Valse Triste di J.Sibelius al Recordare di Giuseppe Verdi, dai Preludi di Chopin a delle poesie elegiache messe in musica. Alla serata ha preso parte anche il vedovo, il tenore Silvano Santagata, che ci ha dato appuntamento al 2021 per (si spera) una nuova stagione di Varazze è lirica.


Inoltre, ogni sabato sera, sul Molo Marinai d’Italia, si è tenuto un concerto, con poche sedie distanziate e la possibilità di ascoltare dal lungomare. L’8 agosto c’è stata una serata dedicata agli anni ‘70 e ‘80; a Ferragosto un omaggio speciale alle colonne sonore create da Ennio Morricone; il 22 un po’ di musica d’atmosfera e jazz.


Venerdì 21, per tutti gli appassionati di Vasco Rossi, c’è stata una serata-tributo alla Polisportiva San Nazario (una sorta di oratorio) con il gruppo La combriccola del Blasco.


Sempre lì, dal 9 al 13, c’è stata la consueta “Festa del mare”, la sagra più amata di agosto, ma in tono minore: prenotazione obbligatoria, menu un po’ ridotto (ma buonissimo!), tavoli distanziati con sanificazione e, soprattutto, niente ballo e classici “tormentoni estivi” un po’ agés (da Bandiera gialla, passando per Il ballo di Simone, fino ad arrivare all’intramontabile Alligalli). C’era solo un po’ di musica già registrata selezionata da un dj, per accompagnare la cena.


Nel complesso, mi è sembrato che le iniziative comunali siano state organizzate con criterio ed intelligenza, ed ho apprezzato anche il fatto che abbiano tentato comunque di farci divertire!



La poesia del mese


Per questo mese ho scelto una poesia di Federico García Lorca intitolata proprio Agosto. Adoro le immagini di questo componimento e trovo che in pochi versi il poeta abbia raccolto l’essenza dell’estate!


Controluce a un tramonto

di pesca e zucchero.

E il sole all’interno del vespro,

come il nocciolo in un frutto.

La pannocchia serba intatto

il suo riso giallo e duro.

Agosto.

I bambini mangiano

pane scuro e saporita luna.



Le foto del mese


Ad inizio agosto nel nostro giardino sono fioriti i girasoli! Un po’ in ritardo rispetto al solito, ma bellissimi!


La “mia spiaggia” di Varazze appena dopo le 19: un pedalò solitario, una luce stupenda e tanta tranquillità…



...ed ecco Varazze “by night” dalla strada che conduce al porto!


Anche imparare a cucinare il pesce fresco per me è parte della vacanza! Ecco una ricetta semplice: filetti di rana pescatrice in padella con olio, pomodorini e prezzemolo.


Purtroppo l’unica nota stonata di quest’estate sono stati un paio di incidenti con le meduse: uno più serio a luglio, uno molto più lieve adesso ad agosto. In questi anni mi sono scottata più e più volte e mio malgrado devo ammettere che questi infidi pescetti di gelatina ci tengono proprio ad essere miei amici. Così ho pensato di aggiungere alla mia collezione di “oggettini” in salotto anche una piccola medusa della Thun!



Questo è stato il mio agosto… un mese che mi ha consentito di soddisfare la mia voglia di sole e mare, mi ha permesso di potermi muovere in libertà dopo un periodo di forzata immobilità (come già era successo a luglio) e soprattutto mi ha concesso di passare tanto tempo con la mia famiglia, che in primavera non ho proprio visto per due mesi.

Spero tanto che anche il vostro mese sia stato ricco di momenti di sollievo, di riposo e di divertimento. Che mi raccontate? Siete stati in vacanza o in relax a casa? Che cosa avete letto, visto, ascoltato? Quali saranno i vostri ricordi più belli di questo periodo?

Come ormai saprete, la fine dell’estate mi porta sempre un pochino di malinconia… ma quest’anno meno del solito, perché sono davvero soddisfatta di aver potuto apprezzare di nuovo dei semplici piaceri ai quali, in questo periodo difficile, abbiamo spesso dovuto rinunciare.

Da oggi il blog riparte con le consuete rubriche, perciò… bentrovati di nuovo, ci rileggiamo a settembre! :-)

24 commenti :

  1. Ciao Silvia! Ma che belle le foto di agosto! E mi piace tantissimo anche la medusa della Thun, sebbene ovviamente mi dispiaccia per i tuoi incidenti con questi animali!
    Bentornata, comunque! :)

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    1. Ciao Sara! Non sono una fotografa, ma il posto è così bello che in pratica si fa ritrarre da solo... Purtroppo gli incidenti con le meduse capitano, ma almeno quando guardo la medusina sorrido! :-)

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  2. Ciao Silvia, "La chioma di Berenice" sembra un romanzo davvero interessante e di qualità! Bellissima la medusetta Thun ;-)

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    1. Ciao! Per me "La chioma di Berenice" è stata una bellissima sorpresa... e leggerò altri romanzi dell'autore! Anche a me piaceva tanto la medusetta, non ho resistito :-)

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  3. Splendida la tua spiaggia :), mi dispiace invece per le disavventure con le meduse..una bella scocciatura!
    Però bilancio in verde, vedo, anche perché l'estate ci ha fatto riassaporare la libertà post lockdown..poi che qualcuno abbia esagerato con la libertà, su questo non ci piove.
    Agosto è stato un bel mese, anche se ho lavorato sempre, non sono mancate le belle serate con gli amici. Mi sono goduto le ultime partite di calcio, ho visto un sacco di film italiani old :)

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    1. Ciao Riky! Hai ragione, al di là dei piccoli incidenti il bilancio dell'estate è stato veramente positivo, tanto che anche in questi giorni ci ripenso con nostalgia :-) Eh sì, qualcuno si è divertito forse troppo, ma come hai visto leggendo il mio post i comuni turistici hanno fatto davvero del loro meglio! Sono contenta che anche il tuo agosto sia stato tranquillo e piacevole :-)

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  4. Sono contenta che ti sia divertita ad agosto e che tu abbia passato del tempo con la famiglia!
    Anche io ho letto la chioma di Berenice qualche mese fa e mi era piaciuto molto. ;)

    Sono una nuova follower, ho visto un tuo commento su un altro blog e sono arrivata fino a qui.
    Se ti va passa da me, oggi ho pubblicato il recap del mese e la tbr per settembre. <3

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    1. Ciao Nymeria, benvenuta! Sono contenta che anche a te il libro sia piaciuto :-) Passerò sicuramente dal tuo blog!

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  5. Ciao Silvia!❤️
    Devo prendere esempio dai tuoi Preferiti, perché arricchisci molto l'articolo facendoci entrare nella tua vita. Bravissima!
    È adorabile la piccola medusina Thun, non tanto per gli incovenienti che ti ha creato l'animaletto vero.
    Lo hobbit, invece, non mi è mai piaciuta come saga di film. Il signore degli anelli è di tutt'altro livello!

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    1. Ciao Diletta! Anche i tuoi Preferiti sono sempre molto piacevoli da leggere per me :-) Che dirti, meglio le meduse di ceramica di quelle vere! Quanto ai film, so che il pubblico si divide su questa saga!

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  6. Io spero che nonostante tutto tu abbia passato una bella estate :)
    Per quanto riguarda la trilogia de Lo Hobbit, non mi è dispiaciuta, ma niente in confronto con l'altra ;)

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    1. Ciao Pietro! La mia estate è stata proprio bella, e spero anche la tua! Su Lo Hobbit, mio fratello mi aveva detto le stesse identiche parole...siete sulla stessa lunghezza d'onda!

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  7. Un agosto bello, a parte quella medusa dispettosa - carinissima quella della Thun -. Quel libro mi intriga perché spazia fra più generi davvero accattivanti, grazie per il suggerimento. Belle le immagini di Varazze, dei girasoli, bella la poesia e complimenti per il piatto - io non so cucinare il pesce -. Buon settembre cara silvia.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Le meduse sono un po' come i gatti... fanno gli agguati per dimostrarti affetto :-)
      Spero che il romanzo ti piacerà! Quanto al pesce, secondo me trovare un pescivendolo di fiducia che ti sfiletta i "pescioni" e ti dà qualche indicazione significa essere già a metà dell'opera! Per fortuna quelli di Varazze sanno come prendere una milanese imbranata come me...

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  8. ciao silvia, bentornata!!!
    sono felice che tu abbia trascorso un'estate piena di cose belle - meduse a parte, mannaggia a loro! -.
    Il libro che consigli mi sembra interessante, è il tipo di romance che prediligo!
    Le foto di Varazze, incantevoli!
    Brava che hai imparato a cucinare il pesce, io, fatta eccezione per gamberi, vongole o cozze, quando si tratta di comprare, pulire e cucinare pesci... mi rifiuto :-D

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    1. Ciao Angela! Eeh, le meduse fanno parte del gioco :-) Anche io adoro gli historical romance, potrei definirli il mio "sottogenere rosa" preferito! Varazze per me è sempre il luogo del cuore e credo che si sia ampiamente capito. Sei brava: io so cucinare altri pesci (acciughe, pesce spada, calamari, sgombri, naselli) ma con i molluschi tipo cozze o vongole non ho ancora provato! Sarà il mio prossimo obiettivo...!

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  9. Che simpatica la medusa della Thun 😃 peccato che quella vera sia decisamente il contrario! Belle le foto del mare di Varazze, mentre la trilogia de Lo Hobbit non l'ho ancora vista. Io mi sono comprata un cellulare nuovo e sto scrivendo un libro, è stato un agosto ricco di novità! 🙂

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    1. Ciao Vanessa! La medusa vera è molto meno simpatica, ahimé! Sono contenta che le foto del mare ti piacciano! Caspita, in bocca al lupo per il tuo libro!

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  10. Mi dispiace per i guai con le meduse.
    Io sono un'ottima cuoca, ma non so cucinare il pesce, sai? Forse perché lo mangio poco.
    Bentornata nella blogosfera dove il Covid ha cambiato poco e nulla. Almeno qui.... ��

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    1. Ciao Claudia! Eh sì, la blogosfera per fortuna non è cambiata molto nemmeno in quarantena. Io non sono esperta di pesce ma col tempo ho imparato a fare qualcosa di semplice!

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  11. Un'estate intensa e varia! Maledette meduse, hai fatto bene a "esorcizzarle" con quel carinissimo oggettino Thun!

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    1. Ciao Sofia! Eh sì, le meduse sono un po' "maledette", che ci vuoi fare... almeno sono state l'unica nota stonata, dai! :-)

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  12. che bel post Silvia! Voglio recuperare il libro

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    1. Ciao Chiara, grazie mille! Spero che il libro ti piacerà :-)

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