martedì 9 luglio 2019

I PAESAGGI DEL CUORE...IN POESIA





Cari lettori,
primo post di luglio dopo la piccola pausa della scorsa settimana, dovuta ad una vacanza nella mia solita Varazze!

Ho scelto di inaugurare il mese con un nuovo appuntamento con il nostro “Angolo della poesia”! 


Dal momento che l’estate è il periodo delle vacanze e dei viaggi, ho pensato di presentarvi alcuni famosi componimenti che hanno come tema principale il rapporto tra poeti e paesaggio.

Ogni autore, infatti, ha un paesaggio “del cuore”, importante non tanto per la sua conformazione, quanto per i ricordi e le sensazioni che evoca in lui.
Questi sono quelli che ho scelto!



L’infinito, di Giacomo Leopardi



Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.



La mia sera, di Giovanni Pascoli



Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c’è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! Che scoppi!
Che pace, la sera!

Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell’aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell’umida sera.

È, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d’oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell’ultima sera.

Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell’aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l’ebbero intera.
Né io… e che voli, che gridi,
mia limpida sera!

Don...don… E mi dicono, Dormi!
Mi cantano, Dormi! Sussurrano,
Dormi! Bisbigliano, Dormi!
Là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era…
sentivo mia madre… poi nulla…
sul far della sera.



Meriggiare pallido e assorto, di Eugenio Montale



Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.



Il mare è tutto azzurro, di Sandro Penna



Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.



Traversando la maremma toscana, di Giosuè Carducci



Dolce paese, onde portai conforme
l’abito fiero, e lo sdegnoso canto
e il petto ov’odio e amor mai non s’addorme,
pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto.

Ben riconosco in te le usate forme
con gli occhi incerti tra’l sorriso e il pianto,
e in quelle seguo de’ miei sogni l’orme
erranti dietro il giovenile incanto.

Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano;
e sempre corsi e mai non giunsi il fine;
e dimani cadrò. Ma di lontano

pace dicono al cuor le tue colline
con le nebbie sfumanti e il verde piano
ridente ne le piogge mattutine.



Liguria, di Camillo Sbarbaro



Liguria,
l’immagine di te sempre nel cuore,
mia terra, porterò, come chi parte
il rozzo scapolare che gli appese
lagrimando la madre.


Marchio d’amore nella carne, varia
come il tuo cielo ebbi da te l’anima,
Liguria, che hai d’inverno
cieli teneri come a primavera.
Brilla tra i fili della pioggia il sole,
bella che ridi
e d’improvviso in lagrime ti sciogli.


Ché non giovano, a dir di te, parole:
il grido del gabbiano nella schiuma
la collera del mare sugli scogli
è il solo canto che s’accorda a te.



I pastori, di Gabriele D’Annunzio



Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natìa
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia de gli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh’esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciaquìo, calpestìo, dolci romori.

Ah perché non son io co’ miei pastori?



Trieste, di Umberto Saba



Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo;
un cantuccio in cui solo
siede; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e le mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.

Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena a l’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.




Come sempre, aspetto i vostri commenti!
Quale poesia vi piace di più? Quale di questi autori è il vostro preferito?
Avete anche voi un paesaggio del cuore?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

14 commenti :

  1. Cara Silvia, passate la vacanze, tu ci stai premiando con queste bellissime poesie!!!
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! La settimana di mare mi ha riportato ancora una volta ai bei paesaggi della Liguria cantati da Camillo Sbarbaro… così ho avuto quest'idea! Buona serata :-)

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  2. La mia preferita è Meriggiare pallido e assorto. Descrive in poche frasi la potenza stessa dell'estate.

    Moz-

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    1. Ciao Moz! Anche secondo me questa poesia fa pensare alle ore centrali del giorno in estate, quando tutto sembra fermo...

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  3. ma che bello questo post, che bella idea, bravissima! Passate bene le vacanze? Sono appena tornata anche io

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    1. Ciao Chiara! Dove sei andata? Io mi sono ritagliata questa settimana in attesa del periodo d'agosto che faccio di solito… sono stati giorni all'insegna del relax che hanno fatto molto bene alla mia mente ed alla mia pressione!

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  4. Negli ultimi tempi ho ripassato alcune di queste poesie con i ragazzi a cui faccio ripetizioni e ho riscoperto la grandezza di Montale!

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    1. Ciao! Io ho fatto molto bene Montale in quinta superiore con un'insegnante che porterò sempre nel cuore. Avrei voluto approfondire questo autore all'Università, ma i docenti di letteratura contemporanea hanno impostato il corso su altri autori! Comunque bene anche così, ricordo ancora alcune lezioni del liceo...

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  5. Che dire, Silvia, hai scelto delle poesie meravigliose che esprimono la forza delle parole. Fra queste sceglierei quella del D’Annunzio perché mi rimanda a un tempo con un clima più accettabile, ma adoro quella di Saba. Bel post. Buona serata.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! In questo momento da me diluvia e dalle finestre entra un bel fresco...ho forse evocato il clima più accettabile? Trieste, invece, è una città che devo ancora visitare. Buona serata anche a te!

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  6. Se penso ad un paessaggio mi viene in mente la natura de "La pioggia nel pineto" di D'Annunzio.
    Sai che la imparai a memoria per l'esame di quinta elementare?
    Sì, ai miei tempi si faceva ancora.. 😭😭😭
    Comunque di quelle che hai citato preferisco "L'infinito".
    Buona serata

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    1. Ciao! Anche "La pioggia nel pineto" sarebbe andata benissimo per questo post! Io, che sono dell'89, e mio fratello del '91 abbiamo fatto l'esame di quinta elementare. Credo che lo abbiano abolito qualche anno dopo!

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  7. Sono tutte belle, l'infinito è sicuramente tra quelle che preferisco *_*

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    1. Ciao Angela! Sì, L'Infinito per tanti è la più amata!

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