La mia recensione dei film che ho visto
Cari
lettori,
oggi
ci dedichiamo ai nostri “Consigli cinematografici”. Con l’arrivo
dell’autunno ho pensato al consiglio che mi hanno dato alcuni di
voi, ovvero quello di inserire più post dedicati al cinema.
È
già qualche anno che – tutte le settimane che riesco - frequento
un cinecircolo in un paese vicino al mio (per chi abita in zona: si
tratta del Cinema - Teatro San Giuseppe di Brugherio). La
programmazione di quest’anno prevede non uno, ma ben due film a
settimana, e personalmente ho sempre trovato l’offerta interessante
e varia.
Ho
pensato di raccontarvi i film che vedrò nel corso di questa
rassegna, iniziata a settembre. Si tratta di pellicole un po’
particolari, lontane dai grandi numeri del botteghino, ma forse per
questo un po’ più interessanti e meritevoli.
Oggi
vi parlo dei film che ho visto in queste prime settimane di
cineforum. Al di sotto della mia recensione ho messo una valutazione
in stellette, che corrisponde a quella che noi spettatori lasciamo
uscendo dal cinema.
In
generale, per ora, sono piuttosto soddisfatta… vediamo film per
film!
Adorabile
nemica, di Mark
Pellington
Harriet
Lauler è una milionaria che, nel corso della sua vita, ha avuto una
carriera sfavillante nel mondo della pubblicità, che però si è
bruscamente interrotta, una famiglia, con la quale ha di fatto chiuso
i rapporti, e molte conoscenze, tutte concordi nel trovarla
insopportabile.
Rimasta
sola ed ossessionata dalla sua mania del controllo, prende
un’insolita decisione: farà scrivere il suo necrologio prima che
avvenga la sua morte, in modo che esso sia esattamente come lei lo
vuole. Per questo motivo assume Anne, una ragazza addetta proprio ai
necrologi sul giornale locale.
Il
primo approccio non è dei migliori: Anne non riesce a trovare una
sola persona che parli bene di Harriet e quest’ultima è
incontentabile. Le due donne allora decidono di partire da un
approccio diverso: visto che la vita di Harriet non è ancora
terminata, in che modo ci si può dare da fare per renderla
memorabile?
Shirley
MacLaine e Amanda Seyfried danno vita ad una commedia un po’
divertente ed un po’ amara, che riflette non solo sulla memoria, ma
anche e soprattutto sulla solitudine, problema che non coinvolge solo
Harriet.
Simpatico
il personaggio della bambina che viene “adottata” dall’irascibile
vecchietta e piacevole il tema della musica indipendente, che
accompagna tutto il film.
Molto
buona l’interpretazione della Seyfried, fantastica quella della
MacLaine.
Valutazione:
4 stelle
Cuori
puri, di Roberto De
Paolis
In
una cittadina di periferia del centro Italia vivono Agnese e Stefano,
due giovani insoddisfatti che vorrebbero uscire dalle loro prigioni
invisibili.
Lei,
18 anni appena compiuti, vive con una madre single che ha trovato
nella parrocchia una famiglia e che la obbliga a partecipare a
svariate iniziative religiose, impedendole, al contempo, di
frequentare qualsiasi ragazzo.
Lui,
25 anni, ha i genitori che rischiano di essere sfrattati, qualche
precedente penale e un incarico quanto mai precario come custode di
un parcheggio che è l’unico sostentamento familiare.
L’incontro
tra i due ragazzi fa nascere un sentimento che diventa anche
un’alleanza, una sorta di ribellione contro tutti i loro
“carcerieri” ed una disperata ricerca di un mondo più giusto.
Una
storia a metà strada tra il romanzo rosa per teenager ed il dramma
sociale, fresca e coinvolgente. Le uniche pecche di quello che resta
comunque un bel film sono l’uso del dialetto in alcune scene (che
senza sottotitoli è un po’ ostico per noi milanesi) ed alcuni
stereotipi del binomio “brava ragazza/cattivo ragazzo”, anche se
il più delle volte il tema è sviluppato in modo originale.
Valutazione:
3 stelle
American
Pastoral, di Ewan
McGregor
All’interno
della cornice di una rimpatriata tra vecchi compagni di scuola viene
narrata la storia di quello che, al tempo, era l’idolo del liceo:
Seymour Levov, detto “Lo svedese”. La maggior parte delle persone
lo ricorda come un uomo al quale la vita non faceva che sorridere:
primo della classe, campione della squadra sportiva, rampollo di
un’importante famiglia, erede di un’azienda, promesso sposo di
Miss New Jersey.
Le
sofferenze dello Svedese hanno inizio con la nascita e la crescita
della figlia Merry, fin dall’inizio balbuziente, instabile e
problematica. Quando, a 16 anni, la ragazza viene accusata di aver
messo una bomba nell’ufficio postale del paese e di aver così
provocato la morte di un uomo, ella sparisce nel nulla.
Lo
Svedese si trova improvvisamente solo, senza il sostegno della
moglie, che non ha retto allo shock ed ha iniziato ad avere a sua
volta problemi psicologici. Egli
darebbe qualsiasi cosa per incontrare nuovamente Merry, ma per farlo
viene costretto ad indagare in quello che ormai sembra essere
diventato il mondo della figlia, trovandosi molte volte in situazioni
pericolose e spiacevoli.
Tanti
bloggers parlano di amore per Philip Roth, addirittura di
“Roth-mania”, quindi sono entrata al cinema con un buon numero di
aspettative… decisamente deluse.
Non boccio del tutto la pellicola
perché gli attori mi sono piaciuti e la storia è comunque un bello
(bruttissimo) spaccato di cos’era l’America negli anni ‘60-’70.
Il problema è che ho trovato la storia di un’amarezza squallida,
alcuni temi pesantissimi (come l’incesto o la violenza) trattati
quasi con noncuranza ed i personaggi piuttosto antipatici. A partire
dalla figlia di Seymour, passando dalla moglie, fino ad arrivare ai
discutibili amici della ragazza, sembra che tutti non facciano che
accusare il protagonista di chissà cosa, quando a me è parso solo
una vittima.
Decisamente,
mi aspettavo di meglio.
Valutazione:
due stelle e mezza
Paterson,
di Jim Jarmush
Questa
pellicola dai toni delicati presenta la storia di Paterson, che vive
e lavora come autista di autobus nell’omonima cittadina, insieme
alla moglie ed al cane.
Egli
ogni giorno annota i suoi pensieri su un “quaderno segreto”
(chiamato così in omaggio a Petrarca) e, un verso dopo l’altro,
compone piccoli poemi. I soggetti delle sue storie sono i più
disparati, dagli oggetti di uso quotidiano alla cascata che vede ogni
giorno al deposito degli autobus.
Le
sue fonti d’ispirazione sono: la moglie Laura (nome, ancora una
volta, petrarchesco), sempre in cerca di nuove idee e progetti; il
cane, un adorabile pitbull con espressioni quasi umane; i passeggeri
dell’autobus, che ogni giorno gli raccontano nuove storie; gli
avventori del bar dove va ogni sera, simpatici e stravaganti.
La
settimana di Paterson, così come il film intero, mette al centro
della scena la poesia, intesa come osservazione della realtà e sua
interpretazione.
Un
film un po’ lento ma molto godibile, in grado di regalare una luce
inedita alla quotidianità, da gustare un po’ alla volta, come il
Secretum petrarchesco.
Valutazione:
4 stelle
Il
colore nascosto delle cose di
Silvio Soldini
I
due protagonisti di questa storia sono Teo ed Emma.
Il
primo è un pubblicitario che conduce una vita agiata e non si fa
problemi a tradire la storica fidanzata, con la quale si rifiuta di
andare a convivere.
La
seconda è un’osteopata non vedente che, dopo il divorzio, divide
l’appartamento con l’amica ipovedente Patti e cerca di non
chiudersi in se stessa.
Il
film racconta la nascita e lo sviluppo di una relazione tra i due
personaggi, che cambierà molto le loro prospettive ed il loro stile
di vita.
Molto
brava Valeria Golino, che dà vita ad un personaggio apparentemente
ricco di insicurezze ma dotato, in realtà, di grande forza e
determinazione.
Anche
Adriano Giannini è più che credibile, anche se il personaggio di
Teo è da prendere a schiaffi per buona parte del film, anche e
soprattutto per come si comporta con la sua famiglia d’origine.
Divertente
il personaggio di Patti (Arianna Scommegna), che regala qualche scena
un po’ più spensierata ad una commedia piuttosto seria.
Valutazione:
tre stelle e mezza
Questo
è il mio parere sui primi film visti al cinecircolo quest’anno!
Avete
visto queste pellicole? Che cosa ne pensate?
Aspetto
un vostro riscontro!
Grazie
per la lettura e al prossimo post :-)
Purtroppo non ne ho visto nessuno, comunque alcuni di questi mi interessano e forse li vedrò, ciao ;)
RispondiEliminaCiao! Non sono film molto conosciuti...per questo ho deciso di parlarne! Se ne vedi qualcuno, fammi sapere che ne pensi :-)
EliminaCiao Silvia, bellissima questa cosa del cinecircolo! Non ho visto nessuno dei film, purtroppo, ma anni fa ho letto il libro di Pastorale americana. Io non sono proprio Roth-maniaca,eccoxD
RispondiEliminaAl momento, oltre a guardare serie TV, sto recuperando i film dello studio Ghibli, mi è venuta proprio una passione! Tu li conosci?
Ciao Virginia! Felice che qualcuno comprenda la mia non-Roth-mania :-)
EliminaNon conosco molto l'animazione giapponese... ho visto solo "Il castello errante di Howl" e non è molto il mio genere!