Un intenso e commovente duetto in scena al Teatro Carcano
Cari lettori,
l'autunno, per mia e vostra
fortuna, è sempre una stagione ricca di eventi culturali, ed è per
questo motivo che oggi vi parlo di un nuovo spettacolo in scena in
questi giorni al Teatro Carcano, dal titolo Diamoci del tu.
I protagonisti di questa
storia dolce ed amara allo stesso tempo sono un attempato scrittore,
ormai solo ed in crisi con il lavoro da tempo, e una governante di
mezza età che è ormai una sua dipendente da 28 anni.
Vediamo più da vicino gli
elementi chiave che compongono questo spettacolo!
La scenografia
Credo che la maggior parte di
noi spettatori, anche gli amanti del teatro più minimalista, rimanga
comunque colpito quando si trova di fronte scenografie elaborate,
difficilmente costruite, magari anche semoventi. È uno di quegli
elementi che attira subito l'attenzione di chi guarda.
Diamoci del tu è
invece una rappresentazione che raccoglie questa sfida e prova a fare
l'esatto contrario: tutto quello che presenta è un salotto piuttosto
spoglio, composto da un divano con penisola, un giornale, qualche
bottiglia ed un pannello sui toni del marrone, dietro al quale si
suppone ci siano cucina e/o sala da pranzo.
La
scenografia non cambierà per tutto lo spettacolo, e non vuole essere
descrittiva, ma semplicemente evocativa: serve ad indicare
l'ambientazione, ovvero la casa dello scrittore.
Azzardando
un'interpretazione, si potrebbe dire che la scenografia rappresenta la casa com'è vista da David, il protagonista maschile:
per lui, il cuore della grande villa è semplicemente il suo angolino
di quiete all'interno del salotto. Lucy, la governante, userà invece
le parole per descrivere come vede la casa, della quale conosce
davvero ogni angolo ed ogni segreto, a differenza del legittimo
proprietario.
Il
dialogo
Gli unici due personaggi di questo spettacolo, interpretati dai
bravissimi Enzo Decaro e Anna Galiena, hanno convissuto moltissimi
anni fianco a fianco dicendosi solo i classici “Buongiorno, grazie,
prego, arrivederci, a domani”.
Una
sera, però, essi indugiano, si scambiano qualche parola in più,
fanno una battuta di troppo, e così, quasi per caso, ha inizio un
lungo e sempre più serrato dialogo nel corso del quale
i due si guardano davvero in faccia per la prima volta e parlano di
quello che sono realmente e non solo di quello che rappresentano.
Il
terzo protagonista della storia, che si inserisce perfettamente tra i
due, è tutto ciò che è stato non detto in
questi anni, che, come avrete già intuito, non è poco e
merita di essere portato alla luce.
I
protagonisti
David
e Lucy, ad una prima analisi dello spettatore, non potrebbero essere
più diversi.
Il primo è ricco, famoso, di successo ed ha avuto una
vita ricca di premiazioni, donne e viaggi. La seconda, invece, ha
rinunciato alla sua istruzione ed alla sua realizzazione personale
per motivi economici e conduce da molti anni uno stile di vita
semplice ed essenziale.
Man
mano che i due personaggi parlano tra di loro e si confrontano,
emergono però dei sorprendenti tratti in comune tra di loro.
Innanzitutto,
David e Lucy sono due persone che si sentono intimamente sole e non
hanno il coraggio di esprimere questo loro motivo di disagio.
Inoltre,
entrambi hanno avuto a che
fare con dubbi, delusioni e soprattutto abbandoni che li hanno
lasciati con rimpianti e sensi di colpa.
Infine,
essi si stimano e si supportano a vicenda, in modi che lo spettatore
non sempre si aspetterebbe.
L'ironia
Il
tono della narrazione, nel corso dello spettacolo, cambia in
continuazione. Non mancano momenti seri e riflessivi, ma, il più
delle volte, la storia a cui assiste lo spettatore viene raccontata
con leggerezza, quasi con disinvoltura.
La gravità di alcuni argomenti è spesso spezzata da battute, risate,
considerazioni ironiche.
Lucy
e David prendono in giro gli altri, la società, ma anche e
soprattutto se stessi.
Chi
li guarda interagire ha l'impressione di assistere ad un raffinato
duetto, nel corso del quale i due protagonisti si confrontano ed
insegnano al pubblico a non sottovalutare l'importanza e la ricchezza
della propria quotidianità.
Lo
spettacolo resterà in scena fino al 13 novembre al
Teatro Carcano di Milano!
Come
sempre, aspetto i vostri pareri: avete visto lo spettacolo?
Lo
avete già sentito nominare?
Andrete
a vederlo?
Conoscete
già Norm Foster, l'autore (canadese e vivente) di questo dramma?
Personalmente, tra le sue rappresentazioni, questa è la prima che
vedo, ma è stata un'ottima scoperta!
Grazie
per la lettura ed al prossimo post :-)
Ciao Silvia, complimenti: le tue recensioni sono sempre molto belle, particolareggiate e precise :-)
RispondiEliminaCiao!! Grazie mille :-)
EliminaCiao Silvia! Molto introspettivo questo spettacolo e sono sicura che nonostante i protagonisti in scena siano solo due (due mostri sacri, tra l'altro), sia molto interessante e piacevole da vedere :)
RispondiEliminaChissà se lo metteranno in scena anche a Roma, in tal caso correrei a vederlo :)
"Due mostri sacri", hai ragione! Sono così bravi che un'ora e mezza di spettacolo vola! Non so quali saranno le prossime tappe della rappresentazione... spero che arrivi anche a Roma!
Eliminaa me piacerebbe andare più spesso a teatro a godermi spettacoli come questi, ma non trovo sempre chi è dipsosto ad accompagnarmi :(
RispondiEliminaad es. questo spettacolo lo vedrei volentieri!!
Ciao Angela. Io a volte vado in compagnia, a volte da sola la domenica pomeriggio, così posso muovermi più comodamente con i mezzi. Cerco di mantenermi aggiornata... almeno ci provo, dai! :-)
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