Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “Letture...per autori”, oggi vi presento meglio
un autore al quale ho già accennato, sia sul blog che sui social:
Maurizio De Giovanni.
Scrittore
napoletano specializzato in romanzi gialli, egli ha dato vita a due
serie molto amate: quella che ha per protagonista il commissario
Ricciardi (del quale spero di potervi parlare al più presto) e
quella che segue le vicende del commissariato di Pizzofalcone.
Sul
blog vi ho già parlato, in questo post, di uno dei romanzi di questa
serie, dal titolo Cuccioli.
Sono tanti gli aspetti di questa
serie che mi hanno colpito fin da subito: la trama, mai scontata; i
personaggi, inusuali e ben tratteggiati; lo stile, che rende
giustizia non solo alla storia, ma anche alla cornice partenopea.
Ecco
gli episodi della vicenda dei “Bastardi di Pizzofalcone” che ho
letto finora!
I
BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Giuseppe
Lojacono, ispettore originario di Agrigento, da tutti soprannominato
“il Cinese” per la forma dei suoi occhi, ha da poco perso tutto
quello a cui teneva di più: un pentito lo ha accusato ingiustamente
di aver passato informazioni alla mafia, ed egli si è ritrovato
chiuso in un ufficio di Napoli, senza più stima da parte dei
colleghi, senza la moglie, che l’ha lasciato, e senza l’amatissima
figlia, che al momento si nega al telefono.
Un
giorno, però, il suo capo gli comunica un trasferimento interno:
egli verrà spostato al commissariato di Pizzofalcone, che rischia
di chiudere, dal momento che quattro suoi ex colleghi ed il
commissario che precedentemente li coordinava sono stati arrestati
per complicità in un traffico di droga.
Si
costituisce così il gruppo dei “Bastardi”, costituito dagli
unici due elementi superstiti del vecchio team (l’anziano Pisanelli
e la materna Ottavia), da Lojacono, da altri tre colleghi “non
desiderati” dai commissariati circostanti (l’irascibile Romano,
il raccomandato Aragona, la scontrosa Alex) e da Palma, un giovane vicequestore che cerca di essere il leader della compagnia.
Il
primo caso dei “Bastardi” è un misterioso omicidio: una ricca
donna, la moglie di un notaio, è trovata uccisa nel suo salotto,
colpita alla nuca da una delle palle di vetro, del genere souvenir,
di cui faceva collezione.
Il caso non competerebbe alla Questura di
Pizzofalcone, bensì al vecchio capo di Lojacono, che propende per
una rapina finita male. L’ispettore, però, rivela i suoi dubbi in
proposito al Pm Laura Piras, che decide di fidarsi dell’intuizione
dell’uomo e di lasciare il caso in mano sua.
Mentre
“il Cinese” indaga sulla morte della signora Cecilia, Alex e
Romano raccolgono la denuncia di un’anziana signora, convinta che
nell’appartamento di fronte sia tenuta prigioniera una persona.
I
due, in effetti, conoscono la bellissima ragazza che abita
nell’appartamento e quest’ultima ammette di essere sempre in
casa, per sua spontanea volontà; una versione che senz’altro non
convince…
Nel
primo romanzo della serie, Maurizio De Giovanni mette bene in
evidenza tutte le difficoltà che il commissariato di Pizzofalcone
deve riscontrare, a partire dal gruppo in sé, che deve cercare di
agire come una squadra, passando per l’ostilità degli altri
commissariati, fino ad arrivare alla sfiducia dei cosiddetti “piani
alti”.
La
risoluzione del primo caso dei “Bastardi” ha tutto il sapore di
una battaglia vinta.
BUIO
Sembra
un momento tranquillo per il commissariato di Pizzofalcone: i primi
casi difficili sono stati risolti e la primavera sembra portare
serenità nell’aria.
L’ispettore
Lojacono, insieme ad Alex, accetta di occuparsi di un caso di furto
in una ricca villa napoletana. La coppia derubata, ricca ed anziana,
ha trovato la sua casa svaligiata al rientro da un weekend a Ischia,
ma i ladri si sono limitati a svuotare la cassaforte, lasciando altre
parti della casa in un ordine decisamente sospetto.
Proprio
il medesimo giorno del furto, una notizia terribile sconvolge il
commissariato: un bambino di dieci anni, Edoardo, è stato rapito da
una misteriosa donna incappucciata mentre era in gita scolastica al
museo. Palma affida momentaneamente il caso a Romano ed Aragona,
anche se sa che sarà necessaria tutta la squadra per risolvere un
caso così complesso.
Il
bambino, infatti, appartiene ad una famiglia di spicco: il padre, da
tempo separato dalla moglie, è un imprenditore del Nord Italia,
mentre il nonno materno è stato (e di fatto ancora è) uno degli
uomini d’affari più in vista di Napoli.
Ognuno
dei “Bastardi” di Pizzofalcone, inoltre, non deve occuparsi solo
di questo angosciante caso, ma anche del piccolo angolo di “buio”
che porta dentro di sé.
Pisanelli
è sempre più convinto che alcune persone anziane del suo quartiere,
ufficialmente suicide a causa della povertà e della solitudine,
siano invece state uccise da un misterioso killer, e prova ad
indagare insieme al suo migliore amico, Frate Leonardo.
Ottavia
si sente in una prigione familiare, a causa del marito che non ama
più e del figlio disabile, ed inizia a nutrire dei sentimenti per
Palma, non sapendo di essere ricambiata.
Romano
si sta separando dalla moglie Giorgia e, pur amando ancora la donna,
sa di essere in grave torto.
Alex,
che non ha mai ammesso a nessuno se non a se stessa di essere gay,
conosce la Dirigente della Polizia Scientifica, Rosaria, e se ne
innamora.
Lojacono,
infine, deve occuparsi della figlia Marinella, che è da poco
arrivata dalla Sicilia, in lacrime e decisa a non vivere più con la
madre.
Il
“buio” avvolge i protagonisti di questo episodio avvincente e
ricco di tensione, che lascia il lettore con il fiato sospeso fino
alla fine.
GELO
Napoli
sta vivendo un freddissimo inverno, ed ogni mattina avventurarsi tra
gli spifferi gelidi sembra un’impresa, ma tutto ciò non ferma i
“Bastardi” di Pizzofalcone dall’arrivare in ufficio
prestissimo. La squadra, infatti, è ormai consolidata, ed il lavoro
sembra essere un importante sostegno per ognuno dei suoi componenti.
In
una di queste gelide mattinate vengono trovati morti due ragazzi,
fratello e sorella, nell’appartamento di lui. In vita, essi non
avrebbero potuto essere più diversi: lui era un ricercatore
universitario molto promettente, dalla mente scientifica e
dall’indole schiva; lei, invece, era giunta dalla Calabria per
stare vicino al fratello ed aveva trovato lavoro come modella di
intimo, grazie alla sua incredibile bellezza.
Proprio
per questo il fatto che siano morti entrambi per mano di un unico
assassino confonde le idee a Lojacono ed ai suoi colleghi.
L’unica
persona che potrebbe provare rancore nei confronti di entrambi è il
padre, un balordo appena uscito di prigione. Gli inquirenti non
trascurano, tuttavia, la pista universitaria e quella del mondo della
moda. Più i giorni passano, però, più la ricostruzione del delitto
sembra farsi complessa.
Nel
frattempo, un altro caso molto delicato viene sottoposto al
commissariato di Pizzofalcone: una professoressa di Lettere ed una
preside di una scuola media poco distante confidano la loro
preoccupazione per un’alunna.
La
ragazza, infatti, ha scritto dei temi in classe nei quali sembra
alludere ad un grosso problema familiare, forse ad alcune molestie da
parte del padre. L’indagine viene affidata a Romano ed Aragona: il
primo si sente ribollire alla sola idea che una ragazzina abbia
subito violenza, mentre il secondo ha ben poca pazienza con i minori,
ma entrambi riusciranno a far luce sul mistero.
Questo
episodio della serie de “I bastardi di Pizzofalcone” lascia
indubbiamente un grande freddo nel cuore.
I protagonisti, ed i
lettori con loro, entrano in contatto con tante persone disperate e
vittime delle circostanze, ed altrettante astute e calcolatrici. Ci
vorrà il contributo di ogni componente del commissariato perché si
riesca ad arrivare, ancora una volta, alla soluzione.
PANE
Un
terribile delitto sconvolge un’alba estiva a Napoli: un fornaio
molto amato, proprietario di uno storico panificio, viene trovato
morto nel vicolo in cui lavorava, colpito da un proiettile alle
spalle mentre assaggiava la prima forma di pane del giorno.
Lojacono
si reca subito sul posto, ma viene intercettato da alcuni colleghi
dell’antimafia, molto stimati dalla Questura di Napoli. Questi
ultimi ordinano all’ispettore di farsi da parte, spiegandogli che
il delitto non gli compete.
In effetti la vittima, qualche tempo
prima, era stata testimone della distruzione di un negozio ad opera
di un clan della Camorra, e si era anche offerta di testimoniare,
salvo ritrattare all’ultimo momento.
Tutto
lascerebbe supporre un delitto ad opera della criminalità
organizzata, ma Lojacono non ne è convinto, e chiede ed ottiene
dall’ispettore Palma il permesso di indagare comunque,
concentrandosi sulla vita privata dell’uomo, ed in particolare sul
suo matrimonio finito e sul legame con la sorella, il cognato ed il
nipote.
Nei
medesimi giorni, Aragona e Alex si ritrovano ad indagare insieme su
un curioso caso di stalking. Un ragazzo dall’aspetto non
particolarmente piacente, infatti, sostiene di essere perseguitato da
una sua ex fidanzata, una testimonial di biancheria intima. La storia
sembrerebbe una barzelletta, ma decisamente non lo è…
Pane è un romanzo che si concentra sulla tematica della “fame”, nel
senso più allargato del termine. Maurizio De Giovanni sembra voler
sottolineare che ogni cittadino di Napoli ha fame di qualcosa, ed i
“Bastardi” sono i primi a cullare nel cuore un desiderio che
vorrebbero soddisfare.
Alex,
per esempio, è andata a vivere da sola, ha smesso di nascondersi, e
vorrebbe finalmente dichiarare i suoi sentimenti a Rosaria.
Pisanelli
inizia ad intravedere la sagoma del “killer dei suicidi” che ha
lungamente cercato, ma quello che scopre non gli piace affatto.
Romano
ha ricominciato a vivere da quando ha salvato una neonata abbandonata
in un’area ecologica, e sente nascere in lui un inaspettato istinto
paterno.
Lojacono, infine, non sa se continuare la difficile relazione con il magistrato Laura
Piras o interrogarsi sui sentimenti che lo legano a Letizia,
proprietaria di una trattoria che lui e Marinella frequentano
abitualmente.
SOUVENIR
L’ultimo
capitolo finora pubblicato dedicato alle avventure dell’ispettore
Lojacono e dei suoi colleghi è ambientato nel corso della stagione
autunnale. Ottobre, a Napoli, è molto variabile: un giorno il tempo
sembra promettere il ritorno dell’estate, un altro annuncia
l’imminente arrivo dell’inverno.
È
in questa strana atmosfera che si consuma un delitto: un uomo viene
infatti ritrovato in fin di vita vicino al cantiere della
metropolitana, senza cellulare né documenti.
A giudicare dal
violento pestaggio, l’ipotesi di una rapina finita male sembra la
più probabile, ma i "Bastardi" non si sentono sicuri.
L’uomo
si rivela essere un americano giunto in Italia insieme alla sorella
ed alla madre. quest’ultima, ormai affetta da Alzheimer, è un’ex
attrice hollywoodiana che aveva avuto successo in gioventù dopo aver
girato un film proprio a Napoli.
Lojacono
comprende subito che l’uomo aggredito stava cercando di far luce su
un mistero che riguarda la giovinezza della madre e qualcosa di
accaduto ai tempi della registrazione di quella vecchia pellicola,
anche se, come sempre, le piste da seguire sono tante e poco sicure.
Oltre
ad indagare insieme, i Bastardi devono affrontare alcune complicate
vicende personali.
Due su tutti sono in difficoltà: Pisanelli, che
sospetta il coinvolgimento di una persona a lui cara nel caso del
“killer dei suicidi”, e Romano, che sta tentando un
riavvicinamento con la moglie Giorgia, anche al fine di ottenere
l’affidamento della piccola orfana alla quale si è tanto
affezionato.
Souvenir
è un romanzo che si legge tutto
d’un fiato e che lascia il lettore con tanti interrogativi riguardo
al destino dei "Bastardi"...uno soprattutto!
IL
METODO DEL COCCODRILLO
Ho
inserito per ultimo questo romanzo perché è da considerarsi una
sorta di prequel dell’intera serie. L’unico personaggio
che il lettore ritrova in questo romanzo è infatti l’ispettore
Lojacono, che non è stato ancora assegnato a Pizzofalcone, ma si
ritrova già a Napoli.
Il
suo trasferimento punitivo è recente, e le conseguenze sono state
pesanti: egli si ritrova ad essere ignorato dalla sua stessa famiglia
e trattato con sufficienza sul lavoro. L’unico luogo dove può
chiacchierare e sfogarsi è la trattoria di Letizia, una sua nuova
amica.
Improvvisamente,
alcuni terribili delitti sconvolgono la città di Napoli: tre ragazzi
ancora minorenni, diversissimi tra loro per stili di vita ed
estrazione sociale, vengono trovati morti in zone differenti della
città.
I tre sono stati uccisi da un’arma da fuoco che sembra
essere la stessa, ed il misterioso killer ha sempre lasciato sul
luogo del delitto dei fazzoletti umidi, indice di un problema di
lacrimazione.
Il
diretto superiore di Lojacono, che non va affatto d’accordo con il
nostro protagonista, vorrebbe indagare nell’ambiente della malavita
organizzata.
L’ispettore,
invece, ha la sensazione che il pericoloso assassino, soprannominato
dalla cronaca “il coccodrillo” per le sue lacrime, sia una
persona ad un tempo crudele e disperata, e che stia compiendo una
sorta di missione.
Per questo motivo egli inizia ad indagare
autonomamente e ad interrogare le famiglie delle vittime, con la
benedizione di Palma, che egli ha appena conosciuto e che al momento
non è ancora il suo diretto superiore.
Sarò
sincera: Il metodo del coccodrillo è
un romanzo estremamente emozionante e coinvolgente. È
un vero e proprio pugno allo stomaco, che colpisce ripetutamente il
lettore dall’inizio al (decisamente amaro) epilogo.
L’ispettore
Lojacono qui è una sorta di antieroe solitario e “contro tutti”,
caratterizzato dal carattere ombroso e dal grande istinto
investigativo.
Spero
tanto di avervi incuriosito!
Questi
libri mi sono piaciuti molto, e sicuramente leggerò i prossimi capitoli della serie.
Vi
segnalo anche la fiction che è stata trasmessa l’anno scorso su
Rai 1, I bastardi di Pizzofalcone, molto ben fatta e fedele
alla storia narrata nei romanzi. Se volete, potete recuperarla
gratuitamente su Rai Play!
E
voi, che ne pensate? Conoscete l’autore o i libri?
Ne
avete letto qualcuno? Vi sono piaciuti?
Attendo
un vostro parere.
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)