Una
visita alla mostra di Palazzo Reale
Cari
lettori,
come
forse saprete già, nel corso di questi mesi le mostre in esposizione
a Palazzo Reale sono state principalmente dedicate al periodo tra
Ottocento e Novecento.
Si
tratta di decenni ricchi e complessi dal punto di vista artistico: vi
sono state, infatti, così tante correnti ed influenze che
sicuramente non basta un'unica mostra per presentarle tutte.
Tuttavia,
l'esposizione di cui parlerò oggi ha il grande pregio di raccogliere
in sé molte di queste categorie artistiche sotto un unico comune
denominatore: il Simbolismo.
La
mostra è più ampia di altre che sono state ospitate a Palazzo Reale
quest'anno, ma, proprio per questo motivo, è anche particolarmente
ricca di autori ed opere differenti. L'esposizione è molto ben
organizzata: ci sono 21 sottosezioni, alcune delle quali più grandi
ed altre alle quali è dedicata una sala più piccola, ed ognuna di
esse introduce un piccolo nuovo mondo.
Il
visitatore ha dunque la sensazione di essere guidato attraverso
questo interessante e variegato percorso, e di venire in contatto, di
volta in volta, con una realtà differente.
Ecco
quali sono, secondo il mio parere, quelle da non lasciarsi
assolutamente sfuggire.
1)
Baudelaire ed i Fiori del Male.
Da
grande fan di Baudelaire quale sono sempre stata, è stata davvero
una gioia, nonché una gradita sorpresa, scoprire che alcune delle
sottosezioni di cui vi ho parlato prima sono accompagnati, grazie
alle didascalie ed all'audioguida, dalle poesie e dagli scritti del
poeta francese.
Egli
è l'ispirazione, quando non proprio il modello, di molti dei quadri
che sono esposti. Si può trovare una fedele rappresentazione
dell'ingresso dell'Inferno, ben descritto nella poesia di Baudelaire
Al lettore.
Oppure,
sono presenti varie rappresentazioni della bellezza femminile,
ispirate all'omonimo componimento su questo tema. O, ancora, nella
prima sala della mostra c'è la rappresentazione di una donna in uno
stato di trance, e tutti gli appassionati di Baudelaire conoscono la
perenne ricerca di ebbrezza del poeta.
È
proprio quest'ultimo, dunque, a prenderci per mano come un amico ed a
mostrarci la rappresentazione visiva di quello che ha scritto.
2)
Il mare.
L'acqua
è sempre stata un elemento importante nella vita dell'uomo, ed ha
ispirato opere d'arte e di fantasia sia in positivo che in negativo.
Il
mare, poi, è stato visto sia come un grande alleato dell'uomo (ed
anche qui possiamo citare il nostro caro Baudelaire: per sempre
tu, uomo libero, amerai il mare!) che come il suo più insidioso
nemico.
A
questo tema è dedicata una delle sale dell'esposizione, ed i due
aspetti sono ampiamente presentati l'uno accanto all'altro.
È
impossibile non farsi coinvolgere dalla serenità di due amanti che
si abbracciano in riva al mare, così come non si può restare
colpiti dalla sirena che attira un incauto marinaio in una trappola
fatale.
La
grande qualità del Simbolismo è quella di poter prendere in
considerazione un elemento neutro come l'acqua e di poter dare,
attraverso un'unica immagine, una rappresentazione del tutto
personale.
3)
La primavera ed i suoi colori.
Per
il Simbolismo la primavera indica la rinascita, il riaccendersi
dell'amore, il ritorno alla vita. La sezione dedicata, all'interno
della mostra, a questo tema, è una vera esplosione di colori
pastello, che, soprattutto in questa stagione, riscaldano il cuore.
Tra
i dipinti, impossibile non citare “L'amore alla fonte della
vita” di Segantini. In questo quadro, infatti, un angelo e due
amanti sono perfettamente incorniciati da un trionfo di rosa, verde e
bianco.
Personalmente
adoro la tecnica divisionista e trovo che quest'opera sia un esempio
notevole di delicatezza e raffinatezza.
4)
L'amore folle e le donne pericolose.
Dimentichiamoci
gli angeli, gli amanti e gli alberi in fiore: più sezioni della
mostra sono dedicati anche ai lati più oscuri ed irrazionali del
sentimento.
Quello
che ci viene proposto è un vero e proprio viaggio alla scoperta di
come e quando il Romanticismo abbia dovuto cedere il passo. Possiamo
ammirare rappresentazioni di donne fatali accompagnate da serpenti,
di cortigiane disegnate curiosamente, di storie in bianco e nero con
un inizio romantico ma con una continuazione rocambolesca.
Amore
e morte, in questo caso, sembrano andare di pari passo.
5)
Il mito.
Che
cosa c'è di più simbolico di quelle storie raccontate dagli antichi
greci e romani con lo scopo di dare un senso alla storia ed alla
scienza? E come avrebbe potuto il Simbolismo non raccogliere la sfida
lanciata dai nostri antenati?
Sono
tre, in particolare, le figure mitiche che la mostra ci propone.
Una
è la Sfinge, donna-animale misteriosa e seducente.
Un altro è
Orfeo, eroe già un po' romantico ed un po' decadente ante
litteram.
L'ultimo,
infine, è un anonimo eroe, forse simbolo della vita umana stessa,
presentato sia nel momento del trionfo che in quello della morte.
6)
Edgar Allan Poe e le atmosfere horror.
La
penultima sala presenta dei piccoli quadri in bianco e nero che sono
delle rappresentazioni di alcuni racconti del terrore di Edgar Allan
Poe.
Quest'ultimo,
se non ci accompagna esattamente per tutta la mostra, è però, con
il suo gusto per le atmosfere che richiamano morte ed orrore, una
delle fonti d'ispirazione.
Lo
stile quasi vignettistico dei quadri, infine, si adatta perfettamente
al suo stile di narrazione.
7)
L'Oriente ed il desiderio di viaggiare.
L'ultima
sala della mostra è un universo a sé, fatto di grandi tele, colori
forti e rappresentazioni esotiche. È il vero e proprio Invito al
viaggio di cui ci parla Baudelaire, con il sole che tramonta su
paesaggi spettacolari e le atmosfere che fanno provare, ad un tempo,
voglia d'avventura e malinconia.
Il
messaggio implicito della mostra è quello di non fermarsi davanti a
ciò che si è appena visto, ma, al contrario, una volta usciti, di
continuare ad osservare il mondo con occhi curiosi di analizzare la
realtà.
La
mostra resterà a Palazzo Reale fino al 5 giugno.
L'avete
già vista? Pensate di andare? Che cosa vi ha più colpito?
Lasciate
pure un commento qua sotto!!
Come
sempre, grazie per avermi letto ed al prossimo post :-)
ahimè non ci andrò ma sarebbe stato molto bello, un viaggio affascinante!
RispondiEliminaNe è valsa la pena! :-) Tu abiti lontano da Milano?
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