giovedì 20 giugno 2024

DECALOGHI D'ESTATE

 Film, musiche, libri e attività che vi consiglio per il periodo



... manca un giorno all'estate!


Cari lettori, 

ci siamo quasi! Da domani sarà ufficialmente estate... Speriamo in un tempo più stabile, con meno disastri climatici e disagi per tutti. 

Oggi, per concludere il nostro "Summer countdown", esattamente come già fatto per le altre tre stagioni, vi propongo dei decaloghi a tema libri, film, musica ed attività estive! 

Spero che contribuiscano a farvi venire voglia d'estate... perché tra un nubifragio e l'altro, quest'anno io non sono molto nel mood! Ma cerchiamo di avere fede, arriverà l'estate, e con essa anche le tanto sospirate e meritatissime vacanze... per tutti noi!



10 film d’estate


1) Un altro Ferragosto di Virzì è la storia di due famiglie che tornano in vacanza a Ventotene per due occasioni eccezionali e si reincontrano dopo una vita. Link


2) L’estate è la stagione dei viaggi… ed Emma e il giaguaro nero fa sognare l’Amazzonia. Link


3) Il film clou dell’estate scorsa è stato Barbie. Atmosfera pastello perfetta per la stagione, ma non fatevi ingannare: i temi sono molto seri. Link



4) Call me by your name di Guadagnino è la storia di un’estate indimenticabile per i due protagonisti. Link


5) A giugno ci sono sempre elezioni! Passione sinistra è una delle mie commedie “comfort”. Link


6) Tra tutti i retelling che sono usciti in questi anni, forse Aladdin è il più “estivo” per l’ambientazione esotica. Link



7) Per il Pride Month vi consiglio Il signore delle formiche, purtroppo una storia vera, una pagina vergognosa della giustizia italiana. Link


8) Il problema della Siccità è diventato di primissimo piano in questi anni. Virzì lo racconta in un film surreale e crudele. Link



9) Come non consigliarvi un film musicale per l’estate? Rocketman racconta la storia di Elton John. Link


10) Un grande classico dell’estate americana è Il grande Gatsby. Link



10 libri d’estate


1) La mia lettura d’inizio estate è stata Atlas di Lucinda Riley… un viaggio per il mondo (e nel tempo), la conclusione di una saga straordinaria! Link


2) Quattro indagini a Màkari è una raccolta di racconti gialli di Gaetano Savatteri. Il piccolo mondo di Saverio Lamanna e Peppe Piccionello per me fa subito estate! Link


3) Sotto l’ombrellone, dopo un lungo anno di lavoro, anche una lettura motivazionale ci può stare. Parole di conforto di Matt Haig è una buona scelta. Link



4) Troppo lavoro? Voglia di fuggire al mare? Sono esaurita di Sophie Kinsella è quello che fa per voi! Link


5) Per un’estate avventurosa insieme al più famoso egittologo d’Italia… La chioma di Berenice di Amalia Frontali è uno dei miei historical romance preferiti. Link


6) E se volete proprio una storia ambientata SUL mare… ecco L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva. Link




7) Sapete che la mia casa estiva è la Liguria! I gialli di Roberto Centazzo ambientati nella località immaginaria di Cala Marina, come Il rappresentante di cartoline, mi fanno sentire lì tutto l’anno. Link


8) Acciaio di Silvia Avallone è una storia drammatica e di certo non leggera, ma mi ha risvegliato inaspettati ricordi delle mie estati da adolescente… Link



9) Averti trovato ora di Roberto Perrone è uno sport romance che ha per protagonista una giovane promessa della serie A… alle prese con un’insolita pausa estiva. Link


10) Anche Emilio Martini ci propone un’estate in Liguria con La regina del catrameLink



10 musiche ideali per l’estate


1) Tra tutte le musiche su cui abbiamo danzato al saggio quest’anno c’è anche un tormentone dell’anno scorso, Ragazza sola di Annalisa. Link


2) Solo una volta di Alex Britti è una delle mie canzoni estive preferite di sempre. Lui è anche venuto in concerto a Varazze, anni fa! Link


3) Taylor Swift non ha fatto molte canzoni dalle vibes estive, o forse sembra a noi perché in questa stagione preferiamo tormentoni nostrane. Però ce n’è una che fa per dieci, ovvero AugustLink



4) Spark di Ed Sheeran racconta il simbolico gesto di “bruciare la vecchia vita” nel corso di un classico falò estivo, sperando che resti la scintilla della voglia di rinnovarsi. Link


5) Non vivo più senza te di Biagio Antonacci ci porta in Salento con la pizzica! Link


6) Buon viaggio di Cesare Cremonini è ormai un classico delle feste di fine anno a scuola… Link



7) Non potevo lasciare fuori Nek da questo post… dal ‘97 in avanti, accompagna sempre le mie estati! Al solito lido è una delle sue ultime canzoni estive, in compagnia di Francesco Renga. Link


8) Estate dei Negramaro è una delle canzoni estive della mia adolescenza. Link



9) L’estate di John Wayne è di qualche anno fa, ma se la risento mi piace ancora… Link


10) Stesso discorso per Eternamente ora di Francesco Gabbani, ambientata proprio durante la notte di San Lorenzo. Link



10 attività belle da fare in estate secondo me

(Cinque a casa e cinque al mare)


1) Quando arrivano le vacanze estive, ritorna il rito del mercoledì con il mercato del mio paese! Tra qualche acquisto per le vacanze e gli immancabili frittini da portarsi a casa, è uno dei miei appuntamenti preferiti…


2) In estate mi piace sfruttare la mattina, un po’ presto se riesco a svegliarmi, specie se fa molto caldo. Il sabato mattina esco a prendere un pochino di fresco e torno a casa con una brioche nel sacchetto per colazione…


3) Dopo il saggio (che anche quest’anno è andato benissimo, vi racconterò nei preferiti del mese) non resta più molto da fare a scuola di danza. In giugno, però, ci vediamo in scuola qualche volta lo stesso, per raccontarci le nostre impressioni sullo spettacolo e distendere i nostri muscoli con lezioni tranquille di stretching…



4) Se riesco, l’inizio dell’estate è l’occasione di sistemare un po’ per bene casa prima di partire!


5) Non mi metto molto ai fornelli quando fa caldo, ma è un buon momento per provare delle varianti di pasta e riso freddo!



6) Una volta arrivata al mare, per me fare lunghi bagni è sempre una delle cose più belle! Non ho stile, ma in acqua mi sento tranquilla e questo mi basta…


7) La mattina presto, prima della spiaggia, mi piace fare un giro di commissioni (se siamo in famiglia ci alterniamo) ed un po’ di spesa quotidiana. Lì decidiamo giorno per giorno cosa ci va, visto che siamo in vacanza!


8) La sera è sempre animata! Tra tutto, quel che mi piace di più sono forse le sagre, ma c’è davvero l’imbarazzo della scelta tra musica dal vivo, gelaterie/creperie, appuntamenti culturali o semplici passeggiate…



9) Sotto l’ombrellone ovviamente mi piace leggere, ma l’anno scorso ho notato che, rispetto agli anni scorsi – durante i quali il numero di letture estive era superiore alle altre stagioni – preferisco rallentare, chiacchierare o anche riposarmi. Va a giorni!


10) Quando il cielo è nuvolo, se non fa troppo caldo, mi piace camminare un po’, in modo da non restare troppo pigra. Che sia in mezzo alla natura o per shopping!




... e benvenuta estate! 

Fatemi sapere nei commenti che cosa per voi fa subito estate: quali generi di libri vi piace leggere sotto l'ombrellone o tra i monti, quali viaggi avete in programma, quali sono le canzoni per voi legate a qualche estate indimenticabile! 

Sproniamo insieme quest'estate un po' timida... 

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)



lunedì 17 giugno 2024

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - GIUGNO 2024 - SUMMER COUNTDOWN 2024 #3

 


...mancano quattro giorni all’estate!


Cari lettori,

dopo qualche mese di assenza torna su questo blog la rubrica “L’angolo vintage”!


Come ormai penso saprete, la rubrica si occupa di recensire romanzi che hanno qualcosa di vintage: o sono stati comprati mesi fa e lasciati a prendere polvere, o sono stati letti tempo addietro e non ancora recensiti perché un blog ha pur sempre tante rubriche. Comodo, no?


Questo mese c’è un incrocio di rubriche, perché il 17 giugno cade proprio nel mezzo del nostro speciale Summer countdown. Ho pensato di recensirvi due letture primaverili, rimaste “indietro” per varie ragioni – principalmente perché la primavera è stata ricca di mostre ed eventi da vedere a Milano – e che sono ambientati in estate. Si tratta però di una stagione estiva molto particolare: è sospesa tra la contemporaneità… e l’antichità classica. Voi sapete che, con un colpevole ritardo – e pure qui siamo in zona vintage… - ho scoperto i romanzi di Rick Riordan e le due serie di Percy Jackson e mi sono proprio appassionata alla lettura. Un paio d’anni fa ho letto la serie degli Dei dell’Olimpo, quest’inverno vi ho recensito i primi due volumi della serie degli Eroi.


Oggi vediamo insieme il terzo e quarto volume!



Il marchio di Atena


Il figlio di Nettuno si era concluso con un arrivo imprevisto al Campo Giove, il luogo di addestramento dei mezzosangue romani situato nel bel mezzo della California: i tre semidei greci Annabeth, Piper e Leo, in compagnia dell’ex pretore romano Jason e del coach Hedge – un satiro un po’ troppo innamorato del baseball e delle mazzate ma di buon cuore – sono arrivati a prelevare Percy a bordo della nave volante Argo II.


Il fatto che da secoli non ci siano buoni rapporti tra i greci ed i romani fa sì che ci siano pareri discostanti sull’accoglienza da tributare alla nave. C’è chi, come il sinistro augure Ottaviano – a proposito: ditemi che pure voi vi siete spezzati dal ridere ogni volta che squarta un orsetto di pezza invece delle viscere degli animali come una volta – vorrebbe addirittura attaccarli, e chi, come la co-pretore di Jason, Reyna, tenterebbe una giornata di tregua. Ma come secondo pretore ora c’è Percy, che Reyna vorrebbe disperatamente trattenere, e sulla nave c’è Annabeth, la fidanzata ufficiale, perduta e ritrovata. Mentre le due rivali si stanno ancora studiando, accade l’imprevedibile: Leo Valdez, posseduto da uno dei demoni di Gea, fa fuoco sul Campo Giove con le baliste della nave. Percy e Annabeth fanno a malapena in tempo a salire sulla nave evitando fendenti da tutte le parti, e con loro partono anche Hazel e Frank, i nuovi amici romani del protagonista.


I sei semidei a bordo – con l’unica eccezione del coach Hedge – sanno già da tempo di essere destinati a ricucire l’alleanza tra Greci e Romani al fine di combattere contro Gea ed i suoi giganti, e questa non è l’unica unione da rinsaldare: anche quella tra dèi e semidei è tanto essenziale quanto vacillante. Non sembra essere però il momento giusto: non solo Gea è riuscita a trovare uno stratagemma per innescare un nuovo litigio, ma al gruppo manca il settimo elemento designato dalla profezia. Si tratta di Nico Di Angelo, fratellastro di origini italiane di Hazel, che è stato intrappolato a Roma da due giganti, Efialte e Oto, dentro una giara nei meandri della terra, con pochi semi di melograno dell’Averno per sopravvivere (Nico è figlio di Ade). La liberazione deve avvenire entro un determinato giorno di luglio, o il ragazzo morirà.


Il compito che attende gli occupanti della nave è molto gravoso: essi dovranno attraversare sia America che Oceano Atlantico che Europa, affrontando centinaia di mostri marini, tutti gli scagnozzi che Gea ha disseminato per l’America, le colonne d’Ercole sorvegliate dal semidio più celebre e più assetato di vendetta, e soprattutto le insidie delle “antiche terre”, considerate pericolosissime per gli eroi.


Una del gruppo, inoltre, custodisce un segreto. Annabeth ha recentemente incontrato la madre, Atena, ma in forma romana, quella di Minerva, e l’ha trovata più delusa ed arrabbiata che mai. La madre le ha parlato duramente per la prima volta nella sua vita, le ha chiesto di “vendicarla” e le ha affidato un difficilissimo compito che ha già segnato la sconfitta di molti altri suoi figli: la ricerca di un non meglio definito tesoro perduto, che però è custodito nella Roma sotterranea da un’antichissima nemica della dea.



Il marchio di Atena è la chiave di volta della serie, il terzo dei cinque volumi che la compongono. La fase di presentazione di nuovi personaggi e situazioni è stata abbondante nei primi due romanzi; qui gli eventi iniziano a farsi intricati.


Tutti i romanzi di Rick Riordan sono, di fatto, storie di avventura e fantasia on the road, ma questa è la prima volta in cui si abbandona l’America e si sorvola l’Oceano per arrivare… praticamente a casa nostra, tra Roma e la Grecia, culla del mondo classico. Tra l’altro, facciamo pure che noi sorvoliamo, e nello specifico su quello che l’autore ha scritto della pizza italiana. Per il resto, devo dire che la rivisitazione creativa dell’Italia mi è molto piaciuta: super interessante l’idea dei mostri veneziani che creano un’atmosfera rarefatta e nebulosa, simpatiche le scimmie dispettose e ladruncole che hanno costruito il loro covo tra le torri di Bologna, azzeccate le ninfe che hanno cresciuto Zeus nascoste tra le ville romane, geniale il laboratorio di Archimede sotto il Pantheon e deliziosi “Audrey Hepburn e Gregory Peck” in giro per Roma, anche se ovviamente si tratta di due divinità.


Quanto alla misteriosa impresa che deve portare a termine Annabeth, sono sicura che chi come me è appassionato di mitologia pian piano capirà di che si tratta.


Ed il viaggio dei nostri amici non finisce qui…



La Casa di Ade


L’ultima missione non è finita bene per Percy ed Annabeth: i due sono precipitati nel Tartaro, la parte più pericolosa ed infida del regno di Ade, dove tutti i mostri prendono forma, sono imprigionati e talvolta riescono a liberarsi e salire nel mondo mortale per via di qualche volontà maligna.


La triste verità, purtroppo, è che non tutto il male viene per nuocere: i due sono precipitati per disgrazia, ma qualcuno del gruppo dei semidei avrebbe dovuto comunque fare quella fine. Una delle gesta più efferate e pericolose di Gea è stata infatti aprire le Porte della Morte, un luogo mitico sospeso tra un tempio dell’Epiro greco, il Necromanteion dell’Acheronte, ed il Tartaro. Da quando le porte sono aperte, i mostri distrutti si riformano in pochi secondi (e non nel giro di secoli come accadeva prima) e molti esseri umani crudeli, come Medea o il Re Mida, sono tornati in vita dopo essere stati istruiti a dovere da Gea.


Il compito del gruppo è tanto chiaro quanto complesso: richiudere le Porte della Morte, Percy e Annabeth dalla parte del Tartaro, gli altri dalla parte del tempio greco. Il tutto entro la fine di luglio, data di arrivo dei semidei romani, guidati da un agguerrito Ottaviano e da una recalcitrante Reyna, al campo greco. Inoltre il primo agosto, il giorno della festa della dea Spes (Speranza), è quello designato dalla profezia per il risveglio di Gea e l’attacco dei Giganti contro dèi e semidei.


Il romanzo si delinea su due piani. Da una parte a Percy e Annabeth tocca attraversare il più pericoloso dei luoghi, ed al lettore appare subito evidente che, per quanto i due siano disperati e pieni di angoscia, siano consapevoli di essere insieme e finalmente felici di questo, dopo tante separazioni e nonostante tutti gli ostacoli. Il viaggio attraverso il Tartaro è quasi metafisico: ci sono le maledizioni che i nemici di Percy gli hanno inflitto e che lo aspettano al varco, metafora dei rimorsi che un eroe deve portarsi dietro; ci sono divinità minori, antiche, abbandonate ed in attesa di essere considerate, persino da un nemico, ad indicare come l’umanità crei i suoi dèi e poi sia molto brava a distruggerli ed a dimenticarsene; ci sono persino un Titano buono ed un Gigante gentile che aiuteranno i nostri protagonisti, a riprova di come valga sempre la pena di superare il pregiudizio nei confronti del diverso, specie se si tratta di qualcuno che sta dall’altra parte di una barricata.


Gli altri componenti del gruppo proseguono il viaggio tra Roma e la Grecia, incontrando, come sempre, divinità e mostri d’ogni genere. Anche nel loro caso, però, l’impressione è che il viaggio compiuto sia soprattutto spirituale. Ognuno dei protagonisti, infatti, ritrova in se stesso il proprio nemico più pericoloso.


Jason deve fare i conti con il fatto che la permanenza al campo greco lo abbia profondamente cambiato: egli non si sente più il pretore romano tutto d’un pezzo che era, ma, al contrario, si vede come una persona a tutto tondo, che si rivede anche in tanti degli ideali dei greci. Nico Di Angelo, dopo tanti tentennamenti, smette di lottare contro di sé ed accetta la sua omosessualità. Hazel fa la pace in modo imprevisto con il genitore divino, Plutone, da lei sempre disprezzato perché rappresenta morte e denaro, i due tormenti della sua vita. Frank riconosce suo malgrado di essere nato per essere leader tra i romani, come figlio di Marte, e per la prima volta agisce di conseguenza. Piper smette di sottovalutare i suoi poteri da figlia di Afrodite e ne coglie finalmente la misteriosa potenza.


Chi fa il percorso più bello secondo me, però, è Leo, che ad un certo punto viene scagliato dai suoi nemici sull’isola di Ogigia. Le pagine che vedono protagonisti lui e Calipso sono un romance a sé stante dentro il libro, un idillio in cui ho adorato perdermi. Aggiungo che Calipso è uno dei personaggi della mitologia classica che ho sempre sentito più vicino (l’ho raccontata anche qui) e che è stata quasi una conferma vedere che tra tutti i personaggi dell’universo di Rick Riordan alla fine ha scelto quello che avrei scelto pure io.



Inutile girarci troppo intorno: La Casa di Ade è un piccolo capolavoro. Ho notato il salto di qualità persino rispetto ai volumi precedenti, che mi sono piaciuti tanto. Come vedete ho già inserito tante riflessioni nel raccontarvi la trama, perché è una storia che ne stimola tante. I protagonisti di questa storia sono pur sempre adolescenti, ma la loro crescita ha a che fare con così tante problematiche dell’età adulta che è impossibile per un lettore trentenne come me non ritrovarsi a pensarci sopra.


Aggiungo solo una sottolineatura.


Leggendo la serie degli Dèi dell’Olimpo, mi ero resa conto che ogni volume aveva un punto di riferimento di tipo mitologico: l’Odissea, l’Iliade, il mito di Dedalo, le fatiche di Ercole…


Questa volta la sensazione è che, oltre all’universo mitologico che è ovviamente il cuore della storia, i punti di riferimento siano anche quelli della storia americana. I primi due volumi nascondono tra le pagine una velata critica a come il governo degli Stati Uniti si sia comportato (male) nei confronti di ciò che è percepito come periferia, o vicini scomodi: il Messico nel primo libro, l’Alaska ed il Canada nel secondo.


Per questi due volumi, il riferimento chiarissimo è alla Guerra di Secessione. I semidei greci incarnano vizi e virtù dei Nordisti di ieri e dei Democratici di oggi, gli eroi romani quelli di Sudisti e Repubblicani. E proprio come nel mondo dei mortali, le due controparti non riescono a trovare un accordo e rischiano di portare con sé nella loro rovina tutto il loro mondo.


A questo punto non mi resta che leggere l’ultimo volume della serie. Finora mi sono ritrovata a rimandarne la lettura, prima perché sono arrivate tutte insieme tante novità che avevo prenotato in biblioteca, poi perché per due volte non l’ho trovato tra gli scaffali. Vediamo se sarà una lettura di questo primo scampolo d’estate casalinga o se finirà per essere un libro sotto l’ombrellone…




Questo è tutto sia per il mio “angolo vintage” che per il nostro conteggio verso l’estate, e spero che sia stato di vostro gradimento, anche se, tanto per cambiare, mi sono dilungata troppo!

Come sempre, vi invito a leggere anche i post delle altre partecipanti alla rubrica di questo mese.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 13 giugno 2024

MOSTRE GRATUITE A MILANO - SUMMER COUNTDOWN 2024 #2

 Esposizioni a ingresso libero da visitare nel periodo estivo


mancano otto giorni all’estate!


Cari lettori,

oggi continuiamo con il nostro “Summer countdown”!

Dopo qualche consiglio di lettura per l’estate, proseguiamo con i “Consigli artistici”, una rubrica di cui quest’anno sono stata molto soddisfatta: fedele ai miei buoni propositi per il 2024, ho visto tante esposizioni e mi sono piaciute tutte.


L’estate a Milano – realtà da cui solitamente fuggo per spostarmi in riviera, come penso ormai sappiate – solitamente è il momento delle piccole mostre ad ingresso libero. Un pomeriggio del mese di maggio ne ho viste due a Palazzo Reale ed ho pensato di raccontarvele in questo post.


Si tratta di eventi culturali un pochino diversi dai miei soliti gusti, ma comunque piacevoli e sorprendenti… visto che non ci sono né fila né biglietto, perché non approfittarne?



Le sale di Palazzo Reale


Parto un po’ dalla location: visitare queste due esposizioni mi ha dato l’opportunità di attraversare alcune bellissime sale di Palazzo Reale, che non sempre è possibile vedere. Alcuni elementi sono stati restaurati per l’occasione e sembra davvero di essere in un’altra epoca.



Alcune sale ospitano delle teche di vetro contenenti riproduzioni in miniatura, fatte in marmo ed ebano, di città e luoghi del mondo classico. Forse chi come me ha già visitato altre mostre a Palazzo Reale li ha già visti!



Anche i soffitti sono spettacolari, tra affreschi e stucchi!



La visita tra i saloni più belli di Palazzo Reale non può che concludersi con la sala del trono, che, nel mio caso, segnava la conclusione della mostra Tesori riflessi e l’inizio di quella di Ercole Pignatelli dedicata a Guernica. Vediamole meglio insieme…



La mostra “Tesori riflessi”


La mostra Tesori riflessi vuole proprio valorizzare il fatto che tanti oggetti delle sale di Palazzo Reale che vi ho appena presentato siano stati restaurati. Così, tra arte e manifatture, artigianato di lusso ed arazzi, sono stati esposti alcuni capolavori di sartoria e di gioielleria Dolce&Gabbana, azienda principale finanziatrice del restauro.



Alcuni oggetti che sono stati messi a nuovo e riposizionati sono per me bellissimi… mio fratello direbbe che ho i soliti gusti “da vecchietta”, ma io vado matta per queste cose vintage!



Quanto alle opere d’arte – perché per me non si può usare altro termine – di Dolce & Gabbana, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Queste decolleté rosse con il tacco di rubino per me sono spettacolari…



Abbondano le parure di gioielli di tutti i tipi e colori… non proprio portabili ma stupende!



Per l’estate, come non scegliere questa combinazione sandali più occhiali da sole… tutta perle?



Nell’ultima sala della mostra c’è una borsetta tutta d’ebano con tanto di intarsi che credo sia qualcosa di unico nel suo genere!



La mostra “Ercole Pignatelli e Guernica”


L’esposizione che segue Tesori riflessi è purtroppo rimasta a Palazzo Reale solo per pochi giorni. Dalle sale del trono, infatti, si passa direttamente alla Sala delle Cariatidi, che per me è in assoluto il luogo più bello del Palazzo.



Lì l’artista contemporaneo Ercole Pignatelli ha voluto dedicare una sorta di mostra-performance a Guernica di Picasso, un monito contro tutte le guerre, un dipinto più che mai attuale in tempi come questi.



La Sala delle Cariatidi è occupata da due pannelli: a destra una gigantografia del dipinto, a sinistra un candore accecante… sul quale l’artista lavora, cercando di ispirarsi il più possibile al quadro. Un’occasione davvero straordinaria per vedere un artista che con il suo lavoro omaggia in tempo reale un’opera senza tempo.




Queste sono state le esposizioni gratuite che sono riuscita a vedere nell’ultimo periodo! Fatemi sapere se ce ne sono altre, a Milano o altrove… può darsi che anch’io riesca ad organizzarmi ed a visitarle!

Ci risentiamo settimana prossima con altri due aggiornamenti a tema estivo!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 10 giugno 2024

RACCONTI SOTTO L'OMBRELLONE - SUMMER COUNTDOWN 2024 #1

 Letture brevi da portare in viaggio con voi



mancano undici giorni all’estate!



Cari lettori,

so che faticherete a crederci, perché insomma, tra un diluvio e l’altro non è che questa primavera si sia fatta vedere molto… ma sta arrivando l’estate!


Proprio come facciamo prima di Natale, anche nel mese di giugno il blog attiva un countdown per il 21 giugno, in attesa dell’inizio ufficiale della stagione estiva!


Per questo ed altri tre post vi farò compagnia con consigli di lettura, eventi culturali estivi ed altro ancora. Oggi ho pensato di consigliarvi dei libri un po’ diversi dal solito. In primavera, infatti, ho trovato sulle bancarelle dei raccontini gialli che qualche anno fa erano stati venduti come inserto per La Repubblica. Qualcuno di questi racconti mi era già noto perché inserito in delle più ampie raccolte di racconti gialli targate Einaudi o Mondadori, qualcun altro no.


Ho pensato comunque di parlarvene perché, anche se con ogni probabilità non si tratta di storie rivendibili singolarmente in libreria, potreste trovarle anche voi in biblioteca oppure, come me, sulle bancarelle, che nelle località di villeggiatura sono un po’ ovunque. Inoltre, il loro formato è davvero comodissimo per un viaggio in treno o un pomeriggio in spiaggia. Trattandosi di racconti, scriverò solo qualche breve pensiero, non una recensione come farei nel caso di veri e propri romanzi… non voglio certo spoilerare tutto!



Febbre, di Maurizio De Giovanni


Nella Napoli degli anni ‘30, un periodo difficile per tutta Italia, il commissario di pubblica sicurezza Luigi Alfredo Ricciardi è più solo che mai a causa della sua condanna: quella di vedere le anime di chi ha perduto la vita in modo violento, e di ascoltarli sempre ripetere l’ultima frase che hanno pronunciato.


La sua carriera è stata per lui l’unica scelta possibile per poter spegnere, almeno per un po’, le voci dei suoi demoni. Da quando lui e la fedele tata Rosa sono arrivati a Napoli dal Cilento, l’affetto di una squadra fedele e l’amore che prova segretamente per la vicina Enrica hanno iniziato a dare un senso alla sua vita.


Questa volta la persona uccisa è Gaspare O’ Cecato: in teoria un povero mendicante cieco, in pratica un’istituzione del quartiere per la sua cosiddetta abilità nel parlare alle anime del Purgatorio, le più propense a fornire i numeri del lotto. Gaspare, non proprio casualmente, viveva al piano superiore di una ricevitoria, eppure nessuno sembra aver visto passare il suo assassino.


Chi conosce almeno un po’ questo blog sa quanto mi abbia appassionato la serie di Ricciardi (in questo post ho presentato i primi volumi) e quanto mi sia “mancato” quando la serie sembrava finita. Non potrei essere più felice del fatto che Maurizio de Giovanni l’abbia ripresa in mano, sia con i romanzi che con i racconti… bastano davvero poche pagine per immergersi nel suo mondo, struggente e meraviglioso.



Filinona di fine estate, di Cristina Cassar Scalia


Vanina Guarrasi è un giovane vicequestore siciliano che, dopo tanti anni di onorato servizio all’Antimafia di Palermo, ha deciso di cambiare vita. Aver visto quasi morire l’uomo che ama – uno stimato magistrato – le ha risvegliato il trauma della tragica morte del padre, e fuggire è sembrata l’unica soluzione possibile. Da qualche tempo ella coordina la squadra omicidi a Catania ed è più serena di quanto avrebbe immaginato.


In una bella giornata di fine estate, sono proprio alcuni componenti della sua squadra ad imbattersi in un brutto scenario. Passando vicino alla proprietà agricola di Gianbattista Tommasello, essi trovano proprio il titolare addormentato vicino ad un tavolo da pranzo all’aperto, come se egli si fosse ritrovato a fare una pennichella dopo aver mangiato. Purtroppo, però, l’uomo non sta dormendo, ma è morto, e le molteplici eruzioni cutanee fanno pensare ad un crudele avvelenamento.


La serie di Vanina Guarrasi è stata una protagonista importante delle mie letture dell’autunno e inverno 2022-2023 (qui presento i primi due volumi), e sono contenta di avere recuperato anche questo racconto. Ero un po’ scettica sulla serie tv, ma tutto sommato mi ha sorpreso in positivo!



Medusa, di Giancarlo De Cataldo


La protagonista di questo racconto è Emma Blasi, una professoressa di Lettere Classiche in pensione che vive nel Salento e non è mai stata la più apprezzata o popolare insegnante della scuola, per via del suo carattere difficile e del suo atteggiamento selettivo nei confronti degli allievi.


Anche da pensionata, ella conduce una vita abbastanza ritirata ed uno dei suoi pochi amici è il barone Stefano Mallarmé, un anziano nobile che ha dissipato le sue ricchezze e con lei si diverte giocando a carte.


La morte violenta di Stefano è un duro colpo per lei. Gli inquirenti la attribuiscono ad uno dei tanti giovani amanti dell’uomo, forse un ladruncolo. Emma, però, mettendo insieme alcuni indizi, inizia a vedere l’ombra della criminalità organizzata.


Ho letto tanti romanzi di De Cataldo, alcuni anche appartenenti a delle serie. Il personaggio di Emma Blasi è per me nuovo. Non proprio una simpaticona, ma l’intreccio giallo è comunque uno di quelli tipici dell’autore, e merita.



A girl like you, di Carlo Lucarelli


Grazia e Simone sono una coppia in attesa, pronti per l’ecografia. Due futuri genitori come tanti, salvo un particolare: Grazia lavora in polizia e, per evitare spiacevoli conseguenze, le è appena stato chiesto di mettersi in maternità anticipata. Ella tentenna; poi, però, considerato che il suo lavoro è pericoloso e che anche a casa Simone, essendo non vedente, potrebbe non riuscire ad aiutarla in caso di bisogno, decide di mettersi del tutto a riposo.


Un evento imprevisto, però, rischia di bloccare il suo congedo di maternità: Franchino, il figlio meno promettente di una famiglia criminale, ha fatto saltare in aria se stesso ed altri parenti con una bomba a mano.


Questo sconvolgente atto kamikaze sembra essere collegato ad altri eventi criminosi, tutti conclusi con la morte – per suicidio o omicidio – di un personaggio illustre, subito dopo l’incontro della vittima con una misteriosa ragazza… irriconoscibile, se non per il tatuaggio a forma di stella sul piede.


Forse qualcuno di voi conosce Carlo Lucarelli anche come autore televisivo. Io lo conosco poco come scrittore, però devo dire che questa storia di grande crudezza richiama molto il true crime.



Il giaciglio d’acciaio, di Ben Pastor


Il protagonista del racconto è un nobile per metà scozzese e per metà tedesco, Martin Heinz Von Bora, nato nel 1913 e destinato a vedere due guerre mondiali ed a prendere parte ad una di esse. Ufficiale della Wermacht ed agente dei Servizi Segreti, egli è il personaggio principale di molti dei romanzi dell’autrice.


Il giaciglio d’acciaio non è un vero e proprio giallo, bensì un diario di guerra scritto da Stalingrado: Martin ripercorre la storia dei suoi legami familiari, l’incontro con la donna che ama, tanti momenti in cui ha potuto godere delle sue passioni per l’arte e per la musica. Lo fa per estraniarsi, per non pensare alla terribile realtà della guerra, che comunque non può evitare di raccontare.


Devo dire che, tra tutti i libretti, questo è quello che mi ha convinto di meno. È venduto come un giallo, ma credo che i gialli siano i romanzi che lo vedono protagonista. Questo è più che altro uno spaccato di approfondimento. Può essere una chicca per chi conosce già bene l’autrice, non discuto. Io, però, mi sarei aspettata qualcosa di più oltre alle riflessioni ed ai ricordi.





Questi sono i miei consigli per i racconti da leggere sotto l’ombrellone!

Fatemi sapere che ne pensate… se avete letto qualcosa di questi autori, se vi è piaciuto, se c’è qualcosa che vi incuriosisce… ditemi un po’!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)