lunedì 29 gennaio 2018

I PREFERITI DI GENNAIO 2018

Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,
sono contenta di inaugurare una nuova rubrica che ci accompagnerà nel corso del 2018: i “Preferiti del mese”!


Ecco tutto quello che mi è piaciuto nel corso del mese di gennaio e che oggi condivido con voi!



Il libro del mese



Le protagoniste di questa deliziosa commedia rosa di Stefania Bertola, Biscotti e sospetti, sono due sorelle, Violetta e Caterina Chiarelli. La prima fa la commessa in una libreria ed è molto soddisfatta del suo lavoro, mentre la seconda è una sarta che tenta di arrotondare come può.

Le ragazze, per un caso fortunato, riescono a diventare le inquiline dell’ultimo appartamento rimasto libero in una palazzina in centro Torino.
Gli altri tre sono infatti occupati da personaggi estremamente singolari.


La prima è Rebecca, una quarantenne separata con tre bambine, che si chiamano Ely, Emy ed Evy come le nipotine di Paperina. Non avendo trovato di meglio, ha accettato di tradurre in italiano un improbabile romanzo giallo-rosa per conto di una casa editrice, e più procede nel lavoro più si sente perplessa al riguardo.

Il secondo è Mattia, un architetto d’interni che ha due straordinarie qualità: pessimo gusto in fatto di arredamento ed ottimo per quanto riguarda le donne. Colleziona alberghi trash e vecchie amiche che risente occasionalmente, ma non può evitare di sentirsi solo.

L’ultimo è Emanuele, vetraio appena tornato dall’India con una nuovissima moglie, misteriosa ed a sua insaputa infelice.


L’inconfondibile stile della Bertola contribuisce a creare una storia ricca di colpi di scena, equivoci e divertimento. Un romanzo da recuperare per gli amanti del genere rosa.



Il film del mese



Antonio Albanese è Giovanni, un intellettuale appartenente alla ricca borghesia romana. Ha un’ex moglie che è fuggita in Provenza per coltivare lavanda, una figlia di tredici anni che indossa già borse costosissime, una colf che lo comanda a bacchetta ed un lavoro che lo porta spesso ad intervenire nel Parlamento Europeo.

Paola Cortellesi è invece Monica, una lavoratrice precaria che vive in una periferia malfamata, con un marito in carcere e costretta a mantenere il figlio Alessio e due sue sorelle gemelle pregiudicate.


I loro universi sembrano destinati a non incontrarsi mai, ma i rispettivi figli si fidanzano e Giovanni e Monica si scoprono preoccupati per questa unione così insolita. Dopo alcuni scontri iniziali, l’incontro di due realtà così diverse cambierà il destino di entrambi i protagonisti.

Si ride tanto, ma tra una gag e l’altra si riflette, e non poco. Davvero consigliato!



La musica del mese



Un disco che ho ascoltato tantissimo in questi giorni è 2640, di Francesca Michielin, uscito il 12 gennaio.

I tre triangolini colorati sulla copertina dell’album indicano i tre temi chiave delle canzoni.
Il rosso indica il Vulcano, come l’omonimo singolo, ed indica la capacità di espressione che risiede in ognuno di noi.
Il blu è simbolo del mare, del quale si parla nel brano Io non abito al mare, e rimanda all’importanza dell’ascolto.
Il verde, infine, ricorda le montagne della Bolivia, come la seconda canzone del disco, e rappresenta uno stimolo per l’immaginazione. Proprio in Bolivia, inoltre, c’è la capitale più in alto del mondo, a 2640 m, da cui il titolo dell’album.


Il mio brano preferito si intitola E se c’era… ed ha un testo davvero suggestivo. In questa canzone c’è la rievocazione di un mondo ormai perduto, probabilmente appartenente all’infanzia:


Esiste un mondo congelato
dove non entra mai nessuno
solo la terra dei racconti
e il cielo dei bambini
le mie scarpe maledette
e le urla di San Siro
ma mettitelo in testa
quel mondo lì non c’è più…


La protagonista ripensa alle persone che l’hanno accompagnata in questo percorso, ed in particolare ad una, che forse non c’è sempre stata al 100%, non era sempre sincera, non ha dimostrato il suo affetto nel migliore dei modi...forse, ma non è importante, perché ha comunque lasciato qualcosa nel cuore della protagonista.


E se c’era, e se c’era, ma dirselo è dura
e se c’eri, o non c’eri, ma chissenefrega
per me tu sei stata comunque la sola
di questo cuore che resiste nonostante non esisti più.



La poesia del mese



Vi segnalo questo componimento di Jorge Luis Borges, dal titolo I giusti, che mi ha colpito per la sua semplicità ed originalità.


Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.

Chi è contento che sulla terra esista la musica.

Chi scopre con piacere un’etimologia.

Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.

Il ceramista che premedita un colore e una forma.

Il tipografo che compone bene questa pagina, che forse non gli piace.

Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.

Chi accarezza un animale addormentato.

Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.

Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.

Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.

Queste persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.



Le foto del mese



Il Falò di S.Antonio sotto casa mia, tra tradizioni e prime chiacchiere di Carnevale.





Mini-fuga di Capodanno a Varazze. Con un gennaio così, come non sperare in una primavera in anticipo?




Questo è, a mio parere, il meglio di gennaio 2018! Che mi raccontate voi?
Ci sono libri, film, canzoni che avete amato? Qualche ricordo da condividere?
Fatemi sapere!
Grazie mille per la lettura e al prossimo post :-)

giovedì 25 gennaio 2018

AMORE E MISTERI TRA PASSATO E PRESENTE

I più bei romanzi di Lucinda Riley...con un consiglio per la Giornata della Memoria




Cari lettori,
per la nostra rubrica “Letture a tema…”, oggi vi consiglio tre romanzi di un’autrice che ho scoperto qualche tempo fa e che vi consiglio di cuore: Lucinda Riley.

Per questo post devo ringraziare molti di voi, in quanto mi sono accostata ai suoi romanzi dopo aver visto che erano stati più volte segnalati sui blog di tanti miei lettori fissi. Il romanzo più consigliato in assoluto nel corso degli ultimi mesi è l’ultimo, Il segreto di Helena, che però, secondo me, è in parte atipico rispetto a quello che sembra essere lo stile prevalente dei suoi libri.


Il primo di questi tre romanzi è il mio personalissimo consiglio di lettura in occasione della Giornata della Memoria di quest’anno, ricorrenza che si celebrerà dopodomani.


Ecco la mia recensione delle tre opere tra quelle di quest’autrice che ho letto finora!



LA LUCE ALLA FINESTRA
Eredità nobiliari e storiche tra la Seconda Guerra Mondiale e la contemporaneità



Questo splendido romanzo ha per protagonista Emilie de la Martinière, una giovane donna che è l’ultima erede di una stirpe nobiliare francese, ma che di aristocratico conserva soltanto il nome. Ella, infatti, vive da tempo in un appartamento parigino e si dedica alla sua professione di veterinario.

Da tempo orfana di padre, ella si ritrova a trent’anni ad assistere la madre ormai morente in un castello della Provenza.

Nel momento in cui la donna viene a mancare, ella diventa la proprietaria di tutti i suoi beni; si trova così a dover scegliere tra la sua vecchia vita a Parigi tra l’appartamento e la clinica ed una nuova avventura al castello, che è anche sede di produzione di un vino rinomato.
Ella decide di fare i conti con il suo passato e con quei genitori che ha sempre ritenuto piuttosto freddi e distanti, e resta alla vigna.

Nel frattempo conosce Sebastian, il titolare di una galleria d’arte a Londra, e, innamoratasi di lui in pochi mesi, decide di sposarlo.
Emilie pensa di aver risolto tutti i suoi guai, ma le sue avventure non sono che all’inizio!

In Inghilterra, infatti, ella conosce il burbero fratello di Sebastian, Alex, che le dà non pochi problemi, e la sua vita matrimoniale inizia ad essere turbolenta.

Inoltre, un vecchio libro di illustrazioni appartenente all’antica collezione di suo padre riporta improvvisamente a galla una serie di misteri familiari. In quali circostanze si sono conosciuti il padre di Emilie e la nonna di Sebastian? Che cos’è successo ai tempi dell’occupazione nazista della Francia? E chi era veramente Sofia, la bellissima e triste zia di Emilie?


La luce alla finestra è un romanzo sorprendente, il più bello tra quelli dell’autrice che ho letto finora. L’intreccio tra passato e presente è condotto magistralmente, la ricostruzione storica molto credibile, ed al lettore risulta veramente difficile staccarsi dalla magia di questa storia.

Il racconto si dipana alla perfezione tra amore e guerra, tra delusioni e rinascite. Emilie cresce molto insieme al lettore, prendendo finalmente coscienza della storia di quella famiglia dalla quale ha sempre voluto scappare.



L’ANGELO DI MARCHMONT HALL
La fine di un’amnesia riporta a galla la storia di tre generazioni di donne



È il 1985 e la tenuta gallese Marchmont Hall sta per celebrare il Natale. La generosa governante Mary ha appena accolto due persone che non vedeva da tempo: David, il legittimo proprietario, perennemente in giro per il mondo per via della sua attività di comico, e la sua parente acquisita, nonché amica di vecchissima data, Greta. Quest’ultima, arrivata ormai a quasi sessant’anni, non si è più ripresa dal terribile incidente avuto oltre due decenni prima, che le ha causato una gravissima perdita della memoria. Al momento, ella non si allontana mai dal suo appartamento londinese ed è a malapena consapevole di essere nonna e di essere molto amica di David, che l’ha sempre assistita e sostenuta.

Dopo la cena di Natale, ella si allontana per una passeggiata in giardino e scopre una piccola lapide coperta di neve. Con suo estremo sconcerto, ella comprende che lì è stato sepolto il suo piccolo Jonny, morto a soli tre anni. Il ricordo del figlio perduto in tenera età provoca in lei un’improvvisa ondata di ricordi e, con l’aiuto di David, ella inizia incredibilmente a riemergere dalle nebbie dell’amnesia.

Il lettore viene così a sapere dell’esistenza di ben tre generazioni di donne straordinarie: Greta, che da giovane ha dovuto lottare contro lavori umili e uomini sbagliati per salvare se stessa ed i suoi figli; Cheska, l’amatissima figlia, prima attrice-bambina e poi diva di Hollywood, tanto amata quanto fragile; Ava, la razionale nipote, animata da una grande passione per il suo lavoro e per Marchmont Hall.

A questi tre personaggi principali altri fanno da contorno, come David, la sua dinamica madre LJ, la fedele governante Mary, il primo marito di Greta Owen e tanti altri.


Chi è il vero angelo di Marchmont Hall? È quello che si scoprirà alla fine di questo appassionante romanzo, che racconta la travagliata esistenza di tante donne fuori dal comune. Sullo sfondo c’è l’amore per la campagna e per la tenuta stessa, che è una costante per tutti i personaggi del libro.



IL SEGRETO DI HELENA
Una difficile vacanza tra parenti ed amici a Cipro e alcuni segreti da rivelare



A quindici anni Helena era una ragazzina vivace che sognava di fare la ballerina e che, con il permesso dei suoi piuttosto indifferenti genitori, passava le estati a Cipro, nella villa del suo ricco padrino.
Vent’anni dopo, Helena ha terminato la sua carriera di étoile internazionale, vive in Inghilterra con il marito William ed i suoi tre figli e rimane piuttosto sorpresa scoprendo che il suo padrino, alla morte, le ha lasciato in eredità proprio Pandora, la villa di Cipro.

Entusiasta all’idea di rivedere i luoghi della sua adolescenza, ella organizza subito una vacanza, coinvolgendo non solo la famiglia, ma anche una coppia di amici con i rispettivi figli e l’amica del cuore in crisi. Non si aspetterebbe nient’altro che un’estate di relax tra mare e sole, ma gli imprevisti sono all’ordine del giorno: il figlio quindicenne Alex e la figliastra sono nel pieno dell’adolescenza e sono l’uno troppo silenzioso e l’altra eccessivamente estroversa; i due amici di famiglia hanno seri problemi finanziari e la moglie sembra ignorare la crescente disperazione del marito; l’incontro con il suo primissimo amore, infine, rischia di compromettere il suo equilibrio familiare.

Helena stessa, dal canto suo, conserva nel cuore un segreto che non ha mai rivelato in tutti questi anni: il nome del padre biologico di Alex…


Come ho anticipato all’inizio del post, Il segreto di Helena è un romanzo piuttosto anomalo tra quelli di Lucinda Riley, e l’autrice stessa lo scrive in una nota in fondo al volume. Esso, infatti, è interamente ambientato in epoca contemporanea, rifuggendo le atmosfere del passato che sembrano piacere tanto alla scrittrice. Questa volta la “fuga” non avviene nel tempo, bensì nello spazio: Pandora è un luogo incantato, ed il lettore non può fare a meno di sentirsi affascinato, anche se, come si intuisce, il soggiorno a Cipro non sarà esattamente una passeggiata per i nostri protagonisti.




Aspetto i vostri pareri! Avete letto i libri di Lucinda Riley? Se sì, quali? Vi sono piaciuti?
Personalmente io l’ho trovata una sorta di “Sveva Casati Modignani” anglosassone, con un occhio alla storia ed alle tradizioni ed un altro alle storie d’amore!
Fatemi sapere che cosa ne pensate…
Grazie per la lettura e al prossimo post 😊

lunedì 22 gennaio 2018

CINEFORUM INVERNO 2017-2018

La mia recensione dei film che ho visto




Cari lettori,
nuovo appuntamento con i “Consigli cinematografici” e con il cineforum. Potete trovare le puntate precedenti a questo ed a questo link.

Tutti i film che ho visto in questo periodo e che oggi vi commento sono stati visionati tra il Cinema Teatro San Giuseppe di Brugherio ed il cinema-teatro Agorà di Cernusco sul Naviglio (il mio paese).


Oggi più che mai spaziamo tra vari generi, dal teen drama alla guerra, dalla tragedia psicologica alla commedia. Ho apprezzato queste pellicole così intense e particolari. Spero di incuriosirvi!



AVERE 17 ANNI E COME USCIRNE VIVI, di Kelly Fremon



Nadine (Hailee Steinfeld) è una diciassettenne piena di problemi. Si sente esclusa dai suoi coetanei, non ama andare a scuola, ha perso l’amatissimo padre e si ritrova a convivere con una madre depressa e fragile ed un fratello maggiore che sembra avere sempre successo con tutto e tutti.

L’unico conforto di Nadine è Krista, la sua migliore amica. Quando, però, quest’ultima inizia una relazione proprio con suo fratello, la nostra protagonista sembra perdere tutti i punti di riferimento: ella, infatti, si sente una volta di più messa da parte e rifiutata, e tronca i suoi rapporti con entrambi.

Le verranno incontro due persone: la prima è il suo professore di storia, dall’apparenza cinica e dall’animo sensibile; la seconda è un riservato ed ironico compagno di classe, appassionato di cinema e di fumetti, al quale ella non ha mai dedicato la minima attenzione.


Questo film racconta senza filtri il lato più brutto dell’adolescenza: Nadine, infatti, è sempre arrabbiata, ha poca stima di se stessa e finisce per risultare antipatica a tutti. Il suo percorso di crescita è quello che, forse, ognuno di noi ha affrontato nella sua vita. Personalmente concordo con la regista: i 17 anni sono in assoluto l’annata più complicata.

La pellicola risulta gradevole, anche se purtroppo viziata da qualche cliché di troppo sulla scuola americana e sulle dinamiche amorose tra adolescenti.


Valutazione: tre stelle e mezza



ROSSO ISTANBUL, di Ferzan Ozpetek



Il protagonista di questa complessa ed interessante pellicola è Orhan Sahin, un tempo scrittore turco ed ora impiegato di una casa editrice in una sorta di “esilio forzato” a Londra. Dopo un ventennio, egli torna a Instanbul per fare da editor a Deniz, un capriccioso ed umorale regista.

Dopo una notte che i due hanno passato a bere ed a ricordare (non sempre con allegria) il passato, Deniz scompare misteriosamente.
Sahin è costretto a rimanere in Turchia più del previsto, a causa della sua iscrizione al registro degli indagati.

Egli inizialmente soffre per questo suo soggiorno forzato; in seguito, però, grazie anche al supporto di Neval, la migliore amica di Deniz, egli inizia ad entrare nel mondo del regista scomparso, a comprenderne i sogni e le paure.

È così che, a poco a poco, Sahin ritrova se stesso e viene a patti con un passato che lo tormenta da anni.


I film di Ozpetek non sono mai semplici da comprendere. In questo, la narrazione è spesso interrotta da scene oniriche, ricordi, momenti di riflessione. I personaggi rappresentati non sono mai quello che sembrano e richiedono tempo ed attenzione per essere compresi. Il regista, però, riesce incredibilmente a tenere il filo della narrazione e ad emozionare lo spettatore.


Valutazione: cinque stelle



UN TIRCHIO QUASI PERFETTO, di Fred Cavayé



Dany Boon, figura portante della comicità francese, diventa qui François Gautier, un insegnante di violino solitario, scorbutico e soprattutto incredibilmente avaro.
A causa della sua terribile tendenza a risparmiare viene maltrattato dai vicini, deriso dai colleghi, isolato da chiunque.

Un giorno, però, nella vita di François entrano due donne che lo costringono a rivedere radicalmente il suo stile di vita.
La prima è la nuova insegnante di violoncello, simpatica ed affascinante, con la quale sembra nascere un sentimento.
La seconda è Laura, una ragazza che afferma di essere sua figlia e della quale egli ha sempre ignorato l’esistenza.

Per il nostro protagonista il dilemma è reale: come riuscire a risparmiare, tra un ristorante chic da pagare ed un’adolescente per casa?


Nell’ultimo periodo, ben pochi film mi hanno fatto ridere quanto questo. Dany Boon si conferma un attore divertentissimo, ed il suo personaggio, una sorta di “Paperon De’ Paperoni” moderno, è sinceramente buffo. Egli, com’è ovvio, riuscirà (più o meno) a redimersi, ma solo dopo tante, tante risate degli spettatori.


Valutazione: quattro stelle



DUNKIRK, di Christopher Nolan



In piena II Guerra Mondiale, un numeroso gruppo di soldati e di ufficiali della Marina britannica si trova bloccato sulla spiaggia di Dunkirk ed accerchiato dai tedeschi.

Sul molo, in una settimana, alcuni giovanissimi militari cercano di fuggire con le navi che sono state loro assegnate, ma subiscono ogni volta un bombardamento da parte del nemico.

Sul mare, in un giorno, alcune piccole imbarcazioni di civili vanno a recuperare i soldati, tentando un’impresa di salvataggio davvero disperata.

In cielo, per una sola ora, gli ultimi aviatori inglesi rimasti difendono coraggiosamente terra e mare dai continui attacchi del fronte tedesco.


I tre piani temporali miracolosamente riescono a convergere in questo film di guerra che riesce a mantenere alta tensione ed attenzione. È un film corale, che celebra un episodio cardinale per la recente storia britannica.
È anche una dimostrazione di come coraggio e solidarietà riescano sempre e comunque a prevalere, nonostante la paura, l’odio e la disperata lotta per la sopravvivenza.


Valutazione: quattro stelle




Oggi ci sono davvero pellicole per tutti i gusti!
Le conoscete? Ne avete sentito parlare? Vi sono piaciute?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 18 gennaio 2018

SOGNO E AVVENTURA

80 anni di Principesse Disney al Museo del Fumetto




Cari lettori,
primo post della rubrica “Eventi culturali” del 2018!

Oggi vi parlo di una mostra davvero interessante e particolare, che, ne sono certa, incuriosirà molti di voi.

Se ben ricordate, prima di Natale vi ho raccontato in un post quali fossero le mie principesse Disney preferite di sempre.

Immaginate quanto io mi sia divertita, qualche giorno fa, nel visitare una mostra interamente dedicata a loro!


La location



Il luogo che ospita la mostra è stata una scoperta per me, che pure credo di conoscere abbastanza bene Milano. Si tratta di "Wow - Spazio Fumetto", un museo tutto dedicato all’arte dell’illustrazione, in Viale Campania.

Quello che mi ha colpito maggiormente è l’ambiente del tutto informale, molto diverso da altri musei.

Il piccolo ingresso a piano terra, che è di fatto un bookshop, è solo l’anticamera di un’ampia e confortevole sala, con tavoli, sedie, enormi librerie con intere collezioni di fumetti e cartonati dei personaggi più famosi, da Snoopy a Topolino.
La mostra si tiene al primo piano, ed il visitatore, a mio parere, vi sale già incuriosito dal mondo del fumetto.



80 anni di principesse



Biancaneve, la prima principessa Disney, nel 2017 ha compiuto 80 anni. Il tributo a questa longeva e fortunata eroina è piuttosto ampio: la prima parte della mostra è interamente dedicata a lei. È così che il visitatore scopre che Biancaneve è stata protagonista non solo del celeberrimo cartone animato, ma anche di fumetti, articoli di giornale, pubblicità.

Quasi ugualmente fortunata la sua sorella immediatamente più giovane, Cenerentola, mentre sorprende constatare come Aurora (La bella addormentata nel Bosco) non abbia avuto il successo sperato, tanto da indurre la casa di produzione Disney ad aspettare ben 30 anni prima di creare una nuova principessa.

Con il trio Ariel – Jasmine – Belle si ha una sorta di “rinascita” della figura dell’eroina Disney, che entra di diritto nell’immaginario collettivo.


Man mano che gli anni passano, l’idea tradizionale della principessa diventa più fantasiosa ed esotica, grazie a personaggi come la guerriera orientale Mulan, la figlia di un capo indiano Pocahontas, la cameriera di New Orleans Tiana.


L’ultima parte della mostra (letteralmente presa d’assalto dalle bambine piccole, tante delle quali si sono presentate sfoggiando abiti di Carnevale da principessa) è dedicata alle eroine di più recente creazione, quali Rapunzel, Merida, Anna ed Elsa di Frozen.

Alla fine del percorso, per tutti i bambini (e credo anche per gli adulti, anche se io non ho “beccato” nessuno) c'è la possibilità di fare una foto ricordo su un trono di plastica, con tanto di sfondo fiabesco e corona in testa.



Le principesse in favole e romanzi…



Visitando la mostra, si può apprendere parecchio sull’origine di ogni singola fiaba. Ci sono alcune trasposizioni Disney che prendono spunto da un racconto e vi sono piuttosto fedeli, come Biancaneve e (in parte) Cenerentola.

Altre, come La bella e la bestia e La sirenetta, hanno origine da storie che sono state, però, ampiamente rimaneggiate.


Con il passare degli anni e dei decenni, le fiabe tradizionali si sovrappongono sempre più a leggende, episodi storici, copioni del tutto nuovi.

Gli sceneggiatori Disney, in definitiva, si sentono più liberi, ma cercano di avere sempre un occhio per la tradizione (lo stesso Frozen è una versione della storia La regina delle nevi).



...e nella realtà



Che cos’aveva in comune la principessa Sissi con Rapunzel?

Perché la storia di Anna Bolena ed Enrico VIII potrebbe assomigliare a quella de La bella e la Bestia?

Come mai la Regina Elisabetta I è considerata dal suo popolo una sorta di “Mulan” occidentale?

E per quali motivi la storia dell’attuale Principessa di Norvegia è tanto simile a quella di Cenerentola?


Questi ed altri sono gli aneddoti raccontati nel corso di questa mostra che, per usare le parole di una mia amica, è una vera chicca dal punto di vista filologico e storico.




Spero tanto di avervi incuriosito!
Ho visto che a tanti di voi piacciono i post a tema Disney, quindi sarebbe stato un peccato non segnalarvi questa mostra.
Avete ancora circa un mese di tempo per visitarla… fino al 25 febbraio!
Vi invito anche a portare i vostri bambini... ho visto tante bimbe super divertite ed incuriosite!
Grazie per la lettura e al prossimo post :-)