Tra installazioni, pomeriggi di lettura e firmacopie
Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Eventi culturali”, ho pensato di raccontarvi meglio alcune belle esperienze che ho fatto in questa primavera ormai inoltrata.
È stato un periodo piuttosto ricco e vi ho già detto l’essenziale nei preferiti del mese di aprile, ma ho pensato di dirvi qualche parola in più. Come tante cose nella vita, anche gli eventi culturali vanno “a periodi”: in inverno mi sarebbe piaciuto fare di più, ma, per tanti motivi, è più difficile; fortunatamente, la bella stagione porta con sé tante occasioni.
Vi parlerò di un’installazione che ho visto a Palazzo Reale quando sono andata a visitare la mostra Art Déco, di un bel pomeriggio a tema Jane Austen e degli incontri con due autori molto diversi tra loro ma ugualmente interessanti.
Sono contenta di portarvi con me in questa mia “pagina di diario” e spero di incuriosirvi!
“Pastorale” di Nico Vascellari
Il nome di questa installazione contemporanea richiama la Sesta Sinfonia di Beethoven, chiamata per l’appunto Pastorale. Il compositore aveva creato quest’opera meravigliosa ispirandosi alle sue passeggiate nei boschi… passione che ha anche Nico Vascellari.
Ma i boschi e le montagne d’Italia non hanno visto solo pace. Nell’80esimo anniversario della Liberazione e della fine della Seconda Guerra Mondiale, non si può non pensare a chi è fuggito tra i monti per ribellarsi alla guerra ed alla dittatura, o anche a chi, semplicemente, ha trovato rifugio perché casa sua era stata bombardata.
Una delle città che ha sofferto di più sotto le bombe è stata Milano. Nel 1943 anche Palazzo Reale, dalla parte della Sala delle Cariatidi, è stato bombardato.
Proprio per questo Nico Vascellari ha pensato di ambientare la sua Pastorale in questa sala.
Una scultura meccatronica, di forma cilindrica e superficie metallica, domina la scena. Si trova sopra ad un altro corpo a cilindro, in parte nascosto dalla coltre di terreno (divisa in quattro grandi aiuole angolari) che ricopre lo spazio della Sala.
Tutt’intorno, una passerella consente ai visitatori di ammirare l’installazione. A intervalli regolari, un rumore sordo, tellurico, nasce dalla struttura cilindrica, e si verifica una piccola esplosione, che simboleggia proprio il bombardamento.
Il quieto equilibrio della natura che viene distrutto dalla ferocia dell’uomo: questo sembra indicare l’opera. Il fatto, però, che la struttura cilindrica butti fuori anche delle piccole particelle di terra sembra quasi suggerire che la natura, pian piano, risorgerà comunque. E la vita tornerà, anche dopo essere stata cancellata nel modo più crudele.
Adoro la Sala delle Cariatidi, per me è davvero un posto speciale, uno dei più belli di Milano. Spesso, quasi ogni anno, è protagonista di qualche installazione contemporanea o di una mostra di un artista vivente, e solitamente si tratta di esposizioni gratuite. Così, se sono a Palazzo Reale per qualche altra mostra, non mi dimentico mai di passare.
Avete ancora tempo fino al 2 giugno per dare un’occhiata a Pastorale!
Un the con Jane Austen
Lasciamo il cuore di Milano e torniamo in provincia nella mia città, a Cernusco sul Naviglio. Nel corso del weekend del 5 e 6 aprile si è tenuta un’iniziativa organizzata dal Comune, insieme alla compagnia teatrale “Il giardino delle ore”, dal titolo Un the con Jane Austen.
In tantissimi ci siamo ritrovati all’ingresso di uno dei nostri parchi cittadini, in dress code bianco. Io ho semplicemente preso dall’armadio un paio di pantaloni bianchi e un cardigan panna a cui ho aggiunto una maglietta colorata (giusto per evitare l’effetto “gelataio”), ma c’erano delle persone che si erano davvero vestite in stile regency, tra lunghi abiti in pizzo, cappellini ed ombrellini. Ci è stato chiesto di portarci dietro anche una coperta/telo mare per sederci sull’erba, ed ovviamente una tazza per il the.
Siamo stati divisi in gruppi e ad ognuno di essi è stato proposto un percorso a tappe.
La prima tappa è stata per noi l’apprendimento di un minuetto, in pieno stile Orgoglio e pregiudizio del 2005 (o Bridgerton, se preferite). Da ballerina dilettante io l’ho trovato tutto sommato facile… ma anche gli altri non hanno avuto particolari difficoltà, quindi gli organizzatori sono stati bravi a pensare a qualcosa di adatto a tutti.
Le altre quattro tappe sono state invece altrettante letture tratte dai romanzi più celebri di Jane Austen.
La dichiarazione di Mr Knightley ad Emma, tanto per cominciare. A me piace moltissimo Emma, ed ammetto che per certi versi ho preferito questo protagonista maschile al celeberrimo Mr Darcy. Trovate la mia recensione dell’opera a questo link.
Poi, il momento in cui Elizabeth Bennet respinge Mr Darcy in Orgoglio e pregiudizio. Un passo drammatico accompagnato dalle note del violino. Per la mia recensione di questo classico immortale, andate a questo link.
A seguire, il momento che ho più apprezzato dal punto di vista della recitazione: la “questione dell’eredità”, protagonista dei primi capitoli di Ragione e sentimento. Purtroppo non ho ancora letto il romanzo, ma ho visto lo splendido film degli anni ‘90 (che ha anche un fantastico cast), e ricordo bene che è la debolezza del fratellastro delle protagoniste, unita all’avidità della moglie, a mandare sul lastrico le sorelle Dashwood. Una condizione da cui, fortunatamente, si riscatteranno.
Infine, un romanzo di cui purtroppo ammetto di sapere abbastanza poco: Persuasione. La storia del rapporto tra Anne Elliot ed il capitano Wentworth sembra davvero interessante, anche perché non si parla esattamente di primi amori (che sono un po’ un classico dell’epoca regency), bensì di un’età più matura e di una sorta di trope “second chance”.
Al termine delle letture, abbiamo ballato nuovamente il minuetto tutti insieme ed abbiamo bevuto il nostro the. Per me è stata un’iniziativa bellissima e spero che l’estate (o l’inizio dell’autunno) favoriranno l’organizzazione di qualcos’altro di simile. Jane Austen nel parco è davvero un’esperienza speciale!
“Scrittura al femminile” con Amalia Frontali
Amalia Frontali è una delle autrici self che più mi piacciono. Il suo romanzo che prediligo è La chioma di Berenice, una storia a metà tra il romance e lo storico: trovate la recensione a questo link.
Ho letto anche Mia cara Jane: le lettere mai scritte, romanzo epistolare che racconta l’unico amore – purtroppo perduto – di Jane Austen (ne parlo qui), e La gemma di Ceylon, ambientato nel corso della dominazione inglese in Sri Lanka (qui la recensione).
Fin qui vi ho parlato di historical romance di epoca regency, ma Amalia Frontali, più di recente, ha scritto un altro romanzo storico ambientato in tutt’altra epoca. Maria – Nata per la libertà è la storia vera di Maria Peron, infermiera al Niguarda, costretta per vari motivi a fuggire dall’ospedale da cui lavora. La donna, per non mettere nei guai la sua famiglia, scapperà tra le montagne e diventerà l’infermiera di un gruppo di partigiani.
Mi sarebbe piaciuto sia leggere questo romanzo, che è ambientato in un’epoca diversa rispetto ad altri suoi, sia incontrare l’autrice, così, quando c’è stata l’occasione, il 12 aprile presso la biblioteca di Vignate, ho pensato di partecipare!
È stato un incontro molto piacevole. L’autrice, insieme a Giovanna Brunito, fondatrice del “Martesana Book Club”, ha presentato il romanzo, ma ha anche parlato di altre sue opere, del suo metodo di ricerca e di lavoro, di che cosa le piacerebbe scrivere in futuro. È stato anche un bel momento per ricordare l’importanza della ricorrenza del 25 aprile.
Sono stata contenta di conoscere Amalia Frontali e spero che ci saranno altre occasioni. Quanto al libro, spero di leggerlo presto e di potervene parlare!
Piergiorgio Pulixi alla Libreria Tarantola
Piergiorgio Pulixi è un giallista molto letto non solo da me, ma anche in famiglia. Non conoscevamo la Libreria Tarantola di Sesto San Giovanni, ma abbiamo scoperto che è luogo di tante belle iniziative, soprattutto firmacopie delle novità del momento.
Così, nel tardo pomeriggio di martedì 15 aprile, siamo andati in tre (io ed i miei genitori) a conoscere proprio Pulixi. L’autore ha presentato il suo nuovo romanzo, Se i gatti potessero parlare.
Si tratta del secondo romanzo di una serie che ha per protagonista il burbero libraio (nonché ex maestro) Marzio Montecristo. Trovate la mia recensione del primo volume della serie, La libreria dei gatti neri, a questo link.
Personalmente mi piace molto anche la sua serie più nota e prolifica, quella del vicequestore Vito Strega (qui potete trovare due sue indagini).
Dopo la presentazione c’è stato il firmacopie, e siamo riusciti sia a parlare qualche minuto con lui che a fare anche una bella foto tutti insieme!
Il romanzo per ora è sul mio comodino… quando lo leggerò, vi farò sapere!
Per oggi mi fermo qui!
Vi anticipo che anche il ponte del 1 maggio è stato occasione di due gite culturali molto belle, ma pensavo di parlarvene più in là, nel corso del nostro tradizionale countdown estivo di giugno.
Nel frattempo sono stata contenta di ricapitolare con voi questa primavera così ricca!
Fatemi sapere che cosa avete trovato più interessante!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
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