Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
Happy Halloween!
Proprio in questo giorno “stregato” ci confrontiamo insieme sui nostri preferiti di ottobre. Non tutto è andato liscio in queste settimane, anzi, ci sono stati imprevisti, momenti di stress e giornate un po’ grigie come il cielo a Milano.
Ma sapete che su questi schermi si cerca sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno… così eccoci a parlare di libri, film, festival letterari, atmosfere d’autunno e tutto ciò che c’è stato di bello!
Il libro del mese
Il romanzo preferito di questo mese non poteva non essere la conclusione della serie Percy Jackson e gli eroi dell’Olimpo, che ho iniziato lo scorso inverno, proseguito in primavera e concluso poco tempo fa. Ho scelto di alternare questa serie ad altre letture per non “esagerare” e non perdere il gusto, dal momento che si tratta di volumi ampi e sicuramente dallo stile più ricco rispetto a quello della serie degli Dèi, e penso di aver fatto bene.
La storia ha inizio dove La casa di Ade si è conclusa: i Sette semidèi, una volta recuperato Leo Valdez – che si è “perso” sull’isola di Ogigia e lì si è innamorato della ninfa Calipso – stanno partendo alla volta di Atene con la loro nave volante. È lì, in occasione della Festa della Speranza del 1 agosto, che Gea radunerà i Giganti e sferrerà l’attacco definitivo a Dèi ed eroi. Il guaio è che gli adepti della Dea della Terra stanno cercando ovunque i Sette, perché un’altra profezia sostiene che sarà “il sangue degli eroi dell’Olimpo” a riportare Gea in vita definitivamente. Ed i candidati perfetti sono Percy e Annabeth, in quanto figli di Poseidone ed Atena, i due fondatori di Atene.
Nel frattempo, il satiro-coach Hedge (che ha lasciato in America una moglie incinta), insieme a Nico Di Angelo ed all’ormai ex pretore romano Reyna, stanno cercando di trasportare la statua dell’Athena Parthenos al Campo Mezzosangue, a Long Island. Una legione di mezzosangue romani battaglieri non ha dimenticato quel che è accaduto all’inizio de Il marchio di Atena e non crede che sia stato un incidente – mentre invece lo è stato – perché è stata sobillata da Ottaviano, un augure bramoso di potere che si è autoeletto pretore. Così hanno avuto la brillante idea di andare a combattere contro i mezzosangue greci e di innescare una guerra civile proprio nel momento in cui sarebbe meglio unirsi tutti contro un comune e pericolosissimo nemico (non vi ricorda qualcosa, vagamente? Tipo la Guerra del Peloponneso? La butto lì, eh.) La consegna dell’Athena Parthenos ai Greci da parte di un pretore romano, per quanto ufficiosamente “destituito”, potrebbe essere un forte segnale di pace. Ma è una corsa contro il tempo.
La situazione è molto delicata. Da un lato i semidèi sulla Argo II, prima di raggiungere Atene – come se già questo non bastasse – devono riuscire ad imbrigliare e portare con loro la dea multiforme Nike/Vittoria, che fa il tifo sia per i Greci che per i Romani ed a volte è così confusa da colpirsi da sola, e poi devono andare da Esculapio, un medico che curerà le loro ferite del corpo e dell’anima, ma è “protetto” da guardie pericolose che non vogliono che il suo sapere si diffonda. Leo non sa come mantenere la promessa di ritorno fatta a Calipso; Jason e Piper vorrebbero un loro lieto fine romantico dopo tante tribolazioni, visto che la loro storia non ha avuto un solo giorno di tranquillità; Frank e Hazel hanno paura di morire subito dopo l’impresa, per motivi legati alle loro esperienze precedenti (il “legno della vita” da cui dipende Frank e la “non-morte” di Hazel); Percy ed Annabeth, figli dei fondatori di Atene, si sentono addosso la responsabilità più grande di tutti.
Dall’altro lato Nico porta con sé in un disperato viaggio tra le ombre una statua gigante, un satiro stravagante e l’amica più insperata che potesse trovare. E per fortuna che c’è il coach Hedge, sempre combattivo e felice per la sua famiglia, a rallegrare l’atmosfera. Nico ha sofferto troppo, tra il senso di esclusione e la sua omosessualità che non riesce ad accettare, e giorno dopo giorno si sente sempre più spento. Reyna continua a dover fare i conti con il suo passato, sia quello recente da inflessibile pretore romana che le sta un po’ stretto, sia quello dell’infanzia in Portorico che non ha ancora raccontato a nessuno.
E il 1 agosto si avvicina…
Il sangue dell’Olimpo era una lettura che era sulla mia TBR da tempo, come immaginerete, e forse per questo… mi è piaciuto tanto, ma avrei voluto che mi piacesse ancora di più. Una parte di me preferisce ancora La casa di Ade tra i romanzi della serie degli Eroi, e Lo scontro finale come conclusione di serie. Quest’ultimo era sì molto più incentrato sulla battaglia – ed a lungo andare può essere impegnativo – ma quel che è accaduto mi è parso comunque più incisivo: c’erano dei chiari omaggi all’Iliade che hanno reso anche un libro così “guerresco” non scontato.
Il sangue dell’Olimpo dedica allo scontro finale solo l’ultima parte, e forse per questo la conclusione mi è sembrata un po’ più rapida del dovuto. Certo i nostri Sette eroi hanno combattuto già tantissime volte, dall’Alaska all’Epiro, e c’era una parte “on the road” che ancora meritava di essere raccontata (e che è la parte migliore del libro). Però mi è un po’ spiaciuto notare come la temibile Gea – che insomma, è la Madre Terra, è di sicuro più spaventosa di Crono – abbia “meritato” una battaglia forse un po’ breve.
A parte questo, il romanzo tira tutte le fila delle vicende raccontate nell’incredibile serie degli Eroi, una saga che comunque per me ha fatto un bel balzo di qualità rispetto a quella degli Dèi: tra l’inserimento di elementi romani oltre a quelli greci, il riferimento a storie e problematiche americane che si intrecciano con quelle del mondo classico (quasi a ribadire l’esistenza di corsi e ricorsi storici), l’introduzione di personaggi dalle storie personali complesse, l’esplorazione sempre più ampia del mondo mitologico, c’è davvero di che essere soddisfatti.
Il sangue dell’Olimpo pone le basi anche per la serie successiva, che se non erro dovrebbero essere Le sfide di Apollo. Il parere comune del Booktok e dintorni è che siano un gioiellino, ma voi sapete che io mi fido fino ad un certo punto delle “vox populi”. Tanto più che so già – impossibile evitare spoiler con una serie così amata anche a distanza di anni – che succederà una cosa che di sicuro non mi piacerà. Diciamo che per ora la TBR di novembre è ricca, che quella di dicembre comprenderà di sicuro delle letture natalizie e che prima dell’anno prossimo non se ne parla. Poi si vedrà…
Intanto vi lascio i link alle altre due “puntate precedenti” delle recensioni sulla serie degli Eroi:
Il film del mese
In occasione di Halloween, un film pauroso… Preparatevi a vivere un vero incubo con Cattivissimo me 4!
E vabbè, mi conoscete. Probabilmente non vedrò mai un horror in vita mia, men che meno quelli raccomandati per Halloween. Però questo periodo, che ai tempi in cui ero bambina io era fin troppo serioso tra Ognissanti e commemorazione dei Defunti, è diventato negli ultimi tempi un momento da vivere in famiglia con leggerezza ed esorcizzando quel che ci fa più paura. E so che sarò in controtendenza, ma a me questa cosa piace. Quindi eccovi un bel film con tanto di cattivi “spaventosi” per tutta la famiglia.
Ad un anno di distanza dagli eventi del terzo film, Gru e Lucy sono stati reintegrati nella Lega Anti-Cattivi, così come il loro capo, che è stato richiamato dalla pensione per combattere un avversario pericolosissimo. Si tratta dell’ex allievo modello della scuola superiore di Gru, il Lycée Pas Bon: Maxime Le Mal, ancora fidanzato con la “reginetta criminale” della scuola, Valentina, ed ancora molto più popolare di Gru tra professori e dirigenti. Maxime è un personaggio inquietante: alla rimpatriata della classe di Gru mostra di essersi reso invincibile acquisendo arti da scarafaggio. Gru tenta un arresto, ma il rivale fugge.
Gru, Lucy e famiglia sono in pericolo, perché Maxime ha riconosciuto il suo vecchio compagno di scuola. Così la coppia, le loro tre figlie adottate, il piccolo Junior nato da pochi mesi e qualche Minions (gli altri andranno alla Lega Anti-Cattivi) vengono trasferiti nella ridente Mayflower, una cittadina abitata da super ricchi. Lì essi assumono una falsa identità e fingono di avere lavori “normali”.
I problemi, però, sono ben lontani dall’essere finiti. Innanzitutto Maxime Le Mal è sulle loro tracce e cerca vendetta. Poi, una piccola ma molto sveglia vicina ha scoperto la vera identità di Gru e cerca di convincerlo a insegnarle il necessario per essere una “cattiva DOC”.
Tra quattro film per la serie Cattivissimo me e due prequel sui Minions, questa serie ormai è un classico per famiglie degli ultimi anni. Credo che ormai sia stato inventato tutto l’inventabile e non sono sicura che ci sarà un nuovo capitolo, però devo dire che questo film, nonostante i protagonisti siano tutt’altro che nuovi, non manca di freschezza.
Sarà che Gru si deve confrontare per la prima volta con un figlio maschio che, a differenza delle sue tre figlie che non vedevano l’ora di essere adottate anche da un padre single, fatica a staccarsi dalla madre e ad affezionarsi a lui; sarà che la famiglia deve ricominciare da capo in una nuova casa molto poco “a prova di cattivi”; sarà che il mezzo scarafaggio Maxime Le Mal con la voce di Stefano Accorsi non fa certamente paura ma un po’ di schifo sicuramente…
Insomma, ancora una volta ho riso tanto dentro il cinema. I Minions per me sono un’invenzione geniale.
Comunque se c’è una cosa positiva che mi ha portato il maltempo di questo ottobre è che esso mi ha spinto qualche pomeriggio in più al cinema.
La musica del mese
Halloween, come Carnevale, vuol dire travestimenti… anche se in versione “spaventosa”!
In un ventennio di danza i personaggi interpretati sono stati davvero tanti. Per esempio, nel post di febbraio vi ho raccontato di quando abbiamo interpretato Hollywood di Michael Bublé ed ognuna di noi ha scelto di travestirsi da un personaggio dei film o dei cartoni animati.
Il travestimento più in linea con le atmosfere ottobrine, però, è quello dei Jelicus Cats, che è tornato nella mia vita da ballerina due volte, una nel 2006 in versione trio ed una nel 2013 in versione gruppo. In entrambe le occasioni ho indossato dei colletti ed un cerchietto che aveva fatto la mia prozia con dei ritagli maculati, e che sono uno dei ricordi più cari che ho di lei. Trovate la colonna sonora di Cats a questo link.
Dovendo pensare ad una canzone “spooky” tra tutte quelle che abbiamo portato sul palco, una delle prime che mi vengono in mente è Yellow flicker beat di Lorde, la mia variazione del 2015. Ero stata particolarmente contenta sia della coreografia che del costume, al punto che nel marzo del 2020, quando c’è stata la grande chiusura per il Covid e pensavamo sarebbe stata solo questione di poche settimane (e vabbè…) avevo accarezzato l’idea di riproporla, perché immaginavo avremmo avuto “meno tempo” per preparare il saggio di giugno. Purtroppo sappiamo che le cose sono andate diversamente, e noi come scuola abbiamo saltato ben due spettacoli, sia quello del 2020 che quello del 2021.
Ma è una delle mie idee “in panchina” per qualche anniversario della scuola o occasione speciale! Trovate la musica qui.
La poesia del mese
Per il mese di ottobre ho pensato ad un componimento di Vincenzo Cardarelli, già poeta dell’autunno, dal titolo Abbandono.
Volata sei, fuggita
come una colomba
e ti sei persa, là, verso oriente.
Ma sono rimasti i luoghi che ti videro
e l’ore dei nostri incontri.
Ore deserte,
luoghi per me divenuti un sepolcro
a cui faccio la guardia.
Le foto del mese
L’ultimo weekend di settembre è stato dedicato a qualche tranquillo festeggiamento di famiglia per i miei 35 anni. Ecco un selfie di me incredula di essere arrivata “nel mezzo del cammin di nostra vita”, come diceva Dante!
Se ricordate, in settembre ho ripreso con le camminate al parco dopo una lunga estate di lungomare ligure, ma c’era un “falso autunno”: era tutto bruciato per il gran caldo. Fortunatamente le piogge sono arrivate – pure troppe, se volete il mio parere non richiesto – e pian piano la stagione ha fatto il suo corso. Un sabato di metà mese sono tornata e le atmosfere erano decisamente più autunnali!
Personalmente sono onnivora, ma in questo mese di ottobre, per una fortunata coincidenza, sono riuscita a tornare in un ristorante vegetariano/vegano che mi è sempre piaciuto e dove non andavo a mangiare da troppo tempo (mi sa anche prima del Covid). Convinta di fare un “apericena”, ho ordinato un antipasto misto vegetariano e mi sono trovata davanti a questo piattone che merita una foto! Quelli che vedete in foto sono: hummus di ceci con cracker ai cereali, “finto” vitello tonnato, insalata di farro con verdure, involtino di pasta fillo con tofu e insalatina di cavolo viola e mele marinata nel vino. Molto contenta di essere tornata!
L’evento più bello di questo mese è stata per me la prima edizione di “Un Naviglio di libri”, un festival letterario dedicato soprattutto a famiglie ed insegnanti che si è tenuto tra il 10 ed il 13 ottobre proprio nel mio paese, Cernusco sul Naviglio. C’era davvero l’imbarazzo della scelta, ma alla fine ho partecipato a tre incontri. Venerdì sera in biblioteca c’è stata una tavola rotonda per genitori ed insegnanti sulla lettura per l’infanzia e l’adolescenza che mi ha fornito più spunti di riflessione. Sabato pomeriggio, il primo di due incontri è stato con Riccardo Gazzaniga, autore di Colpo su colpo (di cui vi ho parlato qui), che ha presentato le sue raccolte di racconti scritte negli ultimi anni e mi ha gentilmente firmato Come fiori che rompono l’asfalto. Lo leggerò a breve…
Il secondo incontro del sabato pomeriggio è stato con Enrico Galiano, il “prof scrittore” che penso ormai non abbia bisogno di presentazioni. Ammetto di non aver letto ancora nulla di suo, anche se mi piacerebbe molto. L’incontro è stato un ottimo biglietto da visita: lui tiene il palco quasi come un attore, e ci siamo pure fatti delle gran risate…
Non mi resta che augurarvi un tranquillo e felice ponte di Halloween!
Se vi interessa, a questo link trovate i miei consigli di lunedì per due letture “spooky”. Fatemi sapere com’è andato il vostro ottobre e che ne pensate dei miei consigli.
Grazie per la lettura, ci rileggiamo in novembre :-)