Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
siamo agli ultimi giorni di novembre e come al solito ecco il recap del mese, fra libri e film, musica, poesia e foto!
Si è trattato di un mese molto pieno: un po' di extra lavorativi (pure nel weekend), novità a scuola di danza (stiamo iniziando ad impostare la prima musica dello spettacolo di quest'anno), qualche impegno fuori casa anche per staccare, il freddo improvviso che ha colto di sorpresa tutti.
Ma vediamo insieme com'è andata!
Il libro del mese
Domenica 29 ottobre 1922, il giorno dopo l’inizio della marcia su Roma.
Benito Mussolini ha rischiato di finire in carcere, invece quei giorni hanno definitivamente sancito la sua salita al potere. Tutti si fanno da parte per far sì che egli diventi il Duce, persino un re troppo fragile per esercitare il suo ruolo.
C’è una sola persona che continua ad esercitare una strenua opposizione: Giacomo Matteotti, importante esponente del partito socialista. Un uomo che proviene dal paesino di Fratta Polesine, ha dalla sua parte una grande fetta della popolazione più umile, è integerrimo e non ha mai mancato alla parola data. Un leader, in tutto e per tutto opposto a Mussolini. Una persona che il Duce considera un ostacolo pericoloso alla sua scalata al successo.
2022, Mosano sul Naviglio, Milano. Al Liceo Classico Torquato Tasso il professor Panzeri sta tenendo una lezione sull’importanza dell’imminente ricorrenza del 25 Aprile, quando qualcuno lo interrompe con fastidio, anzi, con rabbia.
Il professore è senza parole: a parlare è stato Massimo, detto Mas, uno dei migliori studenti della classe. Un ragazzo che spesso sta in disparte, forse per il carattere introverso, forse per la prematura scomparsa della madre, un’amatissima maestra che è stata portata via troppo presto da un brutto male.
L’intervento di Mas viene contenuto dal pronto intervento della rappresentante di classe, ma lascia attoniti i compagni di classe. Uno in particolare, detto Mago, si scusa con Mas, dicendogli che gli dispiace di non averlo mai considerato e che non sapeva che egli “fosse dei loro”. Mas non comprende; all’intervallo, però, Mago gli presenta Rubo, un ragazzo delle classi alte, e Talia, una bella ragazza bruna di cui Mas si innamora subito. I due fanno parte di un gruppo di giovanissimi di estrema destra e hanno contatti con altri giovani della provincia (e anche di altre province, grazie a internet).
Mas è felice di aver trovato dei nuovi amici ed un possibile amore, e si sente rassicurato riconoscendo in loro le stesse idee di nonno Italo, mancato subito dopo mamma Velia, così si unisce al gruppo.
Ben presto Mas e i suoi amici iniziano a compiere degli atti di vandalismo in giro per Mosano sul Naviglio, appendendo striscioni, strappando bandiere, distruggendo le corone in onore dei partigiani. Qualche volta i quattro riescono a fuggire: altre volte, però, le forze dell’ordine li individuano.
A nulla serve la preoccupazione del padre, che già soffre molto per la vedovanza, così come non sortisce nessun effetto l’indignazione pubblica per la presenza sul territorio di neofascisti minorenni: al contrario, Mas si esalta e si sente finalmente importante.
Dopo qualche mese, però, l’ingranaggio inizia a rompersi.
Mas viene beccato da solo e la sindaca pensa ad una pena esemplare: alcune domeniche di lavoro e pulizia della città insieme ad un gruppo locale di ecologisti. Mas si trova faccia a faccia con tutte le persone che ha sempre disprezzato, prime tra tutte Sere e Vale, una coppia lesbica di attiviste… eppure, inaspettatamente, si trova bene, e capisce di averle odiate per partito preso.
A questi incontri, poi, egli ritrova lo zio Giacomo, fratello della defunta mamma Velia, con il quale aveva perso i contatti dopo il funerale. L’uomo è professore di storia ed invita il nipote ad un ciclo di conferenze su Matteotti, dicendogli che non ha niente in contrario nel sentire anche il suo parere, sicuramente diverso dalla maggior parte degli altri partecipanti all’evento.
Pian piano Mas si rende conto che le persone da lui ritenute “diverse” e “odiate” sono in realtà tolleranti nei suoi confronti, non lo giudicano per le sue idee differenti, anzi, riescono pure a farci dell’ironia sopra. Al contrario, non appena egli prova a mettere in dubbio qualcosa con Mago e Rubo, il rapporto d’amicizia sembra incrinarsi, ed anche la neonata storia d’amore con Talia traballa…
Amore nero è stata per me una lettura speciale, per molti motivi differenti. Mauro Raimondi e Marco Erba, entrambi scrittori e professori, sono due miei concittadini che conosco di persona da anni. Ho partecipato più volte alle conferenze ed alle “passeggiate storiche” per Cernusco di Mauro Raimondi (e così ho scoperto che viviamo in un paese pieno di storia), così come ho preso parte alle presentazioni dei libri di Marco Erba ed ai festival letterari che egli ha organizzato proprio qui negli ultimi anni.
Vi lascio a questo link le recensioni dei libri di Mauro Raimondi sulla storia di Cernusco, e a questo link la recensione di Quando mi riconoscerai, uno dei primi romanzi di Marco Erba.
Amore nero alterna dei capitoli storici che raccontano la storia di Giacomo Matteotti ad altri contemporanei che hanno per protagonista il giovanissimo Mas. Conoscendo le competenze e gli stili di scrittura di entrambi, suppongo che i primi siano opera di Mauro Raimondi ed i secondi di Marco Erba. L’intreccio tra le due storie risulta sempre più importante man mano che il romanzo va avanti: esattamente come Mussolini mostra il suo volto feroce prima perseguitando e poi facendo uccidere Matteotti, così Mas si rende conto della vera faccia delle ideologie che ha abbracciato.
Il sottotitolo del romanzo, “Sei fascista o sei solo arrabbiato?”, è la domanda chiave che a un certo punto si deve fare il protagonista.
Mas è un ragazzo che è stato costretto a diventare grande troppo presto: ha perduto prima la madre, che si è spenta giorno dopo giorno, e poi nonno Italo, che, essendo già anziano, non ha retto alla perdita dell’amata nuora. La rabbia per le grandi ingiustizie che la vita gli ha riservato si è trasformata in un desiderio di restituire il male agli altri, nel bisogno di un capo forte che gli indichi la via, nella necessità di essere incluso in un gruppo – qualunque gruppo – per non sentirsi mai più solo.
Questa è una storia di formazione ed è giusto che, come target, sia consigliata ai ragazzi, ma… credetemi, di questi tempi è una lettura importantissima anche per gli adulti.
È una lettura che consiglio anche ai miei cittadini cernuschesi: riconoscerete benissimo le strade, le piazze, i luoghi della nostra Cernusco! “Mosano sul Naviglio” è casa nostra…
Il film del mese
Francia, XVIII secolo. Marie – Jeanne Bécu, figlia ribelle di una serva, intelligente e studiosa ma intollerante all’autorità, riesce con molta fatica a completare gli studi nel collegio di suore dove è stata iscritta dal padrone della madre.
Nei primi tempi anch’ella va a servizio, poi, sfruttando il suo carattere forte, la sua conversazione brillante e l’ascendente che ha sugli uomini, riesce a diventare in pochi anni una delle cortigiane più note di Francia.
All’inizio della storia, ella è molto conosciuta tra gli uomini più importanti del paese, ed ha una sorta di famiglia: convive con il suo protettore, il conte Jean-Baptiste Du Barry. La relazione tra i due è ovviamente molto infelice: lui la fa prostituire e non manca di alzare le mani su di lei. Tuttavia Jeanne resiste, non solo perché non sa in che altro modo vivere e procurarsi del denaro, ma soprattutto perché lo scopo della sua vita è diventato essere una buona madre per Adolphe, un ragazzo di cui sarebbe solo la matrigna, ma che lei considera come il figlio che non ha avuto.
Un giorno, il maresciallo De Richelieu, un anziano libertino che vive a Versailles, la nota e ha un’idea: la donna potrebbe la candidata ideale per diventare la nuova amante di Re Luigi XV. La regina, che fa una vita ritirata, è molto malata, e l’uomo in grado di trovare una nuova compagnia femminile ad un re di fatto rimasto solo potrebbe guadagnare moltissimo in quanto a onori e carriera.
Il conte Du Barry, desideroso a sua volta di guadagnare i favori del re, accetta. Luigi XV, appena vede Jeanne, e soprattutto la sente parlare, se ne innamora. L’uomo ha trent’anni in più di lei, è famoso per aver avuto molte amanti, ha delle figlie femmine che disapprovano la sua condotta e un unico nipote (il futuro Luigi XVI) che è l’unica sua speranza di avere un erede legittimo, eppure nulla costituisce un vero ostacolo al sentimento che nasce tra i due protagonisti.
Quando la regina consorte muore, Luigi XV propone a Jeanne di sposare Du Barry, in modo da poter restare a Versailles senza che nessuno opponga questioni morali, e di diventare la sua favorita. Jeanne è a sua volta innamorata del re ed accetta.
Tanti ostacoli però sbarreranno il loro cammino, dalla morte prematura di Adolphe all’ostilità della giovanissima Maria Antonietta, dagli intrighi di corte agli ultimi difficili anni del re…
Jeanne Du Barry – La favorita del re è uno degli ultimi film che ha fatto Johnny Depp, uno dei pochissimi per i quali è stato selezionato dopo la brutta vicenda giudiziaria che l’ha visto protagonista insieme all’ex moglie. E devo confessarvi che, guardando il film, ho pensato che è davvero un peccato che non sempre i grandi artisti siano anche grandi persone. Perché le interpretazioni sue e dell’attrice (e regista del film) Maïwann sono state eccezionali. C’era grande chimica tra i protagonisti, e l’ultima parte del film mi ha proprio commosso.
È un film a metà strada tra lo storico e il romantico, la storia di un uomo che ha tutto tranne che la libertà e di una donna che ha avuto una vita difficilissima, eppure ha sempre dichiarato di amare tanto la sua esistenza (persino, si dice, sul patibolo, dov’è finita durante la Rivoluzione Francese, in quanto simbolo di libertinaggio e di lusso regale). Due esistenze in gabbia che, nonostante tutto, si sono riconosciute e trovate.
Due ore di film sono volate. Se siete amanti del genere storico, o delle storie romantiche, ve lo consiglio!
La musica del mese
Mi sono accorta che sono arrivata quasi in fondo al nostro “viaggio in macchina” alla scoperta della musica italiana un po’ più vecchiotta… e non vi ho parlato di una delle mie canzoni preferite dei primi anni 2000, Lo zingaro felice di Alex Britti! Potete ascoltarla a questo link.
Oggi è un giorno nuovo, dice la televisione
Il futuro è un mistero tranne qualche previsione
E se è vero che il passato fa lo scemo e s’è nascosto
Io lo cercherò per dirgli “Sei passato troppo presto”
C’è uno zingaro felice dentro il cuore di ogni donna
Quando la natura esplode e ti chiameranno mamma
C’è uno zingaro nascosto dentro un cane senza razza
Se lo incontrerai per strada non negargli una carezza
Così, come viene,
Tanto per dire che ho un amico in più
Così, ci conviene
Per sopportare un boccone che non va giù
Così che tutto il resto non c’è più
La poesia del mese
Novembre è un mese dedicato ai nostri cari defunti, che porta sempre con sé un po’ di malinconia (e forse l’anticipazione del periodo natalizio serve a molti per scacciare proprio questa tristezza). Nel corso degli anni vi ho proposto varie poesie su questo tema, ma mi pare di non aver ancora messo tra i preferiti uno dei componimenti che amo di più in assoluto, la N°100 di Charles Baudelaire:
Alla serva dal gran cuore che t’ingelosiva,
e che dorme il suo sonno sotto un’umile aiuola,
dovremmo qualche volta portare un po’ di fiori.
I morti, i poveri morti hanno grandi dolori;
e quando, potatore di vecchi alberi,
Ottobre soffia il suo malinconico vento attorno ai loro marmi,
essi devono trovare i vivi ben ingrati,
a dormire, come fanno, al caldo, sotto le coperte,
mentre che essi, divorati da neri incubi,
senza compagni di letto, senza poter chiacchierare,
vecchi scheletri gelati rosi dai vermi,
sentono sgocciolare la neve dell’inverno,
il secolo andar via, senza che amici o familiari
pensino a rimpiazzare i brandelli che pendono dalla loro grata.
Se una sera, quando il ceppo sibila e canta,
tranquilla io la vedessi sedersi nella sua poltrona;
se una notte azzurra e fredda di Dicembre
la trovassi rannicchiata in un angolo della mia stanza
e, seria, venuta dal suo letto eterno,
covare il ragazzo fattosi grande col suo occhio materno:
che cosa potrei rispondere a quest’anima pia,
vedendole cadere lacrime dalle palpebre vuote?
Le foto del mese
I primi giorni di novembre sono riuscita a ritagliarmi un pomeriggio per tornare a Milano dopo qualche settimana ed andare a Palazzo Reale per vedere la mostra di Appiani! Ve ne parlerò sicuramente settimana prossima, prima di passare ai post prenatalizi.
Ne ho approfittato anche per fare due passi in via Torino, fare una merenda e guardare le vetrine… e ho rivisto anche la chiesetta di Santa Maria presso San Satiro!
In ottobre vi mostravo uno scatto di un servizio fotografico del nostro saggio dello scorso giugno. In queste settimane, invece, sono arrivate le foto scattate in scuola qualche settimana prima dello spettacolo. Questa foto, con il gruppo classico e quello moderno riuniti per Footloose, è già incorniciata! Sembra di aver appena concluso, e invece siamo già in pista per ricominciare...
Come dicevo, novembre mi ha portato anche qualche impegno piacevole: una serata a teatro con Neri Marcoré e le sue cover di cantautorato, qualche pranzo fuori, i primi mercatini prenatalizi, domani sera una cena con letture di Stefano Benni. Non sono stata con la videocamera puntata tutto il tempo, ma sono comunque felice e grata di aver avuto un autunno molto ricco.
Eccomi qui, nel cuore di un novembre sempre piuttosto intenso, e anche in uno dei posti più belli di Milano. Sono contenta di aver ritagliato degli spazi per me e sono pronta per un Dicembre (spero) più soft.
Per ora ci salutiamo... e salutiamo anche novembre! Si avvicina Dicembre, uno dei miei mesi preferiti da vivere qui sul blog. La prima settimana vi recensirò la mostra di Appiani e concluderò il progetto su Shakespeare. Poi, a partire dall'Immacolata, inizierà il Christmas Countdown, tra booktag a tema, recensioni di letture prenatalizie e racconti; e poi ancora ci daremo appuntamento dopo Natale per il recap del 2025 e i preferiti di Dicembre...
Ci sarà tanto da raccontarci, insomma! Per ora godetevi l'ultimo weekend di novembre...
Grazie per la lettura, ci rileggiamo in Dicembre :-)
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