lunedì 24 novembre 2025

TUTTO BRUCIA

 Spazio Scrittura Creativa: novembre 2025




Cari lettori,

benvenuti all’appuntamento di novembre con la rubrica “Spazio Scrittura Creativa”!


Sono solita variare maggiormente tra poesie, prosa e fanfiction, ma, come vi dicevo già in ottobre, l’autunno è la stagione che mi sembra si addica di più al mondo di Harry Potter. 

Così ho deciso di proporvi anche oggi una delle sette mini fanfiction ambientate nell’universo potteriano e dedicate ai sette peccati capitali. Faremo ovviamente una pausa a dicembre perché ci terrei a proporvi qualcosa di tipicamente prenatalizio, e poi ci daremo appuntamento nel 2026 per gli ultimi due capitoli della serie.


Già, perché siamo arrivati al quinto dei sette capitoletti!


Prima di passare all’argomento odierno, vi lascio un breve recap delle puntate precedenti:


1) “Ho visto gli occhi tuoi”, il capitolo dell’Invidia, con la voce narrante di Ninfadora Tonks, a questo link;


2) “Sentiva la neve cadere”, il capitolo dell’Accidia, con la voce narrante di Horace Lumacorno, a questo link;


3) “I gialli dei limoni”, il capitolo della Gola, con la voce narrante di Albus Silente, a questo link;


4) “La festa di Halloween”, il capitolo della Superbia, con la voce narrante di Pansy Parkinson, a questo link.



Oggi parliamo di Ira, e...mi sembra che il titolo dica già abbastanza, no? 

Fin da quando ho pensato a questo capitolo, sapevo già che la protagonista non poteva che essere lei: Molly Prewett in Weasley. La maggior parte di noi, soprattutto chi ha visto solo i film, la conosce come una moglie e una madre casalinga, costantemente presa a rimproverare i suoi sette figli (più Harry e Hermione) con burbera benevolenza. Questa pare essere la dimensione della “rabbia” per Molly Weasley: parte del lavoro di cura. 

Sembra una contraddizione il fatto che Molly entri subito a far parte dell’Ordine della Fenice, e quindi non ci si stupisce del fatto che, nei libri, ella pianga al pensiero che qualcuno della famiglia potrebbe non sopravvivere.


Io credo che Molly rivesta un ruolo importante nella Battaglia finale del settimo libro perché forse la Rowling ha voluto ridare giustizia al suo personaggio. In pochi, secondo me, ricordano il fatto che Molly aveva due fratelli maggiori, gemelli, entrambi Auror (una sorta di poliziotti), rimasti entrambi uccisi da giovani in quello che oggi definiremmo un “agguato da parte della criminalità organizzata”. E, per quante volte abbiamo visto Molly Weasley innervosita o proprio arrabbiata con l’imprudente marito o con gli scapestrati figli, io penso che ella si sia lasciata guidare dall’ira una volta soltanto. Quella che vi racconto oggi.


Vi anticipo che, più che una fanfiction creativa (come quella del mese scorso, in cui mi sono addirittura inventata una coppia), ho voluto raccontare un episodio arcinoto da un punto di vista personale invece che con il narratore onnisciente, come nel libro. Ho immaginato come si sia potuta sentire Molly… quando sappiamo. Non so se ci sono riuscita.


In ogni caso, buona lettura!



Tutto brucia

(Capitolo dell’Ira

Voce narrante: Molly Weasley)


Lei si siede nel suo angolo

si consola, e prova a calmarsi

intrappolata in tutte le promesse

che nessuno sembra voler mantenere


Lei non piange più in solitudine

non sono rimaste più lacrime da lavar via

solo diari di pagine vuote

sensazioni di smarrimento

ma lei canterà ...”


Sono nascosta in uno dei bui corridoi del castello.


Urla, porte sbattute, tavoli rovesciati. Il clangore entra nelle mie orecchie e mi dilaniano il cuore.


Se mi concentro, riesco ancora a ricordare quando ho messo piede in questa scuola per la prima volta. Non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovata qui di nuovo, allalba dei cinquantanni, con mio marito ed i nostri sette figli. Mi sarebbe piaciuto entrare con tutti loro, mostrare ai ragazzi la Sala Comune io e il loro papà ci siamo conosciuti, l’angolo vicino al Lago Nero dove mi ha chiesto di sposarlo, il prato dove ho corso per l’ultima volta con i miei fratelli.


Ma questo non è un sogno, tantomeno una rimpatriata. E no, non sono qui per rievocare i miei undici anni.


Siamo qui perché la nostra realtà, costruita con tanta fatica ma anche moltissima gioia, è diventata un nero incubo. Siamo qui per combattere contro Lord Voldemort. La bramosia di quelluomo, la sua sete di potere, la sua tremenda follia non hanno limiti: non si preoccupa nemmeno di uccidere decine di ragazzini innocenti.


Il cuore mi sta esplodendo contro il petto, con una mano tengo salda la bacchetta, con laltra mi reggo al muro, come se me lo volessi tirare addosso.


Un solo pensiero ovatta ogni rumore, ogni lampo, ogni gemito sordo: ho perso Fred. Il più scapestrato dei miei figli. Proprio lui che era così allegro, che si divertiva sempre, che fuggiva ad ogni punizione, è rimasto coinvolto in unesplosione. È morto con il sorriso sulle labbra, proprio lui che non ha fatto altro che ridere e far ridere gli altri per tutta la vita.


Non posso raccontare il dolore che sto provando, almeno non in questo momento. So solo che lo conosco già.

Il mio cuore è già corso ad altri due gemelli, altrettanto scanzonati e coraggiosi. I miei fratelli maggiori, assassinati in uno scontro diretto con cinque Mangiamorte, ventanni fa.


E non è tutto: Lord Voldemort ci ha appena annunciato, con tono trionfante, che Harry Potter, il salvatore del mondo magico, la speranza di tutti, ci ha lasciato. Si è sacrificato per noi. Ma io non posso crederci. Non voglio crederci. Harry è il mio ottavo figlio. Noi siamo la sua famiglia. Se lui non c’è più, forse è tutto finito davvero.


Ma adesso basta. Adesso chi ci ha fatto del male la pagherà.


Se davvero tutto è perduto, se davvero Harry non ce lha fatta, allora lunica speranza che ci è rimasta è quella di vendicarlo. Anche se dovessi morire stanotte, gli assassini della mia famiglia non resteranno impuniti.


Cè della lucidità e della follia nel mio sguardo, ne sono consapevole, anche se non mi vedo. E forse è meglio così. Quando si esce da se stessi, è meglio non guardarsi allo specchio, non comprendere fino a che punto ci siamo persi. E fino a che punto ci vogliamo perdere.


* * *


Attraversando la vita senza essere notata

sapendo che a nessuno importa;

sono tutti troppo presi dalla loro mascherata

e nessuno la vede lì

e lei ancora canta...”


Con la forza della disperazione mi stacco dal muro e con rinnovata energia corro verso il centro della battaglia. Odo subito un grido, poi voci di persone che si rincorrono, si chiamano, si fronteggiano.


Al centro della sala scorgo un enorme cerchio di fiamme, e non mi ci vuole molto per capire che c’è un duello in corso.


Vedo subito lei: Bellatrix, la Mangiamorte più spietata, lamante di Lord Voldemort. Ha ucciso Sirius, il padrino di Harry. Ha torturato fino alla pazzia Frank e Alice, due miei carissimi amici che ora sono in ospedale. Ha ucciso la povera Dora, che aveva appena avuto un figlio dal suo Remus. E poco prima lho vista ridere sprezzante della disperazione della professoressa McGranitt, mia guida da sempre.

Decisamente unavversaria troppo pericolosa.


Faccio per allontanarmi, quando scorgo le persone con cui sta duellando: Hermione, Luna eGinny. La mia Ginny!

Adesso basta. Non mia figlia. Non lei.


Mi sento diventare una furia, non mi controllo più. Salto nel cerchio delle fiamme, grido alle ragazze di andare via e urlo che nessuno, nessuno, si azzardi a toccarla tranne me.


Lei ride, presa dalla sua ben nota follia, e mi guarda come se fossi un moscerino particolarmente fastidioso.

Scuote la testa agitando sul petto marmoreo i suoi ricci neri e sputa veleno ad ogni parola:Che ci fai qui? Vuoi morire anche tu?

Taci!Non rispondo. Non mi interessa.

Nulla ha più importanza ormai.

Tutto quello che vedo è solo fuoco.


Il fuoco che ci circonda.

I tizzoni ardenti al posto degli occhi della mia avversaria.

Le fiamme che lambiscono il castello, ormai prostrato dalla battaglia.

E la collera che divampa in me, che mi provoca un incendio allaltezza del cuore ed annebbia qualsiasi pensiero razionale.


Colpi su colpi, maledizioni ed anatemi si susseguono.

Lei è davvero un’avversaria fenomenale, ma non mi importa.

Io posso essere più forte di lei. Fosse anche lultima cosa che faccio.


* * *


“…finché tutto brucia

Mentre ognuno grida

Bruciando le loro bugie, bruciando i miei sogni

Tutto quest’odio, e tutto questo dolore

Farò bruciare tutto

Mentre piove giù la mia rabbia…”


Intuisco con la coda dellocchio che qualcuno sta cercando di aiutarmi, ma li allontano bruscamente. Lei è mia.

Perché non può vincere lei. Non può vincere la Morte.


Mi accorgo che si è distratta e recupero un barlume di lucidità mentale. Sta pensando ad innervosirmi con altre parole al veleno, me lo sento. Ma io sono più veloce di lei, e so cosa devo fare.


Non voglio, non ho mai voluto.

Ma la mia Ira sceglie per me.

Scaglio lAnatema che Uccide.


Il lampo verde la colpisce in pieno petto.

Sto uccidendo la Morte?


Bellatrix si accascia al suolo senza alcun lamento, e solo in quel momento comincio a capire davvero che cosa ho fatto. Le fiamme scompaiono, era un incantesimo legato a lei.


Proprio al mio fianco, unaltra ira divampa. Lord Voldemort ha perso la ragione ed è desideroso di sfogare la sua rabbia per la morte della sua migliore allieva ed unica amante. Non mi aspettavo che sarebbe successo, ma lo accetto. Ho ucciso e sarò uccisa. Forse rivedrò Fred e i miei fratelli.


Proprio mentre il mago oscuro più potente di ogni tempo sta per avanzare verso di me, una voce lo ferma.


Non cè bisogno che io mi giri per sapere chi è.

Harry Potter è dietro di noi.

Sopravvissuto, per la seconda volta, e pronto a combattere.



E dalle ceneri della mia ira è nata una nuova speranza.



FINE


La canzone che ci accompagna è Everything burns, di Anastacia e Ben Moody, che troviamo a questo link.

Che dirvi… come vi raccontavo già nelle puntate precedenti, questa serie è un vecchio progetto che sto rieditando. Non pensavo che sarebbe stato così emotivamente complesso ripercorrere questo capitolo, ma lo è stato. Forse l’Ira è ancora il peccato capitale con cui faccio più fatica a venire a patti, non solo nella scrittura, ma proprio nella vita.

Ci tengo a ripetere che, come sempre quando scrivo una fanfiction o un omaggio letterario/cinematografico, si tratta di un divertimento senza alcuno scopo di lucro.

Come al solito, ho scritto fin troppo, quindi mi fermo ed aspetto i vostri pareri! Grazie a tutti voi che assecondate sempre ogni mia idea creativa!

Grazie ancora per la lettura, al prossimo post :-)


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