giovedì 16 novembre 2017

IL BORGHESE GENTILUOMO

Ironia e critica sociale sul palcoscenico del Teatro Carcano




Cari lettori,
per la nostra rubrica “Consigli teatrali”, oggi sono felice di parlarvi di un celebre drammaturgo a proposito del quale non ho ancora scritto nulla sul blog: Molière.

Ho appena assistito, infatti, alla messa in scena de “Il borghese gentiluomo”, una delle sue opere più celebri, presso il Teatro Carcano di Milano.

Sono rimasta divertita ed affascinata da questa commedia, che ha il grande pregio di far ridere e spingere a riflettere allo stesso tempo. Ecco perché!



Il signor Jourdain e le sue ambizioni



Al centro della scena c’è il protagonista della commedia, il signor Jourdain, ricco borghese, figlio di un commerciante di stoffe e padre di famiglia.

Sembra che nulla manchi a quest’uomo, ma egli, nel suo intimo, soffre, perché desidera far parte della classe nobiliare, ma non vi appartiene, e sente di non aver ricevuto un’istruzione adeguata.

Egli decide così di spendere buona parte delle sue finanze in maestri d’ogni sorta, dalla scherma al teatro, dalla danza alla filosofia. Inutile dire che l’arte nella quale sono più versati questi “insegnanti” è quella di circuire il signor Jourdain e di portarlo a spendere il più possibile.


Il nostro protagonista è più determinato che mai nella sua impresa di assomigliare in tutto e per tutto ad un nobile e, quando si esercita in inchini che sembrano balletti o si sforza di imparare la fonetica e l’ortografia, non può non suscitare un senso di divertimento e di amara ironia nello spettatore.


L’attore protagonista, Emilio Solfrizzi, esperto di commedia sia al cinema che al teatro, regala al suo personaggio un’agilità nei movimenti ed una scioltezza nei discorsi davvero non comune. Jourdain sembra divertirsi insieme agli spettatori, persino (anzi, soprattutto) in presenza di quei personaggi che lo prendono in giro.



Il mondo del borghese gentiluomo



I personaggi di questa commedia, al di là del protagonista, sono divisi in due grandi gruppi.
Da un lato c’è quello che è il mondo reale del signor Jourdain: la moglie, una donna pratica e razionale, che cerca in tutti i modi di far recuperare la ragione al marito; la figlia Lucilla, che cerca di comunicare i propri desideri al padre senza riuscirci; la serva di casa, una ragazza dal piglio deciso, molto vicina alla moglie di Jourdain per idee e modi di fare; il ricco ma ahimé borghese spasimante della figlia, Cleonte, ed il suo scaltro servo.


Il signor Jourdain non sembra curarsi più di tanto di tutte queste persone e delle loro esigenze e si preoccupa unicamente di coloro che appartengono al suo “mondo ideale”: i suoi già citati maestri, un conte che lo adula e si fa prestare sempre più soldi, una marchesa della quale si è invaghito ma che non lo ricambia affatto.


Le aspirazioni di Jourdain nei confronti della classe nobiliare lo spingono a dire di no al matrimonio di Lucilla e Cleonte, perché il giovane, seppur intelligente, grande lavoratore e di buon cuore, non ha titoli.
Sarà il furbo servo Coviello (un vero e proprio Pulcinella in versione francese) ad escogitare un trucco affinché i due giovani possano sposarsi ed il signor Jourdain possa restare così raggirato ma felice.



Gli elementi di critica alla società del tempo



Le commedie di Molière pongono sempre al centro della scena delle importanti riflessioni a proposito della società francese del XVII secolo, e Il borghese gentiluomo non fa certo eccezione.


Innanzitutto, quest’opera prende in giro la classe nobiliare, che, al tempo in cui scrive Molière, è ormai allo sbando. Il conte e la marchesa, infatti, hanno perduto tutte le loro sostanze, non hanno altro oltre ad un titolo ormai inutile ed ovviamente si rifiutano di svolgere qualsiasi tipo di lavoro. Sono due personaggi meschini, avidi e piuttosto volgari, e lo spettatore non può fare a meno di chiedersi perché due persone del genere siano così ammirate dal signor Jourdain.


Quest’ultimo, proprio come tanti altri personaggi del drammaturgo francese (“Tartufo” l’ipocrita, il misantropo, l’avaro), è un archetipo. Egli incarna, infatti, la classe sociale degli “arricchiti”, di tutti coloro che si sono fatti da sé con il denaro e che proprio con questo mezzo si ritengono in grado di comprare qualsiasi cosa, anche una posizione sociale che per definizione si può avere solo per nascita.


I personaggi che, in questa commedia, fanno una figura migliore sono quelli che si accontentano di ciò che hanno: la signora Jourdain, che racconta con orgoglio le proprie origini; i due giovani innamorati, che pensano a coronare il loro sogno; i due servi, che si considerano parte della famiglia dei padroni ed agiscono di conseguenza.



L’importanza dell’istruzione



Per quanto il signor Jourdain sia un personaggio preso in giro e compatito da quasi tutti ed ignori quello che succede intorno a lui per quasi tutta la durata della commedia, io credo che Molière non lo condanni in toto.

Il drammaturgo francese, infatti, è stato molto più severo con altri suoi protagonisti (come, per esempio, Tartufo).
Il signor Jourdain ha, nonostante tutto, un’innegabile caratteristica positiva: egli ha sete di sapere, un desiderio costante di informarsi e di migliorarsi.
Egli non ci pensa due volte a mettersi in gioco per imparare qualsiasi cosa, anche la più banale, e non ha problemi nell’impegnare le sue finanze a favore della sua istruzione.

Sicuramente il nostro protagonista ha molto da imparare dalla sua famiglia e dalle persone che sono realmente affezionate a lui, ma è di gran lunga superiore ai nobili decaduti che cerca goffamente di imitare, e almeno questo gli viene riconosciuto dal narratore.




Lo spettacolo resterà al Teatro Carcano fino a domenica 19 novembre!
Avete ancora qualche giorno per andarlo a vedere.
Se vi piace la commedia, o se conoscete almeno un po’ le opere di Molière, questa pièce è davvero godibile ed interessante!
Avete già visto qualche versione de Il borghese gentiluomo, o qualche altro spettacolo del drammaturgo francese? Fatemi sapere!

Se vi interessa, qui trovate il post dedicato allo spettacolo del mese scorso, Filumena Marturano, e a questo link la presentazione di tutte le iniziative del teatro Carcano per la stagione 2017-2018.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

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