lunedì 28 aprile 2025

I PREFERITI DI APRILE 2025

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

ultimo lunedì di aprile, un mese che si è rivelato… davvero bello!

Tra eventi culturali, giornate di sole e delle lunghe vacanze pasquali, ho davvero tante cose da raccontarvi. Ma andiamo per ordine… 



Il libro del mese


Dopo un lungo inverno, è tornata la primavera in Sicilia, ma la stagione turistica deve ancora arrivare. È quel magico momento in cui i campi siculi si coprono di verde, prima che le impietose temperature dell’estate trasformino l’erba in stoppa gialla.


Il professor Lamanna, padre di Saverio, da tempo vedovo e in pensione, decide di approfittare della splendida stagione per fare insieme all’amico Mimì qualcosa che nessuno – soprattutto il figlio – si sarebbe aspettato da lui: prendere parte alla tradizione dei cammini, diventata moda negli ultimi anni, e percorrere la Magna Via Francigena, una strada antica che taglia in due la Sicilia, da Palermo ad Agrigento.


Saverio Lamanna, chiuso a Màkari nella casa di famiglia, in perenne crisi con se stesso, il suo vecchio mestiere di giornalista ed il nuovo da romanziere, accoglie la notizia come accoglierebbe quella di un terremoto che sradica le sue certezze. Non sa davvero spiegarsi perché il padre, un uomo di Lettere e di cultura, tutt’a un tratto sia stato investito da una smania sportiva ed abbia deciso di cimentarsi in un’impresa che sarebbe impegnativa anche per un uomo ben più giovane.


Ben poco rassicurato dai discorsi del saggio (a modo suo) Peppe Piccionello, che tenta di ricordargli l’importanza del vivere e del lasciar vivere, Saverio decide di raggiungere il padre ed il suo amico e di intraprendere con lui la Magna Via. Con lui, ovviamente, ci sono il fidato Piccionello, la fidanzata Suleima (che va avanti e indietro da Palermo per impegni lavorativi) e zia Rosina, la moglie di Mimì, senza la quale l’uomo non sa nemmeno da che parte girarsi.


I primi giorni, a parte la stanchezza, le lunghe ore di cammino e i tentativi di “barare” dei due senior (che riescono a farsi accompagnare in macchina da zia Rosina per qualche tratto), sembra andare tutto bene. Saverio si rende conto di non essere l’unico folle, insieme alla sua famiglia, ad aver tentato quest’impresa: sul loro percorso c’è addirittura un gruppo di americani, capitanato da un imprenditore di origini italiane che ha sentito il bisogno di ritornare alle origini.


Ben presto, però, egli si ritrova a riflettere su una questione ed a preoccuparsi per un’altra.


Egli comprende che, negli anni in cui è stato a Roma a lavorare, l’entroterra della Sicilia si è svuotato. Già, perché, restando a Màkari, in riva al mare, dove il turismo è fiorente, non ci si rende conto che proprio lungo la Magna Via ci sono paesi abbandonati, ormai abitati quasi solo da pensionati. Figli e nipoti sono tutti fuggiti per lavorare nelle grandi città del Nord e del Centro, e chi rimane si inventa di tutto (anche un recupero degli antichi mestieri per attrarre i pellegrini in cammino) pur di sopravvivere e non doversi ritrovare a chiudere il paese definitivamente e ad emigrare.


Inoltre, man mano che il cammino procede, si verificano due morti misteriose: uno strano incidente con il trattore capitato ad un piccolo imprenditore agricolo, conosciuto durante una serata al ristorante, e l’uccisione con arma da fuoco di un pastore che aveva offerto loro vino e formaggio.


Quale potrebbe essere il mistero che sta macchiando di sangue la Magna Via?



Penso che ormai chi mi segue da un po’ lo sappia: la serie di Saverio Lamanna ambientata a Màkari e nata dalla penna di Gaetano Savatteri è una delle mie preferite della Sellerio, e mi piace anche la fiction, per quanto solo la prima serie sia effettivamente fedele ai libri. Anche se purtroppo non sono mai stata negli splendidi luoghi che vengono qui descritti, ritrovarsi a Màkari anche solo col pensiero mi fa sentire un po’ a casa. 


Così come sono “di casa” i mille e più pensieri di Saverio Lamanna, che, da buon letterato (io ne so qualcosa) non può fare a meno di vedere ogni evento della sua vita tramite un filtro di overthinking misto a citazioni letterarie; è “di casa” la divertente saggezza di Piccionello, un custode delle tradizioni in chiave comica; sono “di casa” il sole e il mare, che da sempre mi riportano la serenità, anche solo tra le pagine di un romanzo.


La Magna Via indaga il rapporto tra Saverio e il padre, sempre in qualche modo delicato, anche se possiamo dire senza paura che tra i due c’è accordo e tanto affetto. La madre di Saverio è morta proprio a Màkari, stroncata da un malore fatale proprio in quella casa dove il figlio, molti anni dopo, rimasto disoccupato, ha preso residenza. 

Saverio, nel momento più difficile della sua vita, ha scelto di tornare lì, forse per stare vicino a sua madre dove ha vissuto per l’ultima volta, in quel weekend d’estate durante il quale si è trovata sola (perché il marito era in gita con la scuola ed il figlio a casa a studiare per gli esami universitari) e quindi non ha potuto chiedere aiuto in tempo. Il padre, invece, per anni ha evitato quella casa come la peste, ed ha lasciato che andasse “tutto a rotoli” (solo la cura di Piccionello ha evitato che la villetta di Màkari si trasformasse in un rudere abbandonato).


Tra padre e figlio, nonostante il rapporto sincero e spesso profondo, è rimasta una traccia di incomunicabilità: Saverio non riesce a parlare della morte della madre insieme al padre, ed il professore, dal canto suo, non può più mettere il figlio adulto di fronte ad alcune sue responsabilità, sia dal punto di vista del lavoro di romanziere che da quello sentimentale.


Questo romanzo riflette molto su questi temi. Come al solito non manca l’intreccio giallo, ma l’impressione, come talvolta mi è capitato anche con altri scrittori, è che non si tratti del cuore del libro, anzi, che l’autore scriva sì gialli, ma con l’intento di parlare di altro. In questo caso, per esempio, il mistero che Saverio svelerà gli farà scoprire i dubbi di un altro figlio confuso, che deve abbandonare le illusioni che si era fatto su suo padre e sulla sua famiglia in generale.


Mi piacerebbe che uscisse un altro volume della serie proprio in concomitanza dell’estate, per portarmelo in riva al mare, ma non credo sia possibile così a breve termine. Speriamo almeno che i mesi caldi ci portino la quarta stagione della fiction!



Il film del mese


Avevo in mente di parlarvi di questo film da un po’, ma non potevo che farlo in aprile, mese della Pasqua, in qualche modo mese dantesco, visto che la Commedia è ambientata proprio durante la Settimana Santa.


Dante ha inizio nel 1350, quando Giovanni Boccaccio, già illustre letterato, ha il compito di consegnare alla figlia del poeta dieci fiorini d’oro come ricompensa tardiva per “l’ingiustizia patita”. Ci si riferisce, ovviamente, all’esilio a cui Dante, guelfo bianco, è stato condannato dai neri. Il sommo poeta non è mai riuscito a tornare nella sua amata Firenze, e la sua tomba è rimasta a Ravenna.


Giovanni ha conosciuto Dante e ne è sempre stato un grande ammiratore. Così, prima di raggiungere la figlia del sommo poeta, considerato che il viaggio è lungo, egli decide di fare una sorta di pellegrinaggio in tutti i luoghi che sono stati importanti per Dante.


Attraverso le parole di Boccaccio, che si dimostra, una volta di più, abile narratore, scopriamo molto della vita di Dante: il suo primo incontro con Beatrice; la presenza delle “donne schermo” e il saluto che viene tolto al poeta, gettandolo nella disperazione; l’amicizia con Guido Cavalcanti, che morirà prima di lui, in modo violento ed imprevisto, facendolo sentire ancora più solo; il matrimonio della giovanissima Beatrice con messer Portinari e la malattia che la condurrà ad una morte prematura; il matrimonio di Dante stesso con Gemma Donati, un accordo combinato come tanti ce n’erano ai tempi; le guerre politiche tra bianchi e neri, l’ingresso in politica come priore, la caduta in disgrazia con la condanna all’esilio.


Una vita intensamente vissuta, che fornisce continuamente al poeta materiale d’ispirazione per le sue opere. Tutti pensano a Beatrice ed alla sua infelice fine, e parlano – giustamente – di lei come musa di Dante. 

Ma questo film dimostra ripetutamente che non è stata solo Madonna Portinari ad ispirare il poeta. Le vicende più celebri dell’Inferno, per esempio, sono tratte da fatti di cronaca di cui Dante, anche nel film, si ritrova ad essere testimone. Tante liriche stilnoviste precedenti alla Commedia sono nate grazie allo stretto rapporto di amicizia che egli aveva con Guido Cavalcanti. La violenza che egli racconta descrivendo le punizioni per contrappasso della Commedia è quella in cui lui stesso era immerso, soprattutto durante gli anni di guerre intestine a Firenze: non erano certo tempi gentili.


In questo biopic Pupi Avati ci dimostra come, nel caso dei grandi artisti (anche se questa definizione per Dante è riduttiva: lui è davvero uno dei padri dell’umanità), storia personale e creazione letteraria si intreccino in modo indistinguibile. 

Anche lo stesso Boccaccio, che come narratore è impeccabile, come persona ha le sue ombre, e trova il coraggio di affrontarle proprio ripensando a che grande esempio sia stato Dante per lui.


Un film intenso e talvolta non facile, ma di certo non riservato solamente agli “addetti ai lavori” della letteratura. Per me, da vedere!



La musica del mese


Pronti a proseguire il nostro viaggio in automobile con musica un po’ vintage? Dopo i mitici 883, Cesare Cremonini e Nek passiamo ad un altro autore che mi ha sempre accompagnato: Tiziano Ferro.


Per aprile, mese primaverile di promesse ed attesa della bella stagione, ho pensato ad uno dei miei brani preferiti (e più ottimisti) di questo amatissimo cantautore. Si intitola Già ti guarda Alice e potete ascoltarlo a questo link.


E parlerà il destino e ciò che dice

è che da poco già ti guarda Alice

e forse ti dirà ciò che non sai ancora

e quello che non sa lo imparerà da ora…


E forse non sarà come credevi

perché sarà anche meglio di ciò che speravi


Nessuno è solo finché di notte

anche lontano ha chi non dorme

per pensare a lui

e penserai a lei ancora

rimani e pensa a questa notte

a quelle cose dette e fatte

a tutto il tempo ancora senza rimpianti

che avrai davanti insieme a lei…



La poesia del mese


Per questo mese ho pensato a Filastrocca di primavera di Gianni Rodari.


Filastrocca di primavera

più lungo è il giorno,

più dolce la sera.

Domani forse tra l’erbetta

spunterà la prima violetta.

O prima viola fresca e nuova

beato il primo che ti trova,

il tuo profumo gli dirà,

la primavera è giunta, è qua.

Gli altri signori non lo sanno

e ancora in inverno si crederanno:

magari persone di riguardo,

ma il loro calendario va in ritardo.



Le foto del mese


Il primo weekend di aprile è stato all’insegna di quelle attività culturali che tanto mi piacciono. Uno dei due giorni sono riuscita a tornare a Milano: era tanto tempo che desideravo perdermi nuovamente nella città, e, visto che da qualche anno lavoro in provincia, ormai capita più raramente di quanto vorrei, soprattutto in inverno.

Ho visitato la mostra a Palazzo Reale sull’Art Déco (molto bella, sicuramente sarà protagonista di un post a maggio), ho visto un’installazione contemporanea nella Sala delle Cariatidi e ho girato un po’ per negozi!



Sempre in quel weekend c’è stata anche l’occasione di trascorrere un bellissimo pomeriggio cernuschese, grazie all’iniziativa “Un the con Jane Austen”! Il ritrovo per noi partecipanti era al Parco Uboldo di Cernusco sul Naviglio, tutti vestiti con qualcosa di bianco (io avevo semplicemente un cardigan panna e pantaloni bianchi, ma ci sono persone che si sono presentate vestite in stile regency). Per quasi due ore siamo stati in compagnia di bravissimi attori che ci hanno proposto delle letture animate tratte dalle opere di Jane Austen, ci hanno insegnato come danzare sulle note di un minuetto d’epoca ed infine ci hanno offerto un the!



La primavera è la stagione delle fragole! La mia colazione del weekend in questo periodo sono stati i pancake (non fatti da me, lo ammetto…) con miele e fragole a pezzetti…



Sabato 12 aprile sono andata alla biblioteca di Vignate per un incontro con l’autrice Amalia Frontali, una scrittrice dell’universo self di cui vi ho parlato più volte su questi schermi. È stato bellissimo poterla finalmente conoscere e portare a casa una copia di Maria – Nata per la libertà!



La sera di martedì 15 invece ho accompagnato i miei genitori alla Libreria Tarantola di Sesto per un firmacopie con Piergiorgio Pulixi, uno dei giallisti preferiti di famiglia! Eccoci tutti e tre insieme a lui!



Dal 17 al 26 ho passato le lunghe vacanze pasquali nella casetta di Varazze, ed il tempo è stato molto più bello del previsto…



...al punto che c’è stata occasione di trascorrere le prime giornate in spiaggia del 2025!





Un gran bel viaggio questo aprile! Sono stata proprio contenta, e spero sia stato un buon mese anche per voi. Fatemi sapere!

L’agenda di maggio, tra doveri e piaceri, si presenta già pienissima… giorno per giorno, vi aggiornerò come mio solito!

Grazie per la lettura, ci rileggiamo in maggio :-)


giovedì 24 aprile 2025

DUE LETTURE PER IL 25 APRILE

 Due libri di Marco Vichi e Fabio Stassi




Cari lettori,

anche se con un giorno di anticipo...buon 25 aprile!


Spero che le vostre Pasqua e Pasquetta siano andate bene! Io sono super fortunata, le mie vacanze proseguono fino a questa domenica…


In occasione della ricorrenza odierna ho pensato di sospendere, almeno per questo mese, la rubrica Spazio Scrittura Creativa a favore di questo post. Nel caso che però vogliate leggere un mio racconto a tema “25 aprile”, trovate La staffetta a questo link.


Di recente ho letto due libri che mi sento di consigliarvi di cuore per la Giornata della Liberazione. Si tratta di due opere molto diverse tra loro, nate dalla penna di autori italiani che già avete visto comparire su questi schermi, anche più volte.


Se preferite la narrativa, quello che fa per voi è il primo dei due libri: il romanzo Nulla si distrugge di Marco Vichi, una delle ultime avventure del commissario Bordelli, che negli anni ‘70 è funzionario di polizia in pensione, ma mai dimentica il periodo in cui è stato partigiano. Se invece vi interessa maggiormente la saggistica, ammetto che Bebelplatz di Fabio Stassi è stato davvero folgorante per me.


Oggi ve li racconto!



Nulla si distrugge, di Marco Vichi


È l’aprile del 1970 e ricorrono esattamente 25 anni da quando la Seconda Guerra Mondiale è finita e l’Italia è stata liberata dopo anni di totalitarismo e conflitto.


Il commissario Franco Bordelli è ufficialmente in pensione dall’inizio dell’anno, ma non ha mai smesso di lavorare. Con la compiacenza dei suoi superiori che “chiudono un occhio”, egli continua ad affiancare Pietrino Piras, il suo pupillo che ha di fatto preso il suo posto, per quelle indagini che gli interessano.


Mentre è insieme a lui, un giorno, arriva l’angosciante notizia della scomparsa di una bambina piccola in una casa di campagna al limitare di un bosco. Si teme la tragedia, ma si rivela un falso allarme. 

Il viaggio del commissario Bordelli, però, non è affatto a vuoto: con grande sconcerto di tutti, dentro un crepaccio viene rinvenuto uno scheletro femminile. Dopo qualche ricerca preliminare, si appura che si tratta di quel che resta del corpo di una donna scomparsa anni prima: una ricca signora, moglie insoddisfatta, che forse doveva raggiungere un amante, forse una nuova vita. Fatto sta che qualcuno le ha impedito per sempre di realizzare i suoi sogni.


Purtroppo per Bordelli, Piras non si può occupare soltanto di questo cold case: la pubblica amministrazione di ogni giorno è sempre molta, ed il commissario lo sa bene. Così il nostro protagonista decide che è giunto il momento di risolvere un altro suo caso insoluto, una storia che era stata insabbiata quando lui era un giovane poliziotto alle prime armi e le ferite inferte dal fascismo erano ancora troppo fresche.

Si tratta dell’assassinio dell’arrogante e prepotente figlio di un noto esponente locale del regime: un ragazzo ritrovato in una pozza di sangue ed in piena campagna nel ‘47. Al tempo i superiori di Bordelli non se l’erano sentita di rimestare nel torbido ulteriormente; ora l’ex commissario teme che ci sia sempre stato un fraintendimento e che un omicidio ritenuto “politico” per via del padre della vittima sia in realtà causato da motivazioni molto più personali, forse addirittura intime.


Come se due casi non bastassero ad un commissario “in pensione”, ben presto se ne aggiunge un terzo: un giorno, senza alcun preavviso, un vecchio amico di Bordelli, partito improvvisamente più di dieci anni prima e quasi di nascosto, si fa vivo chiedendo di parlare con lui. Egli ha bisogno del suo aiuto per fare chiarezza su una storia che risale addirittura alla sua preadolescenza, alle scuole medie, ai tempi dei primi sogni e dei primi amori. 

Una storia che ha a che fare con la sua famiglia, con una casa vacanze, con dei segreti mai svelati e soprattutto con una giovane donna che egli non ha proprio potuto dimenticare.



Credo forse di averlo già scritto quando vi ho recensito i volumi precedenti di questa serie, ma dire che la serie del commissario Bordelli è “gialla” significa limitarla.


Certo, il protagonista è un poliziotto che proprio non riesce a non pensare al lavoro, anche quando tecnicamente lo avrebbe concluso. Eppure mi è sempre sembrato che ciò che sta maggiormente a cuore all’autore sia raccontare come, anche dopo un trauma indelebile come quello di vivere un conflitto mondiale, si riesca a tornare alla vita.


Bordelli non dimentica mai quello che ha vissuto. Il passato spesso torna a visitarlo, sotto forma di ex partigiani come lui o al contrario “nostalgici” che portano avanti logiche di sopraffazione anche a distanza di decenni. Il caso insoluto del figlio del gerarca ne è una dimostrazione.


Anche il momento della “cena con racconti” è ormai una consolidata tradizione all’interno dei romanzi della serie, e rientra in questa logica. I volumi, infatti, sono già piuttosto corposi, ma contengono al loro interno un “libro nel libro”: la raccolta di racconti che gli amici e colleghi di Bordelli narrano dopo una delle cene luculliane che egli periodicamente organizza a casa sua. 

La maggior parte di questi racconti – con le dovute eccezioni, perché c’è spazio anche per le storielle comiche o surreali – scava proprio nel passato e riporta alla luce dei veri e propri orrori di guerra, dal punto di vista di chi è sopravvissuto ed ha la fortuna di aver potuto mettere una distanza fisica e mentale da questi avvenimenti, al punto da poterne persino parlare tra amici.


Da questo punto di vista, però, quel che continuo ad apprezzare di più è proprio la caratterizzazione del personaggio del commissario Bordelli. 

Ultimamente noi appassionati di giallo abbiamo tanti funzionari di polizia ombrosi, scorbutici, che si dedicano al lavoro perché hanno solo quello. Sia chiaro, ce n’è qualcuno che adoro. Però il personaggio creato da Vichi è davvero diverso. 

Nonostante il duro passato, nonostante la dedizione al lavoro, egli è un uomo che vede ancora il bello della vita: ha scelto la campagna dopo tanti anni nel cuore di Firenze per godersi la natura; divide la vita con una ragazza, Eleonora, e con un cagnolone, Blisk, entrambi con un carattere ben più allegro del suo; ama leggere e va a conoscere di persona gli autori; organizza le già citate cene coinvolgendo di volta in volta qualcuno di nuovo; resta legato alla sua città ed ama riscoprirla ogni volta; ripensa con affetto ai suoi genitori e addirittura fa pubblicare le poesie della madre.


Un uomo che dalla guerra e dalle sue brutture si è davvero liberato, anche se non smette di combattere chi usa ancora la prepotenza. Per me, un esempio.



Bebelplatz, di Fabio Stassi


Gli eventi clou dai quali parte questa interessante ed originale opera di saggistica sono due.


Il primo è avvenuto il 10 maggio del 1933: a mezzanotte, in Germania, nel pieno del dominio nazista, centinaia di libri venivano dati alle fiamme. Il secondo invece è stato vissuto da tutti noi nel febbraio 2022: la guerra in Ucraina, che ha riportato i conflitti in Europa.


Fabio Stassi parte dal concetto di “bruciare libri” e racconta prima una serie di sue esperienze. 

La prima delle quattro parti di Bebelplatz, infatti, è dedicata ad un suo viaggio di lavoro in Germania, alla scoperta dei luoghi dove in passato ci sono stati “falò di libri”: piazze che ancora adesso risultano insolitamente deserte ed inquietanti. Tanti esponenti del nazismo, compreso chi era a stretto contatto con Hitler, avevano incitato più e più volte la popolazione tedesca a sbarazzarsi di tutti quei volumi che erano stati arbitrariamente definiti “inutili, se non dannosi”. 

Tra l’altro, qualcuno più cinico di me potrebbe far notare che le esatte parole con cui Goëbbels definisce chi è letterato e intellettuale (cercando di far credere al resto della popolazione che essi siano parassiti) sono drammaticamente attuali, ancora utilizzate da fin troppe persone anche in questo secolo e che questo dovrebbe dirci qualcosa, anzi, molto. Ma a quanto pare io non sono cinica…


Una seconda parte dell’opera esamina le “consuetudini di guerra”, ovvero tutti quei tentativi dell’Europa e, in generale, della società occidentale di creare degli organismi di politica collettiva e di tutela mondiale: dai primi timidi passi nel XIX secolo all’attuale NATO.


Il cuore del libro, però, restano i “libri bruciati”, ed in particolare quei cinque autori italiani che hanno fatto talmente tanto scandalo da meritare una condanna a Bebelplatz.


Vi dico sinceramente che si tratta di un piccolo elenco che ha sorpreso anche me.


Pietro Aretino, tanto per cominciare. Autore di secoli fa, che io ho studiato solo all’Università, che non è conosciuto poi così bene nemmeno da chi ha fatto tutte le scuole qui. Eppure quella sua leggerezza, quel suo godersi la vita, quella sua ironia hanno fatto saltare i nervi ai nazisti ed a chi li sosteneva.


Poi Giuseppe Antonio Borgese, professore universitario ed a lungo cittadino americano, di fatto in esilio finché le acque in Italia non si sono calmate. Un autore che ammetto di non aver ancora mai studiato – ma questo è il bello del mondo delle Lettere, secondo me: per quanto puoi approfondire, qualcosa di nuovo da scoprire c’è sempre – ma che mi incuriosisce molto.


È stato davvero spiazzante ritrovare anche Emilio Salgari in questo elenco. L’uomo che ci ha portato in India anche se non si è mai mosso dalle sue terre; il creatore di Sandokan e di tanti altri meravigliosi personaggi che hanno fatto sognare intere generazioni, soprattutto quelle precedenti alla mia, quando non c’erano poi tante opzioni per bambini ed adolescenti in materia di letteratura e/o narrativa. Che siano state l’accettazione del diverso, il desiderio di scoprire il mondo senza affermare la propria forza su chi per noi è straniero, la sete di giustizia e libertà dei suoi personaggi, la prepotenza degli antagonisti puntualmente sconfitti a far sì che i suoi testi finissero nel falò?


Sorprende molto meno Ignazio Silone, un uomo con il quale la vita è stata crudele fin dai primi anni, considerando sia la nascita in una povera periferia che il terremoto che gli ha portato via parte della famiglia. Egli cambierà più volte posizione politica, ma resterà fermo nella condanna ai totalitarismi.


Unica donna dell’elenco è Maria Volpi, autrice certo meno conosciuta di altre, che in alcuni momenti ha persino guardato al regime con benevolenza. Eppure il suo desiderio di raccontare la libertà delle donne, specie quella di costumi, ha portato alla condanna delle sue opere.



Ho già conosciuto Fabio Stassi con la splendida raccolta di racconti letterari Con in bocca il sapore del mondo (vi lascio la recensione a questo link perché è davvero imperdibile) e poi con la serie del biblioterapeuta Vince Corso (anch’essa una chicca per chi è amante dei libri).


Faccio un po’ più fatica con la saggistica rispetto ad altri generi, ma, trattandosi di lui, mi sono sentita guidata, anzi, persino trascinata in questo viaggio che potrebbe sembrare una discesa verso gli Inferi ed invece pian piano insegna come risalire a riveder le stelle.


La cronistoria dei falò di libri ci insegna che, in alcuni momenti storici più che mai, ed anche di questi tempi, leggere, e farlo con consapevolezza, è un atto di resistenza. Cerchiamo di non scordarlo mai…





Spero di avervi consigliato due letture valide per questo weekend. Io le ho davvero apprezzate!

Fatemi sapere se conoscete questi autori, se avete letto questi romanzi, se vi sono piaciuti. Nel frattempo, buona Festa della Liberazione!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 17 aprile 2025

BOOK TAG DI PASQUA!

 Un romanzo per ogni simbolo della ricorrenza pasquale




Cari lettori, 

mentre vi scrivo... sono da poco iniziate le mie vacanze di Pasqua! 

Per questo motivo oggi ho pensato ad un TAG speciale, tutto dedicato alle festività pasquali. Vi consiglierò un romanzo per ogni simbolo di questa ricorrenza. Ho preso il quiz dal blog Life of a female bibliophile . 


Vi lascio alla lettura, sperando che le mie scelte vi piacciano!



Conigli


Un libro che vorresti si moltiplicasse con un sequel


Una piccola formalità di Alessia Gazzola è la storia di Rachele, trentenne giornalista di moda e costume che vive a Milano. Da un giorno all’altro ella scopre di aver ereditato una piccola casa di campagna da uno zio recentemente scomparso e mai conosciuto. Il padre, che aveva litigato anni prima con quel fratello, cerca di convincere Rachele a rinunciare subito all’eredità, perché secondo lui quello zio ha portato sempre e soltanto guai. A Rachele, però, la rinuncia sembra un peccato.


Quando ella scopre che il notaio incaricato della questione è Manfredi, un suo vecchio compagno di classe, decide di scoprire insieme a lui il mistero che si cela dietro quella proprietà di campagna.


Mi sarebbe piaciuto leggere qualche altra avventura di questi personaggi, ma, a quanto pare, Alessia Gazzola, che in altri casi ha optato per la serialità, qui ha pensato ad uno stand alone! Pazienza, è già una bella storia così…


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Uova


Un libro al quale ti sei ritrovata a dover dare “la caccia”


Soledad di Maurizio De Giovanni è ambientato a ridosso del Natale del ‘39. il primo di guerra. Per tutti l’atmosfera di festa è soppiantata dal senso di solitudine.


C’è chi ha paura per i propri figli, chi per la moglie di origini ebraiche; chi osteggia da sempre il regime, e chi invece lo aveva sostenuto ed ora è deluso; chi vuole fuggire da Napoli e chi, persino dall’Argentina, vorrebbe tornarvi perché ha troppa nostalgia.


Ad un’esistenza di solitudine insieme alla madre malata era forse condannata anche Erminia Cascetta, una donna di trent’anni che invece ha urlato al suo assassino “Egoista, lasciami vivere”. Solo il commissario Ricciardi può sentire queste parole, a causa della sua maledizione… e solo lui può dare giustizia alla vittima.


Ci sono voluti mesi perché l’infinita lista d’attesa del prestito bibliotecario si smaltisse, ma alla fine anche io sono riuscita a leggere questo splendido romanzo! Spero che l’autore non smetta mai di scrivere romanzi sul commissario Ricciardi…


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Agnelli


Un libro per bambini che apprezzi ancora


Nel mio primissimo post per la rubrica in condivisione L’angolo vintage, datato 17 febbraio 2019 (sì, è una rubrica longeva!), ho parlato di tre romanzi della serie Le ragazzine che sono stati una parte importante della mia adolescenza.


Si intitolano Se Cupido mi desse una mano…, Alla larga dal mio diario! E Parliamone… non dovresti essere tu il mio angelo custode?


Ancora adesso, quando voglio farmi una sana risata, vado a rileggere qualche pagina!


Link al post



Primavera


Un romanzo con una cover che ti fa pensare alla primavera


Il sentiero dei profumi di Cristina Caboni è una storia femminile di rinascita.


La protagonista è Elena, una ragazza cresciuta in una famiglia di creatrici di profumo, che ha però voluto abbandonare quel mondo. Quando però si ritrova senza lavoro e senza fidanzato nello stesso giorno, ella decide di accettare l’offerta dell’amica Monique, di trasferirsi a Parigi e di lavorare come commessa in una profumeria di lusso.


La vita parigina la porterà a ripensare all’ossessione di famiglia, un “profumo perfetto” creato da una sua trisavola nel 1600 e forse perduto per sempre. Riceverà anche un insperato aiuto dal suo vicino Cail, uno studioso di floricoltura.


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Colomba


Un romanzo con un messaggio di pace


Aria di novità è il terzo ed ultimo romanzo della nota trilogia di Carmen Korn (gli altri romanzi sono Figlie di una nuova era e È tempo di ricominciare).


È il 1970 e le quattro protagoniste Henny, Käthe, Ida e Lina sono ormai anziane. C’è chi vive una seconda giovinezza, chi è terrorizzata all’idea di invecchiare, chi si responsabilizza e chi si inasprisce per il peso del passato.


Nel frattempo, una nuova generazione di donne ha altre storie da raccontare. Katja, nipote di Henny, è una fotografa che vorrebbe fare la reporter di guerra ma finirà con l’occuparsi soprattutto di quello che sta succedendo in Germania. Ruth, figlia adottiva di Käthe, vorrebbe proseguire con la sua carriera da giornalista, ma non riesce a staccarsi dall’ambiente estremista in cui è invischiata. Infine Florentine, figlia di Ida, dovrà conciliare la sua identità di modella e quella di madre.


Dal primo conflitto mondiale sostenuto dal Kaiser all’ascesa del nazismo, dalla Guerra Fredda al Vietnam, dal terrorismo internazionale al muro di Berlino: Carmen Korn racconta il Novecento dal punto di vista della Germania e condanna tutti i conflitti, raccontando le drammatiche conseguenze che essi provocano nelle vite dei suoi personaggi.


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Resurrezione


Un libro di un autore deceduto


Stavo proprio leggendo La sorella perduta, il settimo della serie di otto volumi “Le sette sorelle”, quando ho avuto la triste notizia della morte di Lucinda Riley.


Le sei sorelle D’Aplièse, dopo essere state raggiunte nella villa di Atlantis da Georg Hoffmann, l’avvocato del loro defunto padre, che porta notizie sconvolgenti, si mettono alla ricerca della settima sorella, che non è mai stata trovata.


Quanto alla storia ambientata nel passato, che in ogni romanzo si alterna a quella contemporanea, questa volta Lucinda è tornata in Irlanda, la sua terra d’origine, per parlare della Guerra d’Indipendenza dalla Gran Bretagna e di Michael Collins.


L’ottavo ed ultimo volume della serie è stato rimaneggiato dal figlio di Lucinda, che ha completato il manoscritto lasciato dalla madre.


Quanto al vuoto che la sua scomparsa ha lasciato in noi lettori (che non sapevamo niente della sua malattia), quello purtroppo è un altro discorso…


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Cestino


Un romanzo che è nella tua wishlist proprio ora


Le ventisette sveglie di Atena Ferraris è l’ultima uscita di Alice Basso, il primo romanzo di una nuova serie, con una protagonista che devo ancora conoscere.


Ovviamente sono in lista d’attesa in biblioteca da gennaio.


A quanto è quotata la telefonata dalla biblioteca proprio nel pieno della mia settimana ligure? È un classico…



Ovetti di cioccolato


Un libro dolce


Attenti all’intrusa! Di Sophie Kinsella è la storia di Effie, una ragazza di 26 anni molto affezionata alla famiglia che subisce un vero e proprio shock quando i suoi genitori divorziano e suo padre trova una nuova, giovane fidanzata.


Il colpo peggiore, però, arriva quando ella scopre che GreenOaks, la casa di famiglia, sta per essere venduta, e che lei non è stata invitata alla festa di commiato. Decisa a salvare almeno le sue preziose bambole russe, Effie si intrufola al party con tanto di passamontagna, ma niente andrà come previsto.


Tante risate, come sempre accade con la Kinsella, ma questa volta anche la lacrimuccia è assicurata!


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Vacanze di Pasqua


Un romanzo ambientato in un luogo perfetto per il periodo


Il piccolo negozio di fiori in riva al mare di Ali McNamara è il romanzo che ho scelto per i preferiti di marzo.


Poppy Carmichael, la pecora nera della sua famiglia, si ritrova nuovamente disoccupata e senza più l’amata nonna Rose. La donna, però, senza che la nipote lo sapesse, ha pensato a tutto: il negozio di fiori The Daisy Chain, situato in un piccolo paese marittimo nel cuore della Cornovaglia, ora è di Poppy. E ad aiutarla ci saranno gli abitanti del luogo, tanti dei quali erano amici di Rose.


Potenziale disastro o inizio di una nuova avventura? Di certo il luogo sarebbe splendido per una vacanza primaverile!


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Che ne dite? Conoscete i romanzi che vi ho consigliato? 

Quali altre scelte avreste fatto? Fatemi sapere! 

Non mi resta che augurare una serena Pasqua a voi ed alle vostre famiglie! 

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)