lunedì 29 maggio 2023

I PREFERITI DI MAGGIO 2023

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

ultimo lunedì di maggio!

Per certi versi, questo mese non è andato come immaginavo. Ero quasi rassegnata al caldo fuori norma che l’anno scorso ci aveva investito già a metà maggio, ed invece l’ondata di maltempo ha stupito tutti quanti. A questo proposito, ne approfitto per mandare un grande abbraccio a quanti di voi sono stati coinvolti nei tanti disastri ambientali di queste ultime settimane.


Per altri versi, invece, questo mese è stato proprio come pensavo: pieno e parecchio impegnativo, tra lavoro, scuola di danza ed altro!


Purtroppo lettura e scrittura sono spesso finite in un angolo, ma ho cercato di dedicare loro comunque un po’ di tempo. Quindi eccomi qui a riepilogare con voi tutto quello che mi è piaciuto in questo mese!



Il libro del mese


Ogni tanto bisogna tornare dove si è stati bene (e sognare un po’ di atmosfere estive…): così questo mese ho deciso di fare un viaggio immaginario nei dintorni di Palermo con Quattro indagini a Màkari di Gaetano Savatteri.


Come forse alcuni di voi sapranno, mi sono molto piaciuti i romanzi dell’autore che hanno come protagonista il giornalista rimasto disoccupato Saverio Lamanna. Dopo anni spesi a Roma, in un comodissimo ufficio del Viminale, a fare il portavoce di un importante personaggio politico, egli è stato licenziato in tronco per un comunicato sbagliato, un episodio che è poco più che un equivoco.


Costretto a rinunciare alla “bella vita” romana e con un conto in banca destinato ad assottigliarsi, egli non trova idea migliore che tornare a casa, in Sicilia, ed in particolare nella casa al mare di famiglia, a Màkari, dove il padre, un professore in pensione, non vuole più tornare dopo la morte della moglie.


Lì egli trova Peppe Piccionello, un vecchio amico del padre che lo prende sotto la sua ala protettrice e gli insegna a riscoprire il valore delle tradizioni siciliane, e Suleima, una ragazza che lavora come cameriera al ristorante della sua vecchia conoscente Marilù e che diventa la sua fidanzata.


I romanzi di questa serie sono La fabbrica delle stelle (qui la recensione), Il delitto di Kolymbetra (qui) e Il lusso della giovinezza (a questo link).


Non ero sicura, però, di aver letto tutti i racconti (con i quali, in realtà, il personaggio è nato, prima che Savatteri passasse ai romanzi veri e propri). Così ho preso in biblioteca questa raccolta con quattro di essi, ed ho scoperto che mi mancava proprio il primo.



Il lato fragile inizia con gli incubi in volo di Saverio Lamanna, che è appena fuggito da Roma e sta per atterrare a Màkari. Proprio mentre sta recuperando i bagagli, però, egli trova un suo vecchio compagno di scuola, Franco Pitrone, ormai diventato per tutti Don Franco. Egli non ha cuore di dirgli che al momento non vuole più saperne di giornalismo e di tutto il suo mondo, così accetta di partecipare, di lì a pochi giorni, ad un convegno a tema antimafia e legalità. Gli basta una settimana per conoscere Piccionello e Suleima e per abituarsi alla vita rilassata in riva al mare (lavori di restauro della casa a parte), ma ormai ha promesso, e gli tocca pure trovarsi faccia a faccia con Simone Triassi, una sua vecchia conoscenza che è diventato un eroe del giornalismo d’inchiesta e non vede l’ora di sbattergli in faccia il suo fallimento. Dopo la prima giornata di convegno, però, Triassi viene trovato misteriosamente ucciso…



Il fatto viene dopo vede Saverio Lamanna sempre più innamorato di Suleima, ma suo malgrado costretto da un vecchio amico avvocato a scavare in un passato amoroso che avrebbe preferito dimenticare. Quando era ragazzo, egli ha avuto una storia con una ragazza chiamata Antonia, che ha poco educatamente tradito con un’amica di lei, Serena. Il problema è che ora Antonia e Serena sono madri di famiglia, i rispettivi figli adolescenti si sono presi a pugni in una rissa, ed Antonia, che evidentemente vuole vendicarsi di passato e presente, ha querelato Serena per una cifra esagerata.

L’avvocato di Serena, vecchia conoscenza di Lamanna, conoscendo le sue note doti di mediatore ed oratore, gli chiede di intervenire. Saverio accetta, ma non può fare a meno di pensare sia che il passato dovrebbe restare sepolto dov’è, sia che Antonia nasconda qualcos’altro, visto che è così accanita…



La regola dello svantaggio è un racconto di svolta per il personaggio di Saverio Lamanna: dopo tanto ozio forzato, egli viene convinto da Marilù a fare da guida turistica per un gruppo che soggiorna nel suo ristorante/hotel ed ha prenotato una sorta di mini tour nei dintorni. Saverio prima tentenna, poi si ritrova la casa affittata a sua insaputa ed occupata da una famiglia francese (mentre qualcuno si è intascato la caparra al posto suo) e decide che è meglio incassare sia saldo della casa che compenso del mini tour e starsene lontano per un po’. Una volta partito, però, ha un’altra delusione. I suoi ospiti non sono per niente interessati ad arte e cultura come egli avrebbe sperato, ma si curano soltanto dell’enogastronomia locale. In più, l’uomo che sembra essere il leader del gruppo viene trovato morto una mattina.



È solo un gioco è invece l’istantanea di un momento drammatico nella vita di Saverio: la morte del cugino Franco, con il quale da piccolo era molto legato, in un incidente d’auto. Saverio non vedeva da anni il cugino e non sa nemmeno se è il caso di partecipare al funerale, ma ovviamente il padre e Piccionello lo trascinano. Lì Saverio scopre che Franco non aveva un vero e proprio stipendio, ma affittava appartamenti e principalmente giocava in una squadra semi professionistica di calcio, intorno alla quale, però, ci sono strani giri di scommesse clandestine.



Torno sempre volentieri al mini mondo di Màkari, che sia con i romanzi, che sia con la fiction. Mi rilasso e sogno l’estate, ma non mancano emozioni e riflessioni. Spero che presto Gaetano Savatteri tornerà con un nuovo libro.



Il film del mese



Anche questo mese devo fare “mea culpa”: non solo non sono riuscita ad andare al cinema per via di tutti gli impegni, ma la maggior parte delle serate sono crollata dopo aver letto un po’, così non ho visto nemmeno molti film alla TV.


Così oggi, come il mese scorso, vi consiglio una commedia che ogni tanto mi fa piacere rivedere.


Il protagonista di Confusi e felici è uno psicanalista, Marcello (Claudio Bisio), che da un giorno all’altro scopre di essere affetto da una grave malattia agli occhi, che nel giro di pochi mesi lo condurrà alla cecità. La sua unica speranza è un intervento in Svizzera, che però non è molto praticato, è delicato e non ha grandi speranze di riuscita.


La consapevolezza di stare per perdere la vista lo fa piombare in una profonda depressione. Nei primi tempi egli non riesce – comprensibilmente – a far altro che pensare a se stesso, ma ben presto, spinto dalla precarietà della sua condizione, inizia a vedere meglio chi lo circonda.


I suoi pazienti, per esempio, sono un vero campionario di stravaganza: Nazareno, un delinquente di borgata che sta per diventare padre da una ragazza africana e proprio non si sente di ammettere a se stesso che in fondo è “buono”; Pasquale, un autista in età ormai matura che dipende ancora dalla madre e dal cibo; Vitaliana, una donna che cerca sempre di sedurre chiunque, compreso lo stesso Marcello; Betta ed Enrico, la classica coppia che ha perso la passione ed è caduta vittima della routine; Michelangelo, che ha sofferto per il tradimento della moglie ed ora non riesce a controllare la sua rabbia. E poi c’è Silvia, la sua segretaria, da sempre innamorata di lui.


Sarà proprio lei a trasformare i pazienti di Marcello nel più strambo gruppo di amici, che, dopo aver tormentato per mesi il loro psicanalista con i loro piccoli e grandi drammi quotidiani, cercheranno, a modo loro, di ricambiare quello che hanno ricevuto.



Che cosa succede quando è lo psicanalista ad andare in crisi? Questa è la domanda a cui cerca di rispondere Confusi ma felici. I risultati talvolta sono esilaranti, altre volte inaspettatamente drammatici, altre ancora forieri di riflessioni.


Certo è un film leggero (anche se alcuni momenti sono particolarmente intensi), ma in questo periodo dell’anno un rewatch di commedie di questo tipo è esattamente quello che mi serve!



La musica del mese


Continuiamo il nostro percorso tra le canzoni di Taylor Swift.


A gennaio abbiamo inseguito la felicità con Happiness, a febbraio siamo stati romantici con Enchanted, a marzo abbiamo riflettuto con This love e in aprile abbiamo assaporato il bello delle piccole cose con Daylight.



Per il mese di maggio, in cui gli studenti (e gli insegnanti...) si preparano alla fine della scuola ed iniziano a sognare l’estate, ho pensato di rispolverare un vecchio successo, il mio brano preferito del suo disco del 2008 Fearless, ri-uscito di recente in una nuova edizione. È una canzone che si intitola Fifteen e che fa un bilancio a posteriori della propria esperienza scolastica, dando consigli ad un’immaginaria sorella minore:


Fai un bel respiro e attraversi la porta

è la mattina del tuo primissimo giorno

Dici “ciao” ai tuoi amici che non hai visto per un po’

e cerchi di stare lontano dalla traiettoria di tutti


è il tuo primo anno

e starai qui per i prossimi quattro anni in questa città

sperando che uno di quei ragazzi dell’ultimo anno

ti farà l’occhiolino e ti dirà

Sai, non ti ho mai visto qui, prima...”


Questa canzone mi fa ripensare spesso ai miei anni delle superiori. Ai piccoli divertimenti un po’ sciocchi che facevano la differenza in una noiosa giornata di studio, ai ragazzi dell’ultimo anno che non ci davano retta neanche per sbaglio, alle uscite del sabato pomeriggio, alle prime serate fuori. E poi ripenso al momento in cui ho conosciuto Luana, una delle mie più vecchie amiche (non è stato a scuola, ma comunque in un contesto adolescenziale).


Ti siedi in classe vicino ad una ragazza dai capelli rossi

che si chiama Abigail

e prestissimo siete amiche del cuore

ridendo delle altre ragazze, che pensano di essere così fighe,

saremo fuori di qui appena potremo...”


Quello che mi colpisce ogni volta, riascoltando questa canzone, è il fatto che negli anni delle superiori, di fatto così provvisori e pieni di cambiamenti, ci si tende a comportare come se tutto fosse definitivo. Come se i nostri sogni di quegli anni fossero destinati ad essere la base di ciò che costruiremo in futuro. Scoprire che non è così è stato, in prima battuta, un po’ deludente… ma poi, devo dire, un sollievo.


Nella tua vita farai cose più grandi

che uscire con il ragazzo della squadra di calcio

ma io non lo sapevo, a 15 anni


Quando tutto quel che volevi era essere voluta

vorrei che tornassi indietro

e ti dicessi quel che sai ora


A quel tempo ho giurato che un giorno lo avrei sposato

ma ho capito di avere dei sogni più grandi…



Infine, questa canzone mi fa pensare a che enorme responsabilità sia per me, ora, lavorare ogni giorno con dei piccoli umani (che siano bambini o adolescenti) da aiutare a crescere. Non è sempre facile dar loro il consiglio giusto, ma si cerca di fare del proprio meglio. Di sicuro la mia stessa esperienza si rivela ancora preziosa. Trovate la canzone a questo link.


Perché quando hai 15 anni e qualcuno ti dice che ti ama

tu gli crederai

e quando hai 15 anni

non dimenticarti di guardare bene prima di cadere


Ho capito che il tempo può guarire quasi tutto

e tu troverai quel che sei destinata ad essere

io non sapevo chi sarei diventata, a 15 anni



La poesia del mese


Per questo mese ho pensato di proporvi una poesia che abbiamo letto e studiato a scuola e ci è piaciuta molto. Si tratta di Lo sai cos’è una mamma?, di Maria Ruggi.


Lo sai cos’è una mamma?

Pensa al volo di una farfalla,

a una mano sulla tua spalla,

ai colori dell’arcobaleno,

a un respiro sempre sereno.


Pensa al cielo del mattino

a chi ti mostra il cammino,

al vento con le sue brezze,

al dolce tocco delle carezze.


Lo sai cos’è una mamma?

Pensa a una donna che non ha rivali

a chi ai pensieri mette le ali,

al profumo del gelsomino,

a chi nella vita ti è sempre vicino.


Pensa allo sfavillio dei diamanti

a chi rende i tuoi occhi più brillanti,

all’usignolo e al suo canto grazioso,

ecco… una mamma è il dono più prezioso!



Le foto del mese


Dopo la gita del 19 aprile, anche maggio è stato un mese ricco di attività speciali a scuola! Ci sono state alcune giornate di attività in collaborazione con la Cooperativa locale; il 6 la giornata sportiva; oggi pomeriggio la nostra festa di fine anno… Stanca ma soddisfatta!



Parlavamo della mia amica Luana… ecco, domenica 7 l’abbiamo “rapita” e portata a Sirmione per il suo addio al nubilato! È stata una giornata semplice ma molto bella: giretto per il paese, mega aperitivo con pizza e bruschette e pomeriggio di relax alle Terme! Siamo tornate molto contente :-)



Sabato 13 io e la mia amica Mara siamo tornate ad Orticola, la mostra-mercato di piante e fiori che si tiene ogni anno nei giardini di via Palestro. Sono sempre felice di passeggiare in mezzo a queste piante che sono dei veri capolavori!



Dopo abbiamo fatto merenda in un posticino nuovo per noi (sapete che siamo sempre a caccia di bar/pasticcerie carini a Milano), un bistrot un po’ italiano ed un po’ francese. Abbiamo assaggiato questi ottimi dolcetti: meringata al limone per lei, éclair (una specie di mega bigné) alla vaniglia per me!



Maggio è stato un intenso mese di prove a scuola di danza per il nostro spettacolo del 6 giugno! Ecco il mio programma personale di quest'anno... 




Questo è stato il mio maggio in breve, e non vi nascondo che mi sento un po' stremata. Non so se dire che sono stanca mentalmente per il lavoro o fisicamente per danza, ma sta anche arrivando il momento di cogliere i frutti di più di un percorso durato tutto l'anno e questo, in fondo, nonostante tutte le piccole e grandi ansie, mi fa sentire tranquilla e felice. I primi 10 giorni di giugno saranno ancora molto intensi e frenetici; poi spero in una ventina di giorni un po' più lenti, e poi inizierà la mia estate. Vi terrò aggiornati! 

Grazie per la lettura, ci rileggiamo in giugno :-)



2 commenti :

  1. Un film un po' datato, commedia carina ma non del tutto convincente.

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    1. Ciao Pietro! Sì, magari non un capolavoro, ma un film carino dai :-)

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