lunedì 20 luglio 2020

EQUIVOCI, AMORI E DISAVVENTURE A BELLANO

Tre romanzi di Andrea Vitali




Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Letture...per autori", torno a parlarvi di uno scrittore che mi piace tanto e che, come ormai avrete capito, non mi stanco proprio mai di re-incontrare: Andrea Vitali. Ogni volta che torno a Bellano e ritrovo personaggi più o meno noti, protagonisti di un’Italia che (forse) non c’è più, sullo sfondo ormai rassicurante del paesaggio lacustre, ne resto catturata.

Oggi vi propongo tre romanzi che raccontano Bellano in tre contesti diversi: gli anni ‘30, grande cavallo di battaglia dell’autore, con i casi del Maresciallo Maccadò; il secondo Dopoguerra e gli anni ‘50, con gli strascichi del conflitto e più di un mistero su cui fare luce; gli anni ‘60 e ‘70, con tante illusorie promesse di benessere. 
Eccoli più nel dettaglio!



Certe fortune


La “fortuna” a cui allude il titolo sembra essere arrivata a Bellano in un caldo giorno d’estate del ‘28… almeno per il fattore Mario Piattola e per sua moglie Marinata. Il sensale del bestiame, Gustavo Morcamazza, si è presentato puntuale con il suo carico: un toro, anzi, un fuoriclasse, che ha chiamato Benito. La bestia, anche se massiccia e curiosamente senza corna, sembra proprio quello che cercava la Marinata: un riproduttore per impregnare non solo le sue vacche, ma anche e soprattutto quelle dei vicini, che ovviamente la pagheranno.

Il soggiorno di Benito a Bellano, tuttavia, non sembra destinato ad essere sereno: a causa dell’eccessiva curiosità di una maliziosa donna del paese, il suo recinto viene aperto e lui, infuriato e spaventato, decide che preferisce la libertà.


La fuga del toro diventa subito un argomento caldo: alla Caserma dei Carabinieri iniziano a pervenire denunce di cittadini che hanno visto la bestia, che si sono scontrati con lui, che addirittura sono stati feriti. Il Maresciallo Maccadò, da poco arrivato a Bellano, è già preoccupato per conto suo, perché la moglie Maristella è debole e soggetta a svenimenti. Inoltre, i suoi sottoposti Misfatti, siciliano, e Mannu, sardo, si detestano cordialmente, e non fanno che farsi dispetti reciproci approfittando di qualsiasi bega lavorativa (in questo momento, l’apertura di un nuovo tiro a segno). Infine, poiché l’estate è arrivata ed il turismo con lei, non mancano i grattacapi dovuti alla presenza del solito tedesco in visita, amante del lago e dei guai, che si è reso protagonista di un buffo incidente diplomatico.

Distratto da tutte queste problematiche, il maresciallo inizia ad indagare sulla fuga del pericoloso toro, ma non si rende conto che la bestia è nel mirino di un importante personaggio del paese: il segretario della sezione locale del Partito, detto da tutti Tartina, un uomo che, per ovvi motivi, è in cerca di rivalsa… e che cosa, più dell’uccisione del mostro che terrorizza la cittadinanza, potrebbe provare ai bellanesi la sua indiscussa virilità?


Con Certe fortune Andrea Vitali ci riporta nel mondo del Maresciallo Maccadò, carabiniere meridionale che, un romanzo dopo l’altro, comprende sempre più le dinamiche bellanesi ed impara a sentirsi a casa in riva al lago. Questa volta l’autore, in modo, come suo solito, ironico e disinvolto, mette simbolicamente in ridicolo il fascismo e tutto ciò che esso rappresenta: un “Benito” letteralmente scornato, una sezione locale del Partito che è praticamente una banda di bulletti, un Segretario che si fa intimidire dalla sua stessa moglie…

Al centro della scena, come sempre, ci sono i piccoli e grandi equivoci della vita di tutti i giorni, messi in giro da chi vuole difendere una sua questione personale o ha interesse a modificare la realtà con un po’ troppa fantasia. 
Le risate non mancheranno, ve lo assicuro!



La modista


La Seconda Guerra Mondiale è finita ormai da qualche anno ed il nuovo tutore delle forze dell’Ordine, a Bellano, è il Maresciallo Accadi, uno scapolo sicuramente dedito al lavoro ma ancor più alle belle donne.

Per questo motivo, quando, una notte, si verifica un tentativo di furto in Comune, egli, più che dar retta a Firmato Bicicli, guardia notturna e protetto del Sindaco, decide di ascoltare le suppliche di Anna Montani, la proprietaria di un negozio di modista.


Anna vorrebbe un aiuto da parte delle autorità per capire che fine abbia fatto suo marito, scomparso durante la campagna in Russia e mai più ritornato. Ella vorrebbe almeno avere un certificato di morte che la renda vedova a tutti gli effetti, perché ha fretta di rifarsi una vita… anche se non è ben chiaro con chi.

In paese si vocifera molto su una sua relazione con Romeo Gargassa, un uomo che da anni porta avanti loschi traffici e si inventa qualsiasi cosa pur di sbarcare il lunario. Egli non è, però, l’unico uomo della sua vita: in gran segreto, ella frequenta da tempo il ricco e sfaccendato corrispondente del giornale “La Provincia” Eugenio Pochezza, un uomo che potrebbe darle la stabilità che tanto desidera. 

Anche il Maresciallo, convinto di essere un gran seduttore, cede velocemente alle lusinghe della donna, ma ignora che sulle loro tracce ci sono ben due persone. La prima è l’appuntato Marinara, che cerca disperatamente e comicamente di rimediare alle leggerezze del suo superiore e di occuparsi dei reali problemi di Bellano. La seconda è la guardia notturna Firmato Bicicli, che non riesce a credere di essere stato fregato dai ladri del tentato furto in Comune ed è disposto a perlustrare tutte le notti ogni angolo del paese pur di trovare i malviventi e consegnarli alla giustizia.


La protagonista de La Modista è Anna Montani, una donna che ha dovuto reinventarsi moltissime volte per evitare di morire di fame e che, grazie alla sua perseveranza ed alle sue doti seduttive, è riuscita ad aprire un negozio di moda tutto suo, dopo una lunga gavetta in cotonificio ed in luoghi ancora più umili. Lei è, in un certo senso, il simbolo di un’Italia del passato (ma forse anche del presente), che non si arrende e trova sempre nuove soluzioni per non venire sconfitta dalla vita. Intorno a lei ci sono tantissimi “galli nel pollaio” uno più buffo dell’altro, che non si rendono conto di star facendo il suo stesso gioco.

Questo romanzo è forse un po’ meno “giallo” ed un po’ più “rosa” rispetto ad altri di Andrea Vitali, ma è ugualmente molto piacevole e divertente.



Una finestra vistalago


Nel maggio del 1967 un operaio del cotonificio bellanese, Eraldo Bonomi, si ritrova in gita ad Occhiobello, in pieno Polesine. Lì, la padrona della trattoria gli fa una curiosa domanda: non è che per caso lui, che è di Bellano, conosce un certo Arrigoni Giuseppe?

La risposta è meno semplice di quel che potrebbe sembrare: ci sono parecchi Arrigoni Giuseppe a Bellano. L’ostessa Leacle, tuttavia, si riferisce ad uno solo di essi: il figlio illegittimo di Arrigoni Quintiliano, uno dei fondatori del cotonificio, un personaggio storicamente rilevante a Bellano. Egli è, a quanto pare, il padre della sua figlia secondogenita. Eraldo non resta tanto colpito da quest’ultima, quanto dalla sua sorellastra maggiore, Elena, con la quale ha un vero colpo di fulmine.


Per amore della sua bella e della famiglia di lei, decide di cercare maggiori informazioni su questo Arrigoni Giuseppe, che anni prima si è sposato con Maria Grazia, la figlia di un ingegnere, ed è tornato da poco a Bellano, anche se è invecchiato e malato. Un informatore prezioso, anche se suo malgrado, è il dottor Tornabuoni, vecchio amore di Maria Grazia e responsabile della sezione del Partito Comunista di Bellano. Eraldo Bonomi da tempo milita nel PSIUP, ma deve fare di necessità virtù e, almeno per breve tempo, farsi amici i rivali politici.

Dopo tante piccole disavventure, Eraldo riesce a sposare Elena ed a portarla con sé a Bellano, in quella casa che le ha tanto decantato, con “finestra vistamontagna” e “finestra vistalago”, che danno invece su ben più miseri paesaggi. Elena non ci mette tanto a comprendere che il matrimonio non è stato propriamente un affare, ma non si perde d’animo…


Riassumere in breve trama e personaggi di Una finestra vistalago è piuttosto complesso, perché il romanzo è costituito da tante differenti vicende, alcune minori, che si intrecciano tra di loro, ed i personaggi sono davvero moltissimi: è quasi l’intera Bellano a venire rappresentata in questo ironico ritratto corale.

Vizi e virtù del paesino sono narrate con grande arguzia dall’autore, e, considerato che questo è stato uno dei suoi primi romanzi, l’abilità nel condurre tanti fili narrativi differenti è davvero notevole. Il desiderio di quasi tutti i personaggi, tuttavia, è comune: osservando il mondo esterno dalla famosa “finestra vistalago”, essi desiderano, in un modo o nell’altro, fuggire dai loro problemi ed iniziare una vita migliore… che, proprio come il paesaggio di fronte alla finestra, sembra restare sempre distante, nonostante tutti i loro sforzi.




Che cosa ne dite? Vi sto convincendo a leggere almeno un romanzo di Andrea Vitali? Dai, fatemi contenti :-)
Conoscete questi romanzi? Vi sono piaciuti? Che ne pensate?

Faccio presente che personalmente ho trovato il PDF di Una finestra vistalago sul sito de “Il Libraio” e che era del tutto gratuito per via dell’iniziativa “Io leggo a casa”. Non so se la promozione sia ancora attiva, ma potete provare a dare un’occhiata, se vi va!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

4 commenti :

  1. Cara Silvia, interessanti questi libri, da questo ho letto.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso  

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    1. Ciao Tomaso! Io li trovo interessanti e anche divertenti! Buona giornata anche a te :-)

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  2. Una finestra vista lago ce l'ho, approfittai dell'offerta de Il libraio durante la quarantena! Devo riprovare con Vitali :)

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