lunedì 21 gennaio 2019

JENA RIDENS

L'esilarante tragicommedia di Paola Galassi al Teatro Agorà




Cari lettori,
primo appuntamento del 2019 con i “Consigli teatrali”!

Come già fatto in novembre, oggi vi presento uno spettacolo che è stato messo in scena durante la serata di venerdì 18 gennaio al Cinema Teatro Agorà di Cernusco sul Naviglio, il mio paese.


Si tratta di “Jena ridens”, una commedia esilarante, che tra una gag e l’altra invita però a riflettere su un tema sempre più importante.
Vediamo meglio insieme i dettagli di questo spettacolo!



I protagonisti



Stefano Chiodaroli è un direttore di banca autoritario e piuttosto dispotico, affetto da due evidenti problemi di salute: è narcolettico e zoppo. Egli ha un passato da attore di tv e teatro, ma ormai da tempo ha abbandonato questa strada.
Un venerdì sera egli decide di scendere di nascosto nel caveau ed avvisa solo alcuni suoi dipendenti che si tratterrà lì per osservare il comportamento di una guardia giurata.


Ussi Alzati ed Alfredo Colina sono una coppia di “ladri per caso”, che si sono visti rifiutare il mutuo dalla banca ed hanno deciso di fare una rapina. 
Una volta arrivati sul luogo, però, essi non sanno assolutamente come muoversi e si rendono conto di aver dimenticato degli attrezzi fondamentali e di avere con sé solo panini al prosciutto ed un computer che non si apre.


Ottavio Bordone, infine, è Spina, una guardia giurata che si è trattenuta nel caveau fuori orario per poter consumare in pace un pasto ipercalorico e qualche sorso di Sangiovese.


I quattro protagonisti della vicenda si ritrovano così ad essere nel caveau della banca nel medesimo venerdì sera, in un momento nel quale non dovrebbe esserci nessuno. 
La situazione, da complicata, diventa tragica quando, tentando di ammanettare la guardia giurata (che pure non porta con sé le manette), i due maldestri ladri sigillano accidentalmente il portellone. 
I malcapitati si rendono conto di essere chiusi dentro fino al lunedì mattina successivo...



Una trappola dalla quale sfuggire



Nel corso del primo tempo dello spettacolo, i quattro protagonisti tentano in ogni modo di mettersi in contatto con l’esterno e di chiedere soccorso.

Il vero problema, infatti, non è tanto la sgradevole situazione, bensì l’impossibilità di aspettare la fine del weekend per uscire.
All’interno del caveau, infatti, è in funzione un sistema di risparmio energetico chiamato “Eco2017”, che toglie fino all’80% dell’ossigeno all’interno dell’abitacolo.


Spaventati dal reale pericolo di soffocamento, i quattro sfortunati cercano in ogni modo di sfuggire dalla trappola che essi stessi hanno accidentalmente creato, ma sembra non esserci via d’uscita. 

Una sola è la strada da percorrere: tentare di rimettere in funzione un vecchio telefono che solitamente serve solo per le chiamate interne. La guardia giurata Spina, con uno sforzo di memoria (davvero notevole per le sue capacità, come non mancano di notare gli altri tre), riesce a ricordare un codice per avviare l’apparecchio e comunicare con l’esterno.


Il direttore, seppur risentito con Spina che, a quanto pare, ha già usato il telefono della banca per le sue chiamate private, chiama immediatamente i soccorsi, chiedendo di essere liberato al più presto insieme ai suoi compagni di sventura.

In segno di gratitudine nei confronti dei due ladri, che sono evidentemente incapaci di far del male a chiunque, egli dice alle autorità di essere rimasto bloccato insieme ad una guardia giurata ed a due mimi che ogni venerdì animano la banca.


Dopo un lasso di tempo più lungo del previsto, però, i malcapitati si rendono conto che i soccorsi stentano ad arrivare. Mentre si interrogano sul motivo di tale ritardo, il telefono suona nuovamente… chi sarà?



Disavventura in diretta



Il secondo tempo dello spettacolo, seppur estremamente divertente, è di carattere spiccatamente tragicomico.


Al telefono, infatti, c'è un’emittente televisiva, che informa i quattro protagonisti di star trasmettendo in diretta le loro gesta nel caveau.

Il direttore ed i suoi compagni di sventura si trovano di fronte ad un dilemma. Da un lato essi sono in pericolo di vita, e non manca più molto tempo prima che l’ossigeno inizi a scarseggiare.
Dall’altro, però, come dire di no all’opportunità di diventare celebri, anche solo per un giorno ed a causa di una circostanza sfortunata?

Essi finiscono per mettersi d’accordo con l’emittente televisiva, che promette loro che li libererà quando inizieranno a sentirsi male e che li pagherà profumatamente. 


Cosa inventarsi, però, per intrattenere il pubblico che li sta guardando? Le proposte sono tante, dall’imitazione di un talk show impegnato alla classica litigata trash che fa innalzare i picchi di share.

L’idea più interessante, però, sembra quella di rispolverare il passato artistico del direttore e di proporre un classico shakespeariano. 
Si ha così un esilarante scena di “teatro nel teatro”, nella quale Spina ed i due ladri tentano inutilmente di assecondare il direttore in una sorta di reinvenzione di Amleto…



Risate ed un pizzico di malinconia



Come si sarà facilmente intuito, Jena ridens è uno spettacolo che diverte parecchio. Il ritmo è molto serrato, le gag si susseguono ed in due o tre momenti è davvero difficile restare composti sulla sedia.

Volendo interpretare questo spettacolo in una chiave più positiva, dunque, si potrebbe concludere che la risata è davvero la miglior medicina, in grado di scongiurare anche un pericolo reale e la paura della morte.


Non bisogna però dimenticare che i quattro sfortunati protagonisti accettano di prolungare le loro sofferenze nel momento in cui vengono a sapere che esse possono diventare la chiave per un compenso e per la celebrità. 
Fino a che punto, dunque, l’uomo è disposto a rischiare per ottenere soldi e fama?

Questa è la domanda alla quale lo spettacolo tenta di rispondere, in un crescendo di risate che si fanno sempre più amare man mano che la storia procede.




Purtroppo lo spettacolo è rimasto a teatro solo una sera!
Tuttavia, dal momento che gli attori sono conosciuti, credo che si tratti di uno spettacolo itinerante che sicuramente farà tappa in altre città.

Voi lo conoscete? Avete visto qualche altro spettacolo con questi interpreti?
Personalmente, mi è già capitato di vedere Stefano Chiodaroli in un altro spettacolo molto divertente, del quale ho parlato qui.

Vi ho incuriosito? Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

6 commenti :

  1. Non conosco questo spettacolo, e il fatto che sia divertente ma anche malinconico e un po' amaro mi piace, se potessi, lo vedrei volentieri!
    Buona serata :))

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    1. Ciao Angela! Spero che lo spettacolo arriverà vicino a dove abiti, così lo potrai vedere! Buona serata anche a te :-)

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  2. Mi piace il fatto che da una commedia comica però diano tanti spunti di riflessione, sembra proprio carino

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    1. Ciao Susy! è vero, sul momento si ride tanto...ma tornando a casa si riflette! :-)

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  3. Chiodaroli, odiato a Zelig e amato a Love Bugs (e il personaggio era lo stesso! Ma era il contesto diverso a fare la differenza).
    Ritengo che sia un personaggio interessante, alla fine, e questo spettacolo teatrale mi sembra lo confermi.
    Storia vagamente anni '80 (tutti rinchiusi nel caveau il weekend, ladri e guardie), ma bellissima riflessione sulla voglia di conquistare la celebrità a scapito di tutti.
    Bella recensione Silvia!

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    1. Ciao Riccardo! Mi ricordo di Zelig e Love bugs... ormai sono passati un po' di anni! L'idea iniziale dello spettacolo è già "vista", ma poi lo sviluppo è interessante. Contenta che la recensione ti sia piaciuta!

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