giovedì 4 gennaio 2018

IL MONDO FUGGEVOLE

Dipinti e disegni di Toulouse - Lautrec a Palazzo Reale




Cari lettori,
dopo i festeggiamenti di Capodanno e qualche giorno di relax al mare, è giunto il momento del primo post del 2018!

Primo appuntamento dell'anno con i “Consigli artistici”!
Oggi vi parlo di una mostra in esposizione a Palazzo Reale, proprio come quella dedicata a Caravaggio della quale vi ho parlato un po’ di tempo fa.
Il protagonista della mostra è un personaggio interessante quanto discusso, che è riuscito a farsi ricordare ed amare per la particolarità delle sue opere.



L’artista



Henri De Toulouse-Lautrec, nato nel 1864 da una nobile famiglia, era figlio di due cugini primi e il suo patrimonio genetico gli causò molti problemi di salute nel corso della sua vita.

Oltre ai problemi di carattere ereditario, le cadute da cavallo gli provocarono molteplici fratture alle gambe. Toulouse – Lautrec era nano, debole, talvolta in preda a crisi isteriche: decisamente non poteva imitare il padre e lo zio e dedicarsi ad attività quali la caccia e l’equitazione.

Egli ripiegò così sulla pittura, che, con il tempo, divenne la sua attività principale.
La sua intera esistenza, trascorsa tra Montmartre e molti luoghi del bel mondo parigino, fu intensa ma travagliata.

Morì nel 1901, in seguito ad un colpo apoplettico, a nemmeno trentasette anni.



Le fotografie e l’immagine ironica



Toulouse – Lautrec era stato molto fotografato da bambino, ma, una volta diventato adulto, il disprezzo che egli nutriva per il suo aspetto lo portò a farsi ritrarre solo in vesti anticonvenzionali.

I suoi amici fotografi lo immortalarono spesso con strani costumi, o in pose dissacranti.

Uno dei costumi più ricorrenti con il quale egli si faceva riprendere era il kimono giapponese. L’attrazione nei confronti dell’arte orientale si evince facilmente osservando alcuni suoi dipinti e molti dei suoi manifesti.



Il ritratto



L’artista parigino aveva una pessima opinione dei cosiddetti “paesaggisti”, che non considerava dei pittori degni di questo nome.

Per lui, infatti, la protagonista per eccellenza dell’arte pittorica doveva essere la figura umana.

Prima ancora di scegliere i suoi soggetti d’elezione, egli si distingueva per l’intensità e l’accuratezza con la quale egli ritraeva amici o donne della strada.

Celebre è una sua serie di ritratti dedicati ad una donna che egli aveva conosciuto sul treno, così come la sua riproduzione di una figura femminile dai capelli rossi e dall’aspetto corrucciato.



Il Moulin Rouge



Con il tempo, Toulouse – Lautrec capì che erano proprio le donne, o meglio, le ballerine e le attrici il suo soggetto più riuscito.

Il suo stile pittorico cambiò; le sue opere divennero più essenziali, i colori si fecero più squillanti ed i suoi dipinti iniziarono ad assomigliare sempre più a dei manifesti pubblicitari.


Proprio in quegli anni aprì l’ormai storico locale Moulin Rouge e l’artista, sera dopo sera, conobbe meglio le ballerine di can can che lo animavano. Erano ragazze dal passato difficile, spesso fuggite da un’altra nazione o in cerca di stabilità economica dopo un’infanzia travagliata.

Toulouse – Lautrec era un uomo ricco, che avrebbe potuto condurre un’esistenza agiata nei più rinomati salotti parigini. Tuttavia, egli si sentiva più a suo agio tra gli uomini di spettacolo, le ballerine e con chi era socialmente meno fortunato di lui.





Famose sono anche le sue molteplici riproduzioni di una chanteuse molto in voga all’epoca, che, quando si esibiva, indossava dei particolarissimi guanti neri.



Le case chiuse



Un altro ambiente in cui Toulouse – Lautrec passava moltissimo tempo erano proprio le case chiuse.

Nonostante il suo aspetto fisico, egli era un uomo nobile e colto che riscuoteva successo e veniva apprezzato dalle donne (anche e soprattutto da quelle libere).


Nelle prostitute egli vedeva un soggetto ideale per la sua arte, per la loro naturalezza e spontaneità. In una raccolta di litografie, dal titolo “Elles”, egli le ritrae in atteggiamenti quotidiani, come la toilette, la vestizione, la colazione.

Quello che si coglie nella sue opere è una straordinaria rivalutazione di queste donne spesso disprezzate e giudicate male da gran parte della società.


Toulouse – Lautrec dipingeva con attenzione gli ultimi, quasi identificandosi in loro, e, con ogni probabilità, è passato alla storia per questo motivo.



La modernità



L’ultima sala della mostra è dedicata ai primi simboli della modernità: le biciclette, le prime automobili, le prime pubblicità vere e proprie.

Un cambiamento storico e sociale di cui questo interessante artista parigino è stato non solo testimone, ma anche protagonista.




La mostra resterà a Palazzo Reale fino al 18 febbraio!
Vi piace questo artista? Lo conoscete?
Avete qualche altra mostra di carattere “parigino” da consigliarmi?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura ed al prossimo post :-)

8 commenti :

  1. Cara Silvia, io non un intenditore ma a me piacciono come sono.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Spero di averti incuriosito :-) Buon pomeriggio, anzi, ormai...buona serata!

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  2. Ciao Silvia, come sai ho intenzione anch'io di andare a visitare la mostra! Dalle tue parole e dalle opere che hai postato sembra davvero interessante!

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    1. Ciao!! Hai ancora un mese e mezzo per visitarla, dai :-) A me è piaciuta molto!!

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  3. Auguroni di buon anno nuovo!!!! Sai che questo è un artista che non ho mai attenzionato bene? Mi hai incuriosita! ❤️

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    1. Ciao Ely!! Buon anno anche a te! Spero che avrai occasione di visitare la mostra :-)

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  4. Che bello Silvia, mi hai permesso di rispolverare ed approfondire questo artista, che ai tempi della scuola mi incuriosiva ogni volta che lo incontravo anche di sfuggita. Mi affascina la sua storia personale ed il suo identificarsi con gli ultimi della società nonostante provenisse da un ambiente altolocato, è sicuramente una nota particolare per l'epoca in cui è vissuto.

    Colgo l'occasione per farti gli auguri per un felice anno nuovo :)

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    1. Ciao Julia!! Anche io ero molto affascinata da questo artista già dai tempi della scuola :-)
      Lui era un nobile, ma, probabilmente, a causa dei suoi problemi di salute, si sentiva a disagio in mezzo a quei parenti tutti dediti alla caccia ed alle cavalcate. Doveva essere una persona malinconica, ma mi piace pensare che abbia trovato la sua dimensione!

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