domenica 17 maggio 2020

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - MAGGIO 2020





Cari lettori,
siamo al consueto appuntamento del 17 del mese con “L’angolo vintage”. Il post di oggi, però, sarà un po’ particolare: non farà parte soltanto della sopracitata rubrica, ma anche di quella degli “S...consigli libreschi”.

Nelle ultime settimane, infatti, ho riletto un romance, L’anello di Beatrice, che avevo sul kindle da tempo ed ammetto che non ricordavo tanto bene. Poco tempo dopo, complice l’iniziativa #ioleggodacasa, ho letto gratuitamente Almeno tu di Alice Marcotti, sempre appartenente al genere del romanzo rosa. 

Pur non sconsigliando nessuno dei due al 100%, perché comunque le brutte letture sono altre (ne ho parlato qui, per esempio), ho trovato in entrambi degli elementi che non mi hanno convinto, alcuni dei quali sono clichés dei romance che purtroppo rendono un romanzo molto più scontato.

Vi lascio alle recensioni, sperando che capirete le mie perplessità!



L’anello di Beatrice, Prima parte, di Chiara Cipolla


La protagonista di questo romance è Emma, una ragazza di ventisette anni che sta muovendo i primi passi nel mondo dell’insegnamento: attualmente è in un liceo per una cattedra di matematica e scienze, ma è una supplenza, dal momento che non ha ancora ottenuto il posto fisso. La sua precarietà lavorativa va di pari passo con quella sentimentale: negli ultimi anni ella ha avuto tante delusioni e, dopo qualche porta in faccia particolarmente dolorosa, si è quasi rassegnata a restare da sola.

I suoi amici, che la vedono sfiduciata ma suppongono che sia solo una presa di posizione (una riflessione che si rivelerà davvero lungimirante), la coinvolgono in una cena alla quale è presente anche un professore universitario inglese, Edward, in visita in Italia per alcuni mesi. Tra Emma ed Edward c’è subito una forte attrazione: i due finiscono per chiacchierare tutta la notte e decidono di rivedersi.

Emma è una ragazza romantica e sulle prime non si fida di Edward, che afferma di cercare soltanto divertimento, soprattutto in Italia, dal momento che tra qualche mese dovrà tornare nel Regno Unito. Al di là dei discorsi teorici e delle confidenze, però, essi non riescono a stare lontano l’uno dall’altra: il loro viaggio a Roma nel mese di luglio si trasforma in una sorta di luna di miele e, alla fine dell’estate, prima che Emma accetti un nuovo incarico annuale come supplente, egli le propone di andare con lei in Inghilterra e di provare a convivere.

La ragazza si rende conto di essere ormai innamorata di Edward ed accetta il suo invito, ma, una volta arrivata lì, scopre che il suo fidanzato è molto ricco di famiglia e che i compassati genitori di lui non la apprezzano affatto. Edward sembra non curarsene: dichiara il suo amore ad Emma e le promette che saranno felici. Purtroppo non tutto andrà come previsto…

Il titolo L’anello di Beatrice deriva da un gioiello che appartiene alla protagonista, di proprietà di una nonna, che nasconde un mistero sul quale ella farà luce nel secondo volume della duologia (che, confesso, devo ancora leggere).


Innanzitutto, una caratteristica che non mi ha convinto è il modo in cui viene trattata la professione della protagonista. Come saprete, anche io, come Emma, ho fatto un bel po’ di supplenze (anche se in altre materie rispetto a lei), e quando si ha la nostra età e si sta facendo ancora la gavetta, possono benissimo capitare delle sostituzioni per malattia, maternità, brevi infortuni… insomma, essere chiamate per un anno intero, e poi ancora per un altro anno nel medesimo posto, è come vincere una piccola lotteria, ed il fatto che Emma rinunci a questo incarico “mezzo fisso” per seguire un ragazzo conosciuto da pochi mesi che per le prime settimane ha continuato a ripetere di volere “solo sesso”… insomma, possiamo dire che sia una scelta un po’ azzardata? E poi, lasciatemelo dire: se stai a spasso con il tuo amore fino alle 5, con che faccia e che energia ti presenti davanti a 25 quindicenni alle 8? Già non è un granché arrivare in ufficio con un litro di caffè e dormire davanti al computer, ma come si fa a gestire gli adolescenti e spiegar loro matematica o latino dopo più e più notti di baldoria? Poco realistico, direi.


Di Emma non mi è piaciuto nemmeno l’atteggiamento, quello che io definisco della “finta contenta di essere single”: continua a ripetere che sta bene da sola, ma appena le presentano un tizio (bello, eh, non dico di no) si dimentica persino degli amici, che, secondo me molto giustamente, ad un certo punto del romanzo le fanno notare che è diventata una di quelle ragazze che quando è fidanzata si dimentica di tutto e di tutti. Togliamoci pure questo sassolino dalla scarpa: è colpa di quelle come Emma se quelle come me, che, a parte qualche comprensibile momento no, il più delle volte sono davvero contente di vivere da sole e della loro routine da single, non vengono mai, mai credute.


Edward, dal canto suo, è un po’ stereotipato: non so voi, ma io sono un po’ stufa dei bellocci che si danno alla pazza gioia con le avventure sessuali prima di “innamorarsi davvero” (conclusione opinabile). Una volta tanto mi piacerebbe incontrare un “principe azzurro” bruttarello, imbranato e che come esperienze sessuali sta a zero o quasi… così, per avere il brivido di una botta d’originalità. Se conoscete romanzi così consigliatemeli nei commenti, grazie!


Concludo dicendo che il finale nasconde sicuramente un trabocchetto (chi l’ha letto capirà) e che molte questioni restano in sospeso. Vorrei comunque leggere il secondo volume, almeno per vedere se la storia si evolve o mi convince di più… in caso, vi farò sapere!



Almeno tu, di Alice Marcotti


L’autunno è arrivato ed a Yale, Università americana tra le più importanti, sta per iniziare un nuovo anno accademico. Tra le matricole della facoltà di Letteratura e Giornalismo c’è Ellie Prinsloo, una ragazza in fuga dalla sua cittadina natale e dalla brutta delusione che ha avuto nel corso dell’estate: il suo fidanzato storico l’ha tradita con la sua migliore amica e si è iscritto a Princeton.

Decisa a ricominciare da capo, Ellie si stabilisce al campus e diventa subito amica delle sue due compagne di stanza, Violet e Taylor. Quest’ultima è la cugina di Aiden Wilson, un ragazzo che ella ha già avuto il dispiacere di incontrare il giorno del suo trasferimento: gli è inciampata addosso con tutti gli scatoloni e lui non solo non l’ha aiutata, ma l’ha anche presa in giro con una certa strafottenza.

Ellie preferirebbe non incontrare più un ragazzo così presuntuoso ed antipatico, ma, per sua sfortuna, ha alcuni corsi in comune con lui, ed egli è anche molto legato alla cugina. Giorno dopo giorno, Ellie impara a conoscere Aiden e comprende che il suo atteggiamento è una sorta di bluff che nasconde un carattere molto più profondo ed un po’ tormentato. Egli, infatti, si sente molto attratto da Ellie, ma ha paura di iniziare una nuova relazione per via dei suoi sensi di colpa nei confronti della sua prima fidanzata, tragicamente scomparsa qualche anno prima.

Quando però l’ex di Ellie si ripresenta al campus, deciso a riconquistarla, la gelosia gli fa comprendere che non vuole assolutamente perderla.


Almeno tu appartiene al filone dei romance ambientati nelle Università americane, che ultimamente vanno molto di moda anche tra le autrici italiane. Senza nulla togliere a chi fa questa scelta, a me piacerebbe che le scrittrici nostrane, qualora volessero scrivere un libro di ambientazione universitaria, valorizzassero maggiormente le nostre Università. Quasi tutte noi appassionate di lettura e scrittura l’abbiamo frequentata e, invece di un anonimo campus americano che è sempre uguale in tutti i romanzi proprio perché noi italiane non lo abbiamo mai visto (o quasi, in pochi fortunati casi), sarebbe bello vedere il cortile di Via Festa del Perdono, l’austerità dei chiostri della Cattolica, la goliardia di Padova, i portici di Bologna. Posti vissuti ed apprezzati da noi italiani, dove davvero sappiamo come funzionano le cose, dall’ordinamento generale agli aneddoti divertenti. Ancora una volta, se conoscete romanzi di questo tipo, consigliatemeli nei commenti!


Questa considerazione porta immediatamente a quella successiva: ...non c’è vita fuori dal campus. Ellie, sia con le amiche che con Aiden, passa il tempo libero sempre e solo in camera, a mangiare take away e guardare film o telefilm. Al massimo c’è qualche festa, sempre all’interno dell’Università. Non un’occhiata a quello che accade di fuori: che ne so, una cena in città, un picnic nei dintorni, qualche luogo interessante da visitare nei dintorni di Yale. 
Ancora una volta, non sarebbe stato meglio per l’autrice puntare su un luogo a lei noto, dove potesse “muoversi con sicurezza” e presentare anche qualche scena in esterno?


Il difetto maggiore di questo romanzo, tuttavia, è un altro ancora: i troppi, troppi clichés, che rendono la lettura sicuramente veloce, molto scorrevole ed abbastanza piacevole, ma purtroppo piuttosto scontata. Se tematiche, personaggi e trama sono già visti e rivisti, il rischio che non resti molto al lettore è parecchio elevato.
A parte l’ambientazione, di cui abbiamo già discusso, ci sono anche altri elementi decisamente “non nuovi”: il tradimento fidanzato-migliore amica; l’incontro-scontro; il passato traumatico che innesca la paura di innamorarsi di nuovo; il protagonista maschile ovviamente splendido, muscoloso e sessualmente frivolo (il che ci riporta alla recensione de L’anello di Beatrice); le compagne di stanza estroverse che spingono la protagonista ad uscire dal loro guscio; una serie di dubbi di Ellie che scompaiono in un istante di fronte all’epifania della persona giusta; e così via. 
Ora, mi rendo conto che quasi tutti i romance contengono uno, due, tre di questi luoghi comuni; ma inserirli tutti senza apportare nessuna tematica originale mi sembra un po’ troppo. Mi sarei decisamente aspettata di meglio!




Questo è il mio “angolo vintage” di oggi, purtroppo un po’ critico!
Voi che cosa ne pensate? Avete letto questi romanzi? Vi sono piaciuti?
Conoscete le autrici o altri loro romanzi?
Come sempre, vi invito a leggere anche i post delle colleghe blogger che hanno partecipato alla rubrica questo mese, i cui nomi trovate nel banner ad inizio post.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

16 commenti :

  1. Cara Silvia, vedo che per te non ti manca la voglia di leggere, dico, buona lettura.
    Ciao e buona domenica, con un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Questa "immobilità forzata" degli ultimi due mesi mi ha portato a leggere ancora di più, ed anche generi un po' diversi dal solito! Non sempre è un successo, ma ci si prova! Buona domenica anche a te :-)

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  2. Silvia peccato perché entrambi i libri mi sembrano validi in termini di trama. Questo mese è andata così. Vedrai che a giugno sarà meglio

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    1. Ciao! Sì, la trama potrebbe non essere male per una lettura leggera, ma purtroppo mi aspettavo di meglio… il mese prossimo sarò più soddisfatta sicuramente!

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  3. Due delusioni, insomma. Il secondo mi attira di più come trama. Anche a me è andata male questo mese

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    1. Ciao! Ho visto che anche tu sei rimasta delusa, a volte capita purtroppo :-( L'idea del secondo non è male, è lo sviluppo che è onestamente piatto!

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  4. Ma questo è il mese delle brutte letture? Dai Silvia, almeno hai fatto un favore a noi!

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    1. Ciao! Purtroppo alle volte anche gli s-consigli ci vogliono… non può piacere sempre tutto! :-(

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  5. Non conosco nessun dei due, ma visto che ti hanno delusa passo oltre.

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    1. Ciao Manuela! Eh sì, purtroppo non sono state delle letture interessanti come speravo :-(

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  6. Non li ho letti, ma ho capito subito che "Almeno tu" fosse pieno di cliché. Ho letto le prime due righe della tua recensione e già potevo perfettamente prevedere come sarebbe andato a finire.
    Però dai, come lettura leggerissima da fare sotto all'ombrellone forse ci sta.
    Ammesso che quest'anno potremo andare al mare.

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    1. Ciao Claudia! In effetti anche io, leggendo la quarta di copertina, ero un po' scettica… ma, complice il troppo tempo libero di questo periodo, mi sono convinta a dare una possibilità anche a qualcosa di diverso dai miei soliti generi. Non sempre gli azzardi vanno bene! … e speriamo davvero di poterci goderne un po' di mare, dai :-)

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  7. Peccato, ma non tutto può piacere o essere bello. Hai mosso critiche valide e non " a caso". E noi ci risparmiamo due titoli da aggiungere in WL rispetto al solito XD

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    1. Ciao! Sono contenta che le mie critiche siano state percepite come valide e costruttive :-) Purtroppo non tutto può piacere, ogni tanto capita!

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