lunedì 21 ottobre 2019

IL MUSEO POLDI PEZZOLI

I tesori di un appartamento nel cuore di Milano




Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Eventi culturali” torniamo ad esplorare Milano insieme e lo facciamo visitando la casa museo Poldi Pezzoli. Essa fa parte delle cosiddette quattro case di Milano, insieme alla Fondazione Boschi – Di Stefano (della quale vi ho parlato qui), alla Villa Necchi – Campiglio (che ho visitato in questa occasione) ed al Museo Bagatti – Valsecchi, che è l’unico che non ho ancora visto.


Come le altre case-museo di cui vi ho precedentemente parlato, l’appartamento Poldi Pezzoli è uno di quei siti culturali che purtroppo non sono così conosciuti per chi proviene da un’altra regione d’Italia o dall’estero. Le visite turistiche classiche si incentrano su monumenti molto più conosciuti (in quella zona ci sono il Duomo e la Scala) e si rischia di perdere qualche autentica chicca, come questo museo, che è invece ben conosciuto ed apprezzato da tanti “milanesi doc”.

Oggi vi propongo una sorta di visita...per iscritto!



Dalla casa al museo


Il Museo Poldi Pezzoli è facile da raggiungere: basta scendere alla centralissima fermata Duomo, lasciarsi alle spalle Galleria e Scala, tenere sulla destra il Museo delle Gallerie d’Italia (di cui vi ho parlato qui) e fare non più di cento metri.


Visitarlo significa ritrovare l’atmosfera di quello che era l’appartamento privato di un nobiluomo milanese del XIX secolo: Gian Giacomo Poldi Pezzoli, vissuto tra il 1822 ed il 1879. Egli era un ricco collezionista, che ha vissuto fino alla morte in questo grande appartamento a due piani, che altro non è che un lato di un’ampia corte quadrata. 



Purtroppo noi conosciamo solo una parte dell’arredamento del tempo, che era stato scelto in base al gusto dell’epoca: i terribili bombardamenti del 1943, infatti, hanno distrutto le colonne ricche di stucchi ed i soffitti istoriati, lasciandoci in eredità soltanto qualche pezzo d’arredamento, che comunque basta per trasportarci in un’altra epoca.

Il cuore di questa casa-museo sono i beni che il collezionista ha acquistato ed accumulato. Non si può parlare nemmeno di un’unica collezione, perché, come vedremo, la raccolta di opere del Museo Poldi Pezzoli abbraccia veramente tutti i campi del sapere.



Il piano terra



Più modesto dell’incredibile primo piano, in quanto alcune stanze sono riservate all’accoglienza dei turisti ed alla proiezione di un filmato, il piano terra riserva comunque delle sorprese interessanti.

A sinistra dell’ingresso c’è la spettacolare Armeria, realizzata nel 2000 dall’artista contemporaneo Arnardo Pomodoro, che raccoglie moltissime armi d’epoca, compresa una schiera di armature pronte per la battaglia che onestamente mette un po’ i brividi.

Al di là dell’ingresso c’è uno spaziosissimo salone (forse da ballo) con arazzi dalle dimensioni impressionanti e specchiere decorate. Un’ulteriore saletta presenta alcuni tessuti di origine egiziana che riportano alcuni disegni ed alcune testimonianze scritte sulla nascita del cristianesimo copto.

A destra del salone c’è un ulteriore piccolo spazio, detto Sala dei pizzi e dei merletti, che, oltre al megaschermo e ad alcune panche per usufruire del filmato, contiene soltanto alcuni libri antichi e quattro piccoli quadri.



La collezione di dipinti



Percorrendo il suggestivo Scalone antico a destra dell’ingresso, si arriva al primo piano della casa – museo, dove si trova la collezione vera e propria.

Per i milanesi “doc”, una serie di tre salette subito alla sinistra dell’ingresso si rivelano una vera sorpresa: esse, infatti, sono dedicate ai pittori lombardi e presentano dipinti dal tema soprattutto sacro.

Proseguendo la visita, colpisce molto la cosiddetta Sala nera, che conserva degli arredi originali ed alcuni dipinti di piccole dimensioni del romantico Francesco Hayez. 




Alla sinistra, altre tre sale conservano opere di nomi importanti della pittura: la Sala dei Trecenteschi, che presenta anche una scultura ed alcuni resti di pale d’altare; la Sala del Perugino, con una tela del celeberrimo pittore ed altre opere quattrocento/cinquecentesche; la Sala del Settecento veneto, ricca di vedute della bellissima città, alcune dipinte da Tiepolo.

È però nella sezione della casa che sta alla destra dell’ingresso, dal Salone dorato in avanti, che ci sono i veri capolavori della collezione: due opere di Botticelli, una Vergine di Antonello Da Messina, un ritratto di Piero della Francesca, un crocifisso dipinto di Raffaello ed altro ancora.



Secoli di cultura in poche stanze



All’ingresso, prima della mia visita, i custodi mi hanno consigliato di visitare prima le sale del primo piano accanto allo Scalone, perché sono quelle che contengono il maggior numero di quadri. Iniziando il mio giro turistico, dunque, ho pensato che i dipinti di pittori celebri sarebbero stati l’attrazione principale di questa bellissima casa-museo.

Con mia grande sorpresa, ho scoperto di sbagliarmi. Quello che colpisce maggiormente, infatti, è la straordinaria commistione di arti, tutte concentrate in quello che, per quanto grande e signorile, è comunque un semplice appartamento.

Non sono solo i quadri ad attirare l’attenzione del visitatore.

Nella Sala degli Ori ci sono gioielli, croci, teche smaltate e bronzi di tantissime epoche diverse, mentre la Sala dei vetri di Murano non ospita soltanto una straordinaria collezione di cristalli, ma anche anfore greche di moltissime dimensioni conservate in una teca.




Tra il Salone Dorato e la Galleria dei Ritratti ci sono porcellane pregiate di ogni genere, dai servizi da the e caffè a statuette che sembrano sculture, mentre la Sala degli orologi contiene degli incredibili manufatti da polso e da taschino, più da esposizione che da passeggio.

Un’ulteriore chicca è la Sala del collezionista, nella quale sono esposti dei piccoli oggetti di origine giapponese e di bellissima fattura.



Il luogo più suggestivo del museo, però, è lo Studiolo Dantesco, una piccola stanza in stile neogotico, con enormi vetrate a colori, una volta affrescata a fondo oro ed una teca di vetro contenente oggetti preziosi. Si tratta di pochi metri quadrati, ma, credetemi, è un luogo che ricorderete a lungo!




Spero che questa “visita virtuale” vi sia piaciuta!
Conoscete il Museo Poldi Pezzoli? Ci siete stati?
Ne avete sentito parlare?
Vi è mai capitato di visitare qualche altra “casa-museo” italiana?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

15 commenti :

  1. Una vera meraviglia da visitare, potrei metterlo in lista la prossima volta che vado a Milano. Certo che di meraviglie Milano ne è piena!
    Per i giorni e gli orari li troverò senz’altro in rete.
    Grazie per questa segnalazione e per le anticipazioni. Buona giornata, Silvia, e buon inizio settimana.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Hai ragione, Milano è piena di meraviglie. Io vivo in provincia, ma gli anni dell'Università sempre in città mi hanno mostrato una Milano che non è solo quella del lavoro e degli affari. Così ora, quando posso, faccio qualche giretto!

      Ti avviso subito che il giorno di chiusura del Museo è il martedì. Per il resto, di sicuro troverai informazioni in rete!

      Buona settimana anche a te :-)

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  2. Ciao Silvia, sono stata due volte al Poldi Pezzoli, una casa museo davvero molto bella, da visitare proprio per ammirare la varietà delle sue collezioni! Delle quattro case mi mancano le due che hai già visitato, mentre ti consiglio di visitare il Bagatti Valsecchi :-)

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    1. Ciao! Spero presto di vedere il Bagatti Valsecchi :-) e che anche tu riesca a visitare le due ville che ti mancano!

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  3. Oddio! Quanto hai ragione! Io stesso non so nulla di questi appartamenti-museo né delle altre tre case similari!
    Quanta storia racconta una casa così?
    Nobilità e collezionismo, ma chissà cos'altro per avere certi pezzi... Bellissima la saletta in stile gotico.

    Moz-

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    1. Ciao Moz! Hai ragione, parliamo di secoli di storia!
      Lo Studiolo Dantesco è stupendo, tornerei a vederlo anche oggi :-)

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  4. Cara Silvia, bellissime questa carrellata di foto affascina veramente.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Non sono una fotografa ma ho fatto del mio meglio :-) Comunque sono contentissima che i miei scatti ti piacciano! Buona settimana anche a te :-)

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  5. Grazie per questa visita a distanza. Lo conosco ma non ho ancora avuto modo di visitarlo. La prossima volta che mi reco a Milano, non mancherò.

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    1. Ciao! Allora spero che andrai presto a fare la tua visita :-)

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  6. Ti aspettiamo quando vuoi!
    Benedetta (Museo Bagatti Valsecchi)

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  7. Un viaggio culturale affascinante, visto attraverso le tue parole e le tue foto.
    Bello :)

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    1. Ciao Angela! Anche per me è stata una visita molto interessante :-)

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