giovedì 23 maggio 2019

NOVITA' SELLERIO

Romanzi gialli letti nell'ultimo periodo



Cari lettori,
per la nostra rubrica “Letture...a tema”, oggi vi presento una serie di romanzi recentemente edita da Sellerio che ha come minimo comun denominatore il giallo.

Ho già parlato su questo blog degli autori che oggi sono protagonisti, e mi fa piacere potervi presentare le uscite relativamente più recenti, perché immagino che qualcuno di voi abbia già letto questi romanzi e mi piacerebbe poterne discutere insieme.


Ecco dunque i gialli della Sellerio che ho ultimato recentemente!



Fate il vostro gioco, di Antonio Manzini


Rocco Schiavone, dopo le tante disavventure capitategli in Pulvis et umbra, il capitolo precedente (qui la recensione), si ritrova sempre più solo, abbandonato dagli amici e tradito da una delle persone di cui si fidava di più.


Nel corso di un autunno che ad Aosta si fa sempre più gelido, egli inizia ad indagare sull’omicidio di Romano Favre, un ex-ispettore di gioco del casinò di Saint-Vincent.

Mentre cerca di comprendere chi possa aver aggredito a casa sua una persona ormai in pensione e benvoluta nel quartiere, fa due importanti scoperte.
La prima sono i loschi traffici che che girano intorno al mondo del Saint-Vincent: il gioco d’azzardo nasconde quasi sempre degli affari illeciti e molto pericolosi, e questo casinò sembra non fare eccezione.
La seconda è la conoscenza della madre di Gabriele, il suo vicino adolescente che, suo malgrado, lo ha “adottato”. Si tratta di una donna piuttosto difficile e fragile, con un grave problema personale.

Nel frattempo, a Roma, Enzo Baiocchi, il fratello di Luigi, assassino della moglie di Rocco, inizia a collaborare con la giustizia. Il vicequestore è terrorizzato all’idea che il suo passato venga fuori e tenta in ogni modo di mettersi in contatto con Sebastiano, il suo vecchio amico, che però è ai domiciliari e si fa negare…


La storia, anzi, le storie (quella romana e quella valdostana) di Rocco Schiavone proseguono. 
Per ogni aspetto che sembra migliorare nella vita del vicequestore (il suo tentativo di far pace col passato, il suo impegno nell’essere una “figura paterna”, il suo atteggiamento più clemente con i sottoposti), c’è sempre qualcosa che lo rimette inevitabilmente in difficoltà.

Fate il vostro gioco è solo la prima parte di una coppia di romanzi dedicata al mondo del gioco d’azzardo.



Rien ne va plus, di Antonio Manzini


La storia lasciata in sospeso in Fate il vostro gioco prosegue in questo romanzo.

L’assassino di Romano Favre è stato catturato, ma Rocco non si sente soddisfatto, perché è convinto di aver trovato soltanto una persona, ma non un movente.

Mentre sta ancora meditando sul caso appena chiuso, egli si ritrova costretto ad un’altra delle sue “amatissime” spedizioni in alta quota, nel bel mezzo di un inverno che è nuovamente piombato addosso ad Aosta, tra neve e vento gelido. 
Proprio da una di queste strade imbiancate, infatti, è sparito dal nulla un furgone portavalori, carico di milioni di euro che, caso curioso, provenivano proprio dal casinò di Saint-Vincent. Rocco inizia a pensare che l’assassino dell’ex ispettore sia solo un esecutore materiale e non il mandante, e che l’omicidio sia collegato con la sparizione dei soldi, che sicuramente non sono puliti.


Anche a Roma la situazione è molto delicata: l’amico Sebastiano, con cui Rocco ha litigato, è fuggito dagli arresti domiciliari, ed il vicequestore ha sempre più paura che la sua vendetta di anni fa nei confronti di Luigi Baiocchi venga alla luce. 

Un’altra sua preoccupazione riguarda la scomparsa di una donna che lo ha deluso e tradito, rivelandosi alle dipendenze dei servizi: il sospetto che ella lo controlli da lontano e poi riferisca ai suoi superiori è troppo forte per essere ignorato.


La caratteristica più interessante di Rien ne va plus, a mio parere, è che in questo romanzo Rocco Schiavone, lentamente e suo malgrado, inizia a rivalutare il luogo in cui è stato costretto a vivere e le persone che ha intorno. 

Alla fine di Pulvis et umbra sembrava che al vicequestore non fosse rimasto più nulla per cui essere felice, ma sia questo romanzo che il precedente mostrano al lettore un “nuovo” Rocco, che, nonostante tutte le difficoltà, si impegna davvero per voltare pagina. Egli divide la sua casa con la cucciola Lupa, con Gabriele e con sua madre, che si trova in difficoltà; aiuta il suo amico e sottoposto Italo, che cede sempre più spesso ad una brutta tentazione; recupera i rapporti con i suoi amici romani, che sono cresciuti con lui e non sopportano più l’idea di tenerlo lontano, anche se è una “guardia”. 
Certo, non è un idillio, ma da Rocco Schiavone non ce lo aspettiamo, giusto?


Resta una sola preoccupazione: Antonio Manzini ha dichiarato che nel prossimo capitolo “crollerà il castello di Rocco, inizieranno a succedere cose brutte” (come se fino ad ora fosse stato tutto un Carnevale, tra l’altro). Ci toccherà aspettare qualche mese per conoscere appieno il significato di queste parole...



A bocce ferme, di Marco Malvaldi



Nuovo capitolo per i vecchietti del BarLume di Pineta, sempre dediti alla lettura del giornale, alla discussione di fronte ad un caffè e soprattutto all’indagine non autorizzata. 

Questa volta, però, a fornir loro materiale non ci pensa la recente cronaca, bensì un vecchio caso mai risolto.

Un giorno, infatti, tra i necrologi, essi trovano quello di Alberto Corradi, proprietario della Farmesis, una nota e ricca azienda farmaceutica del litorale toscano. 
L’eredità, in linea teorica, spetterebbe al figlio Matteo, ma Alice Martelli, vicequestore e fidanzata di Massimo Viviani, viene convocata dal notaio perché Alberto Corradi, insieme al testamento, ha lasciato uno scritto che sembra una vera e propria bomba ad orologeria. Egli, infatti, confessa di essere stato lui ad uccidere il padre putativo, Camillo Luraschi, fondatore della Farmesis, che era stato trovato nel ‘68 nella sua macchina, colpito da un proiettile al volto.

Pochi giorni dopo, un ex dipendente della Farmesis viene trovato ucciso in casa sua. Alice giunge sul luogo del delitto e, consultando l’agenda della vittima, scopre che l’uomo aveva dato appuntamento ad alcuni giornalisti, promettendo di rivelare un importante segreto.


Come i fan della serie già immagineranno, il cold case tornato improvvisamente ad essere attuale risveglia nei vecchietti moltissimi ricordi. Il romanzo è ricco di discussioni sul ‘68 e sul clima politico dei tempi, anche perché, ovviamente, ognuno dei quattro vecchietti ha un’opinione tutta sua e non può fare a meno di litigare con gli altri tre. 
Una domanda su tutte interessa anche Massimo: che cosa ha combinato nonno Ampelio in quegli anni? Perché si è ritrovato coinvolto in una rissa con un professore universitario, lui che era ferroviere e non certo studente? Egli dice di non andarne orgoglioso, ma forse non tutto è come sembra!


Per chi già conosce i casi del BarLume, questo romanzo è sicuramente una piacevole conferma. Credo però che la forza di questo libro, rispetto ai capitoli precedenti, sia la capacità di fare luce sui sentimenti più intimi dei personaggi, che troppo spesso si nascondono dietro l’ironia: il malumore di Massimo, il desiderio di maternità di Alice, alcuni rimpianti dei vecchietti. 
Marco Malvaldi, in definitiva, ci spinge a riflettere con la sua consueta leggerezza.



Il delitto di Kolymbetra, di Gaetano Savatteri


Questo romanzo è il secondo, dopo La fabbrica delle stelle ed una serie di racconti, che ha per protagonista Saverio Lamanna, in passato giornalista e portavoce di un politico a Roma, ora disoccupato che ha scelto di tornare nella casa dei suoi in Sicilia e che arrotonda con qualche articolo per i giornali locali.

Proprio una di queste riviste lo contatta per seguire da vicino alcuni scavi archeologici che si stanno svolgendo ad Agrigento, nella Valle dei Templi. L’obiettivo degli archeologi è tanto chiaro quanto ambizioso: portare alla luce un antico teatro sepolto, della cui esistenza sono comunque certi.

Lamanna, dopo qualche incertezza, si decide a spostarsi da Màkari ad Agrigento, accompagnato dal suo inseparabile compare Peppe Piccionello, vecchio amico di suo padre e suo mentore per tutto ciò che riguarda lo stile di vita siciliano.


Appena arrivati, i due si ritrovano a cena con il professore universitario Demetrio Alù e con la sua “corte”, composta da colleghi ambiziosi ed assistenti perennemente relegati in una posizione subalterna.
Il giorno dopo, inaspettatamente, Alù viene trovato morto a Kolymbetra, uno dei luoghi archeologici più affascinanti di Agrigento. Per Lamanna e Piccionello, che già in altre occasioni sono stati detective per caso, è di nuovo il momento di indagare.


Saverio, però, per la prima volta dopo tanto tempo non riesce ad essere sempre ironico e dissacrante, come suo solito. Egli, infatti, è stato raggiunto dalla fidanzata Suleima, che però è lì per lavoro insieme al titolare del suo studio, un architetto dall’aria affascinante per le donne e vagamente minacciosa per gli uomini. 
Anche la gelosia è un nemico da cui guardarsi…


Sono veramente felice che, dopo un primo esperimento con i racconti, Savatteri abbia deciso di dedicare (per ora) due romanzi a Saverio Lamanna ed al suo mondo. 
Il protagonista è un letterato un po’ ozioso e molto ironico che non può non piacermi; Peppe Piccionello, più che un personaggio, è uno stile di vita; i luoghi in cui è ambientata la storia sono davvero splendidi; ci sono tanti, tantissimi riferimenti al “mio mondo” delle Lettere. 
Personalmente non vedo l’ora di un nuovo capitolo!




Avete letto questi romanzi? Vi sono piaciuti?
Quale di questi autori è il vostro preferito?
Quale “ritorno” in libreria attendete con più impazienza?
Aspetto una vostra opinione!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

4 commenti :

  1. Ciao!👋 Non ho letto nessuno di questi romanzi, ma mi incuriosiscono quelli di Antonio Manzini!😊

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    1. Ciao Vanessa! Allora spero che i libri di Manzini ti piaceranno :-)

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  2. Ho letto solo il primo libro della serie su Rocco Schiavone e me ne sono innamorata! Conto di riprenderla quanto prima!!!

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    1. Ciao Angela! Contentissima che anche tu sia fan di Rocco :-)

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