giovedì 4 aprile 2019

LA FONDAZIONE PRADA

Un luogo da vedere a Milano, tra mostre e collezione permanente



Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Consigli artistici”, vorrei parlarvi di un luogo che ho visitato nel corso delle vacanze di Natale, dal quale sono rimasta molto colpita: la Fondazione Prada, un complesso recentemente sistemato e riaperto al pubblico nel 2015.


Negli ultimi anni è diventato un luogo sempre più rinomato e “chiacchierato”, per via delle sue mostre e di alcune installazioni che ormai sono considerate dei piccoli tesori della contemporaneità milanese.

Conosciamo questa realtà un po’ più nel dettaglio!



La struttura



Il complesso è situato in Viale Isarco 2, non lontano dalla fermata Lodi della mm3, la metro “gialla”.


Esso si compone di vari edifici, intervallati da vialetti caratterizzati da delle particolari piastrelle nere. Sulla sinistra c’è un primo complesso rettangolare con il bookshop ed un simpatico bar in stile vintage, e, poco più a destra, la biglietteria ed il guardaroba.

A destra dell’ingresso, invece, ha inizio il percorso delle mostre temporanee, che si snoda tra piano terra e primo piano.

Ripassando di fronte alla biglietteria, si può andare a destra e visitare la Haunted House, una sorta di torretta storica, oppure proseguire dritto, e, sorpassato il cinema, nel quale vengono costantemente proiettati dei film d’arte, giungere alla Torre, che è la sede della collezione permanente.


Vi ho descritto la struttura non solo perché vi rendiate conto della sua particolarità, ma anche perché, se non la si conosce bene, si rischia di escludere alcune parti dalla visita senza volerlo. 

Comunque nel bookshop c’è un utilissimo plastico, che io ovviamente ho visto come ultima cosa…



La mostra “Sanguine” di Luc Tuymans



La mostra che ho visitato io, rimasta fino al 25 febbraio, si intitola “Sanguine” ed è a cura di Luc Tuymans, in collaborazione con la città di Aversa.


Si tratta di una sorta di originale rilettura del Barocco, composta da accostamenti inaspettati, senza un ordine cronologico o storiografico.

C’è quello tradizionale, con un paio di opere di Caravaggio (Ragazzo morso da un ramarro e Il trionfo di Davide su Golia), una tela di Rubens (Il compianto sul Cristo morto) ed alcuni Van Dyck. Esso è però solo una parte dell’ampia esposizione, che comprende anche tante opere contemporanee di diverso genere.


Il fil rouge che collega quadri, sculture, filmati ed installazioni è proprio il Barocco, insieme a tutti i concetti ad esso collegati: lo squilibrio, la forza delle passioni, la teatralizzazione, il contrasto tra meraviglia ed orrore.


Molto rappresentativo, in questo senso, è un grande plastico conservato in alcune grandi teche al centro di una sala: si tratta di Fucking Hell, un’opera di Jake e Dinos Chapman.
Osservando l’opera da lontano, lo spettatore coglie innanzitutto lo sfondo bucolico, e pensa alla prevalenza di una tematica naturalista. 
Avvicinandosi, però, egli scopre che quello che è rappresentato è una sorta di grande campo di concentramento, tra ufficiali nazisti e condannati ai lavori forzati. 
L’atmosfera è quella di un vero e proprio inferno dantesco.



Atlas: la collezione permanente




Un consiglio: se avete intenzione di visitare la Torre (e secondo me ne vale la pena)… armatevi di scarpe comode! 

Ci sono ben 10 piani di scale da fare, poiché ogni piano è composto da una singola sala e le opere che ognuna di esse contiene sono piuttosto grandi.


Gli artisti contemporanei che sono esposti hanno operato tra il 1960 ed il 2016 e propongono opere molto diverse tra di loro.


Alcune installazioni sono famosissime sul web, come il mini percorso al buio che conduce nella saletta al cui soffitto sono appesi i funghi giganti, oppure l’enorme mazzo di tulipani di metallo, o ancora l’ombrello chiuso in una teca di vetro ed inondato da un diluvio perenne.

Altre evocano atmosfere quasi vintage, come le macchine d’epoca attraversate da alcune sbarre di metallo, oppure i macchinari costruiti utilizzando alcune vecchie radio.

Altre ancora, infine, hanno un valore sociale di denuncia, come l’insieme di mobili mezzi bruciati, riproduzione degli effetti di un disastro nucleare.



La Haunted House




Ultima parte della nostra visita è stato questo edificio dorato, a quattro piani, caratterizzato da piccole stanze e scale molto strette (sì, visitare la Fondazione Prada è un po’ come andare in palestra).

Al suo interno ci sono, ancora una volta, delle opere contemporanee: una collezione concepita da Robert Gober e due lavori di Louise Bourgeois.

L’atmosfera è sicuramente piuttosto buia ed un po’ sinistra… da vera “casa stregata”!




Ecco tutto quello che ho avuto modo di apprezzare nel corso della mia visita alla Fondazione Prada! Voi la conoscete? Vi siete mai stati?
Avete visitato qualche altra mostra temporanea?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

8 commenti :

  1. Cara Silvia, credo che Milano abbia tante cose da vedere.
    Noi alpini del gruppo di Zurigo veniamo a Milano per l'adunata nazionale, si vorrebbe vedere tanto, ma temo che ci sarà una grande confusione.
    Ciao e buon pomeriggi con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Sono felicissima che tu ed i tuoi amici veniate qui nella mia città :-) Avrete di sicuro tante tante cose da vedere e fare in pochi giorni… non c'è che l'imbarazzo della scelta! Spero che per voi sarà una bella esperienza. Buon pomeriggio anche a te.

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  2. Ciao Silvia, non ho mai avuto l'occasione di visitare il posto, anche perchè non sono particolarmente amante dell'arte contemporanea, però mi hai fatto ricordare che anni fa avevo visitato il PAC (accanto alla Galleria d'arte moderna in Porta Venezia) che, per opere esposte, era molto simile! Curiosa la struttura dell'edificio e l'organizzazione degli spazi interni :-)

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    1. Ciao! Non conosco il PAC, credo che mi potrebbe interessare! Nemmeno io sono super esperta di arte contemporanea, ma sono rimasta colpita da questo posto!

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  3. Non conoscevo questa fondazione,è stato bello darvi una sbirciatina grazie a te!

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    1. Ciao Angela! Felice di averti guidato in questa "visita"!

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