lunedì 8 aprile 2019

QUARTET

Lo spettacolo teatrale tratto dal film di Dustin Hoffman in scena al Carcano




Cari lettori,
per la nostra rubrica “Consigli teatrali”, dopo un recentissimo appuntamento con Shakespeare ed una delle sue opere più famose, oggi torniamo alla commedia con Quartet, uno spettacolo che di recente è stato in scena al Teatro Carcano.


Se il nome non vi è nuovo, è molto probabile che voi conosciate l’omonimo film di Dustin Hoffman che ha per protagonista Maggie Smith. Io stessa vi ho già parlato di questa pellicola in un post dedicato a tutti gli amanti del connubio tra cinema e musica classica.


Lo spettacolo teatrale riprende sostanzialmente l’idea del film e molti dei dialoghi, anche se ci sono alcune interessanti differenze. Vediamo insieme quali!



Storia di una casa di riposo molto speciale



La storia, che nel film è ambientata in Inghilterra e nello spettacolo qui in Italia, si svolge tutta all’interno di quattro mura molto particolari. 
Si tratta infatti di una casa di riposo destinata solo a coloro che in passato sono stati musicisti e cantanti lirici professionisti. La struttura, ben organizzata e piuttosto agiata, comprende un giardino, una piscina, un teatro ed ovviamente moltissimo spazio per esercitarsi a suonare e cantare.

Nel periodo autunnale, le attività degli ospiti ruotano tutte intorno ad un importante evento: il 10 ottobre, in occasione del compleanno di Giuseppe Verdi, si tiene un annuale spettacolo nel corso del quale le ex stelle del palcoscenico ripropongono i loro vecchi cavalli di battaglia, al fine di raccogliere fondi per la struttura.

La data fatidica si avvicina e tra i più indaffarati c’è un trio di vecchi amici: Rodolfo (Giuseppe Pambieri), Gianbattista (Cochi Ponzoni) e Cecilia (Paola Quattrini). 
I tre sono stati cantanti lirici molto famosi, e sicuramente sono tra gli ospiti più celebri, ma adesso, ad un occhio esterno, sembrano solo un solitario che si arrabbia se non ha la colazione che desidera, un vedovo che si crede ancora giovane ed una signora che soffre di demenza senile.


Un giorno, mentre i tre stanno meditando su quale potrebbe essere il brano da cantare insieme, una nuova arrivata sconvolge la casa di riposo: si tratta di Giulia (Erika Blanc), una soprano che un tempo è stata una vera star, nonché, per un brevissimo periodo, moglie di Rodolfo.

Quest’ultimo, anche a distanza di decenni, è ancora ferito per la fine del loro matrimonio e non accoglie bene l’arrivo di Giulia.


Purtroppo o per fortuna, però, non c’è tempo per i litigi ed i brutti ricordi: lo spettacolo è sempre più vicino e non ci sarebbe modo migliore per attirare il pubblico che mettere in scena il vecchio quartetto del Rigoletto che un tempo Rodolfo, Giulia, Cecilia e Gianbattista avevano cantato insieme. 
La vera impresa, più che ricordare una parte ormai dimenticata, è ovviamente convincere Giulia!



Differenze tra film e spettacolo



Mettere due linguaggi a confronto, come per esempio quello cinematografico e quello teatrale, non è mai facile, ma credo che, in questo caso, entrambi i registi siano stati abili nel fare leva sui punti forti di ciascuna forma espressiva.


Il film di Dustin Hoffman, come è facile immaginare, ha un ampio cast: oltre ai quattro protagonisti, ci sono tutti gli altri ospiti (tra i quali spiccano l’eterna rivale di Jean/Giulia e il direttore dello spettacolo), gli inservienti, la direttrice della casa di riposo e molti altri. 
Il risultato è quello di una pellicola corale, con molti piacevoli intermezzi musicali ed anche un’interessante scena in cui Rodolfo/Reginald si confronta con degli studenti delle superiori in visita scolastica, appassionati di musica rap.


Lo spettacolo, invece, è costruito quasi unicamente sul dialogo tra i quattro protagonisti, che grazie al potere evocativo della parola riescono a presentare allo spettatore sia il loro presente che il loro passato. 
Il primo si dispiega interamente nello spazio della casa di riposo, tra cameriere poco efficienti, una direttrice severa, un giardiniere affascinante e qualche ospite eccentrico.
Il secondo, invece, viene riportato alla luce progressivamente, grazie a tanti racconti che suggeriscono una forte nostalgia per il palcoscenico ed un desiderio di tornarvi anche solo per poco.



Scenografie, musiche e costumi



Lo sfondo dello spettacolo è un gazebo nel mezzo del giardino della casa di riposo, diventato luogo di ritrovo del trio (poi quartetto) di amici. Lì i protagonisti discutono, chiacchierano, ricordano il passato ma, soprattutto, provano.

La voce, infatti, non è ormai più quella di un tempo, ed è per questo motivo che lo spettatore sentirà musica lirica soltanto in playback. Non è solo il fatto che gli interpreti siano (bravissimi) attori ma non cantanti, ma anche una sorta di metafora: è come se le quattro ex glorie del palcoscenico portassero in scena i vecchi se stessi, ancora orgogliosi di quello che erano.
Tanti intermezzi musicali, ovviamente, sono brani classici famosissimi.


Per quanto riguarda i costumi, i quattro non rinunciano mai, forse per una deformazione professionale, ad indossare camicie, pantaloni eleganti, abiti colorati.

Durante la parte finale dello spettacolo, un momento di teatro nel teatro, essi si riappropriano degli abiti di scena di cui avevano tanto sentito la mancanza.



La famiglia degli artisti



Sia lo spettacolo che il film da cui è stato tratto, in definitiva, raccontano allo spettatore la stessa storia: quella di alcune persone che durante gli anni della loro gioventù e maturità sono state molto famose ed amate da un incredibile numero di persone, ma, una volta diventate vecchie, si sono rese conto di aver dedicato tutto all’arte e di non avere nessuno che si occupi realmente di loro. 

Credo che questa storia ponga l’attenzione in modo efficace sul dissidio interiore che spesso provano gli artisti: da un lato essi, come tutti, vorrebbero una famiglia e degli affetti; dall’altro, però, l’arte è un’amante esigente, ed essi non vi rinuncerebbero mai.

Quello che consola i protagonisti è il fatto che tutti loro, insieme, a modo loro, riescano comunque a formare una sorta di famiglia.




Lo spettacolo è rimasto in scena al Teatro Carcano fino al 31 marzo, ma non escludo che possa venire rappresentato altrove.
Vi consiglio di cuore di dare un’occhiata anche il film, se non lo avete visto (ho notato che spesso è in replica su Rai Movie).
Voi conoscete spettacolo e/o film? Vi ho incuriosito?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

10 commenti :

  1. Cara Silvia, tutto quanto ci fai vedere è molto interessante, tu aiuti tutti.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Mi fa piacere che tu pensi che i miei post siano d'aiuto per conoscere cose nuove. Anche tu con i tuoi post ed i tuoi commenti porti sempre un sorriso :-) Buona settimana!

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  2. io conosco e ho visto il film,
    al teatro sono andata una sola volta a vedere il lago dei cigni di una compagnia russa,non bolshoi..e non fu una bella esperienza..
    la tua è davvero un'appassionata recensione!!
    mi è piaciuta moltissimo!!
    quindi anche il film deve esserti piaciuto tanto..

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    1. Ciao! Sì, hai intuito bene, il film è uno di quelli che rivedo volentieri :-)
      Mi spiace che tu non abbia apprezzato tanto Il lago dei cigni… purtroppo capita che a volte delle rivisitazioni troppo libere rovinino la magia di un grande classico. Contenta comunque che tu abbia apprezzato la recensione!

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  3. Indubbiamente uno spettacolo davvero interessante, grazie per offrirci questa opportunità di “vedere” teatro stando seduti nel nostro salotto. Buona continuazione di giornata.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Anche per questo mi piace così tanto parlarvi di teatro… posso "far vedere" ciò che ho vissuto anche a chi non è di Milano o non conosceva questa rappresentazione. Buon pomeriggio!

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  4. Mi è bastato il film, che poi non era neanche tanto male, anzi, parecchio delizioso ;)

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  5. Ciao Silvia! Non conoscevo questo spettacolo teatrale e neanche il film con Dustin Hoffman. Grazie per la recensione! 😊 Ora mi segno il titolo del film, la storia mi incuriosisce molto! Buon weekend!👋

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    1. Ciao Vanessa! Spero che il film ti piacerà! Buona domenica :-)

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