martedì 17 luglio 2018

GIOCHI CATTIVI

L'amaro ricordo di un'estate lontana nel romanzo di Massimo Donati




Cari lettori,
nuovo appuntamento con la nostra rubrica “Letture… consigli in primo piano” (dopo quelli dedicati ai nuovi romanzi di Marco Erba e Chiara Parenti).


Anche oggi vorrei parlare di un giovane scrittore, Massimo Donati, professore di Fisica ed autore di varie sceneggiature. Già autore del thriller Diario di spezie, quest’anno ha pubblicato con Feltrinelli Giochi cattivi. 

Vediamo insieme personaggi e tematiche di questa storia!



L’estate dell’81



La prima parte della storia è ambientata in montagna, tra Avio e Rovereto. 

È il luglio del 1981 e il dodicenne Roberto Beltrami, come sempre, è a bordo dell’automobile del padre Carlo, proprietario di una piccola casa editrice, insieme alla nonna Lia, con la quale trascorrerà venti giorni di vacanza.

Ogni anno, Roberto attende con gioia che sia il momento di partire e di raggiungere l’albergo Alle Alpi, che per lui è una sorta di seconda casa. 
Lì lo aspettano Rosa, la proprietaria, una figura materna e rassicurante, e suo figlio Mario, un ragazzino con il quale egli ha stretto un’indissolubile amicizia.


Roberto e Mario stanno vivendo il difficile momento della preadolescenza e cercano disperatamente di far comprendere a tutti che non sono più bambini. 

I giochi, i pensieri, le gesta dei due bambini sono segnate su un Quaderno, che però ad un certo punto si interrompe bruscamente, lasciando intendere al lettore che l’estate dell’81 è stata l’ultima che Roberto e Mario hanno condiviso.



Il ritorno di Roberto



Più di trent’anni dopo, uno spaesato Roberto si ritrova al funerale del padre Carlo, morto in circostanze ancora da chiarire. 

Egli non ha più avuto contatti con la sua famiglia dall’estate dell’81: prima ha terminato gli studi in collegio, poi è andato in Svizzera a lavorare nel campo della storia dell’arte.


All’improvviso, egli è di nuovo nella villa di famiglia, tra un archivio gigantesco, custodito con cura dall’assistente personale del padre, ed il roseto della madre Anna, morta di malattia molto tempo prima.
Al momento dell’apertura del testamento, egli scopre che Carlo ha vincolato una parte dei suoi beni a Rosa, la madre di Mario, che si è resa irreperibile da anni.

Roberto vorrebbe fuggire a Zurigo e riprendere la sua ormai consolidata routine con la compagna Elena, ma non può ignorare le ultime volontà del padre, che hanno provocato in lui la riapertura di una vecchia ferita.

Egli decide così di tornare sulle montagne della sua infanzia e di dare un senso a quello che è accaduto molti anni prima…



I “giochi cattivi”



Il titolo del romanzo pone in primo piano i passatempi davvero singolari (ed un po’ inquietanti) che Roberto e Mario escogitano nel corso della loro vacanza in montagna.

Essi sono rimasti fortemente colpiti da un recente avvenimento di cronaca: un bambino caduto in un pozzo artesiano è morto soffocato dopo qualche giorno.
Questa tragedia fa riflettere i due ragazzi, che per la prima volta si rendono conto del sottile confine che separa la vita dalla morte, che loro chiamano alternanza.


È per meglio comprendere che cosa significhi davvero avvicinarsi alla morte e sopravvivere che i due iniziano a compiere una serie di “giochi”, che all’inizio sembrano innocenti bravate e poi diventano sempre più pericolosi.

Alla fine di ogni loro impresa Roberto e Mario si sentono sempre più non-bambini, ovvero dodicenni pronti all’età adulta, ben diversi da quelli che loro chiamano bambini-bambini, che sanno solo piangere e fare i capricci.

L’amicizia che racconta questo romanzo assume le sfumature di un’alleanza quasi indistruttibile, almeno fino a quando il destino non stravolge tutto.



Due famiglie ed i loro segreti




Giochi cattivi non è soltanto la storia di Roberto e Mario, ma anche quella delle rispettive famiglie.


Da una parte ci sono i Beltrami, proprietari di una casa editrice dalle dimensioni ridotte ed a conduzione familiare. 
All’albergo Alle Alpi tutti conoscono l’estroverso padre Carlo e la riservata nonna Lia, ma resta il mistero sulla misteriosa assenza di Anna, la madre di Roberto. Si racconta di una malattia di suo padre, l’altro nonno del ragazzo, ma le notizie sono poche e confuse.


Dall’altra ci sono gli Slomp, padroni dell’albergo e di altre attività che gestisce il padre di Mario, Leo, un uomo dal carattere ombroso e dai violenti scatti d’ira. Egli non piace affatto a Roberto, che cerca di tenersi alla larga il più possibile da lui e da Paolino, il fratello minore di Mario.


In definitiva, entrambe le famiglie nascondono dei segreti, dei quali i ragazzi sono all’oscuro, e che, a loro insaputa, segneranno i loro destini.




Fatemi sapere che cosa ne pensate!
Conoscete l’autore? Avete letto questo romanzo?
Vi è piaciuto?
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

10 commenti :

  1. Forse perché anche il mio ultimo romanzo che ho scritto è ambientato sulle cime, questo libro mi intriga e poi la tua spiegazione lo rende ancora più interessante. Grazie Silvia e buona continuazione di giornata.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Non sapevo che tu avessi scritto un romanzo… complimenti, davvero!! :-) Spero che questo libro ti piacerà, buona giornata anche a te!

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  2. Cara Silvia, veramente interessante questo romanzo, dovrei leggerlo.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Caro Tomaso, credo che questo bel romanzo ambientato sui monti sia una bella lettura per un alpino come Te!

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  3. Ciao Silvia, non conoscevo il romanzo, ma sembra davvero una bella lettura :-)

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  4. Titolo interessante, grazie per la "dritta" ;-)
    I segreti mi attirano sempre

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    1. Ciao Angela! Questa storia è sicuramente basata su un importante segreto 😀

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  5. non lo conoscevo sai? Mi hai incuriosita

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    1. Ciao Chiara! è un giovane autore...sono contenta di avertelo fatto conoscere!! :-)

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