giovedì 23 gennaio 2020

LE INDAGINI DI LIBERA, IOLE E VITTORIA

Le tre detective milanesi di Rosa Teruzzi



Cari lettori,
per la nostra rubrica “Letture...per autori”, finalmente riesco a parlarvi della serie ormai piuttosto nota di un’autrice che ho avuto il piacere di incontrare qualche mese fa: Rosa Teruzzi, caporedattrice di Quarto Grado e giornalista di cronaca nera.


Da qualche anno, ella è nota anche per essere la creatrice della serie, in parte gialla ed in parte romance, che ha per protagonista Libera, la “fioraia del Giambellino”. 

Oggi vi propongo la mia recensione dei quattro capitoli della serie; l’uscita del quinto è prevista nel corso del 2020!



La sposa scomparsa


Libera è una donna di quarantasei anni, dai capelli rossi e dagli sgargianti abiti a fiori, curiosamente somigliante all’attrice americana Julianne Moore. Ella, dopo la chiusura del suo primo esercizio commerciale (una libreria al posto della quale è stato aperto un negozio di lingerie di lusso), ha deciso di re-inventarsi diventando fioraia e creando originali e ricercatissimi bouquet di nozze. 

Spesso le sposine sono isteriche, qualche volta le wedding planner sono perfino peggio, ma Libera, grazie agli insegnamenti di nonno Spartaco, che per lei è stato a tutti gli effetti un padre, riesce a comporre bouquet mescolando ai fiori alcune delle erbe aromatiche del suo orto, e riesce così a distinguersi dalla concorrenza e ad essere sempre richiesta. Il suo atelier ed il suo orto sono parte integrante di casa sua, un casello ferroviario in via Pesto, a Milano, dove vive con l’eccentrica madre Iole, una settantenne nostalgica del periodo hippie, estroversa e libertina, e con la figlia venticinquenne Vittoria, un’ispettrice di polizia silenziosa e piuttosto rigida.


È la fredda, umida e piovosa estate del 2014, ed a Milano, più che luglio, sembra già ottobre inoltrato. Vittoria lavora a tempo pieno, mentre Libera e Iole hanno rinunciato alle vacanze per via delle scarse disponibilità economiche. Esse, tuttavia, amano Milano in estate, e si godono la bella stagione, correndo lungo l’Alzaia del Naviglio fino a Corsico (Libera) e divertendosi insieme a nuovi amici e turisti stranieri (Iole).

È proprio in una piovosa mattina di luglio che al casello si presenta una donna vestita di nero, che, con il pretesto di chiedere un piccolo bouquet da mettere su una tomba, fa capire a Libera di aver perduto anni prima la figlia in circostanze inspiegabili e di non essersi ancora rassegnata alla sua scomparsa. Inizialmente la fioraia cerca di consolare la cliente e la invita a rivolgersi alle autorità, ma quest’ultima ha già tentato più volte e senza successo di contattare la polizia, la quale, però, ha da tempo archiviato il caso.

Libera, osservando la donna vestita di nero che continua a presentarsi di fronte al casello, cercando senza sosta qualcuno che la possa aiutare, si commuove, e decide, con discrezione, di ottenere qualche informazione in più.


In effetti la figlia della signora, scomparsa misteriosamente anni prima, era una segretaria di un’azienda solo apparentemente florida, che stava per sposarsi con un uomo inaffidabile e traditore. Sia la vita pubblica che quella privata della ragazza suscitano diversi dubbi in Libera, la quale inizia con discrezione ad indagare, avvalendosi di più aiuti: quello di Iole, che ovviamente non resiste alla possibilità di farsi gli affari altrui; quello di Vittoria, che, suo malgrado, pur criticando la madre e la nonna, non può fare a meno di dar loro qualche informazione; quello di Gabriele, capo di Vittoria e un tempo migliore amico del marito defunto di Libera, Saverio; quello del giornalista di cronaca nera Cagnaccio, tanto scorbutico quanto abile nel suo mestiere.


Con La sposa scomparsa Rosa Teruzzi inizia a presentarci il suo mondo: una Milano periferica e semi-deserta, un’estate che ancora oggi è ricordata come una delle più brutte ed autunnali dell’ultimo secolo, tre donne piuttosto litigiose ed un po’ impiccione ma dotate di grande empatia ed intelligenza e dei personaggi maschili talvolta esuberanti e talvolta malinconici. 
Con un inizio così promettente, non ho potuto fare a meno di proseguire la serie!



La fioraia del Giambellino


La risoluzione del caso della “sposa scomparsa” è stata, per Libera, sia fonte di sollievo, perché ha contribuito a dare una risposta ad una donna in pena, sia origine di una nuova preoccupazione. Ella, infatti, da tempo non frequentava più Gabriele, grande amico del marito Saverio, morto sul lavoro quando Vittoria era piccola; ricominciando a vederlo regolarmente, però, ella si rende conto di nutrire da tempo dei sentimenti per lui, ma di averli sempre negati, perfino a se stessa.

La situazione è piuttosto delicata, e non solo per via del fatto che Gabriele era legato a Saverio e che è anche l’attuale capo di Vittoria. Libera, infatti, durante una delle sue corse sul Naviglio, ha incontrato un solare ed allegro chef, Furio Mantovani, abituale frequentatore della zona insieme al suo grosso cane. L’uomo ha subito iniziato a corteggiarla e Iole, con il suo entusiasmo, si è ripetutamente messa in mezzo, creando occasioni per lo chef e per la figlia e rendendo quest’ultima ancora più confusa.


Libera cerca di distrarsi con il lavoro, e, un giorno, conosce Manuela, una donna quasi sua coetanea, una futura sposa dal look floreale e dal carattere romantico. Ella, da tradizionalista qual è, vorrebbe coronare un suo grande sogno: essere accompagnata all’altare da suo padre. Purtroppo, però, ella è cresciuta soltanto con la madre, che rifiuta categoricamente di parlarle del genitore.

Manuela ha trovato un articolo relativo al caso della “sposa scomparsa” sul giornale di Cagnaccio e si è persuasa che Libera e Iole possano essere le persone giuste per aiutarla a trovare suo padre ed a risolvere il mistero che aleggia intorno alla sua nascita. Ella lascia anche alle donne il recapito di una vecchia casa di villeggiatura in montagna nella quale sembra che la madre abbia trascorso qualche periodo; Libera e Iole, dopo qualche tentennamento, ed inventando una scusa plausibile con Vittoria, decidono di trascorrere la settimana di Ferragosto al fresco, tra i paesini montani dell’alta Brianza, per condurre una nuova “indagine illecita”.


Il caso de La fioraia del Giambellino è forse, tra i quattro, quello che più rimanda alle inchieste di Quarto Grado, programma televisivo per il quale Rosa Teruzzi lavora ormai da tempo. Segreti familiari e scandali inconfessabili sono, infatti, al centro della storia, che però viene raccontata con lo stile scorrevole tipico dell’autrice ed intervallata da tanti divertenti siparietti, ovviamente offerti dall’inimitabile Iole.



Non si uccide per amore


L’attività da “detective dilettante” ha reso Libera molto più forte e sicura di se stessa, ed è per questo motivo che, per la prima volta in vent’anni, ella decide di affrontare l’episodio del suo passato che più la tormenta: la morte del marito Saverio, poliziotto, trovato nella sua auto in una notte di tanti anni prima, ucciso da un colpo d’arma da fuoco. In tutti questi anni, Libera ha conservato qualche capo d’abbigliamento di Saverio, come ricordo; un giorno, però, prendendo in mano una vecchia camicia, ella trova un biglietto apparentemente scritto da una mano femminile, nel quale si ricorda a Saverio un appuntamento proprio per la notte dell’assassinio.


Libera, che per qualche settimana ha tenuto per sé il segreto di questo incredibile ritrovamento, decide di confidarsi con Irene Milani, detta “La Smilza” per il suo aspetto minuto, abile giornalista alle dipendenze di Cagnaccio.

Più sfuggente, in questo periodo, è Gabriele, che sembra essere sempre più vicino ad una collega, anche a detta di Vittoria. Anche quest’ultima, contro ogni previsione, ha iniziato a frequentare un ragazzo della periferia milanese, irruento e passionale, che sembra essere esattamente il suo opposto.


Dopo essersi confidata con Irene e con la madre Iole, Libera, nonostante la ferma opposizione della figlia e la vaga diffidenza delle forze dell’ordine, decide di condurre una nuova indagine, questa volta non più per conto di altre persone, bensì per se stessa e per la sua famiglia. 

Le ricerche conducono lei e Iole, a sorpresa, a lasciare la sempre più umida e piovosa Milano ed a terminare il mese di agosto nella soleggiata Calabria, terra d’origine di Saverio. La sua morte, infatti, non sembra riguardare un’indagine istituzionale, bensì una questione di cui egli si occupava parallelamente, legata al suo passato. La verità, però, potrebbe essere più vicina di quel che sembra.


Personalmente, credo che Non si uccide per amore costituisca un punto di svolta all’interno della serie: Libera non può più definirsi una “detective per caso”, ma inizia a prendere coscienza dei procedimenti investigativi, ad avvalersi dell’aiuto della stampa (credo che il personaggio di Irene Milani, per l’autrice, sia parzialmente autobiografico) e, soprattutto, a cercare con coraggio una realtà che le sta veramente a cuore.



Ultimo tango all’Ortica


L’estate del 2014 è finita...se mai c’è stata. Dopo mesi di freddo fuori stagione e piogge continue, l’arrivo dell’autunno passa quasi sotto silenzio anche al casello ferroviario di via Pesto. Vittoria, dopo una breve fuga al mare con il nuovo fidanzato, ha ricominciato a lavorare a tempo pieno; Iole continua a frequentare maturi turisti che decidono di visitare Milano anche in bassa stagione; Libera si dedica alle molte spose di settembre.


Dopo aver fatto luce sulla morte di Saverio, ella si sente più serena, ma non può fare a meno di pensare che il suo eccessivo attaccamento nei confronti del passato l’abbia portata a perdere per sempre Gabriele, ormai seriamente legato ad un’altra persona (anche se alcuni suoi atteggiamenti sembrano celare un po’ di rimpianto). Inoltre, per quanto Iole cerchi di contagiarla con il suo entusiasmo, considera lo chef Furio un semplice amico, e non trova giusto illuderlo.


Proprio mentre è immersa in tutti i suoi pensieri, Libera viene contattata da Franca, una delle amiche del cuore di Iole, che non potrebbe essere più diversa da sua madre, tutta yoga e gonne a fiori: ella, infatti, è una delle più ricche signore di Milano, con una casa lussuosa, dei divorzi alle spalle, un’attività di tipo finanziario e degli elegantissimi completi, indossati anche per una semplice passeggiata. 

Franca ha contattato le amiche perché la polizia ha appena fatto irruzione in casa sua, arrestando il suo maggiordomo, che per lei non è solo un dipendente, ma anche un fedele amico. Egli è accusato di aver ucciso a colpi di pistola, in data 23 agosto, un giovane uomo che è stato trovato morto al di fuori della storica Balera dell’Ortica: era l’ex fidanzato di una delle più assidue frequentatrici del luogo, una ballerina dilettante di nome Katy, e la perseguitava con la sua gelosia. La polizia sospetta un legame tra Katy ed il maggiordomo di Franca ed ipotizza un omicidio passionale.


In Ultimo Tango all’Ortica Libera, suo malgrado, viene trascinata da Iole, insieme alla risoluta Franca ed al sempre entusiasta Furio, ad una delle serate dell’Ortica, resa celebre dalle canzoni di Jannacci, storico “cantore” della vita quotidiana milanese. Il luogo le fa tornare in mente il nonno Spartaco, che era solito fischiettare Faceva il palo nella banda dell’Ortica mentre si occupava dell’orto. 

La quarta indagine delle “Miss Marple del Giambellino”, come ormai le tre vengono scherzosamente chiamate, è un vero e proprio omaggio alla città di Milano, che ho davvero apprezzato.




Come sempre, è il momento di conoscere il vostro parere in proposito! 
Conoscete i romanzi? Che ne pensate? Vi piacciono? Fatemi sapere! 
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

14 commenti :

  1. Cara Silvia, qui si trova parecchio da leggere, ora bisogna scegliere ciò che piace.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Vero, c'è solo l'imbarazzo della scelta! Anche se, per quanto riguarda questa serie, è giusto partire dal primo romanzo... buona serata comunque 😊

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  2. Ciao Silvia, anch'io sono una fan della serie, e mi è piaciuto molto come hai presentato questi quattro romanzi! Ovviamente sono molto curiosa di leggere il prossimo libro :-)

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    1. Ciao! So che tu sei una fan... allora aspetteremo insieme il prossimo libro!

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  3. Il tuo modo di presentare i libri è sempre accattivante, grazie.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Io sono sempre super contenta di incuriosirvi!

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  4. Ho un libro di Teruzzi, mi fa l'occhiolino da un po'. Mi devo solo decidere, anche perchè come tipologia di storie ci siamo :-D

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    1. Ciao Angela! Dai dai, inizia a leggerlo, non te ne pentirai! :-)

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  5. Ciao Silvia! 👋 Non ho mai letto questa serie di romanzi e non conoscevo neanche l'autrice Rosa Teruzzi. Mi piacciono molto i gialli, quindi grazie per queste recensioni! :)

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    1. Ciao Vanessa! Credo che questi romanzi possano essere il tuo genere :-) Fammi sapere poi se ti piacciono!

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  6. Ciao Silvia, mi affaccio per la prima volta su tuo blog. Ho letto con interesse il post dedicato a Rosa Teruzzi che non conoscevo. Cercherò i primi capitoli in biblioteca, grazie per la bella presentazione! Alla prossima!

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    1. Ciao Mariella, grazie e benvenuta! Sono contenta di averti incuriosito :-)

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  7. adoro questa serie! Inaspettatamente la mia preferita è Libera e non vedo l'ora di leggere il prossimo

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    1. Ciao Chiara! Libera è un gran bel personaggio, ma Iole, secondo me, è il top :-)

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