lunedì 20 gennaio 2020

CANOVA/THORVALDSEN: LA NASCITA DELLA SCULTURA MODERNA

Una mostra sul Neoclassicismo alle Gallerie d'Italia




Cari lettori,
per i nostri “Consigli artistici”, sono molto felice di riportarvi in un museo del quale vi ho parlato una volta soltanto, in occasione di una mostra dedicata a Caravaggio: le Gallerie d’Italia, in Piazza della Scala, a Milano.

L’esposizione di cui vi parlo oggi confronta tra di loro due maestri della scultura tra Settecento ed Ottocento: l’italiano Antonio Canova, che non ha bisogno di presentazioni, ed il suo rivale danese, il più giovane Bertel Thorvaldsen.
Vediamo insieme com’è strutturata questa mostra!



Due artisti e la città eterna



La prima parte dell’esposizione narra, tramite una serie di litografie, autoritratti e busti scolpiti, la vita dei due artisti.


Antonio Canova è stato sicuramente il nome di punta del Neoclassicismo italiano, il rivoluzionario che, come testimonia un bassorilievo dell’epoca, ha fatto sì che l’arte della Scultura ottenesse i medesimi riconoscimenti delle “sorelle maggiori” Pittura ed Architettura.

Bertel Thorvaldsen, più giovane e di provenienza nordica, crea statue dall’impostazione leggermente più statica, ma caratterizzate da attenzione al dettaglio e grande forza espressiva. Egli subisce il fascino della mitologia classica e delle origini della storia e della letteratura mediterranea, e, come il suo rivale italiano, non esita a far diventare dei ed eroi i protagonisti delle sue opere d’arte.



Il palcoscenico dello scontro tra i due non può che essere Roma, la Città Eterna, dove entrambi aprono una loro bottega. Alcuni dipinti dell’epoca testimoniano la grandezza e la magnificenza dei loro studi, dove lavoravano moltissimi apprendisti, le statue prendevano rapidamente vita e spesso passavano in visita persone di rilievo (nobili, capi di Stato, persino Papi).



In bilico tra neoclassicismo e romanticismo



Il Settecento e l’Ottocento italiano sono due secoli dominati da due correnti letterarie ed artistiche: il Neoclassicismo ed il Romanticismo. Solitamente, in sede scolastica, questi due movimenti sembrano essere l’uno successivo all’altro. In verità, ci sono stati alcuni decenni nei quali essi hanno convissuto, e questa mostra ne fornisce una perfetta dimostrazione.

Una forma di scultura tipicamente neoclassica, mutuata dall’epoca antica e dai fregi su templi e monumenti, è il bassorilievo. Uno dei più belli della mostra è Nesso che rapisce Deianira, di Thorvaldsen. Non solo la leggenda del centauro che porta nel bosco la fanciulla è di epoca antica, ma tutto, in quest’opera, dalle vesti della donna ai dettagli con cui è tratteggiata la forza fisica del centauro, richiama la Grecia di epoca classica. 



Altra opera interessante è la Juliette Récamier (Beatrice) di Antonio Canova, il quale mostra di non essere interessato soltanto all’Antica Grecia, ma anche al mondo romano. Difficile, osservando questo busto, non pensare alle matrone dell’Urbe.



Se alcune sezioni della mostra sono puramente neoclassiche, tuttavia, vi è almeno una sala dalla connotazione fortemente romantica: quella che contiene, tra le altre opere, i ritratti di Alfieri e di Foscolo.

È stata proprio la figura di Vittorio Alfieri, un precursore dei suoi tempi, un uomo che in piena epoca neoclassica sentiva in sé tutti i tormenti e le angosce del Romanticismo, ad affascinare Canova. Egli, infatti, ha omaggiato il poeta, letterato e tragediografo con il progetto maestoso di un monumento funebre. 

La mostra ne espone il bozzetto in scala, con tanto di Italia personificata che piange la terribile perdita. L’inserimento di un simile soggetto è di gusto già quasi risorgimentale, sebbene manchino ancora dei decenni prima che l’Unità d’Italia si compia.



Personaggi storici e simboli personificati


Sia Canova che Thorvaldsen si sono dedicati con grande dedizione allo studio ed alla riproduzione della figura umana, dandole però, di volta in volta, un significato differente.

Si tratta di due scultori diventati famosi per i loro soggetti di stampo mitologico, ma la mostra testimonia che essi si sono dedicati anche ad altro.

Molto gettonati sono, per esempio, i personaggi storici più importanti del tempo: principi, capi di Stato, Papi. Una bellissima statua di Canova rappresenta una giovane principessa della famiglia Esterházy, pittrice dilettante, ritratta in una posa naturalissima, mentre prepara un bozzetto e si volta leggermente per osservare meglio il soggetto.

Una piccola sezione della mostra è dedicata a Napoleone, vera star politica del tempo, ed una lunga serie di bassorilievi di Thorvaldsen ritrae Alessandro Magno ed il suo esercito in trionfo.


Storia e politica, dunque, non mancano; esse, tuttavia, trovano il loro posto accanto ad altre opere dal carattere decisamente più simbolico.

Sia Canova che Thorvaldsen, per esempio, sono attirati dal mondo della danza, e quattro bellissime statue nel salone centrale della mostra testimoniano questo loro interesse. Ancora una volta, l’ispirazione è neoclassica: Tersicore, la musa della danza, è il modello prescelto. Tuttavia, l’opera che forse affascina di più, per la sua freschezza e spontaneità, è una giovanissima Fanciulla danzante.


I due artisti, inoltre, si rivelano particolarmente abili nel personificare Il Giorno e La Notte (in foto, un tondo dipinto che riprende un bassorilievo dedicato al momento dell’Alba). Anche questo è un tema tipicamente classico (l’Aurora dalle dita rosate si trova già nei poemi omerici), ma viene reinventato con un tocco di originalità.



Le grandi figure femminili della mitologia


Il Salone Centrale della mostra, che ha luogo al piano terra delle Gallerie d’Italia, espone due opere che sono forse il cuore del confronto tra Canova e Thorvaldsen: le loro versioni delle Tre Grazie. A sinistra il maestro italiano, con le tre fanciulle avvolte in un abbraccio quasi consolatorio, caratterizzate da grande spontaneità nei movimenti; a destra, il rivale nordico, dall’impostazione un po’ più statica ma ricca di dettagli, compreso il piccolo ed adorabile Cupido seduto ai loro piedi.

L’esposizione gioca tanto sull’idea del confronto, ed a noi visitatori non resta che ammirare, davvero meravigliati, le incredibili sculture dei due artisti, fatte di un marmo che a tratti sembra carne o un tessuto leggero.


Le protagoniste più amate da entrambi sono le grandi figure femminili della mitologia. Venere, per esempio, è declinata in moltissimi modi diversi: mentre esce dal bagno, quando scopre di essere osservata da occhi umani, durante la famosa gara per il Pomo della Discordia.


Accanto a lei, spesso ci sono il figlio Eros/Amore e la nuora Psiche, che, in tanti quadri e sculture dell’epoca, è simbolicamente accostata all’idea della farfalla (in foto una scultura di Canova, molto meno famosa di quella del Louvre, ma ugualmente bella).


Un’ultima figura che sembra aver affascinato molto entrambi gli scultori è Ebe, la prima dei due coppieri degli dei, simbolo di festa e di eterna giovinezza. Canova la porta in trionfo, con le vesti svolazzanti, i gesti risoluti, le delicate brocche d’oro; Thordvalsen, invece, dà vita ad una figura delicata e riflessiva, che riflette sulle sue prossime mosse, perché consapevole di aver perduto il favore di Zeus, il quale, ben presto, la sostituirà con Ganimede.




La mostra resterà presso le Gallerie d’Italia fino al 15 marzo!
Consiglio una visita a tutti, soprattutto ai miei lettori milanesi e lombardi. Molte di queste opere sono state portate qui in collaborazione con i musei di Copenaghen e San Pietroburgo, ed è un’occasione davvero importante per poter osservare un simile tesoro neoclassico in poche stanze!
Voi avete visitato questa mostra? Ho visto che anche su Internet è molto popolare!
Vi piacciono questi due artisti? Avete visto qualche altra esposizione dedicata a loro?
Aspetto un vostro parere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

4 commenti :

  1. Cara Silvia, io vengo da quella regione dove Canova, ha lasciato molte opere, e ogni paesi trovo qualcosa di lui!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
     Tomaso 

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Tomaso! Ma che bello, allora avrai avuto occoccasi di vedere molte opere di Canova! Buona serata anche a te :-)

      Elimina
  2. Quanta bellezza, lascia senza parole. Annoterò le date e il luogo, chissà che riesca ad andare, mi piacerebbe tanto. Grazie Silvia. Buona notte.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sinforosa! Spero tanto tanto che riuscirai a vederla, ne vale davvero la pena! Buon weekend :-)

      Elimina