giovedì 29 settembre 2022

I PREFERITI DI SETTEMBRE 2022

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

eccoci arrivati alla fine di settembre!

Sospeso tra estate e autunno, come si suol dire, “settembre è un mese perfetto per ricominciare”. Mai come quest’anno sento vera questa frase.


Sono tornata dalle vacanze piena di energie positive e devo dire che in queste settimane mi sono proprio servite, perché è stato un mese già pieno di novità: qualcuna bella, qualcun’altra che mi ha sollevato, qualcun’altra ancora, purtroppo, deludente. Inoltre, il ritorno delle attività culturali, la riapertura della scuola di danza e le temperature perfette per tornare a fare i miei giretti a Cernusco o a Milano hanno reso ancora più ricco ed interessante questo mese.


Vediamo un po’ tutto quello che mi è piaciuto, dai libri ai film, dalla musica alla poesia, fino ad arrivare alle foto del periodo!



Il libro del mese


Il romanzo che vi propongo per i preferiti di settembre è stato, in realtà, protagonista assoluto degli unici tre giorni piovosi di questo agosto. I preferiti del mese scorso erano già “occupati” da un’altra lettura che mi era piaciuta molto (la trovate qui), ma mi dispiaceva non avere uno spazio più approfondito per parlarvi di questa lettura, così l’ho rimandata ad oggi.


Chi segue il mio blog sa già che Giancarlo De Cataldo è un autore che mi piace molto e non mi delude mai; La Svedese, però, è una storia del tutto nuova, in uno stile che mi è sembrato diverso, quindi mi sono approcciata con molta curiosità. A giudicare da come l’ho divorato, direi che mi è piaciuta…!


Protagonista di questo noir è una ragazza di appena vent’anni, Sharon detta Sharo, che non ha potuto proseguire gli studi, vive alle Torri (che, se non erro, è un modo confidenziale di definire Tor Bella Monaca) con la madre invalida che le rinfaccia qualsiasi cosa tutti i giorni e non vede nessun futuro di fronte a sé.


Sharo non si perde d’animo e rimedia qualsiasi lavoro per poter dare da mangiare a sé ed alla madre, dalla cameriera alla parrucchiera alla cassiera, ma è più che precaria e già diverse volte i capi sono stati sgradevoli con lei.


Un giorno, mentre è in giro con il suo fidanzato, un piccolo incidente stradale le fa scoprire la verità su di lui: egli non fa consegne di vino e liquori per un bar come pensava, ma spaccia la “Gina”, la droga dello stupro. Il ragazzo deve proprio essere trasportato al pronto soccorso, così Sharo, dopo un primo momento di indecisione, decide di fare la consegna, ritirare i soldi che poi darà di dovere e non avere più niente a che fare con questo mondo.


Solo che, invece di finire in una qualunque casa borghese come pensava, ella finisce per trovarsi in una vera e propria reggia, abitata da un uomo un po’ avanti con gli anni, molto gentile e raffinato nei modi, che organizza festini omosessuali, ma di tutte le altre parti della sua vita non dice proprio niente, al punto da non farsi chiamare con il suo vero nome, ma “semplicemente” Il Principe.


Tra Sharo e il Principe nasce un’immediata sintonia, perché la ragazza, per la prima volta, si sente considerata in modo diverso: come una persona intelligente e scaltra, e non come un oggetto sessuale. L’uomo le propone di diventare lei il suo corriere di fiducia, e la ragazza, dopo qualche ripensamento, accetta.


È solo il primo passo della sua “scalata al successo”: prima le consegne; poi la collaborazione diretta con il barista e spacciatore che tiene in pugno le Torri; infine la cacciata dello stesso dal quartiere, insieme a nuovi alleati molto più pericolosi.


Mese dopo mese, nella sua periferia più in difficoltà che mai con gli strascichi della pandemia, Sharo riesce ad imporsi come punto di riferimento malavitoso. Per tutti è la Svedese, perché bella, giovane e bionda.


La sua nuova vita le porta molti vantaggi, come la possibilità di dare alla madre una badante ed una serie di nuovi e splendidi alloggi, e poi i viaggi, il benessere, uomini importanti che all’improvviso si interessano a lei. Più in alto si sale, però, e più i nemici si moltiplicano.



Senza volerlo, il caso mi ha fornito la perfetta descrizione per La Svedese: questo libro è come una giornata di diluvio quando sei nella casa al mare. Roma è una città così bella… al punto che si potrebbe pensare che le Torri, il quartiere dov’è ambientata questa storia, siano da tutt’altra parte. E invece sono proprio lì, a pochi chilometri di distanza dalle vestigia dell’Impero Romano. Un posto che a me personalmente ha ricordato l’ambientazione di Gomorra, le vele di Scampia: una serie di palazzoni all’interno dei quali, oltre a cercare di lavorare e di sopravvivere, non si può fare molto, e purtroppo la delinquenza, soprattutto lo spaccio, a volte rimane l’ultima alternativa.


Sharo, pur nella disperazione, cerca di evitare quel mondo in tutti i modi, ma non riesce a dire di no quando qualcuno per la prima volta la apprezza. In qualche modo resterà sempre una voce fuori dal coro rispetto agli altri co-protagonisti del romanzo: gli “affari” le interessano anche perché può tornare a studiare matematica e contabilità, materie che le è dispiaciuto abbandonare; è una delle poche sostenitrici della scienza in mezzo ad un quartiere di No Vax, qualcuno anche un po’ complottista; considera Il Principe una sorta di mentore, non avendo avuto altri maestri; fa il possibile per pensare alla famiglia ed agli amici, anche se la vita gliene porterà via qualcuno.


Però è impossibile lasciar entrare il male nella propria vita senza che esso ti cambi, e La Svedese sarà per Sharo come il quadro di Dorian Gray, un’immagine a cui deve attenersi per proseguire con la sua nuova “vita dorata” ma che le costa un prezzo altissimo.


Una storia noir e di certo non leggera, ma molto avvincente e scorrevole. Per me, da tenere assolutamente in considerazione!



Il film del mese


Immagino che conoscendo la mia passione per i cartoni animati saprete già qual è il mio film del mese: I minions 2!


Sono andata a vederlo ben due volte (mi pare giusto): sabato 3, in un pomeriggio uggioso in cui non avevo molto da fare ed ero convinta che non interessasse a nessun altro, e poi, a sorpresa, due domeniche dopo, con la mia amica Mara che era rimasta senza accompagnatrice.


Il film riprende da dove era finito il precedente: Gru, il “Cattivissimo”, ha quasi dodici anni, va alle scuole medie e, anche se non si sente molto considerato dalla madre (che colleziona relazioni con stravaganti toyboy e non ha mai tempo per il figlio), non se ne fa un cruccio più di tanto, perché non è mai solo. Infatti con lui c’è il suo fedelissimo esercito di Minions, che ha preso residenza nella cantina della sua casa e sta costruendo quello che diventerà il suo celeberrimo covo.


Gru ed i Minions hanno all’attivo tanti cattivissimi piani, ma l’imprevisto è dietro l’angolo: i Malefici 6, una temibile associazione di cattivi, ha buttato fuori il suo capo anziano, Willy Krudo (dicendo a tutti che è morto) ed ha avviato una vera e propria selezione, con tanto di colloqui di lavoro. Gru viene convocato, ma i 5 Malefici rimasti, non appena lo vedono, scoppiano a ridere e lo cacciano via. Gru non può che vendicarsi… rubando la Pietra dello Zodiaco, un preziosissimo manufatto.


Peccato che sulle tracce della Pietra ci sia anche lo stesso Willy Krudo, sopravvissuto alle rapide dei fiumi dell’Asia, che rapirà il povero Gru… chiedendo il riscatto proprio ai Minions!



Così come il primo film dei Minions, anche questo è una sorta di prequel: racconta la storia di come Gru ed i suoi imbranatissimi aiutanti si siano incontrati, e di quando e perché Gru sia diventato il “grande capo”.


È un film che, come capirete, non mi è pesato affatto rivedere: una storia simpaticissima e divertente, adatta a tutti, dalle famiglie ai gruppi di ragazzi, dai bimbi agli adulti che vogliono staccare con un pomeriggio di leggerezza.


Le imprese dei Minions sono fenomenali: le sequenze in cui cercano di imparare il Kung Fu, o si improvvisano Hostess e steward su un volo per San Francisco, mi hanno fatto morire dal ridere, e ce ne sono molte altre!


La storia del cattivissimo Gru che è sempre in cerca d’affetto – ed alla fine si costruisce la sua famiglia niente affatto convenzionale -, ma non rinuncia mai ad essere, in sostanza, un monello mai cresciuto, è una delle più riuscite serie d’animazione degli ultimi anni, secondo me. Io vedo sempre volentieri anche le repliche, se non ho altro da fare!


Ultima chicca: questo film è perfetto per i nostalgici degli anni ‘70 :-)



La musica del mese



La parola giusta per settembre, viste tutte le novità che questo mese porta sempre con sé, mi sembra proprio cambiamento.


Per quanto riguarda la musica classica vi propongo una famosissima aria di Puccini tratta da Madama Butterfly, dal titolo Un bel dì vedremo. Cantando questo brano dell'opera, la protagonista sogna il ritorno del suo amore lontano, che darà finalmente un senso alla sua vita, fatta di attese e tristezze. La trovate a questo link nella versione di Maria Callas.




Per quanto riguarda, invece, la musica contemporanea, continuiamo a parlare di cartoni animati con Qualcosa che non cambia mai, la mia canzone preferita di Frozen 2. Un brano che trovate qui e che, ad un ascolto attento, si rivela tutt’altro che per bambini:


Che venti inquieti, un dubbio ormai in mente ce l’ho

Quel che mi chiama annuncia cambiamenti

Ed io non so se sono pronta

Lo cristallizzerei

Quel che vedo è proprio perfetto

Adesso non lo cambierei


Il tempo trasforma un po’ tutto

E invecchiare non è affatto brutto

Diciamo grazie al Fato per quello che ci dà

Abbonda il cibo per tutti gli amici

E noi ci aiutiamo felici

D’ora in poi quella bandiera là in alto volerà…


Cambia tutto ma qualche cosa non cambierà

Vola il tempo e il futuro è un’incognita

Il passato sai è passato ormai

Resta un ricordo in noi

Cambia tutto ma…

Il mio posto è accanto a voi



La poesia del mese



A volte, in questo mese, mi ha colto un pochino di nostalgia per il mare e per l’estate che è andata spegnendosi pian piano (anche se per almeno metà mese ha fatto ancora un gran caldo…). Così ho pensato di proporvi una poesia di Thomas Bernhard, dal titolo In un tappeto d’acqua.


In un tappeto d’acqua

ricamo i miei giorni,

i miei dei e i miei malanni.

In un tappeto di verde

ricamo i miei dolori rossi,

i miei mattini azzurri,

i miei borghi in giallo e le mie fette di pane e miele.

In un tappeto di terra

ricamo la mia caducità.

Ci ricamo dentro la mia notte

e la mia fame,

il mio cordoglio

e la nave da guerra delle mie afflizioni

che scivola in mille acque,

nelle acque dell’inquietudine,

nelle acque dell’immortalità.



Le foto del mese



Sabato 10 sono andata con tutta la famiglia all’Antica Hosteria di Odiago, un paesino vicino a Pontida (vicino ai laghi ed ai piedi delle montagne lombarde, per chi non fosse della zona). Abbiamo festeggiato con un po’ di ritardo – ma in modo super – il 60esimo compleanno di mia zia. Dopo il poker di bruschette della casa, il risotto con i funghi, un assaggio di stufato d’asino/lumache/polenta, tiramisù finale e due vini diversi… anche Otto è crollato!



Per l’occasione ho sfoggiato un nuovo abito trovato al mercato del mercoledì, bianco e nero con un tocco di marrone, insieme ad una fusciacca nera abbinata. Ho aggiunto delle decolleté bianche che avevo comprato per un matrimonio pre Covid e che poi purtroppo non ho più avuto modo di mettere.



Domenica 18, dopo aver visto i Minions, io e Mara abbiamo fatto una bella passeggiata per Milano (ci era mancato girarla, da metà maggio in avanti il caldo pomeridiano si è fatto proibitivo) ed abbiamo fatto una merenda un po’ tarda da Pavé, un bar pasticceria tra Centrale e Porta Venezia. Abbiamo fatto metà per uno delle due tortine che vedete in foto: base di biscotto, mousse di cioccolato bianco fico e sesamo, marmellata di fichi per la prima; biscotto alla nocciola, mousse al cioccolato al latte e marmellata di prugne per la seconda. Poi non abbiamo resistito e abbiamo fatto un piccolo bis con una crostatina con ganache al cioccolato fondente… quando si dice “I tre cioccolati”!



Sono tornati i tocchi autunnali in casa! Non decoro tutto come le influencer americane (no, non mi piacerebbe affatto, io non farei mai queste cose, lo sapete), però qualche tovaglietta e qualche centrotavola con foglie ci stanno :-)





Proprio ieri… il 28 settembre… ho compiuto 33 anni! Sono entrata nel "Club degli anni di Cristo", come si suol dire. Ieri ho festeggiato con un pranzetto in famiglia e un po' di shopping; oggi andrò al cinema e nel weekend vedrò qualche amica. Una bella cifra... ma in fondo in fondo sono ancora una novellina, dai!





Ecco il mio settembre in breve! Raccontatemi un po' com'è stato il vostro. 

Come state? Vi è successo qualcosa di speciale? 

O avete scoperto qualche bella lettura, film, canzone? Fatemi sapere! 

Grazie per la lettura, ci rileggiamo in ottobre :-)


6 commenti :

  1. Auguri passati, allora!
    Per quanto riguarda il film, inizialmente mio figlio mi aveva chiesto di accompagnarlo al cinema per guardare i Minions, ma poi ha cambiato idea, scegliendo SuperPets. E meno male, perché è un film fantastico, mentre i pupazzetti gialli non li ho mai sopportati. ;)

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    1. Ciao Claudia! Grazie mille per gli auguri :-) Anche Super Pets deve essere molto carino!

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  2. Intanto Auguri passati, ho visto le foto su IG, e non vedo l'ora di vedere i divertentissimi pupazzetti gialli ;)

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    1. Ciao Pietro! Grazie mille per gli auguri! Fammi sapere se ti sono piaciuti i Minions :-)

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  3. Buon compleanno, anche se in ritardo! Come sempre un post super adorabile, mi piace tantissimo il modo in cui racconti e ti racconti. Mi hai fatto venire voglia di vedere Minions 2, del resto il primo mi era anche piaciuto tantissimo ❤️

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    1. Ciao Enrica! Grazie mille per gli auguri :-) I Minions 2 è super simpatico!

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