Tre romanzi di Donato Carrisi
Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “Letture...per autori”, oggi vi presento tre
romanzi di un autore che forse molti di voi già conosceranno: Donato
Carrisi.
Egli
si occupa prevalentemente di gialli e di thriller, anche se
all’interno della sua produzione non mancano storie di altro
genere.
È
uno scrittore che conosco da pochi mesi, e per ora, tra i suoi libri,
ho letto soltanto questi. Se La donna dei fiori di carta è
una storia originale e decisamente nelle mie corde, e Falene
presenta delle tematiche che ho già ritrovato in altri autori,
Il suggeritore, suo bestseller e thriller mozzafiato, è una
scelta insolita per me, che di solito opto per polizieschi più
standard.
Si
tratta, in definitiva, di tre romanzi decisamente diversi tra loro,
che però ho apprezzato e mi sento di consigliare. Vi lascio le
recensioni nel dettaglio!
IL
SUGGERITORE
Una
mattina alcuni ragazzi, che camminano e giocano nella foschia delle
prime ore di luce insieme al loro labrador, fanno una scoperta
terribile: nel bel mezzo del bosco, in una spianata erbosa, sono
state seppellite sei piccole casse in circolo, che sembrano contenere
dei resti umani.
Sul luogo arriva subito la Squadra Speciale
investigazioni del responsabile Roche, composta dall’anziano Stern,
dal giovane Boris e dalla scontrosa Sarah Rosa, nonché dal
criminologo di fama internazionale Goran Gavila.
Le
casse, una volta aperte, rivelano un ben macabro contenuto: ben sei
braccia sinistre di bambine tra i sette ed i tredici anni. Cinque
sembrano appartenere a delle ragazzine sparite misteriosamente in
zona negli ultimi mesi, mentre della sesta non si sa nulla.
Goran
Gavila propone di soprannominare il misterioso rapitore di bambine
“Albert”, per poter così immaginare non un mostro, ma un uomo, e
poterlo anche individuare più facilmente. Egli suggerisce anche
l’aiuto esterno di uno specialista, ed è così che alla squadra si
unisce la giovane e piuttosto spericolata Mila Vasquez, che si è
distinta in numerosi ritrovamenti di bambini scomparsi.
Il
medico legale, però, dà subito una brutta notizia alla squadra: le
bambine, che hanno dovuto subire una mutilazione così orribile, sono
quasi sicuramente morte.
Purtroppo
egli non ha torto: poco dopo, infatti, viene ritrovato il misero
corpicino della prima scomparsa, nel bagagliaio dell’auto di un
uomo che sembrava insospettabile e si rivela essere un pedofilo.
Il
caso sembra già quasi risolto, ma l’uomo dichiara di non sapere
nulla né della bambina che hanno trovato nella sua auto né delle
altre, e si suicida in cella. Goran e Mila, a dispetto del resto
della squadra, non credono che sia lui Albert, e continuano ad
indagare.
In
effetti, il serial killer in questione sembra avere un piano molto
più complesso di quello che potrebbe avere un qualsiasi maniaco.
Settimana dopo settimana, infatti, i corpi delle piccole vittime
vengono ritrovati dalla Squadra Speciale in luoghi tutt’altro che
casuali, posti dove, di recente o anni prima, sono stati consumati
dei terribili delitti.
È come se l’assassino, lasciando i cadaveri
come “indicazioni”, suggerisse alla polizia la presenza di altri
criminali, temibili quasi quanto lui…
Ma
come ha potuto conoscerli tutti?
Il
suggeritore è un romanzo del
2009 ed è l’esordio di Donato Carrisi, nonché il suo primo grande
successo di pubblico. Pur essendo un romanzo scritto da un autore
italiano, esso non possiede le stesse caratteristiche del poliziesco
all’italiana (che, come sapete, è uno dei miei generi del cuore),
ma ricorda da vicino i thriller di stampo internazionale (soprattutto
americano).
Per me una lettura di questo tipo era un esperimento, ma
sono rimasta assolutamente conquistata. Pagina dopo pagina, gli
interrogativi aumentavano, ed i brividi pure.
A chi si accosta a
questo romanzo consiglio di non dare assolutamente nulla per
scontato: non una scena, non un personaggio, non una frase. L’autore
è abilissimo nel “coccolare” il lettore proponendogli qualcosa
che egli si aspetterebbe...e poi spiazzarlo completamente, ribaltando
la prospettiva e minando ogni sua certezza.
Scegliete
un bel weekend piovoso (a maggio non sono mancati, ahinoi) e…
godetevi l’atmosfera!
LA
DONNA DEI FIORI DI CARTA
Questo
romanzo è ambientato in un momento molto delicato della nostra
storia, quasi un secolo fa. Nel 1916, nel pieno della Prima Guerra
Mondiale, la linea del fronte tra Impero Austro-Ungarico ed Italia
passa per il Monte Fumo.
Il
primo dei due protagonisti della storia è un medico di guerra
tedesco accampato proprio lì, Jacob Roumann.
Egli, prima della
guerra, ha avuto aspirazioni letterarie e cerca di “rimanere umano”
annotando su un quadernetto le ultime frasi che i soldati, quasi
sempre giovanissimi, spesso disperati, pronunciano prima di morire.
Tante volte, rileggendo il suo taccuino, egli si stupisce di come
queste frasi, lette di fila, abbiano un senso compiuto, quasi l’uomo
ritrovasse l’armonia con il resto del creato prima di andarsene per
sempre.
Una
notte, il comandante gli affida una missione: cercare di entrare in
confidenza con il capo di un manipolo di soldati italiani che sono
stati catturati. L’uomo misterioso, infatti, si rifiuta di dire il
suo nome e di ammettere il motivo che lo ha spinto, insieme ai suoi
uomini, fino al Monte Fumo.
Il
dottore, con la sua sensibilità, riesce ad impressionare
positivamente lo sconosciuto, che accetta di rivelargli chi è e che
cosa fa lì, a patto che egli ascolti una storia.
Il
racconto dell’italiano si propone di rispondere a tre domande: chi
sono io, ora prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l’uomo che fumava
sul ponte del Titanic la notte in cui il transatlantico affondò?
Sembrano
domande senza senso, ma si rivelano essere il cuore di una bellissima
storia, il cui protagonista è Guzman, fumatore accanito e grande
conoscitore di racconti, un uomo che ha avuto una vita avventurosa,
ha viaggiato, ha conosciuto e perduto l’amore, ed ha sicuramente
molto a che fare con l’ufficiale italiano.
Quest’ultimo,
poi, ricambierà il favore e raccoglierà anche le confessioni di
Jacob, che, oltre che per la guerra, soffre anche per la sparizione
della donna dai fiori di carta che
dà il titolo al romanzo…
Questo
libro, terzo in ordine cronologico per l’autore, è un curioso mix
di storia, fantasia e leggenda. Al centro dell’attenzione c’è il
potere della parola, che si mescola all’alone di mistero che crea
il gesto del fumo, fondamentale per Guzman ed anche per i due
protagonisti.
Personalmente,
questa storia mi ha ricordato un po’ quelle di Baricco, tra
personaggi originali, che svelano man mano i loro segreti, ed una
scrittura poetica e, in parte, anche filosofica.
Con
questo, però, non voglio dire che i due autori si somiglino: il
romanzo presenta comunque tanti elementi originali, che lo rendono
una lettura assolutamente consigliata.
FALENE
Questa
breve storia, a metà tra il romanzo ed il racconto, ha come unica,
grande protagonista la criminalità minorile e femminile.
La narrazione inizia nel momento in cui tre ragazze vengono portate, nel
corso della stessa notte, al carcere minorile, e
si rifiutano di spiegare alle autorità il piano criminale che le ha
condotte fin lì.
Esse
si sono rese colpevoli di rapina a mano armata in una casa privata, e
gli inquirenti sono rimasti colpiti dalla crudeltà e dalla freddezza
di cui hanno fatto uso le tre ragazze, che non sono nemmeno
maggiorenni.
In
effetti l’idea è stata della più determinata delle tre, Tecla,
che ha convinto le altre due, banalmente attirate dal male perché
desiderose di dare una svolta alla loro vita.
La
rapina avrebbe dovuto essere qualcosa di semplice: un’incursione a
casa di un’anziana signora che la domenica è solita andare dai
parenti. Purtroppo, però, quella domenica la donna è in casa, ed
alle tre ragazze la soffocano con un cuscino, anche se non hanno la
forza (né fisica né psicologica) di ucciderla.
Però,
mentre la signora respira a malapena sul letto e la cassaforte resta
stranamente chiusa, Tecla decide di raccontare alle altre due il vero
motivo per cui ha proposto di rapinare proprio questa casa.
È così
che il lettore viene a conoscenza di una storia fatta di infinite
sofferenze e tanta, tanta miseria umana. La
protagonista, pur essendo giovanissima, ha già subito torti, abusi,
violenze, ed è in cerca di vendetta, sia per sé che per Mara, la
sua sfortunata sorella maggiore.
Falene
è una storia che si legge in
non più di due ore, ma che resta a lungo impressa nella mente e nel
cuore del lettore. Il gesto criminale è preso quasi a pretesto
dall’autore per parlare di ben altro: nuclei familiari lacerati
dall’odio, quartieri di periferia ai margini della società, abusi
di ogni genere dei quali le forze dell’ordine non vengono a sapere
nulla.
Una storia triste e terribile, ma senz’altro ben raccontata.
Che
ne dite?
Conoscete
Donato Carrisi? Avete letto questi romanzi?
Che
cosa ne pensate?
Aspetto
un vostro parere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Ciao Silvia, non ho letto nulla di Carrisi, ma da sempre m'ispira "Il suggeritore" :-)
RispondiEliminaCiao! Spero che "Il suggeritore" ti piacerà, se vorrai leggerlo!
EliminaCara Silvia, sono all'oscuro di quasi tutto!!!
RispondiEliminaCiao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Sono tanto contenta di vedere che hai ripreso a commentare! Spero che tu ti senta un po' meno stanco! Comunque anche io ho iniziato da poco a leggere questo autore :-)
EliminaAmo Donato *_*
RispondiEliminaNon ho ancora letto tutto di suo, ma accadrà, per me è il top :))
Ciao Angela! Io sono ancora agli inizi, ma di sicuro leggerò altro :-)
EliminaGrazie Silvia, con le tue presentazioni stuzzichi sempre la curiosità. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Contenta di averti incuriosito. Buona serata anche a te :-)
EliminaCiao Silvia! Io purtroppo non ho mai letto nulla di quest'autore, che lacuna! 😭
RispondiEliminaCiao Diletta! Spero che Donato Carrisi ti piacerà :-)
EliminaHo visto il film tratto dal suo romanzo, La ragazza nella nebbia, ma mi è piaciuto poco e mi ha convinto meno..
RispondiEliminaCiao Pietro! Non sapevo nulla di questo film… peccato, comunque, che non ti sia piaciuto!
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