Dall'innocuo studente al temutissimo serial reader
L'ispirazione per questo post
mi è venuta guardando alcuni simpatici video su YouTube appartenenti
alla categoria “tipi di persone”. Avete presente, no? Quei brevi
filmati che, in qualche minuto, danno un quadro esaustivo delle
diverse tipologie umane che si aggirano in stazione, al cinema
o ai concerti.
Mi sono chiesta: quale potrebbe essere il mio
contributo? Qual è il luogo che, in assoluto, prediligo e frequento
con assiduità?
Ecco a voi, dunque, un
catalogo dei tipi di persone che si possono trovare in tutti i più
noti locali notturni tra Rimini e Riccione!
…
Ok, scherzavo. Non penso che
nessuno mi abbia creduto. Anche perché avete letto il titolo, e,
anche se non l'aveste letto, non mi avreste creduto comunque. Sarà
una vera gioia introdurvi alla tipica fauna che popola il regno dei
libri.
LO STUDENTE (SERIO).
Voi lo noterete subito, ma lui non noterà voi. Lo studente serio è solitamente seduto ad uno dei tavoli della biblioteca, ed è chino, quasi a 90°, su: a- un quaderno pieno di appunti;
Voi lo noterete subito, ma lui non noterà voi. Lo studente serio è solitamente seduto ad uno dei tavoli della biblioteca, ed è chino, quasi a 90°, su: a- un quaderno pieno di appunti;
b- un librone;
c –
un pc o un tablet (in tal caso, non siate sicuri al 100% che
l'individuo in questione stia studiando. Personalmente, ne ho beccati
un paio che si guardavano videoclip di Rihanna su Mtv.)
Lo studente serio occupa la
biblioteca quasi tutto il giorno, perché ritiene che un luogo come
quello, silenzioso ed occupato quasi solamente da libri, sia del
tutto privo di distrazioni. (Piccola nota autore, forse non
necessaria: io non ho mai, mai studiato in biblioteca.)
Lo studente serio spesso si
sente sommerso dallo studio, preso con gli esami e senza alcuna
speranza, ma può consolarsi: mentre impreca con appunti e manuali,
se non altro, sta rendendo felice qualcuno.
Quel qualcuno sono
tutti i neolaureati molto precari come la sottoscritta, i quali, già
messi alla prova da una vita un po' incerta, guardando lo studente
serio tirano finalmente un sospiro di sollievo e si ripetono: Almeno
non devo più fare questo! Almeno non devo più fare questo! Almeno…
(andare avanti altre 120 volte).
LO STUDENTE (UN PO' MENO
SERIO).
Come lo studente serio, è piuttosto semplice da trovare: basta rivolgere lo sguardo in direzione tutti i luoghi che non siano i tavoli della biblioteca. Si può individuare al bar, al di fuori della struttura a fumare, seduto su una panchina nei giardinetti a fianco.
Come lo studente serio, è piuttosto semplice da trovare: basta rivolgere lo sguardo in direzione tutti i luoghi che non siano i tavoli della biblioteca. Si può individuare al bar, al di fuori della struttura a fumare, seduto su una panchina nei giardinetti a fianco.
Normalmente, la giornata dello studente un po'
meno serio è la seguente: primo caffè perché se no non si carbura,
pausa sigaretta, due chiacchiere fuori perché è ancora troppo
presto, seconda colazione più sostenuta perché è arrivata gente
che si conosce, discussione con gli amici al bar (sarebbe maleducato
andarsene, no?), breve puntata nei locali della biblioteca che si
finisce per trascorrere di fronte al computer, “ormai è arrivata
ora di pranzo”, smaltimento della pausa pranzo su una panchina dei
giardinetti, altra pausa sigaretta, ulteriore oretta di fronte al
computer, pausa gelato, ennesima chiacchierata con gli amici.
Nel
momento in cui la biblioteca chiude, lo studente un po' meno serio
guarda meravigliato il suo libro e si dice: “Come, non sono
riuscito a studiare? Eppure sono stato qui in biblioteca tutto il
giorno...”
LA SIGNORA IN PENSIONE.
Arriva in biblioteca con una borsa della Conad o dell'Esselunga contenente i romanzi che ha già letto. Con tutta la calma di questo mondo, si mette a girovagare tra gli scaffali di narrativa.
Arriva in biblioteca con una borsa della Conad o dell'Esselunga contenente i romanzi che ha già letto. Con tutta la calma di questo mondo, si mette a girovagare tra gli scaffali di narrativa.
La signora in pensione,
generalmente, si divide in due categorie: signora da romanzi rosa e
signora da romanzi gialli. È difficile, tuttavia, fare una
distinzione, in quanto, di solito, entrambe le tipologie presentano
cardigan color pastello, calze color carne e occhiali da presbite.
La scelta delle prossime
letture è davvero difficile per la signora in pensione, perché,
probabilmente, ha già letto buona parte di quello che offre la
biblioteca. Tuttavia, ogni singola volta, ella esce soddisfatta e con
la borsa della Conad/Esselunga nuovamente piena.
Ad essere sincera, la signora
in pensione mi fa simpatia. Quasi la invidio. Un giorno offrirò un
cappuccino ad una di loro e mi farò consigliare qualche lettura.
IL SIGNORE IN PENSIONE.
Variante della signora in pensione. Cardigan, calzini ed occhiali sono molto simili alla versione femminile. Il signore in pensione, però, entra in biblioteca leggero e disinvolto, senza borse né borsette. Il suo obiettivo, infatti, non sono gli scaffali dei libri di narrativa, bensì l'emeroteca. È lì che viene custodito il più prezioso dei tesori, il più pregevole patrimonio della biblioteca, l'oggetto di così tante contese da rendere quasi insignificante il Pomo dorato della Discordia: … la Gazzetta dello Sport.
Variante della signora in pensione. Cardigan, calzini ed occhiali sono molto simili alla versione femminile. Il signore in pensione, però, entra in biblioteca leggero e disinvolto, senza borse né borsette. Il suo obiettivo, infatti, non sono gli scaffali dei libri di narrativa, bensì l'emeroteca. È lì che viene custodito il più prezioso dei tesori, il più pregevole patrimonio della biblioteca, l'oggetto di così tante contese da rendere quasi insignificante il Pomo dorato della Discordia: … la Gazzetta dello Sport.
Nel
momento in cui cerca di conquistarsi l'ambitissimo premio, tutta
l'abituale calma del signore in pensione sparisce. Inizia ad
adocchiare nervosamente la persona che sta leggendo il sopracitato
giornale, chiedendosi quando finirà, e, nel momento in cui il
lettore precedente sta per rimettere la Gazzetta al suo posto,
si prepara ad uno scatto da centometrista. Non sono da escludere
gomitate e tentativi di far inciampare qualche rivale con il bastone.
Gli unici a restare al di
fuori della lotta sono gli juventini, troppo occupati nel contendersi
Tuttosport.
IL BAMBINO.
Esemplare molto numeroso. Fortunatamente, molti gestori di biblioteche hanno avuto il buonsenso di adibire un'area apposita. In tale zona, la regola d'oro del silenzio viene spesso magicamente infranta. Gli unici in silenzio sono i genitori dei bambini in questione, che, al contrario della maggior parte dei presenti, sembrano molto rilassati. Probabilmente, dal loro punto di vista, il figliolo fa pur sempre meno confusione lì che in casa.
Esemplare molto numeroso. Fortunatamente, molti gestori di biblioteche hanno avuto il buonsenso di adibire un'area apposita. In tale zona, la regola d'oro del silenzio viene spesso magicamente infranta. Gli unici in silenzio sono i genitori dei bambini in questione, che, al contrario della maggior parte dei presenti, sembrano molto rilassati. Probabilmente, dal loro punto di vista, il figliolo fa pur sempre meno confusione lì che in casa.
Intendiamoci: io potrei
parlare per ore ed ore di come le aree under 14 siano un'idea
fantastica. È bello che bambini e ragazzi abbiano uno spazio in cui
ci siano le letture più adatte a loro, dei piccoli tavoli per fare i
compiti, delle poltroncine dove leggere una favola con mamma e papà.
Però sarete d'accordo con me che, specie per chi spesso lavora già
con i più giovani, non sono proprio i posti ideali per rilassarsi.
IL BIBLIOTECARIO ADDETTO ALLA
SEZIONE BAMBINI.
Può avere qualsiasi età, essere uomo o donna, presentarsi con qualsiasi aspetto. Un'unica caratteristica, però, lo rende inconfondibile: se vi vede, si illumina.
Può avere qualsiasi età, essere uomo o donna, presentarsi con qualsiasi aspetto. Un'unica caratteristica, però, lo rende inconfondibile: se vi vede, si illumina.
No, non avete un
aspetto particolarmente radioso.
No, non lo avete nemmeno abbagliato
con il vostro sorriso.
Avete semplicemente più di 14 anni. (Nel caso
qualcuno di voi lettori avesse meno di 14 anni, sappiate che sono
stupita ma molto felice).
I pensieri del bibliotecario addetto alla
sezione bambini possono variare da “E pensare che ho accettato
questo lavoro perché pensavo fosse tranquillo” a “Domani mi
rilasso, devo solo spostare ed impilare 264 volumi”.
Per conquistarsi
definitivamente le sue simpatie, basta parlargli a bassissima voce.
L'AVVENTORE OCCASIONALE.
La biblioteca non è il suo mondo, e lo si capisce con facilità. Lo riconoscerete facilmente per via del suo sguardo curioso e dell'espressione un po' a disagio di chi non sa bene dove andare.
La biblioteca non è il suo mondo, e lo si capisce con facilità. Lo riconoscerete facilmente per via del suo sguardo curioso e dell'espressione un po' a disagio di chi non sa bene dove andare.
Di
solito, se l'avventore occasionale è entrato in biblioteca, è per
un motivo ben preciso: per questo motivo, egli tende ad evitare i
vari scaffali ed a chiedere direttamente a qualche bibliotecario. La
variante che preferisce la tecnologia ai libri spesso si dirige
speranzosa verso la postazione dei computer e sceglie di consultare
l'archivio informatico.
Di norma, la richiesta
dell'avventore occasionale non è troppo difficile, così egli
finisce per uscire piuttosto soddisfatto. I bibliotecari, vedendolo
andare via, sorridono sollevati. Fossero tutti così facili da
accontentare!
IL SERIAL READER.
Tra tutti i tipi di persone che si possono incontrare in biblioteca, questa è la tipologia di cui nessuno parla mai, ma che, secondo me, è la più frequente. Gli unici che conoscono veramente il serial reader sono i bibliotecari, i quali, con un misto di divertimento e compassione, lo riconoscono mentre, a fatica, arranca verso la loro posizione con una pila infinita di libri, sia da restituire che da prendere in prestito.
Tra tutti i tipi di persone che si possono incontrare in biblioteca, questa è la tipologia di cui nessuno parla mai, ma che, secondo me, è la più frequente. Gli unici che conoscono veramente il serial reader sono i bibliotecari, i quali, con un misto di divertimento e compassione, lo riconoscono mentre, a fatica, arranca verso la loro posizione con una pila infinita di libri, sia da restituire che da prendere in prestito.
Per il resto, nessuno conosce
realmente il serial reader. Studenti più o meno seri, signori e
signore in pensione, bambini ed avventori occasionali osservano con
preoccupazione quella strana persona che si aggira per gli scaffali
con lo sguardo dilatato ed un sorriso inspiegabile, forse covando il
sospetto di qualche cattiva intenzione. I più si tranquillizzano,
poi, vedendo il serial reader che si piega in due, si alza sulle
punte dei piedi o si contorce in qualche posizione innaturale per
raggiungere qualche volume.
Quello che, però, gli altri
non capiscono è che il lungo e difficoltoso pellegrinaggio tra gli
scaffali per il serial reader costituisce non solo un divertimento,
ma quasi un sacro rito. Il serial reader, a volte, vorrebbe
rinunciare, vorrebbe lasciare un po' più di spazio ad altri hobbies,
vorrebbe, soprattutto, restare indifferente di fronte alle tentazioni
che gli si presentano davanti.
Il punto è che non può, non
riesce: lui deve leggere le ultime uscite dei suoi autori
preferiti.
O anche, volendo, il volume uscito 30 anni fa di un autore
mai sentito in vita sua.
Lui è fatto così e non può fare
altrimenti.
Un ultimo indizio per
smascherare il serial reader: sono io.
Grazie a chi è arrivato fin
qui. Spero che, leggendo questo post, vi siate divertiti e, almeno un
po', riconosciuti. Al di là degli scherzi: la biblioteca è una
grande invenzione. Meriterebbe di essere frequentata di più. Parola
di serial reader!
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