giovedì 27 giugno 2024

I PREFERITI DI GIUGNO 2024

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

eccoci arrivati a… metà anno!

Anche giugno è finito, e per noi appassionati di libri (ma non solo) potrebbe essere un buon momento per fare un piccolo “Mid year recap”, come quelli che ho già pubblicato qualche volta su questi schermi.


In questi giorni, però, la mia priorità è… rallentare i ritmi! Quella che sta per concludersi è l’ultima settimana per me “piena”, tra lavoro, sport e commissioni. Da questo weekend inizierà la mia estate e se mi conoscete sapete che giugno è un mese “clou” per tanti motivi. Oggi ve lo racconto meglio!



Il libro del mese


Ottobre del 1935. Per gli americani è Halloween, a Torino è la vigilia di un novembre cupo e piovoso. L’atmosfera è ovunque pesante per via dei totalitarismi, del regime e dei venti di guerra, e nella redazione di Saturnalia, la rivista giallistica d’ispirazione americana, la tensione si taglia a fette.


Sebastiano Satta Ascona, uno dei due soci della casa editrice, e la sua segretaria Anita Bo si sono finalmente dichiarati, dopo tante traversie, il loro reciproco amore. Un sentimento che però deve restare nascosto, e non soltanto a Muzio Monné, il socio di Sebastiano che bada più al denaro che alle parole scritte ma tutto sommato è un buon diavolo.


Ci sono due pesantissime spade di Damocle che gravano sulla coppia. La prima è il matrimonio di Anita con Corrado, “buon partito della città”, che è ormai imminente: è previsto per Natale. La seconda è il fidanzamento di Sebastiano con Mavi, la figlia del gerarca Sauro Bonatti. Inoltre, questi tempi difficili lo sono ancora di più per i nostri protagonisti, che non possono ammettere di essere antifascisti per moltissimi motivi, primo tra tutti il fatto di aver scritto sotto pseudonimo dei racconti che sicuramente otterrebbero una reazione violenta della censura.


Da qualche tempo, poi, Anita ha un’ulteriore preoccupazione che le serra la bocca dello stomaco: ha l’impressione di essere seguita. È terrorizzata all’idea che si tratti di qualcuno ingaggiato da Corrado e che il fidanzato abbia scoperto il suo amore clandestino, ma poi si rende conto di avvertire quella sensazione solo quando è con Sebastiano. Che sia lui il pedinato? Di male in peggio, dal momento che suo padre Rodolfo è un oppositore politico ricercato un po’ ovunque.


Una sera, però, il misterioso pedinatore si fa vivo con Sebastiano, e, con suo grande sconcerto, non si tratta di una persona che ha smascherato il suo essere antifascista, bensì di qualcuno che si è bevuto un po’ troppo le bugie che egli ha detto e l’immagine di fervente fascista che egli si è creato. Sebastiano è stato contattato dall’OVRA per una richiesta di adesione alla quale purtroppo non si può dire di no.


Sulle prime Anita e Sebastiano provano a calmarsi ed a minimizzare: entrambi non hanno capito la pericolosità delle persone che hanno davanti, e si illudono che si tratti solo di lavoro di segretariato, di riferire aggiornamenti a proposito della situazione torinese, o comunque compiti da poco. Quando però il misterioso uomo in beige dell'organizzazione chiede a Sebastiano di sorvegliare Candida, la ex professoressa di Anita dalle dichiarate simpatie antifasciste, e di trovare un modo per incastrarla e mandarla al confino, i due capiscono che la situazione è gravissima.


Per la prima volta nella serie, tutti i protagonisti si alleano: Sebastiano e Anita, gli amici Julian e Clara, Rodolfo, Candida e Diana con la sua bambina in arrivo. Ha inizio un lungo e complicato piano di fuga: in un primo momento l’idea è mettere in salvo solo Candida e Diana, poi anche gli altri si rendono conto che in Italia la situazione è troppo tesa e che forse è meglio imitarle e cercare riparo in Francia o addirittura in America.


L’unica che non è convinta, sorprendentemente, è Anita. Ella sa che la fuga è il piano più saggio, ma non sopporta di lasciare a Torino la sua famiglia e Clara, che è l’unica che per ora non ha motivi per fuggire. La lettura de L’antologia di Spoon River le ha insegnato l’importanza di “scrollarsi di dosso i suoi lupi”, di combattere invece di arrendersi…



Una festa in nero era per me il titolo più atteso del 2024. Certo, ci sono altre novità dei miei autori preferiti che ho prenotato quasi subito in biblioteca e che mi sono piaciute tanto, ma in questi anni la storia di Anita e Sebastiano è stata per me così appassionante da diventare anche uno degli argomenti preferiti di discussione con due mie amiche (Mara e Francy de L'angolo di Ariel), e tutte e tre friggevamo in attesa di conoscere la conclusione.


Alice Basso ha dichiarato di aver iniziato la serie con questo preciso finale in testa, e non posso che concordare con lei! Non faccio spoiler ma… credetemi, onore a lei per non essere scaduta né nel facile dramma né nel facilone lieto fine.


Sarà una fatica lasciare andare questi personaggi che mi hanno insegnato così tanto ed in così tanti campi: a mantenere un’identità anche in tempi di uniformità forzata; a non sottovalutare la propria intelligenza e sensibilità; il coraggio dei sentimenti; la forza della parola scritta e della cultura; l'importanza dell’aiuto da dare a chi è stato messo dalla società in una posizione di debolezza; la resistenza, da esercitare nei modi più imprevedibili.


Per me una serie da 10 e lode, applaudo davvero dalla prima all’ultima pagina. Per le mie amiche questa seconda serie è la migliore della Basso; io resto un pelino più affezionata a Vani ed al commissario Berganza, però di sicuro non mi dimenticherò di Anita.



Il film del mese


Sono passati ormai degli anni da quando Po, il buon panda, è riuscito a diventare il Guerriero Dragone sbaragliando una temibile concorrenza.


Ci sono state tante avventure: il maestro di Kung Fu più anziano ha salutato per sempre lui e i suoi compagni, egli ha trovato la sua famiglia d’origine, più di un complotto è stato sventato. Ora i suoi amici di sempre, i “cinque cicloni”, stanchi di lottare, sono andati ad insegnare arti marziali altrove, ed il suo mentore, il maestro Shifu, ha una sorpresa per lui: egli non potrà più essere il Guerriero Dragone.


Po, infatti, dovrà scegliere un suo successore e diventare lui la Guida Spirituale della Valle della Pace. A Po non piace nessuna delle due cose: lui adora le arti marziali, e non si sente certo “spirituale” come il Maestro Shifu!


Egli prova a fare delle audizioni per il suo successore, ma si trova davanti solo guerrieri che vogliono esibire la forza bruta, e nessuno mostra di divertirsi davvero, di mettere il cuore nel Kung Fu. Almeno finché non si imbatte per caso in Zhen, una volpe ladra, velocissima e astuta.


Po riesce a catturare Zhen ed a metterla in prigione, ma ella gli propone un patto. Da qualche tempo c’è una nuova, pericolosissima nemica che sta seminando il terrore ai piani alti della Valle della Pace: la Camaleonte, una strega malvagia e mutaforme, che riesce ad assumere le sembianze di re e generali ed a comandare al posto loro.


Zhen chiede a Po di liberarla e di fargli da compagno da viaggio verso Juniper City, la città dove il potere della Camaleonte è ormai assoluto. Con l’abilità e la forza di Po e la conoscenza di Juniper City di Zhen, la nemica potrebbe ritrovarsi in difficoltà per la prima volta.


I due padri di Po, quello biologico panda e quello adottivo oca, non sono però convinti di questo piano, e seguono il figlio a debita distanza, decisi ad aiutarlo.



È un periodo di cartoni animati: sabato scorso ne ho visto un altro bellissimo che sicuramente sarà parte dei preferiti di luglio. Kung Fu Panda 4 è stata invece una visione di due mesetti fa, ma avevo intenzione di parlarvene perché mi è proprio piaciuto.


È una pellicola che affronta i temi della crescita e del cambiamento, perfetti per i bambini, sempre importanti per gli adulti. Po non vuole abbracciare il nuovo se stesso, sia perché ormai è molto a suo agio con il vecchio, sia perché non si sente all’altezza. Quando però si troverà davanti ai suoi antichi nemici, si renderà conto di tutto quello che ha già affrontato e di come il cambiamento sia dentro di lui, e quindi inevitabile.


Vero, è un film che mi ha fatto tanto ridere: ci sono alcuni momenti davvero esilaranti, come nei capitoli precedenti della serie. Alcuni temi trattati, però, secondo me sono stati percepiti come seri anche dai bambini e dai ragazzi: in fondo questa è la storia di due orfani, uno che ha avuto la fortuna di essere cresciuto da un ottimo padre adottivo e di aver ritrovato per caso un altrettanto ottimo padre biologico che non aveva mai smesso di cercarlo, l’altra che è stata “allevata” in mezzo alla strada dai briganti di Juniper City. Entrambi hanno molto da imparare: il primo crede che tutto il mondo sia bello e buono come lui, la seconda non ha ancora compreso l’importanza di una famiglia solida e dell’amicizia sincera.


Davvero un film che lascia molto… non solo ai più piccoli.



La musica del mese


Nel corso del 2024 questo spazio musicale è stato dedicato ai brani che ho interpretato sul palcoscenico con la mia scuola di danza. Direi che per questo mese la scelta è obbligata, visto che il 7 giugno c’è stato il nostro saggio!


Partiamo… dalla fine, con il pezzo finale che abbiamo interpretato tutte insieme, classico e moderno. Siamo “andate” negli Stati Uniti con grande energia ed allegria per interpretare Swing is the thing! (Link)


Con il moderno del lunedì abbiamo interpretato una versione tosta del Libertango (Link), forse la coreografia più difficile di quest’anno, mentre il giovedì ci siamo concentrate su una sorta di flamenco/assolo di chitarra dalle atmosfere andaluse, Memorias de una guitarra (Link).


Poi abbiamo unito le forze, mettendo insieme chi di noi poteva solo il lunedì e chi solo il giovedì (io per mia fortuna sono riuscita a fare entrambi senza troppe corse), per due pezzi: un cha cha cha inusuale ed in azzurro, Perhaps perhaps perhaps (Link), e Ragazza sola di Annalisa (Link), che secondo me rappresenta bene lo spirito di gruppo che ci contraddistingue.



Infine la mia variazione di quest’anno è stata sulle note di In this shirt dei The Irrepressibles (Link) – e devo ammettere che ogni anno il pezzo da sola mi fa venire voglia di camomilla e poi è sempre un momento bellissimo – ed insieme alla mia amica Giulia ho fatto un duetto sulle note di Aladdin (A friend like me strumentale, Link).


Come avete visto il programma è ricco! Da quando siamo rimaste in poche dopo il Covid (tra lunedì, giovedì e classico del mercoledì siamo 9, più le “mezzanine” e le “piccole”) cerchiamo il più possibile di riempire la serata. La gioia e la soddisfazione sono state grandi, penso che traspaia dalle mie parole!



La poesia del mese


Per questo mese ho scelto Mio adorabile giugno di Valerie Dohren.


O vieni dolce giugno, mio adorabile giugno

Il mese in cui prima fioriscono le rose -

Un tappeto meraviglioso e colorato

Dalla luce del sole baciata durante il giorno,

Così scacciando tutte le mie preoccupazioni.


E riparato sopra, il toro stellato,

Scintillante lì, così bello,

Adornando così i cieli settentrionali

Quando muore la luce abbagliante del giorno -

È come uno scorcio di Paradiso.


Quindi arrampicata in alto nella distesa di cieli

Il sole sorge, per migliorare così

Lo splendore che è tutto intorno.

O giugno, giusto giugno, in cui abbondano

I regali delle stagioni, che circondano completamente,


Con petali di fiori morbidi spiegati

E le viti intorno al traliccio arricciate.

L’erba è dolce e riccamente verde

Con lucentezza luminescente brillante -

La tua faccia, il mio giugno, una bella scena.


I garofani prosperano negli anni

Scoppiando dalle lacrime di Maria,

E l’aria profumata al caprifoglio,

Nessun’altra fragranza si confronta -

Cerco di rimanere sempre lì.


O giugno, caro giugno, per te aspetto -

Il mio desiderio di sempre diminuirà

Quando ricorri con tutta la tua grazia

Per sollevare il mio cuore e illuminare la mia faccia,

E così la mia anima da abbracciare pienamente.


Tale pura delizia, tutto il cielo inviato,

O giugno, il mio giugno, porti contenuti.

Sei tu per cui ho sempre desiderato,

In attesa quindi del tuo prezioso ritorno -

O giugno, il mio delizioso soggiorno di giugno.



Le foto del mese


Ho già parlato parecchio della serata ballerina del 7 giugno e quindi non c’è molto da aggiungere… vi lascio solo la foto del momento più commovente, quando abbiamo finito tutto ed abbiamo consegnato il regalo – una maglietta con una ballerina ed i nostri nomi – alla nostra insegnante!



Giugno per me chiama “commozione” anche perché è il momento dei rituali di fine anno con la scuola! Tra una festa ed una merenda, anche quest’anno scolastico domani ci saluterà…



Per il resto è stato un giugno ancora piuttosto piovoso e scosso dal maltempo, quindi si è potuto fare abbastanza poco all’aria aperta. Quando però è uscito il sole, la temperatura si è rivelata ben più sopportabile di quella solita di giugno, così ho potuto fare comunque qualche passeggiata!



Poi, come ogni anno a giugno, c’è stato un po’ da occuparsi dell’orto, dei primi frutti dell’estate che stanno arrivando, e degli animali di famiglia, visto che è il periodo delle prime partenze!




Questo è il mio giugno “in breve”… si fa per dire! Ogni anno si rivela un mese tosto, un’altalena di emozioni di tutti i tipi: stanchezza e desiderio di staccare si mescolano a momenti di grande gioia e soddisfazione che erano attesi da settimane, se non da mesi. Come al solito, il blog vi farà ancora compagnia a luglio con qualche post allineato con l’atmosfera estiva… e poi ci sarà la solita pausa di agosto!

Fatemi sapere, nel frattempo, com’è andato il vostro mese.

Grazie per la lettura, ci rileggiamo in luglio :-)



lunedì 24 giugno 2024

LUNGA VITA!

 Spazio Scrittura Creativa: giugno 2024




Cari lettori,

benvenuti all’appuntamento di giugno con la rubrica Spazio Scrittura Creativa!


Chi mi conosce sa bene qual è per me uno dei due appuntamenti clou di giugno (l’altro è la fine della scuola), e così questo mese parliamo ancora una volta di danza.


Questo racconto non è un inedito: è una revisione di qualcosa che avevo scritto anni fa, in un periodo in cui cercavo di scrivere delle specie di pagine di diario, ma in terza persona, in modo da trasformarli in esperimenti di narrativa.


Nella mia mente questo racconto fa parte di una mia serie dedicata al mondo della danza, insieme a I wanna dance with somebody (Link) che è un contemporary con un pizzico di romance ed alla storia del mese scorso Il padre della danza (Link), che è un historical. Lo stile diaristico mancava, e così eccolo qui!


Il testo della canzone è Long live di Taylor Swift che trovate qui.



Lunga vita!


Mi dico: “Ricorda questo momento” dentro di me

il momento in cui stavamo con le nostre mani che tremavano

e la folla da giù ci applaudiva

eravamo i re e le regine, e loro leggevano i nostri nomi

la notte in cui avete danzato

come se avessimo saputo che le nostre vite non sarebbero state più le stesse

ed eravate lì come degli eroi, su un libro di storia

era la fine di una decade...ma l'inizio di un'era


Mancava ormai poco alla fine di giugno, e per lei, come ogni anno dal 2002, stavano per richiudersi i battenti della scuola di danza. In tutto questo tempo, molti le avevano chiesto perché si ostinasse a frequentare la stessa scuola, o che cosa trovasse di così bello nella danza per aver fatto così tanti sacrifici, piccoli e grandi, durante la sua adolescenza e giovinezza. Spesso lei non sapeva rispondere a questa domanda con totale sincerità: si limitava a dire che era una sua grande passione, che aveva trascorso dei bei momenti lì, che continuava ad essere una soluzione comoda da gestire: lo era stato prima con l’Università, continuava ad esserlo con il lavoro.

Era tutto vero, ma solo con se stessa poteva ammettere che c’era molto di più.


Per lei ballare era una sorta di missione, qualcosa che la sosteneva durante il grigiore delle settimane che spesso, durante l'anno, sembravano tutte uguali. Sapere che stava lavorando a qualche pezzo, che stava imparando un balletto difficile, era una consapevolezza che la ricaricava oltre ogni misura. Anche in estate si era ritrovata, mentre faceva il bagno o prendeva il sole, a costruire coreografie nella testa o ad ascoltare con attenzione le musiche alla radio, cercando di immaginare a che cosa si sarebbe potuta dedicare prossimamente.


La sera del saggio, all’inizio di giugno, era sempre per lei qualcosa di magico, ed anche quell’anno non aveva fatto eccezione. In un certo senso, qualcosa era andato anche meglio: per lei partecipare era già una vittoria. Era ormai la più grande del gruppo ed ogni anno ci voleva un po’ di impegno in più per incastrare tutto ed onorare gli impegni. Tuttavia, ogni volta che arrivava la primavera si ritrovava ad aspettare con trepidazione quella sera… e la settimana dello spettacolo spesso non le importava nemmeno di quanto e come mangiare o dormire. Per quei giorni esistevano solo lei, le sue compagne ed il ballo.



Venire buttate sul palco provocava sempre in tutte una certa apprensione, ma, dopo aver preso sicurezza, tutte quante finivano per fare dentro e fuori scena come se fosse la cosa più naturale del mondo.


Era quello il piccolo miracolo che ogni anno si ripeteva, e che si concludeva con una miriade di applausi e grandi sorrisi di soddisfazione. Fino ad un secondo prima l’incertezza regnava sovrana; una volta messo il primo piede sul palcoscenico, però, ognuna di loro sapeva che sarebbe andato tutto bene.


Addirittura le era capitato, diverse volte, di sperare che i giorni delle prove generali non finissero mai, perché era una magia troppo bella!


* * *


Ho detto: ricorda questo modo di sentirsi,

ed ho fatto passare le fotografie

di tutti gli anni in cui ce ne siamo state in disparte

aspettando questo momento

siamo i re e le regine, hai scambiato il tuo cappello da baseball con una corona

quando ci hanno dato i nostri trofei

e li abbiamo tenuti su, per la nostra città

ed i cinici si sentivano offesi,

ed urlavano: “Questo è assurdo”

perché per un momento una banda di ladre, con i jeans strappati,

è riuscita a farsi vedere dal mondo


Aveva raccolto tutte le fotografie della danza in un album, e quando le riguardava si rendeva conto di quanto lei avesse fatto dalla terza media in avanti. Il gruppo era cambiato, tante persone erano cresciute con lei, e di sicuro si era creato qualcosa di speciale.


Tutte avevano iniziato con le stesse incertezze, in mezzo al gruppo delle principianti, più per gioco che per vera passione, aspettando il momento in cui sarebbero state più grandi e più capaci di fare variazioni singole o a coppia, oppure pezzi con altri corsi. E poi quel momento era arrivato, anche troppo presto, e nel giro di pochissimo tempo si erano ritrovate grandi e quasi pronte ad essere d'esempio per le più piccole.


Ogni anno di più, tornare a scuola dopo le vacanze, o rifugiarsi lì anche per più ore dopo una giornata di stress e freddo, significava essere a casa.


Niente le aveva arrestate, nemmeno i due anni di pandemia durante i quali le videolezioni da casa erano state l’unica loro consolazione.


Perché lei e le sue compagne erano ragazze e donne come tante altre. Ma lì, sul palco, con lo chignon tirato, il trucco, i vestiti che avevano preparato per settimane, i balletti che avevano studiato per mesi, erano delle altre. E si sentivano più che mai nel posto giusto.



* * *


Ed aspettate un momento, promettetemi questo:

che starete con me sempre.

Ma se Dio lo impedisse, il Fato si mettesse in mezzo

e ci forzasse ad un addio

se avrete bambini, quando loro guardano le foto

per favore, dite loro il mio nome!

Dite loro come la folla applaudiva!

Dite loro che spero che splendano!


Aveva appena terminato un anno entusiasmante. E non pensava solo al mese che aveva preceduto il saggio: era sempre davvero speciale, durante la stagione in cui il buio si faceva sempre più fitto, indossare leggings, maglietta e scarpette, scaldarsi, distendere i muscoli, lasciarsi alle spalle il freddo che intirizziva ed ore intere passate sulla stessa sedia.


Parevano un paio di semplici ore alla settimana, eppure, nonostante la crescita ed i dubbi che in quell'anno la stavano attanagliando su tutto, erano ancora così tenacemente importanti.


Quando tutte quante sarebbero state delle donne anziane, ormai lontane da quella scuola e proiettate verso altre esperienze, forse si sarebbero ancora ritrovate a guardare le fotografie, a ripensare a quello che erano state. Magari le altre avrebbero parlato alle loro famiglie di quando avevano imparato i balletti insieme a lei.


Avrebbero raccontato come, terminato un balletto divertente, si rotolavano a terra ridendo.

Come se ne stavano sedute in sala prove con un panino ed una bottiglietta, guardando con curiosità quello che avevano preparato gli altri gruppi.

La vivacità del buio dietro al quale si celava una platea.

La sensazione di sollievo e leggerezza quando finalmente quel passo difficile veniva.

Tutti i luoghi del mondo che avevano attraversato danzando.

Le variazioni che ogni anno avevano scelto, ogni volta con meno paura di buttarsi.

Tutti i momenti in cui, come in una vecchia canzone degli 883, si era ripetuta: “Due minuti di paura, poi pronti, via.”

E tutte quelle mattine in cui si era svegliata ed aveva avuto la sensazione di star vivendo qualcosa di magico.


Se, in un futuro che sperava ancora lontano, avesse potuto lasciare un messaggio che rappresentasse appieno il rapporto tra lei e la danza, sicuramente sarebbe stato il seguente:



Lunga, lunga vita alle mura che abbiamo abbattuto

e tutte le luci delle candele che brillavano solo per me e voi

ed io ero lì ad urlare «Lunga vita alla magia che abbiamo creato»

e portatemi qui tutti gli imitatori

non ho paura

Cantando «Lunga vita» alle montagne che abbiamo mosso

Ho trascorso la mia vita combattendo i draghi con voi

E lunga, lunga vita a quello sguardo sul tuo viso

e portatemi qui tutti gli imitatori

un giorno saremo ricordate”



FINE



Non so se ho emozionato altri appassionati di danza, ma di sicuro rileggendo queste pagine e rieditandole, aggiungendo tutti i passi in più che abbiamo fatto da allora (specie quelli accidentati della pandemia), mi sono commossa io, e tanto basta.

Fatemi sapere se vi può piacere questo stile un po’ “diario” e se vi piacerebbe qualcosa di particolare in materia di scrittura creativa!

Vi aspetto…

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


giovedì 20 giugno 2024

DECALOGHI D'ESTATE

 Film, musiche, libri e attività che vi consiglio per il periodo



... manca un giorno all'estate!


Cari lettori, 

ci siamo quasi! Da domani sarà ufficialmente estate... Speriamo in un tempo più stabile, con meno disastri climatici e disagi per tutti. 

Oggi, per concludere il nostro "Summer countdown", esattamente come già fatto per le altre tre stagioni, vi propongo dei decaloghi a tema libri, film, musica ed attività estive! 

Spero che contribuiscano a farvi venire voglia d'estate... perché tra un nubifragio e l'altro, quest'anno io non sono molto nel mood! Ma cerchiamo di avere fede, arriverà l'estate, e con essa anche le tanto sospirate e meritatissime vacanze... per tutti noi!



10 film d’estate


1) Un altro Ferragosto di Virzì è la storia di due famiglie che tornano in vacanza a Ventotene per due occasioni eccezionali e si reincontrano dopo una vita. Link


2) L’estate è la stagione dei viaggi… ed Emma e il giaguaro nero fa sognare l’Amazzonia. Link


3) Il film clou dell’estate scorsa è stato Barbie. Atmosfera pastello perfetta per la stagione, ma non fatevi ingannare: i temi sono molto seri. Link



4) Call me by your name di Guadagnino è la storia di un’estate indimenticabile per i due protagonisti. Link


5) A giugno ci sono sempre elezioni! Passione sinistra è una delle mie commedie “comfort”. Link


6) Tra tutti i retelling che sono usciti in questi anni, forse Aladdin è il più “estivo” per l’ambientazione esotica. Link



7) Per il Pride Month vi consiglio Il signore delle formiche, purtroppo una storia vera, una pagina vergognosa della giustizia italiana. Link


8) Il problema della Siccità è diventato di primissimo piano in questi anni. Virzì lo racconta in un film surreale e crudele. Link



9) Come non consigliarvi un film musicale per l’estate? Rocketman racconta la storia di Elton John. Link


10) Un grande classico dell’estate americana è Il grande Gatsby. Link



10 libri d’estate


1) La mia lettura d’inizio estate è stata Atlas di Lucinda Riley… un viaggio per il mondo (e nel tempo), la conclusione di una saga straordinaria! Link


2) Quattro indagini a Màkari è una raccolta di racconti gialli di Gaetano Savatteri. Il piccolo mondo di Saverio Lamanna e Peppe Piccionello per me fa subito estate! Link


3) Sotto l’ombrellone, dopo un lungo anno di lavoro, anche una lettura motivazionale ci può stare. Parole di conforto di Matt Haig è una buona scelta. Link



4) Troppo lavoro? Voglia di fuggire al mare? Sono esaurita di Sophie Kinsella è quello che fa per voi! Link


5) Per un’estate avventurosa insieme al più famoso egittologo d’Italia… La chioma di Berenice di Amalia Frontali è uno dei miei historical romance preferiti. Link


6) E se volete proprio una storia ambientata SUL mare… ecco L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva. Link




7) Sapete che la mia casa estiva è la Liguria! I gialli di Roberto Centazzo ambientati nella località immaginaria di Cala Marina, come Il rappresentante di cartoline, mi fanno sentire lì tutto l’anno. Link


8) Acciaio di Silvia Avallone è una storia drammatica e di certo non leggera, ma mi ha risvegliato inaspettati ricordi delle mie estati da adolescente… Link



9) Averti trovato ora di Roberto Perrone è uno sport romance che ha per protagonista una giovane promessa della serie A… alle prese con un’insolita pausa estiva. Link


10) Anche Emilio Martini ci propone un’estate in Liguria con La regina del catrameLink



10 musiche ideali per l’estate


1) Tra tutte le musiche su cui abbiamo danzato al saggio quest’anno c’è anche un tormentone dell’anno scorso, Ragazza sola di Annalisa. Link


2) Solo una volta di Alex Britti è una delle mie canzoni estive preferite di sempre. Lui è anche venuto in concerto a Varazze, anni fa! Link


3) Taylor Swift non ha fatto molte canzoni dalle vibes estive, o forse sembra a noi perché in questa stagione preferiamo tormentoni nostrane. Però ce n’è una che fa per dieci, ovvero AugustLink



4) Spark di Ed Sheeran racconta il simbolico gesto di “bruciare la vecchia vita” nel corso di un classico falò estivo, sperando che resti la scintilla della voglia di rinnovarsi. Link


5) Non vivo più senza te di Biagio Antonacci ci porta in Salento con la pizzica! Link


6) Buon viaggio di Cesare Cremonini è ormai un classico delle feste di fine anno a scuola… Link



7) Non potevo lasciare fuori Nek da questo post… dal ‘97 in avanti, accompagna sempre le mie estati! Al solito lido è una delle sue ultime canzoni estive, in compagnia di Francesco Renga. Link


8) Estate dei Negramaro è una delle canzoni estive della mia adolescenza. Link



9) L’estate di John Wayne è di qualche anno fa, ma se la risento mi piace ancora… Link


10) Stesso discorso per Eternamente ora di Francesco Gabbani, ambientata proprio durante la notte di San Lorenzo. Link



10 attività belle da fare in estate secondo me

(Cinque a casa e cinque al mare)


1) Quando arrivano le vacanze estive, ritorna il rito del mercoledì con il mercato del mio paese! Tra qualche acquisto per le vacanze e gli immancabili frittini da portarsi a casa, è uno dei miei appuntamenti preferiti…


2) In estate mi piace sfruttare la mattina, un po’ presto se riesco a svegliarmi, specie se fa molto caldo. Il sabato mattina esco a prendere un pochino di fresco e torno a casa con una brioche nel sacchetto per colazione…


3) Dopo il saggio (che anche quest’anno è andato benissimo, vi racconterò nei preferiti del mese) non resta più molto da fare a scuola di danza. In giugno, però, ci vediamo in scuola qualche volta lo stesso, per raccontarci le nostre impressioni sullo spettacolo e distendere i nostri muscoli con lezioni tranquille di stretching…



4) Se riesco, l’inizio dell’estate è l’occasione di sistemare un po’ per bene casa prima di partire!


5) Non mi metto molto ai fornelli quando fa caldo, ma è un buon momento per provare delle varianti di pasta e riso freddo!



6) Una volta arrivata al mare, per me fare lunghi bagni è sempre una delle cose più belle! Non ho stile, ma in acqua mi sento tranquilla e questo mi basta…


7) La mattina presto, prima della spiaggia, mi piace fare un giro di commissioni (se siamo in famiglia ci alterniamo) ed un po’ di spesa quotidiana. Lì decidiamo giorno per giorno cosa ci va, visto che siamo in vacanza!


8) La sera è sempre animata! Tra tutto, quel che mi piace di più sono forse le sagre, ma c’è davvero l’imbarazzo della scelta tra musica dal vivo, gelaterie/creperie, appuntamenti culturali o semplici passeggiate…



9) Sotto l’ombrellone ovviamente mi piace leggere, ma l’anno scorso ho notato che, rispetto agli anni scorsi – durante i quali il numero di letture estive era superiore alle altre stagioni – preferisco rallentare, chiacchierare o anche riposarmi. Va a giorni!


10) Quando il cielo è nuvolo, se non fa troppo caldo, mi piace camminare un po’, in modo da non restare troppo pigra. Che sia in mezzo alla natura o per shopping!




... e benvenuta estate! 

Fatemi sapere nei commenti che cosa per voi fa subito estate: quali generi di libri vi piace leggere sotto l'ombrellone o tra i monti, quali viaggi avete in programma, quali sono le canzoni per voi legate a qualche estate indimenticabile! 

Sproniamo insieme quest'estate un po' timida... 

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)