Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
eccoci arrivati a… metà anno!
Anche giugno è finito, e per noi appassionati di libri (ma non solo) potrebbe essere un buon momento per fare un piccolo “Mid year recap”, come quelli che ho già pubblicato qualche volta su questi schermi.
In questi giorni, però, la mia priorità è… rallentare i ritmi! Quella che sta per concludersi è l’ultima settimana per me “piena”, tra lavoro, sport e commissioni. Da questo weekend inizierà la mia estate e se mi conoscete sapete che giugno è un mese “clou” per tanti motivi. Oggi ve lo racconto meglio!
Il libro del mese
Ottobre del 1935. Per gli americani è Halloween, a Torino è la vigilia di un novembre cupo e piovoso. L’atmosfera è ovunque pesante per via dei totalitarismi, del regime e dei venti di guerra, e nella redazione di Saturnalia, la rivista giallistica d’ispirazione americana, la tensione si taglia a fette.
Sebastiano Satta Ascona, uno dei due soci della casa editrice, e la sua segretaria Anita Bo si sono finalmente dichiarati, dopo tante traversie, il loro reciproco amore. Un sentimento che però deve restare nascosto, e non soltanto a Muzio Monné, il socio di Sebastiano che bada più al denaro che alle parole scritte ma tutto sommato è un buon diavolo.
Ci sono due pesantissime spade di Damocle che gravano sulla coppia. La prima è il matrimonio di Anita con Corrado, “buon partito della città”, che è ormai imminente: è previsto per Natale. La seconda è il fidanzamento di Sebastiano con Mavi, la figlia del gerarca Sauro Bonatti. Inoltre, questi tempi difficili lo sono ancora di più per i nostri protagonisti, che non possono ammettere di essere antifascisti per moltissimi motivi, primo tra tutti il fatto di aver scritto sotto pseudonimo dei racconti che sicuramente otterrebbero una reazione violenta della censura.
Da qualche tempo, poi, Anita ha un’ulteriore preoccupazione che le serra la bocca dello stomaco: ha l’impressione di essere seguita. È terrorizzata all’idea che si tratti di qualcuno ingaggiato da Corrado e che il fidanzato abbia scoperto il suo amore clandestino, ma poi si rende conto di avvertire quella sensazione solo quando è con Sebastiano. Che sia lui il pedinato? Di male in peggio, dal momento che suo padre Rodolfo è un oppositore politico ricercato un po’ ovunque.
Una sera, però, il misterioso pedinatore si fa vivo con Sebastiano, e, con suo grande sconcerto, non si tratta di una persona che ha smascherato il suo essere antifascista, bensì di qualcuno che si è bevuto un po’ troppo le bugie che egli ha detto e l’immagine di fervente fascista che egli si è creato. Sebastiano è stato contattato dall’OVRA per una richiesta di adesione alla quale purtroppo non si può dire di no.
Sulle prime Anita e Sebastiano provano a calmarsi ed a minimizzare: entrambi non hanno capito la pericolosità delle persone che hanno davanti, e si illudono che si tratti solo di lavoro di segretariato, di riferire aggiornamenti a proposito della situazione torinese, o comunque compiti da poco. Quando però il misterioso uomo in beige dell'organizzazione chiede a Sebastiano di sorvegliare Candida, la ex professoressa di Anita dalle dichiarate simpatie antifasciste, e di trovare un modo per incastrarla e mandarla al confino, i due capiscono che la situazione è gravissima.
Per la prima volta nella serie, tutti i protagonisti si alleano: Sebastiano e Anita, gli amici Julian e Clara, Rodolfo, Candida e Diana con la sua bambina in arrivo. Ha inizio un lungo e complicato piano di fuga: in un primo momento l’idea è mettere in salvo solo Candida e Diana, poi anche gli altri si rendono conto che in Italia la situazione è troppo tesa e che forse è meglio imitarle e cercare riparo in Francia o addirittura in America.
L’unica che non è convinta, sorprendentemente, è Anita. Ella sa che la fuga è il piano più saggio, ma non sopporta di lasciare a Torino la sua famiglia e Clara, che è l’unica che per ora non ha motivi per fuggire. La lettura de L’antologia di Spoon River le ha insegnato l’importanza di “scrollarsi di dosso i suoi lupi”, di combattere invece di arrendersi…
Una festa in nero era per me il titolo più atteso del 2024. Certo, ci sono altre novità dei miei autori preferiti che ho prenotato quasi subito in biblioteca e che mi sono piaciute tanto, ma in questi anni la storia di Anita e Sebastiano è stata per me così appassionante da diventare anche uno degli argomenti preferiti di discussione con due mie amiche (Mara e Francy de L'angolo di Ariel), e tutte e tre friggevamo in attesa di conoscere la conclusione.
Alice Basso ha dichiarato di aver iniziato la serie con questo preciso finale in testa, e non posso che concordare con lei! Non faccio spoiler ma… credetemi, onore a lei per non essere scaduta né nel facile dramma né nel facilone lieto fine.
Sarà una fatica lasciare andare questi personaggi che mi hanno insegnato così tanto ed in così tanti campi: a mantenere un’identità anche in tempi di uniformità forzata; a non sottovalutare la propria intelligenza e sensibilità; il coraggio dei sentimenti; la forza della parola scritta e della cultura; l'importanza dell’aiuto da dare a chi è stato messo dalla società in una posizione di debolezza; la resistenza, da esercitare nei modi più imprevedibili.
Per me una serie da 10 e lode, applaudo davvero dalla prima all’ultima pagina. Per le mie amiche questa seconda serie è la migliore della Basso; io resto un pelino più affezionata a Vani ed al commissario Berganza, però di sicuro non mi dimenticherò di Anita.
Il film del mese
Sono passati ormai degli anni da quando Po, il buon panda, è riuscito a diventare il Guerriero Dragone sbaragliando una temibile concorrenza.
Ci sono state tante avventure: il maestro di Kung Fu più anziano ha salutato per sempre lui e i suoi compagni, egli ha trovato la sua famiglia d’origine, più di un complotto è stato sventato. Ora i suoi amici di sempre, i “cinque cicloni”, stanchi di lottare, sono andati ad insegnare arti marziali altrove, ed il suo mentore, il maestro Shifu, ha una sorpresa per lui: egli non potrà più essere il Guerriero Dragone.
Po, infatti, dovrà scegliere un suo successore e diventare lui la Guida Spirituale della Valle della Pace. A Po non piace nessuna delle due cose: lui adora le arti marziali, e non si sente certo “spirituale” come il Maestro Shifu!
Egli prova a fare delle audizioni per il suo successore, ma si trova davanti solo guerrieri che vogliono esibire la forza bruta, e nessuno mostra di divertirsi davvero, di mettere il cuore nel Kung Fu. Almeno finché non si imbatte per caso in Zhen, una volpe ladra, velocissima e astuta.
Po riesce a catturare Zhen ed a metterla in prigione, ma ella gli propone un patto. Da qualche tempo c’è una nuova, pericolosissima nemica che sta seminando il terrore ai piani alti della Valle della Pace: la Camaleonte, una strega malvagia e mutaforme, che riesce ad assumere le sembianze di re e generali ed a comandare al posto loro.
Zhen chiede a Po di liberarla e di fargli da compagno da viaggio verso Juniper City, la città dove il potere della Camaleonte è ormai assoluto. Con l’abilità e la forza di Po e la conoscenza di Juniper City di Zhen, la nemica potrebbe ritrovarsi in difficoltà per la prima volta.
I due padri di Po, quello biologico panda e quello adottivo oca, non sono però convinti di questo piano, e seguono il figlio a debita distanza, decisi ad aiutarlo.
È un periodo di cartoni animati: sabato scorso ne ho visto un altro bellissimo che sicuramente sarà parte dei preferiti di luglio. Kung Fu Panda 4 è stata invece una visione di due mesetti fa, ma avevo intenzione di parlarvene perché mi è proprio piaciuto.
È una pellicola che affronta i temi della crescita e del cambiamento, perfetti per i bambini, sempre importanti per gli adulti. Po non vuole abbracciare il nuovo se stesso, sia perché ormai è molto a suo agio con il vecchio, sia perché non si sente all’altezza. Quando però si troverà davanti ai suoi antichi nemici, si renderà conto di tutto quello che ha già affrontato e di come il cambiamento sia dentro di lui, e quindi inevitabile.
Vero, è un film che mi ha fatto tanto ridere: ci sono alcuni momenti davvero esilaranti, come nei capitoli precedenti della serie. Alcuni temi trattati, però, secondo me sono stati percepiti come seri anche dai bambini e dai ragazzi: in fondo questa è la storia di due orfani, uno che ha avuto la fortuna di essere cresciuto da un ottimo padre adottivo e di aver ritrovato per caso un altrettanto ottimo padre biologico che non aveva mai smesso di cercarlo, l’altra che è stata “allevata” in mezzo alla strada dai briganti di Juniper City. Entrambi hanno molto da imparare: il primo crede che tutto il mondo sia bello e buono come lui, la seconda non ha ancora compreso l’importanza di una famiglia solida e dell’amicizia sincera.
Davvero un film che lascia molto… non solo ai più piccoli.
La musica del mese
Nel corso del 2024 questo spazio musicale è stato dedicato ai brani che ho interpretato sul palcoscenico con la mia scuola di danza. Direi che per questo mese la scelta è obbligata, visto che il 7 giugno c’è stato il nostro saggio!
Partiamo… dalla fine, con il pezzo finale che abbiamo interpretato tutte insieme, classico e moderno. Siamo “andate” negli Stati Uniti con grande energia ed allegria per interpretare Swing is the thing! (Link)
Con il moderno del lunedì abbiamo interpretato una versione tosta del Libertango (Link), forse la coreografia più difficile di quest’anno, mentre il giovedì ci siamo concentrate su una sorta di flamenco/assolo di chitarra dalle atmosfere andaluse, Memorias de una guitarra (Link).
Poi abbiamo unito le forze, mettendo insieme chi di noi poteva solo il lunedì e chi solo il giovedì (io per mia fortuna sono riuscita a fare entrambi senza troppe corse), per due pezzi: un cha cha cha inusuale ed in azzurro, Perhaps perhaps perhaps (Link), e Ragazza sola di Annalisa (Link), che secondo me rappresenta bene lo spirito di gruppo che ci contraddistingue.
Infine la mia variazione di quest’anno è stata sulle note di In this shirt dei The Irrepressibles (Link) – e devo ammettere che ogni anno il pezzo da sola mi fa venire voglia di camomilla e poi è sempre un momento bellissimo – ed insieme alla mia amica Giulia ho fatto un duetto sulle note di Aladdin (A friend like me strumentale, Link).
Come avete visto il programma è ricco! Da quando siamo rimaste in poche dopo il Covid (tra lunedì, giovedì e classico del mercoledì siamo 9, più le “mezzanine” e le “piccole”) cerchiamo il più possibile di riempire la serata. La gioia e la soddisfazione sono state grandi, penso che traspaia dalle mie parole!
La poesia del mese
Per questo mese ho scelto Mio adorabile giugno di Valerie Dohren.
O vieni dolce giugno, mio adorabile giugno
Il mese in cui prima fioriscono le rose -
Un tappeto meraviglioso e colorato
Dalla luce del sole baciata durante il giorno,
Così scacciando tutte le mie preoccupazioni.
E riparato sopra, il toro stellato,
Scintillante lì, così bello,
Adornando così i cieli settentrionali
Quando muore la luce abbagliante del giorno -
È come uno scorcio di Paradiso.
Quindi arrampicata in alto nella distesa di cieli
Il sole sorge, per migliorare così
Lo splendore che è tutto intorno.
O giugno, giusto giugno, in cui abbondano
I regali delle stagioni, che circondano completamente,
Con petali di fiori morbidi spiegati
E le viti intorno al traliccio arricciate.
L’erba è dolce e riccamente verde
Con lucentezza luminescente brillante -
La tua faccia, il mio giugno, una bella scena.
I garofani prosperano negli anni
Scoppiando dalle lacrime di Maria,
E l’aria profumata al caprifoglio,
Nessun’altra fragranza si confronta -
Cerco di rimanere sempre lì.
O giugno, caro giugno, per te aspetto -
Il mio desiderio di sempre diminuirà
Quando ricorri con tutta la tua grazia
Per sollevare il mio cuore e illuminare la mia faccia,
E così la mia anima da abbracciare pienamente.
Tale pura delizia, tutto il cielo inviato,
O giugno, il mio giugno, porti contenuti.
Sei tu per cui ho sempre desiderato,
In attesa quindi del tuo prezioso ritorno -
O giugno, il mio delizioso soggiorno di giugno.
Le foto del mese
Ho già parlato parecchio della serata ballerina del 7 giugno e quindi non c’è molto da aggiungere… vi lascio solo la foto del momento più commovente, quando abbiamo finito tutto ed abbiamo consegnato il regalo – una maglietta con una ballerina ed i nostri nomi – alla nostra insegnante!
Giugno per me chiama “commozione” anche perché è il momento dei rituali di fine anno con la scuola! Tra una festa ed una merenda, anche quest’anno scolastico domani ci saluterà…
Per il resto è stato un giugno ancora piuttosto piovoso e scosso dal maltempo, quindi si è potuto fare abbastanza poco all’aria aperta. Quando però è uscito il sole, la temperatura si è rivelata ben più sopportabile di quella solita di giugno, così ho potuto fare comunque qualche passeggiata!
Poi, come ogni anno a giugno, c’è stato un po’ da occuparsi dell’orto, dei primi frutti dell’estate che stanno arrivando, e degli animali di famiglia, visto che è il periodo delle prime partenze!
Questo è il mio giugno “in breve”… si fa per dire! Ogni anno si rivela un mese tosto, un’altalena di emozioni di tutti i tipi: stanchezza e desiderio di staccare si mescolano a momenti di grande gioia e soddisfazione che erano attesi da settimane, se non da mesi. Come al solito, il blog vi farà ancora compagnia a luglio con qualche post allineato con l’atmosfera estiva… e poi ci sarà la solita pausa di agosto!
Fatemi sapere, nel frattempo, com’è andato il vostro mese.
Grazie per la lettura, ci rileggiamo in luglio :-)