Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari
amici,
siamo
già a fine giugno e non ci posso credere!
Questo mese è stato per
me davvero intenso, sia per i tanti impegni di ogni genere, sia per
importanti avvenimenti che si sono concentrati tutti in queste
settimane.
Come
ogni mese, però, procediamo con ordine e vediamo che cosa mi è
piaciuto, dai romanzi ai film, dalla musica alla poesia!
Il
libro del mese
Un
battito d’ali di Sveva Casati Modignani è un libro breve ma davvero imperdibile per chi, come
me, ama l’autrice ed ha letto quasi tutti i suoi romanzi.
Si
tratta di una sorta di autobiografia: una lunga lettera al padre
nella quale la scrittrice ripercorre alcuni aspetti della sua vita, e
in particolare le varie tappe della sua carriera.
La
guerra non è finita da molto quando la giovane Bice (vero nome di
Sveva) viene praticamente costretta dalla madre ad interrompere gli
studi letterari per mantenere la famiglia.
Il suo primo impiego è
come segretaria presso una piccola azienda a conduzione familiare, ma
ella si sente schiacciata dalla monotonia e trova un lavoro presso
una galleria d’arte. Questo suo nuovo lavoro le permette di
conoscere nomi di primissimo piano del XX secolo, da Fontana a De
Pisis.
Quando
questa sua avventura si conclude, Bice decide di dedicarsi al
giornalismo ed in breve tempo riesce a conoscere tutte le personalità
più importanti del tempo, tra attori ed industriali, soubrette da
copertina e scrittori. Il percorso che la porterà a diventare una
scrittrice è lungo, ma non privo di soddisfazioni, imprevisti e
sorprese…
Un
battito d’ali porta noi
giovani del 2018 in un mondo completamente diverso da quello che noi
viviamo oggi. Un universo nel quale era possibile fare carriera anche
senza un grande titolo di studio, reinventarsi ogni volta che lo si
desiderava, ottenere un lavoro il giorno stesso che lo si cercava.
Al
di là delle osservazioni di tipo sociale ed economico, però, ciò
che mi ha colpito di più sono proprio i ricordi che Bice/Sveva
condivide con noi lettori: solo leggendo questo breve romanzo ho
capito che nelle sue eroine c’è davvero tanto di quello che ha
vissuto lei in prima persona.
Il
film del mese
Il
protagonista di questa originale pellicola, Lo chiamavano Jeeg
Robot, è Enzo Ceccotti, un delinquente di serie B che vive a Tor
Bella Monaca (periferia malfamata di Roma) e sopravvive di stenti.
È
una persona abbastanza triste, solitaria, che sembra non avere uno
scopo nella vita.
Un
giorno, per scappare da alcuni criminali, cade in un’ansa del
Tevere piena di rifiuti radioattivi. Ne riemerge che è diventato
invincibile, dotato di super forza e impossibile da ferire.
Mentre
ancora cerca di comprendere quello che gli è successo, si rende
conto che Roma è sempre più messa a soqquadro da clan rivali che
tentano di controllare le piazze dove avviene lo spaccio e seminano
il terrore in città. Inoltre, un boss completamente pazzo minaccia
ripetutamente una sua vicina di casa, la giovane figlia di un suo
amico morto da poco.
Enzo
è tutto tranne che un eroe, ma, alla luce di questa sua nuova
condizione, non può fare a meno di accettare il ruolo…
Con
i cinema ed i cineforum perlopiù in “pausa estiva”, ho voluto
parlare di un film un po’ più vecchio, ed ho scelto Lo
chiamavano Jeeg Robot per un motivo molto semplice: di norma, i
film dei supereroi mi annoiano moltissimo (mi sono anche addormentata
nel corso della prima mezz’ora di Avengers).
Contro
ogni pronostico, invece, questa storia molto poco americana ed
“eroica” e molto più semplice, sofferta, fatta di quotidiana
disperazione mi ha veramente colpito.
L’intento del regista di
“omaggiare” a modo suo la Marvel è evidente, ma la pellicola è
ricchissima di elementi originali.
Bravissimi
Claudio Santamaria e Luca Marinelli, che riescono a dare vita ad una
versione nostrana di Batman e Joker.
La
musica del mese
I
primi dieci giorni del mese sono stati caratterizzati da tante, tante
ore di prove per il saggio di danza. Quest’anno ho preparato nove
coreografie, tutte molto diverse tra loro sia come musica che come
tipologia.
Tra queste, ho scelto due canzoni che mi sono sempre
piaciute molto e che ho amato mettere in scena.
La
prima è Say Something, del gruppo A big great world insieme a
Christina Aguilera. La canzone, lenta e struggente, racconta il
momento di un addio. Non si comprende chi siano realmente i
protagonisti della storia, ma chi la racconta comunica
all’ascoltatore un grande dolore ed una certa frustrazione nel
rendersi conto che è arrivato l’ultimo capitolo.
Ed
io ingoierò il mio orgoglio
tu
sei la persona che amo e ti sto dicendo addio
Di’
qualcosa, sto rinunciando a te
Mi
dispiace non essere riuscita ad arrivare a te
e
ti avrei seguito ovunque
di’
qualcosa, sto rinunciando a te
La
seconda canzone, Vivere, è cantata da Andrea Bocelli e
Gerardina Trovato.
La voce femminile, interpretata dalle mie amiche
del corso di danza classica, vestite di bianco e verde, è portatrice
di una visione disincantata della vita, tra tristezza e
rassegnazione.
La voce maschile, invece, sulle cui note abbiamo
ballato noi del corso di danza moderna, in nero e verde, cerca invece
di trasmettere speranza e positività.
Vivere...cercando
ancora il grande amore
vivere...come
semmai dovessimo morire
vivere...per
poi capire all’improvviso che
questa
vita tu l’hai vissuta.
Ti
dico no...ti dico sì…
ti
dico che… ho voglia di vivere.
La
poesia del mese
Per
il mese di giugno ho scelto questa poesia di Saffo, dal titolo Un
boschetto di meli, che presenta una vera e propria festa della
natura.
Un
boschetto di meli: sugli altari
bruciano
incensi.
Mormora
fresca l’acqua tra i rami
tacitamente,
tutto il mondo è ombrato
di
rose.
Stormiscono
le fronde e ne discende
un
molle sonno
e
di fiori di loto come a festa
fiorito
è il prato, esalano gli aneti
sapore
di miele.
Le
foto del mese
Come
vi ho raccontato anche nei preferiti del mese, venerdì 8 giugno c’è
stato il tanto atteso e tanto preparato saggio di danza.
Eccoci qui,
tutte sorridenti sul palco, tra coriandoli e palloncini, pochi minuti
dopo l’ultima coreografia.
Nel
corso di questo mese si è sposata la mia cara amica Cristina. Mi
pare impossibile che siano passati quasi 10 anni da quando ci siamo
conosciute, eppure… eccoci qua! Questo è uno scatto del suo addio
al nubilato, tra un’escape room e una cena in trattoria…
...ed
eccoci insieme alla sposa nel grande giorno!
Questo
è stato il mio mese di giugno, e, come avrete intuito, non mi sono
per niente annoiata!
E voi? Che cosa vi è piaciuto di queste ultime
settimane?
Che
cosa avete da consigliarmi?
Fatemi
sapere!
Grazie
per la lettura, ci rileggiamo a luglio :-)