Due romanzi di Felicia Kingsley e Anna Premoli
...mancano 5 giorni al Solstizio d’estate!
Cari lettori,
nuova settimana, nuovo doppio appuntamento con il “Summer countdown”!
Settimana scorsa è stata dedicata alle gite fuori porta, questa invece avrà per protagonisti i nostri amati libri. Penso di avervelo già scritto su questi schermi, ma per me il romance è spesso un genere estivo. Così, per le nostre “Letture… a tema”, oggi ho pensato di raccontarvi due rosa della Newton Compton, scritti da due autrici italiane conosciutissime ed amate di cui ho già letto altri romanzi in passato.
Si tratta tra due tra le loro uscite più recenti, anche se forse – se non vado errata – non sono proprio le ultimissime. Comunque sono sicura che di questi due romanzi avrete già sentito parlare un bel po’. Conosciamoli meglio insieme!
Una conquista fuori menù, di Felicia Kingsley
Dwight Faraday è un agente dell’FBI, nonché il più caro amico di Blake, lo scrittore protagonista di Due cuori in affitto (a questo link la recensione).
La sua vita è una vera avventura: egli vive costantemente sotto copertura ed ogni sei mesi si reinventa una nuova identità. Nonostante il temperamento un po’ indisciplinato e l’intolleranza a certe regole, è uno dei pupilli del suo capo e degli agenti più promettenti, e riesce sempre a far arrestare i suoi “target”.
Per questo motivo, appena conclusa un’operazione in mezzo ad una banda sudamericana che spacciava stupefacenti, egli vorrebbe disperatamente una vacanza, ma viene subito richiamato in servizio per una nuova operazione sotto copertura.
Dwight ha un talento che presto si rivelerà molto utile: è un cuoco straordinario, anzi, se volesse, potrebbe fare lo chef. Per questo motivo il Capitano, suo diretto superiore, ha pensato di infiltrarlo in un ristorante italiano a New York, gestito dalla famiglia Villa, che è sospettata di avere importanti contatti con un boss della malavita italo-americana.
Dwight assume l’identità di Romeo Corelli, cuoco italiano che si è fatto le ossa sulle navi e vorrebbe mettere radici in qualche ristorante, e si presenta a Gualtiero Villa, il proprietario. Con sua grande sorpresa, però, egli scopre che a gestire il personale – ed il grosso dell’andamento del ristorante – è Julia, una ragazza con cui egli ha già avuto un battibecco dopo averla investita con l’acqua di una pozzanghera mentre sfrecciava in moto.
Julia lo riconosce ed all’inizio si vendica mandandolo via; poi, però, convinta anche dall’amica del cuore Liza, si decide a dargli una possibilità, ma lo relega al ruolo di lavapiatti.
Nei primi tempi Romeo/Dwight mastica amaro, ma ben presto si rende conto che Julia ha un gran bisogno di una persona come lui in cucina. In teoria il ristorante sarebbe intestato al fratello di mezzo, Angelo, ma il ragazzo non ha mai avuto una gran voglia di lavorare ed ora, con una gamba rotta, è del tutto fuori servizio; il fratello maggiore, Pete, ha già il suo panificio e non può far altro che provvedere al pane; il resto del personale del ristorante è composto da ragazzi giovani che sembrano “tirati via dalla strada” dopo un passato nella micro criminalità e non hanno una particolare competenza.
L’unica che ha talento e passione per la cucina e vorrebbe davvero fare la chef è Julia, che però si trova sola su una barca in tempesta, ed è molto limitata dalla sua malattia, il morbo di Crohn, che comporta anche una sacca che ella deve sempre portare sullo stomaco ed un sacco di cibi proibiti (anche solo per un assaggio). In più Julia è asfissiata dalle premure del padre, che è vedovo ed ha paura di perdere anche lei, e tormentata dal suo ex, Dominic, un tipo veramente losco. Se non fosse per Liza, ella sarebbe del tutto sola.
Per Dwight è relativamente facile, giorno dopo giorno, conquistarsi la fiducia di Julia: egli si dimostra un bravo chef (sprecato come lavapiatti), istruisce il resto del personale, fa sì che il ristorante riscuota un grande successo, rassicura Gualtiero a proposito delle mosse di Julia ma poi, segretamente, la accompagna al suo book club ed a praticare gli sport estremi che le piacciono tanto.
Una bella amicizia, in teoria. Ma Julia è il target di Dwight/Romeo, ed il Capitano preme perché il nostro protagonista chiuda il caso, magari facendo anche credere a Julia di essere innamorato di lei. Cosa che pian piano, però, sta diventando vera…
Una conquista fuori menù è stato il tormentone editoriale dello scorso settembre/ottobre e devo dire che in proposito ho letto davvero di tutto e il contrario di tutto.
Felicia Kingsley è un’autrice le cui storie solitamente mi prendono molto, ed alcuni dei suoi romanzi mi sono proprio piaciuti, però l’anno scorso ho avuto anche una cocente delusione (con Il mio regalo inaspettato, qui) e quindi non sapevo bene cosa aspettarmi, così ho scelto di fare passare l’hype, e l’ho trovato in biblioteca proprio il mese scorso.
Responso: i suoi romanzi che preferisco forse restano Una ragazza d’altri tempi e Ti aspetto a Central Park (qui), ma anche questo mi è molto piaciuto.
È un “grumpy/sunshine” piuttosto inaspettato, perché qualcuno potrebbe aspettarsi che un agente dell’FBI sia rigido e tutto d’un pezzo, ed invece, devo dire… no!
Dwight/Romeo ha un carattere solare, indossa camicie improponibili e boxer con scritte discutibili, mangia continuamente lecca-lecca per resistere alla tentazione di riprendere a fumare e nel tempo libero si diverte con libri e film romantici (c’è anche un simpatico momento “books on books”, quando al club del libro di Julia si parla di una saga che, se non erro, dovrebbe essere quella di Sarah J Maas). Tutt’altro discorso è Julia, una ragazza che a ventotto anni ne ha viste davvero tante: la morte della madre, la sua malattia, la relazione con un uomo che sembrava affidabile e si è rivelato pericoloso, il dover fare da collante all’interno di una famiglia che è effettivamente molto ambigua (e qui mi fermo per non fare spoiler). Quel che più di tutto Julia desidera è sentirsi libera, e chi può essere meglio di un ottimista come Dwight/Romeo, che la accompagna persino a fare moto d’acqua?
Veniamo alla questione più discussa. Quel che più mi aveva fatto rimandare la lettura lo scorso autunno erano state le tante recensioni che sembravano includere questo romanzo nella categoria dei “mafia romance” (termine che mi fa ribrezzo anche solo scrivere, scusate). E ad essere sincera io non sono poi così d’accordo.
Certo, mi unisco al coro di chi considera questo “sottogenere” puro pattume, pure offensivo per noi italiani (considerato che quelle storie sono scritte quasi sempre da americane troppo fantasiose che ignorano persino i più celebri casi di cronaca). Però il problema di quelle storie è proprio il glorificare ciò che è drammaticamente sbagliato, esaltare la violenza, raccontare in modo edulcorato o persino romantico la storia di “famiglie” devote soltanto alla criminalità. E qui non è così.
Questa è la storia di un rappresentante delle forze dell’ordine che, a differenza di altri colleghi, indaga con onestà e senza pregiudizi, e capisce chi, tra le persone su cui sta svolgendo la sua inchiesta, è davvero colluso, e chi è innocente o trascinato in situazioni più grandi di sé. Ferma restando la condanna per chi fa del male.
Quindi sì, l’autrice si è lanciata in qualcosa di diverso dal solito, sì, forse dà comunque il suo meglio quando al centro dell’attenzione ci sono settori a lei più noti (come la scrittura in Due cuori in affitto e l’editoria in Ti aspetto a Central Park), però non direi che questo romanzo glorifica la violenza, anzi.
A me comunque è piaciuto, e lo stile dell’autrice ha fatto volare le 500 pagine, quindi ve lo consiglio.
L’amore non è mai a prima vista, di Anna Premoli
Benjamin Waters è un uomo di nemmeno trent’anni, che però sente di dover ricominciare da capo. Insieme al suo socio ed amico del cuore, egli ha creato Zero, uno dei social network più famosi del mondo. Egli sperava che la sua “creatura” consentisse alle persone di ritrovare i loro vecchi amici, di chattare con loro anche a distanza, di creare una nuova dimensione sociale che (forse) avrebbe reso un po’ più felici tutti.
Non è andata così, purtroppo. L’egoismo e la voglia di mettersi in vetrina hanno prevalso, e così Zero ha mostrato ben presto molti dei suoi lati oscuri: le persone che mettono in mostra qualsiasi cosa (anche intima e privata) pur di fare tanti like; i litigi furibondi e gli odi immotivati; l’individualismo esasperato; le persone violente e pericolose che hanno trovato un modo per conoscersi ed allearsi tra di loro.
Disgustato dal suo stesso lavoro, Benjamin ha lasciato tutto in mano al suo socio, ha dato le dimissioni dalla sua stessa azienda e per molti mesi ha viaggiato in posti “spirituali” (e soprattutto scomodi) dall’altra parte del mondo, solo per scoprire che, come diceva Seneca, cambiare il cielo non sempre fa sì che cambi anche il tuo animo.
Ancora tormentato da inappetenza, insonnia e sensi di colpa, Benjamin prova allora a godersi almeno un po’ i suoi ricavi milionari e si compra una bella villa a Laguna Beach, in California, deciso a starsene un po’ in pace ed a meditare sulle sue prossime mosse.
Dall’altra parte del suo giardino, però, anche la villa accanto, disabitata da tempo perché apparteneva ad un’anziana signora che era andata a vivere in una struttura, è stata appena comprata. E l’acquirente è Ava Fisher, una delle popstar più famose del mondo, bionda e bellissima, amata dalle teenager ma anche dalle donne più mature.
Certo, non è tutto oro quello che luccica. Anche per Ava questo acquisto è stato più che altro la scelta di un rifugio. Da tempo ella è in crisi con il suo lavoro, perché è da troppo che canta brani scritti dal suo team, e non le basta più: vorrebbe tirare fuori dal cassetto quelle canzoni che ha scritto di suo pugno con il pianoforte e che non hanno la loro occasione da anni. Lei stessa non ha un’occasione per essere se stessa da anni: tutto è deciso da altri, dai ristoranti in cui mangia agli abiti che indossa, dai mobili da tenere per casa alle persone con cui farsi vedere.
Inoltre, gli uomini le hanno spezzato il cuore più volte e con la madre è guerra aperta per via di una enorme causa legale. Le uniche persone che la fanno stare davvero bene sono il suo manager e la sua amica influencer.
Sono proprio loro due a convincere Ava a dare una festa di inaugurazione della sua nuova villa. Lei non vorrebbe, perché da anni le feste sono diventate per lei serate inutili in cui sconosciuti si divertono nella sua stessa casa e lei non parla con nessuno, ma alla fine accetta. La musica della festa, però, arriva alle orecchie di Benjamin, che decide di andare a vedere con i propri occhi chi sia il suo rumoroso vicino.
Il primo incontro tra Ava e Benjamin non è dei più cordiali, anzi. La ragazza si scusa, addirittura regala al nuovo vicino una friggitrice ad aria in segno di pace, ma lui, convinto che una popstar mondiale incarni tutto quello che egli detesta, resta molto freddo.
Ava, allora, passa al contrattacco. E per giorni i due si fanno i peggiori dispetti, rovinandosi a vicenda le case ed i giardini. Ma, una volta stufatisi di quell’atteggiamento puerile, i due si rendono conto di avere molte più cose in comune di quel che potrebbe sembrare…
Anna Premoli è un’autrice che a periodi compare sul mio blog: anche lei, come Felicia, mi ha reso più soddisfatta alcune volte ed altre meno, però secondo me c’è da riconoscerle il fatto che sia rimasta fedele a se stessa ed al suo stile. In un periodo in cui le tre parole magiche “romantasy”, “dark” e “spicy” sono garanzia di vendite da capogiro, sarebbe stato facile switchare, magari anche solo con una svolta inaspettata a metà romanzo, e forse nessuno l’avrebbe davvero biasimata. Invece lei è rimasta fedele ai suoi contemporary romance, ai suoi enemies to lovers, alla sua ironia ed alle sue storie con “il giusto” spicy, ed ha fatto bene, perché credo che il pubblico l’abbia premiata.
Inoltre, dovendo proprio trovare l’unico punto su cui io e l’autrice ci “prendevamo” un po’ meno, ovvero le digressioni di stampo soprattutto economico (perdonatemi, io proprio non ne capisco niente), sono felice che questa volta il tema sociale della storia si sia spostato su comunicazione e social, perché secondo me ci sono riflessioni attualissime su come l’utilizzo di certe app sia “sfuggito di mano” alla nostra società.
Per non parlare del lavoro in quel campo, che per moltissimi miei coetanei (che non prendono certo lo stipendio di Benjamin…) è fonte continua di periodi di burnout – perché non si riesce mai a staccare -, e della relazione parasociale che tante persone sono convinte di avere con i VIP (sapete bene che anche io sono molto fan di una “Ava Fisher” altrettanto bionda e famosa, ma proprio non mi spiego perché ci sia così tanta gente che vuole mettere il naso nella sua vita privata con invadenza).
Quindi confermo che io continuo a leggere questa autrice con piacere. Ho visto che tra i suoi romanzi ce n’è uno in cui si parla di politica che mi incuriosisce particolarmente. Vi farò sapere!
Ecco i miei due “consigli di lettura romance” per l’estate 2025!
Ci aggiorniamo giovedì per una TBR estiva che comprenda più generi. Nel frattempo, però, visto che sono sicura che tanti di voi conoscano le autrici, fatemi sapere che ne pensate!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Nessun commento :
Posta un commento