giovedì 17 ottobre 2024

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - OTTOBRE 2024

 



Cari lettori,

appuntamento del mese di ottobre con la rubrica “L’angolo vintage”!


Siamo in piena spooky season e forse vi aspettereste qualche lettura inquietante, in linea con il periodo (arriverà tra un paio di post, non dubitate), ma per oggi ho pensato, fedele allo spirito della rubrica, di smaltire due titoli che, se ve li raccontassi più in là, suonerebbero decisamente troppo fuori stagione.


Sto parlando della dilogia Summer della scrittrice italiana Elisa Sabatinelli, una coppia di romance piuttosto originali ed arrivati a casa mia in modo del tutto insolito. Potete non crederci, ma li ho vinti alla pesca di beneficenza che si svolge ogni anno a Varazze il 24 agosto, in onore di San Bartolomeo, il santo patrono. Ho estratto due buoni per un libro e mi sono stati proposti praticamente tutti romance o storie con protagoniste femminili, così ho preso addirittura questa dilogia.


Poi però ho pensato che recensirvi questi romanzi – incentrati sull’idea di un’estate speciale – una volta passato Halloween, o, peggio, a ridosso di Natale, avrebbe fatto un po’ troppo “effetto nostalgia”, così ho pensato di sfruttare lo spazio di oggi: metà ottobre, un ultimo saluto ai mesi caldi, una sorta di “ottobrata” prima di immergerci in un cambio definitivo di orario, luce e stagione.


Vediamo insieme ognuno dei due volumi!



Sulla mia pelle



Lavinia ha ventisei anni, vive a Barcellona e si sente molto persa ed anche un po’ sola. L’ultimo anno della sua vita non è stato facile. Prima ella ha scoperto che il padre, mai conosciuto, è stato il fautore di uno dei regali più importanti della sua vita: il violino che è stato al centro dei suoi anni di studio. Questa scoperta, avvenuta nel momento sbagliato, l’ha agitata così tanto da farle fare un pessimo esame di ammissione alla Scuola Superiore di Musica della Catalogna, dove si era candidata per un master, e farle abbandonare la musica, almeno per il momento. Infine, il suo unico genitore, l’unica vera persona di famiglia della sua vita, la madre, è morta per un brutto male.


Lavinia deve affrontare un’altra prova: sta per iniziare l’estate ed ella ha appena ritirato dal centro di analisi una busta che contiene quello che potrebbe essere un amaro verdetto, la conferma che anche lei soffre della medesima malattia della madre. La nostra protagonista sente di aver sopportato troppo negli ultimi tempi, e non ce la fa più. Così, invece di tornare a casa, va in quella della madre e trova quasi per caso un suo diario, testimonianza di un viaggio in Italia di anni prima, ricchissimo di cartoline, appunti, ricordi. Quasi senza volerlo, Lavinia commette un piccolo “atto mancato”, come si direbbe in psicologia: abbandona busta e chiavi della casa materna sul tavolo del salotto e si chiude la porta dietro di sé tenendo in mano solo il diario.


Lavinia è molto istintiva ed emotiva e prende quel gesto come un segno: anche per lei è giunto il momento di passare l’estate in giro per l’Italia, proprio come aveva fatto sua madre molti anni prima. Il tempo di una cena con gli amici di sempre, che sono l’unica famiglia che gli resta, un saluto imbarazzato all’ex fidanzato Pau, che da tempo ha preso una strada diversa, ed ha inizio la sua avventura.



La prima tappa della vacanza della nostra protagonista è Ravello, un paesino vicino a Napoli molto suggestivo. Lì ella ha un incontro-scontro con Claudio, un violinista di fama che era stato tra i suoi esaminatori durante l’audizione e che le aveva consigliato di imparare a “contenere le sue emozioni”. L’incontro potrebbe essere molto più intimo del previsto, e sta per diventarlo, ma una telefonata imprevista interrompe tutto. Lavinia si sveglia sola in una camera d’albergo, senza più Claudio ma con un violino pregiatissimo che egli ha lasciato come (impegnativo) regalo e che ella non vuole per nessuna ragione. Tuttavia, è fuori discussione abbandonare un oggetto così costoso, così alla ragazza tocca aggiungerlo ai suoi bagagli, e magari iniziare a fare la pace con la musica.


Il viaggio di Lavinia è ancora lungo: le Alpi ed i suoi tortuosi sentieri; San Gimignano e tutta la sua storia; Firenze e le splendide colline circostanti; Milano e la sua vivacità. Tutti luoghi che resteranno nel cuore della protagonista, anche e soprattutto per degli incontri che riaccenderanno il suo desiderio e la sua voglia di mettersi in gioco. E l’estate è ancora lunga…



Sulla mia pelle viene presentato in quarta di copertina come un romanzo erotico, il che all’inizio non mi aveva convinto molto. Non sono una grande fan delle storie in cui la componente eros prende il sopravvento su quella romance, perché mi sembra che il rischio di ripetitività sia piuttosto alto. Come dice una mia amica, una volta che hai descritto quella cosa in tre o quattro modi diversi, sempre quella è…


Devo dire però che questa storia è un po’ sui generis. Certo, nel corso di questa lunga ed imprevedibile vacanza Lavinia vive delle esperienze sessuali con uomini, con donne, anche con più persone, ma non si tratta mai di scene particolarmente lunghe, né volgari. Per il resto, la storia è una sorta di contemporary romance, sottogenere “rinascita della protagonista”, che prima di partire ha preso decisamente troppe porte in faccia, e, in prospettiva di iniziare un eventuale percorso terapeutico, ha bisogno di godersi quella che potrebbe essere l’ultima vera estate di libertà, almeno per un lungo periodo.


Nel complesso è una lettura carina: stile semplice ma non trascurato, piacevoli descrizioni di tanti bei posti italiani, una trama romance che si inizia ad intuire (perché, come immaginerete, con Claudio non è certo finita qui).


Unica critica oggettiva che mi sento di fare: stiamo pur sempre parlando di una ragazza che va all’estero da sola. Ora, è anche vero che Lavinia è descritta come una di quelle persone che vivono alla giornata e non prenotano niente, ma un conto è non essere paranoici come sarei io, un altro è non adottare quelle basilari misure di sicurezza che purtroppo una donna sola – specie in viaggio – deve ben conoscere. Si pecca un po’ di mancanza di realismo, perché, come vi ho già detto in occasione di altri post, a tutti piacerebbe credere di vivere in un bel mondo e di potersi fidare di qualunque essere umano si incontra sulla strada, ma sappiamo bene che purtroppo non è così. In particolare, da sola in autostop con due uomini sconosciuti, in piena notte, verso una villa spersa tra i colli fuori Firenze, mai, neanche morta, neanche per un milione di dollari. Ok, per Lavinia c’è un “lieto fine”, mettiamola così, ma in quel momento io ho avuto paura per lei.


Comunque, visto che la nostra protagonista è stata sufficientemente spericolata da portare a termine la prima parte della sua estate avventurosa, vediamo che cosa ci riserva la seconda parte…!



Dritto al cuore



Sulla mia pelle è terminato con un ultimo cliffhanger: dopo un viaggio in treno Firenze-Milano piuttosto movimentato (potete immaginare in che senso), Lavinia e Claudio si sono ritrovati, anche se quest’ultimo non ha affatto voluto riprendersi il suo violino.


La coppia appena rinata sta per separarsi di nuovo, perché Lavinia ha una piccola – forse grande – missione da compiere in Sardegna. Claudio, però, pochi minuti dopo averla lasciata, torna indietro e le chiede di stare un po’ a Milano con lui, a casa sua, per conoscersi meglio. Lavinia, che inizia a provare dei sentimenti per l’uomo e non può più negarlo, accetta.


Come la protagonista scoprirà giorno dopo giorno, Milano in estate è molto diversa da altre località di vacanza: non è il luogo dove si ammassa, ma è il posto da cui la gente fugge perché il lavoro diminuisce o si ferma. Claudio è un fine conoscitore della città e porta Lavinia alla scoperta di tutte quelle dimensioni che solo in estate si possono vivere con tranquillità: ristoranti dove si può stare a cena tutta la sera senza la frenesia dei soliti weekend milanesi, musica dal vivo, serate danzanti, piscine in mezzo al verde che aiutano a combattere il caldo… Sarebbe quasi un idillio, se le solite telefonate impreviste non rendessero nuovamente Claudio brusco e nervoso. È evidente che egli nasconda un segreto a Lavinia, forse una donna con la quale ha una relazione tira e molla e che non si decide a lasciare.


Lavinia si sente ancora una volta delusa e ferita: ella comprende che non ci si può fidare del tutto di Claudio, che c’è un suo lato che nonostante tutto rimane in ombra, e che è inutile continuare ad inseguirlo ogni volta che il suo “segreto” si fa vivo al telefono e lo reclama.


Così ella decide nuovamente di partire, e stavolta molto meno liberamente di prima.


La prima delle missioni che deve compiere è a Carloforte, in Sardegna, luogo considerato da sua madre come uno dei più importanti della sua vita, almeno stando a quel che ha scritto sul suo diario. Lì c’è la casa sul mare di un certo Giuseppe, un professore di musica che… potrebbe essere il padre che ella non ha mai conosciuto.


La seconda è un’iniziativa di Lavinia: dopo essere rimasta scottata da Claudio, ella sente di doversi chiarire in ambito sentimentale, di chiudere tutte le porte che pensa di aver lasciato, almeno in parte, aperte. Quando ha incontrato Pau a Barcellona dopo tanto tempo, durante la sua cena di saluto agli amici, egli le ha detto di essere tornato solo per pochi giorni e che gran parte della sua vita è a Parigi, dove svolge la professione di gioielliere. Lavinia, turbata dagli ultimi eventi, decide di scappare nella capitale francese e di chiarire una volta per tutte perché con Pau non ha funzionato. L’uomo, però, si sente ancora attratto da lei, e la vecchia fiamma ben presto si riaccende.



Dritto al cuore secondo me si allontana decisamente dalla strada dell’erotismo, dalla quale Sulla mia pelle entrava ed usciva. Qualche scena passionale non manca, ma in questo secondo volume si va in altre due direzioni.


La prima è la storia tra Claudio e Lavinia, che sta iniziando ad assumere a tutti gli effetti i contorni di una relazione tormentata. La protagonista non si sbaglia: un segreto c’è, ed è anche piuttosto pesante, ma la sorprenderà, ed in qualche modo la farà sentire vicina a lui.


La seconda è la ricerca disperata, da parte di Lavinia, di quella che alla fine è la sua identità, le sue origini, quello che potrebbe essere il suo futuro (per quanto a rischio). La ricerca del padre mai conosciuto diventa in questo volume importantissima… una chiave di volta, per dirlo proprio in termini musicali.


Rispetto al primo volume ho trovato dei miglioramenti di trama: la storia è più coesa, meno dispersiva, ed i personaggi “di una notte” scompaiono, a favore di altri che, ognuno a suo modo, si rivelano importanti. Anche lo stile è, a mio parere, ancora più scorrevole.


Purtroppo anche qui non posso esimermi dal fare una piccola critica. Quando scoprirete che cosa Lavinia potrebbe avere ereditato dalla madre, sono sicura che vi cascheranno le braccia, proprio come è successo a me. Io ero arciconvinta che si trattasse di una patologia ereditaria e degenerativa dai tempi lunghi, e che quindi la scelta di godersi al massimo e lontano da casa un’estate ancora al 100% della propria mobilità ed autonomia fosse perfettamente coerente. E invece no… si tratta di una malattia contro la quale bisogna intervenire subito: specie per i giovani, anche tre mesi possono essere fatali. In questo modo, ancora una volta, si pecca di poco realismo, non trovate? Credo che l’autrice avrebbe potuto semplicemente cambiare tipo di patologia ed avrebbe evitato questo scivolone che a me sembra un po’ grosso.


Comunque consiglio questa serie a chi vuole una storia leggera… magari per la prossima estate!




Ecco il mio “angolo vintage” di questo mese, e purtroppo per chi, come me, ogni tanto ripensa alla spiaggia con nostalgia, ci tocca proprio salutare i mesi caldi.

Ma davanti a noi c’è la spooky season e tante altre festività!

Fatemi sapere se conoscete questa serie o questa autrice e se questi romanzi vi hanno incuriosito.

Come al solito, date un’occhiata anche ai post delle altre colleghe blogger che hanno partecipato alla rubrica questo mese! A questo giro siamo solo in due, quindi non perdetevi il post di Floriana... 

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


2 commenti :

  1. Lessi questi due libri qualche anno fa, ne ho un ricordo positivo, mi piacque soprattutto il modo di scrivere dell' autrice.
    Due letture spensierate ^⁠_⁠^

    Un caro saluto

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    Risposte
    1. Ciao Angela! Confermo, sono delle letture leggere e carine :-) Un abbraccio!

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