Due romanzi di Cristina Cassar Scalia
Cari lettori,
inauguriamo aprile con le nostre “Letture...per autori”!
Sapete che tra autunno e inverno ho letto la serie di gialli nata dalla penna di Cristina Cassar Scalia, con il vicequestore Vanina Guarrasi protagonista. In questo post vi ho raccontato i primi due romanzi della serie; a questo link, invece, il terzo ed il quarto.
Oggi, con un po’ di settimane di ritardo rispetto al periodo in cui li ho letti, vi racconto quelli che, almeno per ora, sono gli ultimi due capitoli della serie: Il talento del cappellano e La carrozza della Santa.
Personalmente trovo che questa serie… sia finita troppo presto, almeno per adesso! Ho divorato ogni singolo volume, assorbita dal micro mondo di Vanina, tra personaggi, paesaggio catanese, intrecci gialli ricchi di suspence e colpi di scena sentimentali. Vediamo insieme i singoli volumi un po’ più nel dettaglio!
Il talento del cappellano
Vanina Guarrasi, dopo parecchie rimostranze e tentennamenti, ha accettato di passare le vacanze di Natale a Palermo, con la madre, il patrigno e la sorella minore Costanza. Vanina, da sempre legata al ricordo del padre poliziotto brutalmente ucciso dalla criminalità organizzata, non si è mai sentita del tutto a suo agio dopo il secondo matrimonio della madre con un barone della medicina e la nascita di una sorella diversa in tutto da lei, ma solo di recente ha compreso di aver nutrito degli inutili pregiudizi nei confronti di persone che le hanno sempre voluto bene.
Nonostante i suoi rapporti familiari siano molto migliorati, il suo costante senso del dovere le impedisce di rilassarsi, ed una piccolissima parte di lei è felice quando un impegno imprevisto la riporta a Catania.
Il custode di un hotel tra i monti, da tempo in disuso, ha rinvenuto un cadavere di fronte al caminetto. Quando però gli inquirenti sono arrivati sul luogo del delitto, non hanno trovato niente, a parte il custode stesso, molto confuso e, a detta di tutti, poco affidabile.
Sembrerebbe un falso allarme, ma a non più di 24 ore di distanza, nel cimitero di Santo Stefano, a poca distanza dalla casa di Vanina, qualcuno allestisce un macabro spettacolo. Sopra una tomba, infatti, vengono ritrovati due cadaveri affiancati, vestiti e composti insieme con una ghirlanda. Uno dei due è quello di una donna scomparsa pochi giorni prima, un medico separatosi da poco; il suo aspetto corrisponde alla descrizione del custode dell’hotel. L’altro è quello di un uomo di Chiesa, un monsignore molto attivo a Catania per le sue opere di volontariato, apprezzato e stimato da tutti. I due cadaveri sono stati messi uno a fianco all’altro come si farebbe con una coppia di amanti, e questo è un ulteriore motivo di shock per il paese, che, come prevedibile, inizia a mormorare.
Mentre Vanina inizia ad indagare su questo inquietante delitto, le sirene palermitane continuano a richiamarla. L’ultimo degli assassini di suo padre, dopo averla minacciata, si è dato alla fuga, e sulle sue tracce c’è il magistrato Paolo Malfitano, unico vero amore di Vanina, da lei lasciato anni prima dopo che un attentato le ha quasi fatto rivivere il dramma del padre.
Anche questa volta, Vanina approfitterà del validissimo aiuto del commissario Biagio Patané, che a soli ottantatré anni proprio non si rassegna alla pensione, e vuole bene al vicequestore come se fosse una figlia.
Tra il terzo e il quarto romanzo della serie, il personaggio di Vanina subisce una vera e propria svolta: i suoi legami familiari si consolidano, il rapporto con la sua squadra si fa più solido, l’amore con Paolo lentamente si riaccende. La nostra protagonista, nonostante sul lavoro sia in grado di affrontare da sola pericolosi criminali, in privato è sostanzialmente spaventata da ogni genere di relazione umana, e tende a respingere chiunque voglia in qualche modo impegnarsi con lei. Il talento del cappellano prosegue in questa direzione: anche grazie all’affetto genuino del commissario Patané, una figura che per certi versi le ricorda il padre scomparso, Vanina reimpara pian piano a fidarsi degli altri. Inoltre, ella dovrà occuparsi anche di qualche suo caro in difficoltà, come l’amica del cuore Maria Giulia, che è rimasta incinta di un loro amico (bisessuale ed impegnato con un uomo), e il medico legale Adriano Calì, che ancora non sa di essere stato tradito proprio da due suoi amici.
L’atmosfera natalizia rende Catania ancora più magica: è davvero una città che sarebbe bello vedere prima o poi! Senza contare che, a leggere quello che ogni volta si mangiano Vanina e l’irriducibile Patané, mi viene una fame…
Mi dispiace solo per Manfredi Monterreale, il pediatra che Vanina aveva conosciuto ne La logica della lampara. Solo un amico, che sicuramente avrebbe voluto essere qualcosa di più. Pazienza, forse per lui ci sarà un’altra opportunità…
La carrozza della Santa
5 febbraio, Festa di Sant’Agata. Tutta Catania si sta dedicando alla processione per la Santa e nessuno si accorge che due studentesse straniere un po’ brille stanno entrando senza permesso nel cortile del Comune.
Le due ragazze, un po’ su di giri e prese dalla curiosità, aprono una delle carrozze sulle quali tradizionalmente viaggiano sindaco e giunta prima che abbia inizio la processione. Gli inusuali mezzi di trasporto sono appena stati utilizzati e lasciati lì, e sembra che a nessuno interessi.
Una volta aperto il portellone, però, le studentesse fanno una scoperta agghiacciante: all’interno di una delle due carrozze è riverso il corpo di un uomo, di età matura ma dall’aspetto elegante, ucciso con un’arma da taglio che ha provocato ferite sanguinose.
Per la squadra di Vanina Guarrasi non è il top intervenire proprio durante la festa della Santa patrona, anche perché buona parte delle forze dell’ordine quella notte è impiegata in un servizio di sorveglianza che evidentemente aveva qualche falla. Vanina, tuttavia, non si perde d’animo e procede subito all’identificazione del cadavere.
Si tratta di Vasco Nocera, un uomo maturo piuttosto noto alla Catania bene. Un po’ imprenditore, un po’ dedito agli affari di famiglia, egli si circondava sempre della cosiddetta “gente che conta”. Il suo nucleo familiare è composto dalla vedova, da due figli ormai cresciuti, dall’anziana madre con badante al seguito, da un fratellastro adottato dal padre e quasi sicuramente da almeno un’amante.
Ce ne sarebbe abbastanza per chiedere l’aiuto di Maria Giulia, l’amica del cuore di Vanina, un avvocato che a Catania conosce tutti ed è sempre nel mezzo di qualche festa o evento mondano, ma l’amica, ultimamente, si sente molto giù. Ella, infatti, all’insaputa di tutti, ha perso il bambino che aspettava dopo una notte con Luca, il compagno del medico legale e comune amico Adriano Calì. Vanina si sente presa tra due fuochi: da un lato Giuli che per la prima volta nella sua vita non ha alcuna voglia di uscire, di divertirsi, nemmeno di sorridere; dall’altra Adriano che avverte la crisi con Luca (anche perché lui è sempre distante per lavoro) e non sa dove ha sbagliato. Ella è la confidente di entrambi e, suo malgrado, inizia a sentirsi un po’ bugiarda.
Inoltre, Vanina deve affrontare la gelosia di Paolo, che vorrebbe riprendere la storia con lei esattamente da dove l’avevano interrotta, ma che una sera di qualche settimana prima si è risentito per un piccolo incidente: volendo farle una sorpresa, infatti, è arrivato a Catania, ma l’ha trovata in compagnia di Manfredi Monterreale.
La loro relazione da riallacciare non è l’unico motivo per cui Paolo cerca costantemente Vanina: il caso su cui stanno lavorando insieme, che ha a che fare con l’omicidio del padre di lei, sta finalmente per giungere ad una soluzione dopo anni ed anni.
Nemmeno in ufficio le cose filano lisce: l’ispettrice Marta Bonazzoli, collega ed amica di Vanina, fidanzata da tempo con il capo di entrambe Tito Macchia, sospetta che quest’ultimo lo tradisca con la ex moglie, e la tensione è alle stelle.
Giusto per completare un quadro già di per sé complicato, persino l’irriducibile commissario Patané ha qualche problema di salute. Qualcuno potrebbe obiettare che se a 83 anni ti comporti come se fossi ancora in servizio e vai avanti a sigarette, cioccolata, fritti catanesi e pasta alla norma devi anche aspettarti una reazione dal tuo stomaco. Ma lui è un osso duro…
Con La carrozza della Santa si ferma, almeno per il momento, la serie di Vanina Guarrasi. So che quest’inverno è uscito un nuovo romanzo, Il re del gelato, ma so anche che è una sorta di prequel, un caso del periodo in cui la nostra protagonista era appena arrivata a Catania e non conosceva nessuno.
È un romanzo vivace, in cui intreccio giallo e vita privata dei personaggi si mescolano in modo ancora più vorticoso del solito. A Palermo c’è una vecchia vita professionale abbandonata precipitosamente, una famiglia con cui i rapporti sono nel complesso positivi ma delicati, il grande amore mai dimenticato. A Catania c’è una squadra che si sta sempre più consolidando, una serie di nuovi affetti, una piacevole nuova routine, qualche amico nei guai.
Sicuramente proseguirò la serie, e con calma recupererò il prequel!
Queste sono le mie ultime considerazioni – almeno per ora – sul quinto e sesto romanzo di Vanina!
Che ne dite? Voi conoscete questa serie? Vi è piaciuta? Che ne pensate?
Aspetto i vostri pareri!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
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