giovedì 29 settembre 2022

I PREFERITI DI SETTEMBRE 2022

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

eccoci arrivati alla fine di settembre!

Sospeso tra estate e autunno, come si suol dire, “settembre è un mese perfetto per ricominciare”. Mai come quest’anno sento vera questa frase.


Sono tornata dalle vacanze piena di energie positive e devo dire che in queste settimane mi sono proprio servite, perché è stato un mese già pieno di novità: qualcuna bella, qualcun’altra che mi ha sollevato, qualcun’altra ancora, purtroppo, deludente. Inoltre, il ritorno delle attività culturali, la riapertura della scuola di danza e le temperature perfette per tornare a fare i miei giretti a Cernusco o a Milano hanno reso ancora più ricco ed interessante questo mese.


Vediamo un po’ tutto quello che mi è piaciuto, dai libri ai film, dalla musica alla poesia, fino ad arrivare alle foto del periodo!



Il libro del mese


Il romanzo che vi propongo per i preferiti di settembre è stato, in realtà, protagonista assoluto degli unici tre giorni piovosi di questo agosto. I preferiti del mese scorso erano già “occupati” da un’altra lettura che mi era piaciuta molto (la trovate qui), ma mi dispiaceva non avere uno spazio più approfondito per parlarvi di questa lettura, così l’ho rimandata ad oggi.


Chi segue il mio blog sa già che Giancarlo De Cataldo è un autore che mi piace molto e non mi delude mai; La Svedese, però, è una storia del tutto nuova, in uno stile che mi è sembrato diverso, quindi mi sono approcciata con molta curiosità. A giudicare da come l’ho divorato, direi che mi è piaciuta…!


Protagonista di questo noir è una ragazza di appena vent’anni, Sharon detta Sharo, che non ha potuto proseguire gli studi, vive alle Torri (che, se non erro, è un modo confidenziale di definire Tor Bella Monaca) con la madre invalida che le rinfaccia qualsiasi cosa tutti i giorni e non vede nessun futuro di fronte a sé.


Sharo non si perde d’animo e rimedia qualsiasi lavoro per poter dare da mangiare a sé ed alla madre, dalla cameriera alla parrucchiera alla cassiera, ma è più che precaria e già diverse volte i capi sono stati sgradevoli con lei.


Un giorno, mentre è in giro con il suo fidanzato, un piccolo incidente stradale le fa scoprire la verità su di lui: egli non fa consegne di vino e liquori per un bar come pensava, ma spaccia la “Gina”, la droga dello stupro. Il ragazzo deve proprio essere trasportato al pronto soccorso, così Sharo, dopo un primo momento di indecisione, decide di fare la consegna, ritirare i soldi che poi darà di dovere e non avere più niente a che fare con questo mondo.


Solo che, invece di finire in una qualunque casa borghese come pensava, ella finisce per trovarsi in una vera e propria reggia, abitata da un uomo un po’ avanti con gli anni, molto gentile e raffinato nei modi, che organizza festini omosessuali, ma di tutte le altre parti della sua vita non dice proprio niente, al punto da non farsi chiamare con il suo vero nome, ma “semplicemente” Il Principe.


Tra Sharo e il Principe nasce un’immediata sintonia, perché la ragazza, per la prima volta, si sente considerata in modo diverso: come una persona intelligente e scaltra, e non come un oggetto sessuale. L’uomo le propone di diventare lei il suo corriere di fiducia, e la ragazza, dopo qualche ripensamento, accetta.


È solo il primo passo della sua “scalata al successo”: prima le consegne; poi la collaborazione diretta con il barista e spacciatore che tiene in pugno le Torri; infine la cacciata dello stesso dal quartiere, insieme a nuovi alleati molto più pericolosi.


Mese dopo mese, nella sua periferia più in difficoltà che mai con gli strascichi della pandemia, Sharo riesce ad imporsi come punto di riferimento malavitoso. Per tutti è la Svedese, perché bella, giovane e bionda.


La sua nuova vita le porta molti vantaggi, come la possibilità di dare alla madre una badante ed una serie di nuovi e splendidi alloggi, e poi i viaggi, il benessere, uomini importanti che all’improvviso si interessano a lei. Più in alto si sale, però, e più i nemici si moltiplicano.



Senza volerlo, il caso mi ha fornito la perfetta descrizione per La Svedese: questo libro è come una giornata di diluvio quando sei nella casa al mare. Roma è una città così bella… al punto che si potrebbe pensare che le Torri, il quartiere dov’è ambientata questa storia, siano da tutt’altra parte. E invece sono proprio lì, a pochi chilometri di distanza dalle vestigia dell’Impero Romano. Un posto che a me personalmente ha ricordato l’ambientazione di Gomorra, le vele di Scampia: una serie di palazzoni all’interno dei quali, oltre a cercare di lavorare e di sopravvivere, non si può fare molto, e purtroppo la delinquenza, soprattutto lo spaccio, a volte rimane l’ultima alternativa.


Sharo, pur nella disperazione, cerca di evitare quel mondo in tutti i modi, ma non riesce a dire di no quando qualcuno per la prima volta la apprezza. In qualche modo resterà sempre una voce fuori dal coro rispetto agli altri co-protagonisti del romanzo: gli “affari” le interessano anche perché può tornare a studiare matematica e contabilità, materie che le è dispiaciuto abbandonare; è una delle poche sostenitrici della scienza in mezzo ad un quartiere di No Vax, qualcuno anche un po’ complottista; considera Il Principe una sorta di mentore, non avendo avuto altri maestri; fa il possibile per pensare alla famiglia ed agli amici, anche se la vita gliene porterà via qualcuno.


Però è impossibile lasciar entrare il male nella propria vita senza che esso ti cambi, e La Svedese sarà per Sharo come il quadro di Dorian Gray, un’immagine a cui deve attenersi per proseguire con la sua nuova “vita dorata” ma che le costa un prezzo altissimo.


Una storia noir e di certo non leggera, ma molto avvincente e scorrevole. Per me, da tenere assolutamente in considerazione!



Il film del mese


Immagino che conoscendo la mia passione per i cartoni animati saprete già qual è il mio film del mese: I minions 2!


Sono andata a vederlo ben due volte (mi pare giusto): sabato 3, in un pomeriggio uggioso in cui non avevo molto da fare ed ero convinta che non interessasse a nessun altro, e poi, a sorpresa, due domeniche dopo, con la mia amica Mara che era rimasta senza accompagnatrice.


Il film riprende da dove era finito il precedente: Gru, il “Cattivissimo”, ha quasi dodici anni, va alle scuole medie e, anche se non si sente molto considerato dalla madre (che colleziona relazioni con stravaganti toyboy e non ha mai tempo per il figlio), non se ne fa un cruccio più di tanto, perché non è mai solo. Infatti con lui c’è il suo fedelissimo esercito di Minions, che ha preso residenza nella cantina della sua casa e sta costruendo quello che diventerà il suo celeberrimo covo.


Gru ed i Minions hanno all’attivo tanti cattivissimi piani, ma l’imprevisto è dietro l’angolo: i Malefici 6, una temibile associazione di cattivi, ha buttato fuori il suo capo anziano, Willy Krudo (dicendo a tutti che è morto) ed ha avviato una vera e propria selezione, con tanto di colloqui di lavoro. Gru viene convocato, ma i 5 Malefici rimasti, non appena lo vedono, scoppiano a ridere e lo cacciano via. Gru non può che vendicarsi… rubando la Pietra dello Zodiaco, un preziosissimo manufatto.


Peccato che sulle tracce della Pietra ci sia anche lo stesso Willy Krudo, sopravvissuto alle rapide dei fiumi dell’Asia, che rapirà il povero Gru… chiedendo il riscatto proprio ai Minions!



Così come il primo film dei Minions, anche questo è una sorta di prequel: racconta la storia di come Gru ed i suoi imbranatissimi aiutanti si siano incontrati, e di quando e perché Gru sia diventato il “grande capo”.


È un film che, come capirete, non mi è pesato affatto rivedere: una storia simpaticissima e divertente, adatta a tutti, dalle famiglie ai gruppi di ragazzi, dai bimbi agli adulti che vogliono staccare con un pomeriggio di leggerezza.


Le imprese dei Minions sono fenomenali: le sequenze in cui cercano di imparare il Kung Fu, o si improvvisano Hostess e steward su un volo per San Francisco, mi hanno fatto morire dal ridere, e ce ne sono molte altre!


La storia del cattivissimo Gru che è sempre in cerca d’affetto – ed alla fine si costruisce la sua famiglia niente affatto convenzionale -, ma non rinuncia mai ad essere, in sostanza, un monello mai cresciuto, è una delle più riuscite serie d’animazione degli ultimi anni, secondo me. Io vedo sempre volentieri anche le repliche, se non ho altro da fare!


Ultima chicca: questo film è perfetto per i nostalgici degli anni ‘70 :-)



La musica del mese



La parola giusta per settembre, viste tutte le novità che questo mese porta sempre con sé, mi sembra proprio cambiamento.


Per quanto riguarda la musica classica vi propongo una famosissima aria di Puccini tratta da Madama Butterfly, dal titolo Un bel dì vedremo. Cantando questo brano dell'opera, la protagonista sogna il ritorno del suo amore lontano, che darà finalmente un senso alla sua vita, fatta di attese e tristezze. La trovate a questo link nella versione di Maria Callas.




Per quanto riguarda, invece, la musica contemporanea, continuiamo a parlare di cartoni animati con Qualcosa che non cambia mai, la mia canzone preferita di Frozen 2. Un brano che trovate qui e che, ad un ascolto attento, si rivela tutt’altro che per bambini:


Che venti inquieti, un dubbio ormai in mente ce l’ho

Quel che mi chiama annuncia cambiamenti

Ed io non so se sono pronta

Lo cristallizzerei

Quel che vedo è proprio perfetto

Adesso non lo cambierei


Il tempo trasforma un po’ tutto

E invecchiare non è affatto brutto

Diciamo grazie al Fato per quello che ci dà

Abbonda il cibo per tutti gli amici

E noi ci aiutiamo felici

D’ora in poi quella bandiera là in alto volerà…


Cambia tutto ma qualche cosa non cambierà

Vola il tempo e il futuro è un’incognita

Il passato sai è passato ormai

Resta un ricordo in noi

Cambia tutto ma…

Il mio posto è accanto a voi



La poesia del mese



A volte, in questo mese, mi ha colto un pochino di nostalgia per il mare e per l’estate che è andata spegnendosi pian piano (anche se per almeno metà mese ha fatto ancora un gran caldo…). Così ho pensato di proporvi una poesia di Thomas Bernhard, dal titolo In un tappeto d’acqua.


In un tappeto d’acqua

ricamo i miei giorni,

i miei dei e i miei malanni.

In un tappeto di verde

ricamo i miei dolori rossi,

i miei mattini azzurri,

i miei borghi in giallo e le mie fette di pane e miele.

In un tappeto di terra

ricamo la mia caducità.

Ci ricamo dentro la mia notte

e la mia fame,

il mio cordoglio

e la nave da guerra delle mie afflizioni

che scivola in mille acque,

nelle acque dell’inquietudine,

nelle acque dell’immortalità.



Le foto del mese



Sabato 10 sono andata con tutta la famiglia all’Antica Hosteria di Odiago, un paesino vicino a Pontida (vicino ai laghi ed ai piedi delle montagne lombarde, per chi non fosse della zona). Abbiamo festeggiato con un po’ di ritardo – ma in modo super – il 60esimo compleanno di mia zia. Dopo il poker di bruschette della casa, il risotto con i funghi, un assaggio di stufato d’asino/lumache/polenta, tiramisù finale e due vini diversi… anche Otto è crollato!



Per l’occasione ho sfoggiato un nuovo abito trovato al mercato del mercoledì, bianco e nero con un tocco di marrone, insieme ad una fusciacca nera abbinata. Ho aggiunto delle decolleté bianche che avevo comprato per un matrimonio pre Covid e che poi purtroppo non ho più avuto modo di mettere.



Domenica 18, dopo aver visto i Minions, io e Mara abbiamo fatto una bella passeggiata per Milano (ci era mancato girarla, da metà maggio in avanti il caldo pomeridiano si è fatto proibitivo) ed abbiamo fatto una merenda un po’ tarda da Pavé, un bar pasticceria tra Centrale e Porta Venezia. Abbiamo fatto metà per uno delle due tortine che vedete in foto: base di biscotto, mousse di cioccolato bianco fico e sesamo, marmellata di fichi per la prima; biscotto alla nocciola, mousse al cioccolato al latte e marmellata di prugne per la seconda. Poi non abbiamo resistito e abbiamo fatto un piccolo bis con una crostatina con ganache al cioccolato fondente… quando si dice “I tre cioccolati”!



Sono tornati i tocchi autunnali in casa! Non decoro tutto come le influencer americane (no, non mi piacerebbe affatto, io non farei mai queste cose, lo sapete), però qualche tovaglietta e qualche centrotavola con foglie ci stanno :-)





Proprio ieri… il 28 settembre… ho compiuto 33 anni! Sono entrata nel "Club degli anni di Cristo", come si suol dire. Ieri ho festeggiato con un pranzetto in famiglia e un po' di shopping; oggi andrò al cinema e nel weekend vedrò qualche amica. Una bella cifra... ma in fondo in fondo sono ancora una novellina, dai!





Ecco il mio settembre in breve! Raccontatemi un po' com'è stato il vostro. 

Come state? Vi è successo qualcosa di speciale? 

O avete scoperto qualche bella lettura, film, canzone? Fatemi sapere! 

Grazie per la lettura, ci rileggiamo in ottobre :-)


lunedì 26 settembre 2022

GIALLI... IN LIGURIA

 Due romanzi di Valeria Corciolani ed Emilio Martini




Cari lettori,

per la nostra rubrica “Letture… a tema”, oggi torno nella mia seconda casa, la mia amata Liguria!


Quest’estate ho letto due romanzi gialli ambientati proprio in Riviera: due storie con un tocco di commedia e splendidi scenari a fare da sfondo! Quello della Corciolani è stata una delle mie letture sotto l’ombrellone, mentre quello di Martini mi ha fatto un po’ sognare mentre stavo per partire…


Vediamoli meglio insieme!



Con l’arte e con l’inganno, di Valeria Corciolani


Protagonista di questa insolita storia gialla è Edna Silvera, una donna di cinquantasette anni che ha lavorato come restauratrice e più di recente è rientrata nel mondo accademico come insegnante di storia dell’arte.


Edna ama profondamente i suoi studi e le materie di cui si occupa, ma ha sempre mal tollerato le formalità e lo snobismo di alcuni ambienti culturali, e di recente ha anche litigato con alcune autorità universitarie a causa delle borse di studio per i dottorati. Triste e sconfortata, ella si è isolata nella sua casetta nell’entroterra di Chiavari, occupandosi del gatto Cagliostro, delle sue galline nutrite a mangime e musica pop, e della madre, ex violoncellista che non si rassegna alla calata del sipario e litiga con tutte le badanti. L’unico amico con il quale riesce ancora a parlare di attività culturali è Ottavio, esperto di musica e “ultima salvezza” quando la madre resta sola e senza assistenza da un momento all’altro.


Da un giorno all’altro, però, due persone riescono ad espugnare la sua fortezza. Il primo è Leonardo, il giovane ingegnere informatico che va a vivere nella villetta di campagna accanto alla sua e rende il quartiere un po’ meno tranquillo. La seconda è Edoardo, direttore della Facoltà in cui Edna lavora e suo amore di gioventù, che, con grande pazienza e perseveranza, la persuade a partecipare ad un convegno per i 700 anni dalla morte di Dante.


Edna parte armata di utilitaria e rancore nei confronti del mondo accademico, e con queste premesse il suo viaggio non può che essere travagliato: tra sbaglio di location, temporali settembrini e rami che si infilano nel semiasse, ella non si fa mancare nulla. La disgrazia peggiore, tuttavia, si verifica a poca distanza dalla meta: Edna ed una gentile ed intrepida assessora al turismo, entrate in un negozio di antiquariato per chiedere informazioni, trovano il cadavere dell’antiquario stesso.


L’uomo, Nando Folli, era un cinquantenne molto esperto di arte e restauro, ma anche propenso a traffici poco leciti. Edna individua subito, all’interno del negozio, una tavola di legno dipinta che potrebbe far parte di una tela più grande, e quindi essere di notevole valore. Tuttavia, ella non ha tempo di approfondire, perché sulla scena irrompe subito il Pm Jacopo Bassi, un uomo integerrimo e recentemente scottato dall’affossamento di un caso di traffici d’arte.


Il Pm, una volta chiarito che la stravagante professoressa è capitata per caso sulla scena del delitto, preferirebbe che ella andasse per la sua strada, ma Edna, ormai incuriosita dalla pala misteriosa, non fa altro che intromettersi nelle indagini degli inquirenti, arrivando persino a forzare di nascosto un magazzino comunale (con la complicità dell’assessora). Troppe cose non le tornano: simboli incongruenti con il resto dell’iconografia, il taglio inusuale del legno, l’utilizzo del colore giallo – che solitamente indica personaggi maligni… A sorpresa, ella riesce a coinvolgere nelle sue indagini non autorizzate anche il vicino Leonardo, che si offre di aiutarla con ingrandimenti ed archivi on line. Inutili perdite di tempo, o risorse inaspettate per le forze dell’Ordine?



Valeria Corciolani, nota al pubblico per una serie definita “la colf e l’ispettore” (che non ho ancora letto ma che non mi dispiacerebbe conoscere), scrivendo Con l’arte e con l’inganno ha creato un nuovo personaggio che secondo me è a sua volta destinato alla serialità (a giudicare dalla conclusione, credo proprio che rivedremo Edna).

Qualche mese fa ho letto un altro romanzo in cui la protagonista si era presa una pausa dal mondo accademico (trovate la recensione in questo post), ed avevo scritto le mie riflessioni in merito al divario che ogni tanto si crea tra le meraviglie che si possono scoprire studiando materie umanistiche e creative e la giungla di burocrazia, occasioni mancate e sterili litigi nella quale queste meraviglie si perdono.


In questo romanzo si ritrovano alcune riflessioni di questo stampo, ma con una scrittura ironica e scorrevole che pervade tutto il libro e rende la lettura molto piacevole.


La nostra Edna sembra costantemente in guerra con i colleghi accademici e con il modo in cui essi considerano lo studio dell’arte, ma più il romanzo procede e più i motivi di questa sua rabbia si fanno consistenti e motivati. Ella, inaspettatamente, torna ad appassionarsi alla sua materia come ai vecchi tempi… nel modo più insolito: analizzando le opere artistiche accatastate nel negozio del fu Nando Folli, l’antiquario ucciso. Per questo motivo il romanzo è ricchissimo di approfondimenti sulla storia dell’arte, sull’iconografia medioevale (soprattutto quella di Bosch), su Dante e sul restauro: nozioni e curiosità che sicuramente interesseranno anche a chi, come la sottoscritta, ha già fatto un bel po’ di studi umanistici.


La Liguria di questo romanzo è quella meno turistica dell’entroterra, tra Chiavari e Siestri: le collinette della campagna, la striscia di mare blu in fondo ai campi, le stradine punteggiate da macchia mediterranea ed i colori di un settembre ancora caldo sono i protagonisti dell’ambientazione.


Volendo definire questo romanzo, direi che è un giallo con elementi di commedia ed interessanti approfondimenti culturali. Sicuramente consigliato!



La Regina del catrame, di Emilio Martini


A Lungariva, paesino ligure troppo affollato d’estate e tristemente vuoto in inverno, è arrivato il mese di luglio, e con esso il clou della stagione turistica.


È la prima estate in Riviera per il commissario Gigi Berté, un uomo solitario ed un po’ scontroso arrivato da Milano in trasferimento punitivo dopo un incidente disciplinare. Il commissario Berté non è nordico al 100%, ma ormai da tempo si sente parte integrante della metropoli milanese e ne ama ogni sfumatura, comprese le estati torride ed un po’ deserte in mezzo all’asfalto.


Per questo motivo, egli non è propriamente contento di lavorare in mezzo a stabilimenti balneari, villeggianti stagionali che a suo parere si dedicano “più a parlare che a nuotare” e sovraffollamenti ogni weekend. Lui stesso, in questo periodo, sta facendo un po’ la parte del turista, anche se suo malgrado: non avendo ancora trovato una casa di suo gradimento, infatti, egli sta soggiornando presso la pensione di Marzia, una donna affascinante ma lontana dal suo ideale, e che comunque è sposata, anche se il marito è sempre via per lavoro.


Tutto solo nella sua camera d’albergo, egli si può dedicare al suo hobby: la scrittura di racconti gialli ed avventurosi, preferibilmente ambientati nel passato, tra i pirati, nel bel mezzo di un mare in tempesta che tanto contrasta con la placida riva ligure.


A rovinare il quadretto di questo luglio – tutto sommato più idilliaco del previsto – ci pensa purtroppo la morte violenta di una villeggiante. La donna, che veniva tutti gli anni in luglio ed agosto nel medesimo stabilimento, è stata ritrovata in una spiaggetta poco distante, colpita alla testa da alcuni sassi impregnati di catrame.


Il commissario Berté comprende subito che si trattava di un personaggio molto chiacchierato nel tranquillo paesino di Lungariva. Il movente passionale viene subito preso in considerazione, ma ci sono anche altri elementi da considerare, come la lavanderia che la vittima gestiva in società con un’amica (attività dalla quale, in estate, si assentava fin troppo) o il suo passato.



Ho trovato l’ebook di La regina del catrame in promozione gratuita l’anno scorso, grazie all’iniziativa “Milano da leggere”, che nel 2021 era tutta dedicata al romanzo giallo ambientato in Italia. Ho già visto che è il primo romanzo di una serie, e che i casi di Gigi Berté sono già in buon numero.


Piccola curiosità: “Emilio Martini” è uno pseudonimo dietro cui si nascondono due sorelle scrittrici, Elena e Michela Martignoni.


Devo ammettere che per buona parte del romanzo mi sono sentita decisamente in disaccordo con il commissario Berté: come lui, anche io sono legata a Milano, perché, pur essendo Cernusco sul Naviglio la mia città, lì ci sono stati i miei studi, alcune esperienze lavorative, tante attività culturali… però, come ormai quasi tutti saprete, mi piace tanto anche la Liguria, soprattutto in estate, quindi molte delle cose che il nostro protagonista considera “scocciature” per me sono bei sogni che mi riempiono d’aspettativa a maggio, oppure ricordi che mi rallegrano in autunno.

In questo libro c’è proprio la Riviera che amo, tra villeggianti che si ritrovano tutti gli anni, lungomare che diventano salotti, centri storici e caruggi sempre affollati e piatti tipici (una delle poche particolarità della Liguria che il commissario sembra apprezzare davvero).


Un’altra caratteristica interessante de La regina del catrame è il fatto che ci sia una sorta di “romanzo nel romanzo”: man mano che il caso procede, infatti, anche il lungo racconto che il commissario Berté sta scrivendo prende forma. Così, da un momento all’altro, il lettore si trova in mezzo ai pirati, con un capitano che assomiglia curiosamente al nostro protagonista, tra assassinii sanguinosi, spie a bordo ed una nave costantemente in tempesta. Una storia sicuramente un po’ surreale, forse con qualche intento comico nella narrazione, ma piacevole da leggere.


Quello che invece mi piacerebbe leggere nelle prossime indagini del commissario Berté è qualche complicazione in più in corso d’indagine. La lettura è davvero agevole – una classica lettura da ombrellone – ma scorre fin troppo, e qualche colpo di scena in più non mi sarebbe dispiaciuto. Si tratta anche di un romanzo piuttosto breve, ed ho avuto l’impressione di finirlo fin troppo in fretta. Per le prossime volte, qualche pagina in più insieme al commissario Berté sarebbe gradita…!

Comunque, appunto, trattandosi dell’inizio di una serie, è un difetto perdonabile.


Per il resto consiglio questo romanzo, anche e soprattutto ai nostalgici che in settembre/ottobre continuano ad apprezzare la riviera ligure, anche se il tempo dei lunghissimi bagni è finito e la luce è diventata più autunnale. Quelli come me, insomma.




Ragazzi, che nostalgia!

Scrivere un post tutto dedicato alla Liguria a settembre, dopo un’estate passata lì, ti fa ripensare a tutti i momenti belli. Ma pazienza, l’importante è che ci siano stati, no?

Voi che ne dite? Conoscete questi romanzi o questi autori?

Vi sono piaciuti? Vi ho incuriosito?

Fatemi sapere che cosa ne pensate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


venerdì 23 settembre 2022

RICORDI D'AUTUNNO

 Prepariamoci insieme alla stagione autunnale




Cari lettori,

buon Equinozio d’autunno a tutti voi!

Come ogni anno ho pensato di preparare per voi dei post d’inizio stagione, in modo da poter iniziare insieme un nuovo periodo dell’anno.


Mi sono un po’ sbizzarrita nel corso degli anni: dalle poesie ai dipinti, dalle canzoni ai booktag. L’anno scorso vi ho raccontato, un po’ a ruota libera, che cosa mi piace di ogni stagione.


Questa volta, invece, ho pensato di proporvi una sorta di “book fotografico” con i ricordi speciali degli scorsi anni. Non sono andata a cercare tra gli album della mia infanzia ed adolescenza: mi sono limitata agli ultimi tempi, ma già così mi sembra di aver trovato un bel po’ di materiale interessante, comprese cose che non ricordavo tanto bene.


Oggi, allora, partiamo per un viaggio con la macchina del tempo… ecco a voi “i miei autunni del passato”!



Autunno 2012



L’anno accademico 2012-2013 è stato l’ultimo in cui ho seguito i corsi all’Università: ero già laureata in Triennale, poi ho terminato con la tesi della Magistrale all’inizio del 2014.


Per il corso di “Storia del Teatro medioevale e moderno” abbiamo organizzato una sorta di gita a spasso per la Milano medioevale.



Il tempo non ci ha per niente assistito, anzi, è stato un vero diluvio! Però ho visto una Milano inedita, con una guida super preparata…



Autunno 2013



Ad inizio ottobre sono andata insieme a tre amiche, Marta, Micol e Chiara nella casa a Marina di Carrara di Marta. Tra chi aveva appena terminato l’Università e chi si stava prendendo l’autunno per scrivere la Tesi, avevamo dei giorni liberi e, nonostante il tempo grigio, siamo riusciti a goderci delle giornate super divertenti a bordo di una Twingo, visitando molti posti interessanti tra Liguria e Toscana. Il primo giorno, dopo aver visto il mercato di Marina di Massa, abbiamo mangiato delle focaccine ripiene molto buone in un posticino caratteristico dell’entroterra.



Portovenere è indimenticabile, anche con il cielo grigio!



L’ultimo giorno abbiamo visitato Colonnata e Carrara, con le sue celeberrime cave di marmo.



A metà mese, invece, sono andata con i miei a fare una gita di un giorno a Pavia. Ricordo che abbiamo visitato una mostra, mangiato brasato e polenta in un posticino al caldo mentre fuori c’era la nebbia e visitato un po’ la città nel pomeriggio, anche se purtroppo il grigiore non ci ha abbandonato.



Autunno 2014



L’autunno “caldo” delle mie prime esperienze dall’altra parte della cattedra… ci voleva un po’ di relax in giardino! Finalmente una foto con il sole…



Ad ottobre siamo andati a trovare, per un sabato, i nostri amici di famiglia che vivono ad Alessandria. Dopo un pranzo a casa loro ci hanno mostrato un parco fuori città con alcuni edifici storici…



Il 18 ottobre mi sono vestita elegante per un matrimonio!



Autunno 2015



Nell’autunno del 2015 si è resa disponibile la ex casetta dei miei zii, che poi è diventata casa mia. Quell’anno lavoravo piuttosto lontano, così ho iniziato ad abitarla nei weekend, per abituarmi e per sistemarla un po’…



A inizio ottobre siamo tornati dagli amici di Alessandria per un giretto in Monferrato. Abbiamo mangiato in una trattoria tipica, ammirato il panorama dalle colline…



...e poi visitato qualche vigna, alla scoperta del processo che dà vita al vino!



Autunno 2016



Ecco la tavola pronta per la cena del mio 27 compleanno, il 28 settembre!



Con le mie amiche Mara e Francy una domenica siamo andate a vedere l’acquario di Milano, che non avevamo mai visto!



Effetti optical alla mostra di Escher a Palazzo Reale!



Primo novembre insolito: a Varazze, in spiaggia… in canottiera!



Autunno 2017



La tavola per i festeggiamenti per mio 28esimo compleanno!



Solita gita ottobrina con gli amici piemontesi, stavolta in zona Tortona!



Ottino “spiaggiato”: ad ottobre la sabbia è tutta sua…



In novembre abbiamo passato un sabato in famiglia a Milano: prima siamo andati alla mostra sull’Antico Egitto al Mudec…



...e poi abbiamo pranzato – eccezionalmente all’aperto – in zona Navigli!



Autunno 2018



Settembre è stato piuttosto caldo... i girasoli hanno resistito tutto il mese!



Una pizzata tra amiche per il mio 29esimo compleanno!



In ottobre è particolarmente piacevole passeggiare per il parco di Cernusco e vedere la natura che cambia lentamente colore…



La gita con gli amici piemontesi questa volta è stata a Grazzano Visconti! È seguito un ottimo pranzetto nell’emiliano…



Ad Halloween ero con tutta la famiglia a Milano. Programma: visita alla villa Necchi Campiglio, pranzo in osteria romana e mostra di Tex Willer…



Il 9 novembre ho vinto il concorso letterario della BCC con il mio racconto Una lettrice ante litteram, che trovate a questo link.



Autunno 2019



Uno spettacolare tramonto d’inizio autunno!



Sono arrivati i fatidici 30! Ho riunito qualche amica (compresa Luana che è tornata dall’Inghilterra), siamo andate insieme a vedere la mostra dei Preraffaelliti, abbiamo fatto un aperitivo e poi abbiamo concluso la serata con una crèpe al cioccolato!



Un pomeriggio che ero da sola mi sono persa tra le meraviglie della Villa Poldi-Pezzoli!



A inizio ottobre ho fatto una mini fuga a Varazze e mi sono goduta dei magnifici colori!



Per le giornate del FAI di ottobre ha riaperto Villa Alari, un tesoro che abbiamo qui a Cernusco!



Autunno 2020



Settembre è iniziato con “una settimana da leoni”: l’ho passata insieme ad Otto, il bassotto di famiglia, che è venuto a stare da me!



Uva e fichi del nostro orto sono stati particolarmente abbondanti quell’anno!



Il sabato del mio 31esimo compleanno sono tornata a Milano dopo un bel po’ con la mia amica Mara: abbiamo fatto un bel giro e mangiato dolci mooolto cioccolatosi da California Bakery :-)



Questo è il bellissimo quadro da book-lover che mi ha regalato la mia amica Luana!



Uno scatto del muro d’edera lungo il Naviglio, che in ottobre diventa rossa…



Una delle tante foto che testimonia il mio amore per le torte alla zucca, dolci e salate!



Autunno 2021



Anche l’anno scorso i miei genitori ed i miei zii sono partiti per la Sicilia una settimana in settembre ed Otto è rimasto con me :-)



A settembre c’è stata un’edizione straordinaria di Orticola, la mostra-mercato milanese che di solito si tiene in maggio. Protagonisti sono stati i colori ed i frutti dell’autunno!



Il sabato del mio 32esimo compleanno io e Mara ci siamo nuovamente dedicate ai dolcetti! Questa volta abbiamo scelto le tortine monoporzione del bar pasticceria Pavè: prima abbiamo fatto metà per uno della meringata al limone e della crostata fichi neri e mascarpone, poi abbiamo fatto il bis con la crostatina crema e lamponi…



A cavallo tra l’estate e l’autunno Luana è riuscita a tornare a casa dall’Inghilterra per una settimana!



Per il mio compleanno, Mara mi ha regalato un biglietto da sfruttare insieme in ottobre… per la mostra di Monet! È stato il mio ritorno a Palazzo Reale dopo lockdown e zone rosse; non me lo aspettavo, ma è stata un’emozione!



Sono anche tornata a Monza con i miei genitori dopo un bel po’!



Una domenica mattina di ottobre sono riuscita a scattare una foto all’airone cinerino che da tempo si fa vedere sulle sponde del Naviglio… momento Piero Angela!



Tra i vari graditi ritorni, c’è stato anche quello della mostra naturalistica Wildlife Photographer of the Year, in una nuova cornice: Palazzo Meravigli.





...direi che questo è tutto, per ora!

Devo dire che questo viaggio nei ricordi ha emozionato anche me. L’autunno mi sembra sempre una stagione tranquilla dopo le giornate estive a base di sole e mare, ma riguardando queste foto mi sono resa conto che tra famiglia ed amici, tra buon cibo, arte, teatro, fughe in Liguria e giretti in Piemonte… non mi è mancato niente, neanche nei momenti che mi sono sembrati più difficili. A volte secondo me è doveroso fermarsi e pensare in positivo a tutto quello che si è potuto avere ed ancora si ha.


Ora tocca a voi! Mi piacerebbe che nei commenti condivideste qualche vostro ricordo speciale legato all’autunno: viaggi, compleanni, tradizioni che vi piace rinnovare…

Oppure, in alternativa, raccontatemi che progetti avete per i prossimi due/tre mesi!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)