giovedì 29 aprile 2021

I PREFERITI DI APRILE 2021

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

eccoci giunti al termine del mese di aprile!

Dopo un inizio relativamente tranquillo grazie alle vacanze di Pasqua, il resto del mese è stato piuttosto caotico, e libri, film e musica sono stati un’ancora necessaria per i momenti di relax. Per questo motivo sono particolarmente contenta di poter condividere con voi tutto quello che mi è piaciuto negli ultimi mesi con i consueti “Preferiti”!



Il libro del mese


Per questo mese di aprile ho deciso di farmi forza – eh sì, è proprio il caso di dirlo – e di condividere le mie riflessioni a proposito di una lettura che rimandavo da troppo e che solo nelle ultime settimane sono riuscita ad affrontare: Riccardino di Andrea Camilleri.


Come purtroppo sappiamo, sono quasi due anni che il Maestro ci ha lasciato, il 17 luglio del 2019. Esattamente un anno dopo è uscito Riccardino, il romanzo che conclude una volta per tutte la lunga storia del commissario Montalbano, che per anni e anni è stato quasi un amico per tantissimi italiani (per me sicuramente).


La genesi di questo libro è molto particolare: Camilleri ha iniziato a scrivere questo romanzo nel 2006, quando si è reso conto che la storia di Montalbano stava avendo un grande successo ed avrebbe meritato un epilogo vero e proprio. Temendo che l’età non lo avrebbe assistito, egli ha portato a termine la prima stesura quindici anni fa. Poi, fortunatamente, egli è riuscito a godere di buona salute e, anche negli ultimi anni, nonostante la cecità, ha potuto scrivere, assistito, altri romanzi. Riccardino è uscito così postumo, come l’autore stesso aveva chiesto, e in due versioni: quella originale del 2006, in italiano più corretto, e quella rimaneggiata, in “vigatese”, nella lingua che Camilleri stesso ha creato per i suoi romanzi e che si è evoluta con il tempo. Io l’ho letto proprio in questa ultima versione.



Riccardino inizia con una camurrìa, come la definirebbe Montalbano. Il commissario, infatti, viene svegliato alle prime luci dell’alba da un utente che ha sbagliato numero, che lo chiama Riccardo e che lo invita a raggiungerlo in un bar per una camminata in montagna, specificando che tutti lo stanno aspettando. Montalbano, indispettito, non chiarisce l’equivoco, ma conferma l’imminente arrivo di “Riccardo”, sperando che gli avventori del bar lo aspettino ancora a lungo, e riattacca.

Qualche ora dopo, però, egli viene nuovamente svegliato, stavolta dai suoi uomini, che lo informano che c’è stato un omicidio… proprio di fronte al bar da cui è partita l’inopportuna chiamata mattutina. Il commissario arriva sul luogo del delitto e si trova di fronte tre terrorizzati quarantenni in tenuta sportiva, ed il cadavere del tanto atteso Riccardo, per tutti “Riccardino”.


Montalbano porta con sé i tre amici della vittima in commissariato e si rende conto subito che qualcosa sembra “troppo perfetto” e stride. Riccardino ed i suoi tre compari, soprannominati i quattro moschettieri da tutti, sono inseparabili fin dall’adolescenza: sono sempre stati insieme, si sono imparentati sposando l’uno la sorella dell’altro, fanno regolarmente sport in gruppo ed anche nel lavoro sono gomito a gomito, perché i tre amici lavorano per una miniera, mentre Riccardino lavorava in banca ed era il loro consulente finanziario.


Sembrerebbe una bella storia d’amicizia, ma gli sguardi, il nervosismo, i “non detti” mettono sull’attenti il commissario, che decide di indagare su Riccardino partendo dalla sua cerchia più stretta di contatti.


Nel frattempo, egli viene chiamato da due curiosi personaggi di un quartiere popolare e degradato di Vigata, una “donna cannone” che prevede il futuro e un magrissimo ed attempato ragioniere, che si lamentano di uno strano rumore notturno, causato regolarmente da un camionista che traffica con delle taniche di benzina.



Un caso complesso ed un altro surreale: sarebbe abbastanza per chiunque, ma Montalbano ha altri problemi ancora. Un misterioso Autore (che altri non è che Camilleri stesso), che si è arricchito romanzando le storie delle sue indagini e ci ha fatto sopra pure una fiction, continua a cercarlo con insistenza, e pretende di intromettersi nell’indagine di Riccardino. Per Montalbano non è sempre facile ricordargli che realtà e narrazione sono due cose diverse…



Non sapevo bene che cosa aspettarmi da Riccardino, ma sono rimasta comunque molto sorpresa dall’impostazione che Camilleri ha dato alla narrazione. L’indagine principale è ricca di tòpos narrativi (il cittadino in apparenza esemplare che ha tanto da nascondere, un ambiente che sembra accogliente e familiare ma che si rivela un covo di vipere…), ma credo che Camilleri l’abbia scelta ad hoc perché essa diventi materiale per una storia che è, a tutti gli effetti, meta-letteraria e d’ispirazione pirandelliana. Le tematiche che costituiscono il vero cuore dell’opera sono infatti il dialogo dell’Autore con un Personaggio che nella sua mente era stato creato in un certo modo e che poi è diventato “di tutti” (e quindi diverso da come se lo era immaginato), il confronto tra il Personaggio dei libri e quello della fiction, i tanti dubbi che possono assalire l’Autore in fase di scrittura (L’evoluzione della trama è credibile? Quale fetta di pubblico potrei accontentare facendo una determinata scelta narrativa? Sono ancora fedele a me stesso ed alle mie idee o da tempo non lo sono più?)


L’impressione è che Camilleri abbia voluto lasciare una sorta di testamento spirituale, inserendo in Riccardino ogni parte di sé che ha voluto condividere con il suo pubblico: la sua storia come narratore, la sua esperienza nel mondo del teatro, l’amore per la sua terra, l’attenzione per l’attualità ed i problemi di carattere socio-economico, i suoi valori e tanto altro ancora.


Quanto all’epilogo vero e proprio… personalmente l’ho trovato, al tempo stesso, molto coerente con il personaggio e...distruttivo. Una prova emotiva niente male per una fan di Montalbano come me. Ma fidatevi, è inevitabile, se avete voluto bene anche voi al commissario… va letto!



Il film del mese



La parte “librosa” di questi Preferiti del mese è un po’ intensa e (per me sicuramente) drammatica, perciò ho pensato di compensare con un film leggero e simpatico, Modalità aereo.


Diego e Ivano, i protagonisti di questa commedia dichiaratamente ispirata al super classico di Natale Una poltrona per due, non potrebbero essere più diversi: il primo ha ereditato dal padre un’azienda vinicola miliardaria, fa “l’uomo d’affari” ma di fatto vive di rendita, ha una ex moglie che lo odia e un figlio in collegio al quale riserva attenzioni quasi nulle; il secondo è un inserviente dell’aeroporto, un tipo semplice ma buono e allegro, che da anni coltiva il desiderio di diventare genitore insieme alla moglie, la quale, però, sta iniziando a scoraggiarsi.


Diego, per un banale equivoco, litiga nel bagno dell’aeroporto con un Ivano ed un suo collega, Sabino, e, abusando del suo potere, li fa licenziare con un messaggio. Poi corre a prendere il suo aereo, ma non si rende conto di aver lasciato il suo cellulare proprio lì nel bagno, tra le mani di due inservienti molto arrabbiati e, in quel momento, un po’ vendicativi.


Ivano e Sabino, sulle prime, cercano di mettere in cattiva luce Diego facendo comparire sui suoi profili social una serie di frasi offensive e politicamente scorrette, ma presto si rendono conto che la vita di quello che credono un implacabile manager ha parecchie zone d’ombra, prima tra tutte un ragazzino che vorrebbe solo divertirsi un po’ con suo padre. Diego, d’altro canto, in preda ad una crisi di panico ad alta quota, verrà riportato alla ragione da una paziente ed ironica hostess.



Modalità aereo è una commedia piacevole per una serata divertente, sostenuta dalle interpretazioni di Paolo Ruffini, Lillo, Caterina Guzzanti, Dino Abbrescia e Violante Placido. Qualcuno di loro è esperto di comicità, altri sorprendono un po’ di più, ma il risultato è davvero esilarante e, al tempo stesso, fa bene al cuore. Tra vecchie canzoni, gag ed equivoci, la pellicola pone l’accento su famiglia ed amicizie in modo talvolta simpatico, talvolta profondo, senza mai risultare pesante.


Ammetto che ho visto questo film perché avevo voglia di distrarmi con qualcosa di simpatico, ma ogni tanto ci vuole… quindi ve lo consiglio più che volentieri!



La musica del mese


A marzo abbiamo celebrato l’arrivo della primavera, concentrandoci soprattutto sulle fioriture. Per il mese di aprile ho scelto invece il tema delle farfalle, che nella stagione primaverile sono rispuntate in mille colori.


Per quanto riguarda la musica classica, vi consiglio un video su YouTube, il n°1 in D minor di Brahms, accompagnato da immagini di farfalle multicolori. Lo trovate a questo link.



Oltre alla Primavera di Ludovico Einaudi, un altro bel ricordo del saggio di danza 2019 (l’ultimo pre-Covid, per ora, ahinoi) è il medley tratto da Alice nel Paese delle Meraviglie, per il quale mi ero calata in due ruoli: “capocoro” dei fiori prima, guardia della Regina Rossa poi. Per la prima delle due interpretazioni avevo dovuto disegnare, colorare e mettere su un bastoncino una farfalla davvero speciale: una dondolibellula, a metà strada tra un cavallo a dondolo ed una libellula. A questo link vi lascio il video de Nel bel meriggio d’or, un vero classico della Disney che mi ero divertita ad interpretare insieme alle studentesse più piccole della nostra scuola di danza.



Concludo questa carrellata con una canzone country-pop della cantante Kacey Musgraves (di cui vi avevo parlato in questo post), intitolata proprio Butterflies, che trovate qui:


Mi nascondevo tra i dubbi

Finché tu non mi hai portato fuori dalla mia crisalide

e me ne sono venuta fuori nuova

tutto a causa tua


Ora tu mi sollevi invece di buttarmi giù

rubi il mio cuore invece di portarmi via la corona,

hai districato tutte le stringhe che legavano le mie ali...

Non conoscevo lui e lui non conosceva me

il settimo cielo era sempre troppo lontano

ora ricordo come ci si sente a volare

tu mi fai sentire le farfalle...



La poesia del mese


Per questo mese ho pensato ad un componimento di Ada Negri, dal titolo Prato d’aprile, che è una vera e propria esplosione di colori e profumi primaverili.


C’era un prato: con folte erbe, frammiste

a vecchi fiori, e gialli; e violetti;

e fra esse un brusio di mille piccole

vite felici; e se sull’erbe e i fiori

spirava il vento, con piegar di steli

tutto il prato nel sol trascolorava.

E volavan farfalle, uguali a petali

sciolti dai gambi; e si perdean rapidi

i miei pensieri in quell’aerea danza

ove l’ala era il fiore e il fiore l’ala.



Le foto del mese


Il mese di aprile è iniziato con le vacanze di Pasqua, piuttosto tranquille e casalinghe, ma davvero piacevoli. Fortunatamente siamo riusciti a fare un paio di pranzetti in famiglia tra pochi intimi, cosa di cui sentivo davvero il bisogno, visti i tanti momenti di isolamento forzato degli ultimi mesi. Allego foto di qualche dolcetto (notare il babà e la mini Sacher).



Aprile è il mese dei tulipani! Ecco quelli super speciali che hanno piantato nel parco del Municipio del mio paese (alternati a qualche giacinto).



Sempre restando in tema floreale, questo narciso bicolor è un piccolo capolavoro!




Ecco il mio aprile in breve!

Sono consapevole che maggio sarà ancora più pieno di doveri, ma, che dirvi, cercherò di non rinunciare ai piaceri… si barcolla, ma non si molla!

E voi che mi dite? Che avete da raccontarvi a proposito delle ultime settimane? Spero che anche voi, come me, vi sentiate un po’ rincuorati dalla diminuzione delle misure restrittive nelle ultime settimane. Teniamo le dita incrociate…

Nel frattempo grazie per la lettura, ci sentiamo in maggio :-)

10 commenti :

  1. Ogni volta i dolcetti, mannaggia a te, fame ogni volta :D
    Il film? Ci sta, ma passo ;)

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    1. Ciao Pietro! Hai ragione, in questi ultimi mesi ho postato parecchi dolcetti, ma di questi tempi, a volte, sono una delle poche consolazioni! Spero di non averti fatto venire troppa fame, ahah :-)

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  2. Non ho mai amato, né seguito, le vicende di Montalbano, ma mio marito ne è un fan incallito e so che ha apprezzato molto "Riccardino", anche se è rimasto deluso dal finale.
    Quanto alla primavera, quest'anno è parecchio birichina e dalle mie parti va e viene. Speriamo si decida a restare. ;)

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    1. Ciao Claudia! Sinceramente credo di capire le sensazioni di tuo marito a proposito di Riccardino... non è mai facile salutare un personaggio tanto amato!
      Da noi il tempo è stato nel complesso bello fino a settimana scorsa! Da lunedì è grigio ed ora sta piovendo tantissimo, pazienza :-(

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  3. Ho intenzione di leggere Riccardino, anche se non si è mai pronti all'epilogo di un personaggio amato!
    Non ho visto il film, me lo riservo per quando ho voglia di qualcosa di leggero.

    molto evocativa la poesia che hai scelto: si respira la primavera a ogni verso <3

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    1. Ciao Angela! Allora fammi sapere che ne pensi, sia di Riccardino che del film! Sono contenta che la poesia ti piaccia :-)

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  4. Un aprile ricco di tante cose belle, grazie per il link che ci hai suggerito, andrò ad ascoltare. Buon mese di maggio.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Spero che la musica che ti ho suggerito ti piacerà! Buon mese di maggio anche a te!

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  5. ciao un bel aprile. Buoni i dolcetti e i fiori sono stupendi.

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