Due romance di Laura Corvino
Cari lettori,
oggi, per le nostre “Letture...per autori”, dopo esserci occupati di temi molto seri in occasione del 25 aprile e del 1 maggio, ho pensato di proporvi un po’ di romanticismo e leggerezza con due contemporary romance di Laura Corvino, autrice del mondo self che non conoscevo, ma che sono stata ben contenta di scoprire grazie ad una giornata di promozione gratuita che alcuni colleghi blogger hanno organizzato lo scorso autunno (ho il Kindle pieno di romance da quel giorno, quindi grazie a chi ha ideato l’iniziativa e mi ha consentito di fare “scorta”!)
Dei due romanzi che vi racconto oggi, Potrei sempre cambiare idea è una sorta di “opposites attract”, mentre Comunque vada sarà un successo! è decisamente un “second chance romance”.
Ho trovato molto carine e piacevoli queste letture. Certo, come vedrete, non ho potuto fare a meno di raccontarvi anche qualche nota per me un pochino stonata, o comunque migliorabile, ma penso che si tratti di due ebook più che validi, ideali per qualche pomeriggio o serata di spensieratezza.
Vediamoli insieme!
Potrei sempre cambiare idea
Maya ha 32 anni ed è una giovane donna in procinto di realizzare tutti i suoi sogni: è una delle colonne portanti dell’agenzia immobiliare in cui lavora; è fidanzata con Giuseppe, con cui non ha proprio una storia travolgente, ma che sembra così solido ed affidabile; il matrimonio e il coronamento del suo desiderio di avere una famiglia sembrano dietro l’angolo.
Peccato che, da un giorno all’altro, tutto vada a rotoli. Giuseppe se ne va affermando di non amare più Maya, ma il venir meno dei suoi sentimenti corrisponde, con una coincidenza davvero straordinaria, alla fine delle disponibilità economiche della sua fidanzata. In altre parole, Giuseppe, con la sua gestione sconsiderata del denaro, ha prosciugato tutti i risparmi di Maya, che ora si trova single, alla disperata ricerca di un secondo lavoro, senza più la possibilità di pagare l’affitto.
Disperata e senza prospettive, Maya si rifugia a casa dei suoi genitori, nella cameretta di quando era ragazza, e trova conforto in loro, nel fratello e nel suo insostituibile bollitore. Il rito della tisana è infatti per lei un vero e proprio salvavita.
Mentre cerca di rimettersi in piedi, il lavoro le riserva una sorpresa che potrebbe rivelarsi interessante. Un certo Edoardo, che abita in un paese sperduto di montagna, sembra intenzionato a vendere una baita di famiglia e ad avvalersi della sua agenzia immobiliare. Prima, però, ci terrebbe ad avere lì Maya per un giorno, in modo che ella possa valutare l’immobile di cui si occuperà, e le chiede se per caso ella sia interessata ad una gita in montagna, comprensiva di notte all’aperto e di sacco a pelo.
Sulle prime, Maya si fa una bella risata, pensa che nella sua vita incasinata mancherebbe solo una disgraziata gita in mezzo al nulla, e cestina la lettera. Poi, però, grazie alla delicata insistenza del fratello e delle amiche, accetta almeno di andare a visionare il luogo.
Ben presto la nostra cittadina provetta si ritrova tra i monti, in un piccolo paese sperduto dove il tempo sembra essersi fermato ed i pochi abitanti sono inaspettatamente cordiali. Così come gentile e disponibile è Edoardo, una guida alpina di poco più giovane di lei, e molto più bella del previsto è la casa: Maya si era aspettata una rustica catapecchia, invece si trova di fronte una bella dimora che ha ospitato più generazioni e custodisce mobili e soprammobili di pregio.
Maya è combattuta: da un lato arrivare fin lì è stata una vera e propria impresa, dall’altro la giornata è andata molto meglio del previsto, ed anche il suo corpo si è rilassato, al punto che ella è riuscita a fare una notte intera di sonno dopo molti mesi di insonnia.
Alla fine ella decide di non aver niente da perdere e di accettare la proposta di Edoardo della gita in montagna. Un bel salto nel vuoto per una donna che sognava di andare a vivere con il suo compagno in una casetta in riva al mare, no?
E le sorprese non sono ancora finite per lei. Tra una passeggiata nei boschi ed una notte all’addiaccio sotto le stelle, tra Maya e la giovane guida alpina nasce un certo interesse…
Ho letto buona parte di questo romanzo (che è abbastanza breve e, secondo me, si legge piuttosto in fretta) proprio su un treno diretto a Varazze, la località ligure che, come ormai saprete, è la mia seconda casa. Ricordo di aver aperto il Kindle per scegliere la lettura dopo essermi seduta sul treno, e di essere stata attratta da questa mia sorta di “alter ego” devota alle tisane ed al mare che si ritrova a scarpinare sui monti nel mezzo di un autunno già troppo gelido per i suoi gusti.
Devo ammettere che io, a differenza della nostra protagonista, dopo qualche gita un po’ troppo faticosa a cui sono stata trascinata nel corso dei miei 20 anni ed un lungo periodo di avversione per la montagna, ora non mi sento così contraria. È un po’ che non mi incammino per valli e boschi ed a volte mi piacerebbe riprovare… vedremo se capiterà l’occasione!
Tornando al romanzo, devo dire che l’ho apprezzato. Maya ed Edoardo sono due “opposti” ma non “nemici”, anzi, secondo me sono molto equilibrati, perché la tranquillità di lui mitiga la perenne agitazione di lei. È un romance spiritoso, lo spicy è appena accennato (e sapete che in linea generale io preferisco i closed door, non per altro, ma perché a volte ho la sensazione che, in alcune storie, le scene spicy abbiano sostituito la trama) e, anche se tutto sommato si può immaginare come andrà la storia, non manca qualche piccolo colpo di scena.
L’unica piccola critica che mi sento di fare è allo stile, che, per quanto super scorrevole e divertente, talvolta è un po’ troppo paratattico, o comunque semplice. L’autrice per me è brava, e credo che potrebbe fare ancora meglio anche dal punto di vista della forma e non solo del contenuto.
Comunque è una lettura leggera e d’evasione che consiglio… specie a chi vuole fare un viaggio piacevole, come ho fatto io!
Comunque vada sarà un successo!
Ventisei anni, gli studi messi da parte per lavorare presto e mettere su famiglia, un ex marito e due gemelli, tanti sogni ancora nel cassetto: questa è Olivia Tresogni, in breve.
Dopo la fine del matrimonio con il padre dei suoi amatissimi gemelli, ella si sente triste, delusa ed arrabbiata. Più di ogni altra cosa, ella sente di aver sacrificato tutto per la famiglia e, per quanto non lo rimpianga, desidera disperatamente del tempo per se stessa.
È così che ella accetta l’invito di sua madre: rispolverare uno dei tanti sogni messi da parte e fare con lei un viaggio a Londra. Olivia ha da sempre una vera e propria passione per il Regno Unito, ed in particolare per i reali britannici e le loro storie, sia quelle del passato (dalla Regina Elisabetta ai Tudor) che quelle del presente (la principessa Diana, i principi William ed Harry…).
Decisa a partire, Olivia affida all’ex marito Eros i suoi due bambini e parte con la madre per il viaggio tanto sognato.
La vacanza dura pochi giorni ed è un po’ accidentata, tra qualche incidente di percorso e qualche malessere da viaggiatore (a riprova che se qualcosa deve andare storto lo farà), ma le regala un incontro con un uomo che fin da subito cattura la sua attenzione, un ragazzo imparentato con il gestore dell’albergo, che si offre di farle da guida per Londra.
Con lui Olivia passa una vacanza speciale – in particolare un’intera giornata in cui sarebbe stata sola, perché la madre ha mal digerito l’English breakfast – e sembra che stia per nascere un nuovo sentimento… ma qualcosa la blocca sul nascere. Ogni volta che immagina di baciare il suo nuovo compagno di viaggio, l’immagine di Eros gli torna in mente.
Aver messo una bella distanza dai suoi problemi, anche solo per qualche giorno, improvvisamente fa sì che lei si renda conto di essere stata piuttosto ingiusta con l’ex marito, che invece è sempre stato corretto nei suoi confronti.
Non potendo fare altro, nonostante la vacanza sia stata fin troppo breve ed un po’ sfortunata, Olivia torna a casa e riprende la solita routine, ma, giorno dopo giorno, si rende conto di una verità tanto semplice quanto scomoda: il sentimento per il suo ex marito non si è mai spento, anzi, si è solo “nascosto” per un periodo.
Nel momento in cui si avvicinano le feste e lei ed Eros devono accordarsi su come organizzarsi con i bambini, Olivia si scopre tremendamente in crisi all’idea di passare Capodanno da sola e si rende conto di essere gelosa. Anche perché, da quel che le raccontano i suoi bambini, sembra che Eros, qualche sera, telefoni ad una misteriosa “signora”.
Ormai decisa a riavere indietro la sua famiglia, Olivia cerca di riavvicinarsi ad Eros. Ma non è così facile…
Comunque vada sarà un successo è, nel complesso, divertente e scorrevole come Potrei sempre cambiare idea, ma, ad essere sincera, mi ha convinto meno.
Sarà che il riassunto in quarta di copertina lasciava quasi intuire un nuovo amore a Londra (capisco la necessità di lasciare il mistero, così come il plot twist, ma io mi aspettavo che la vacanza fosse più risolutiva). Sarà anche che il second chance, che le nostre nonne chiamavano un po’ più saggiamente “minestra riscaldata”, mi ha sempre convinto fino ad un certo punto e non è proprio uno dei miei trope preferiti.
Fatto sta che la sensazione è stata quella di assistere ad una sorta di “bisbetica domata”, passatemi il paragone. La storia è dal punto di vista di Olivia e, di conseguenza, il lettore si fida di lei quando nei primi capitoli ella descrive Eros come il più sciatto ed infantile degli ex mariti, come il classico “terzo bambino” di cui occuparsi. Ecco perché anche io, all’inizio, ho pensato che la storia andasse nella direzione di un viaggio cambia-vita.
Poi, però, in modo forse un po’ troppo repentino, tutto cambia. Eros diventa il migliore e il più paziente degli ex mariti, Olivia si rende conto di essere stata ostile e rigida… e nei primi tempi continua pure ad esserlo, incapace di dismettere quella che ormai è una maschera.
Insomma, un cambio scenario decisamente inaspettato. Credo che l’intento fosse quello di raccontare delle difficoltà di quelle giovani mogli e madri che per un periodo entrano in crisi perché il carico di lavoro di cura familiare è eccessivo, e poi pian piano riescono a razionalizzare ed a rimettere in prospettiva tutto… e però il mio io femminista, single e anche un po’ cinico continua a pensare che, se una donna arriva a sentirsi così, qualcuno avrà pur contribuito a farcela sentire. Qualcuno di adulto, non certo i bambini (che fanno il loro mestiere di bambini, ovviamente). Non è “tutto nella testa” delle donne, dalle quali la società si aspetta fin da subito perfette capacità di gestione e di accudimento, mentre agli uomini è permesso sbagliare ed imparare.
Comunque può essere che questo romanzo, rispetto al precedente, sia indirizzato più alle giovani madri, quindi nel complesso lo consiglio, nel caso ci fosse qualcuno di voi che risponde a questo target!
Questo è quanto per i consigli di lettura di oggi!
Fatemi sapere che ne pensate… se avete già letto questi romanzi, se conoscete l’autrice, se vi sono piaciuti. Aspetto i vostri commenti!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Grazie a te per le segnalazioni. Saluti belli.
RispondiEliminasinforosa
Grazie a te per il passaggio, buon weekend lungo!
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